Re: le sette chiese
Inviato: venerdì 12 aprile 2019, 4:24
Bgaluppi, riferendosi all’ultimo libro della Bibbia, evidenzia la necessità di conoscere bene il linguaggio apocalittico, aggiungendo che oltretutto in Giovanni è anche particolare perché scritto in greco (e io aggiungo a mia volta: il greco di Giovanni, che è una lotta con la grammatica e la sintassi greche, data l’estrazione culturale del pescatore galileo).
Tom Anad ribatte: “Ci risiamo con la mentalità ebraica che noi non possiamo capire quando non ci sono più spiegazioni razionali”. E cita poi a raffica, come spesso molti fanno, una sfilza di passi biblici che c’entrano come i cavoli a merenda. Infine arriva a questa sorprendente conclusione: “La mentalità ebraica che portò alla crocifissione di Gesù non la conosco e non la voglio conoscere”. E così, dai cavoli a merenda passa alla totale sconclusione. Come dire: se A è una mela e B è una bistecca, A + B = un ghiacciolo.
Ora, vorrei fare una domanda a Tom Anad sui versetti biblici che ha citato.
Che cosa vuol dire in Gv 12:40 l’espressione “indurire i cuori”? La domanda è apparentemente molto semplice e richiede una risposta certamente semplice. Gli chiedo però di dare una risposta senza ricorrere alla mentalità ebraica che tanto ha in obbrobrio.
Chiedo indulgenza ai moderatori se esco dall’argomento in discussione, ma non si tratta affatto di divagazione: è implicato il metodo – il corretto metodo – di indagine biblica.
E chiedo indulgenza anche a Tom Anad. Se gli domandassi cosa vuol dire l’espressione parallela “non vedere con gli occhi”, sempre in Gv 12:40, non avrebbe difficoltà a rispondere, per quanto sciocca possa apparirgli la domanda. Per cui, che cosa vuol dire l’espressione “indurire i cuori”? Ma risponda, per favore, senza far ricorso alla mentalità ebraica. Grazie.
P.S. e N.B.: Vedrete che dopo la risposta di Tom Anad la piccola questione che ho posto diverrà illuminante. Promesso.
Tom Anad ribatte: “Ci risiamo con la mentalità ebraica che noi non possiamo capire quando non ci sono più spiegazioni razionali”. E cita poi a raffica, come spesso molti fanno, una sfilza di passi biblici che c’entrano come i cavoli a merenda. Infine arriva a questa sorprendente conclusione: “La mentalità ebraica che portò alla crocifissione di Gesù non la conosco e non la voglio conoscere”. E così, dai cavoli a merenda passa alla totale sconclusione. Come dire: se A è una mela e B è una bistecca, A + B = un ghiacciolo.
Ora, vorrei fare una domanda a Tom Anad sui versetti biblici che ha citato.
Che cosa vuol dire in Gv 12:40 l’espressione “indurire i cuori”? La domanda è apparentemente molto semplice e richiede una risposta certamente semplice. Gli chiedo però di dare una risposta senza ricorrere alla mentalità ebraica che tanto ha in obbrobrio.
Chiedo indulgenza ai moderatori se esco dall’argomento in discussione, ma non si tratta affatto di divagazione: è implicato il metodo – il corretto metodo – di indagine biblica.
E chiedo indulgenza anche a Tom Anad. Se gli domandassi cosa vuol dire l’espressione parallela “non vedere con gli occhi”, sempre in Gv 12:40, non avrebbe difficoltà a rispondere, per quanto sciocca possa apparirgli la domanda. Per cui, che cosa vuol dire l’espressione “indurire i cuori”? Ma risponda, per favore, senza far ricorso alla mentalità ebraica. Grazie.
P.S. e N.B.: Vedrete che dopo la risposta di Tom Anad la piccola questione che ho posto diverrà illuminante. Promesso.