Convertirsi e Ritornare

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bgaluppi
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da bgaluppi »

Convertirsi e ritornare sarebbero sinonimi? Forse nel senso letterario antico e poetico, ma non in quello moderno. Infatti, ecco i sinonimi di convertire secondo la Treccani:
convertire [dal lat. convertĕre "convertire", rivolgere, piegare, der. di vertĕre "volgere", col pref. con-] (io convèrto, ecc.). - ■ v. tr. 1. (ant.) [posizionare in una certa direzione: c. l'arma contro il nemico] ≈ dirigere, puntare, rivolgere, (ant.) torcere, volgere. 2. [far cambiare di natura, forma o funzione, con la prep. in del secondo arg.: c. la ghisa in acciaio; c. le scuole in ospedali] ≈ mutare, tramutare, trasformare. 3. a. [far mutare sentimenti, fede, opinioni, con la prep. a del secondo arg. o assol.: c. qualcuno alle proprie idee] ≈ convincere, indottrinare, indurre, persuadere, piegare. b. (relig.) [indurre a una conversione religiosa, anche con la prep. a del secondo arg.: c. qualcuno al cristianesimo] ≈ ‖ indottrinare. ⇓ catechizzare, cristianizzare, evangelizzare. ■ convertirsi v. rifl. 1. [mutare opinioni, con la prep. a: c. al socialismo] ≈ abbracciare (ø), aderire, sposare
Molto diverso da ritornare (sulla Treccani, tornare), che ha sempre il senso di passaggio da una posizione a quella precedentemente esistente. L'etimologia stessa dei termini è molto diversa. Convertire è composto da cum (che aggiunge forza) e vèrtere, voltare, volgere: "fare che una cosa divenga altra da quella che è, trasmutare". Tornare, invece, viene dal latino tornàre, che significa "girare al tornio", "riprendere le antiche abitudini", "esser di nuovo ciò che si fu innanzi". (dal Vocabolario Etimologico di Pianigiani)

Per rispondere alla tua sottile provocazione, inoltre, ho citato le parti inerenti al contesto del versetto, e ho aggiunto il link di riferimento all'intera pagina. Tra l'altro, è il dizionario stesso a citare proprio Lc 1:16 in riferimento al significato di ritornare. Perché in quel caso è corretto tradurre "ritornare" o "far tornare", o "condurre di nuovo"? Te lo sei chiesto?

Dice Gianni: "Le parole sono importanti, le parole sono scrigni". Dovresti davvero riflettere su questa frase. Quanto è vera questa affermazione, e quanto poco ci fermiamo a riflettere sul significato profondo delle parole e sul loro potere! Questo in italiano, figuriamoci in greco! Pensa che il greco ha almeno quattro termini per definire l'amore.

Per finire, ti faccio notare in che modo la NR sbaglia:

“però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso” - 2Cor 3:16 NR

"Poiché eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime." - 1Pt 2:25 NR

Paolo parla degli ebrei, nel qual caso, secondo il significato etimologico evidenziato sopra, non si può parlare di conversione: chi già crede in Dio, non può essere trasmutato a credere in Dio, ossia fatto passare ad una condizione che prima non aveva, poiché già credeva in Dio. In questo caso, il contesto suggerisce di tradurre "saranno tornati".

Pietro scrive probabilmente ad ebrei. Infatti si riferisce ai destinatari della lettera come gli “eletti che risiedono come stranieri della dispersione del Ponto” (ἐκλεκτοῖς παρεπιδήμοις Διασπορᾶς Πόντου, 1Pt 1:1, cfr. Gv 7:35), che si trovavano nelle province dell'Asia Minore ed erano “stranieri e pellegrini” (1Pt 2:11), che esorta ad “avere una buona condotta tra i pagani” (v.12); in questo caso, essendo gli interlocutori ebrei, la traduzione è perfettamente in armonia con il contesto.

Il versetto di 2Cor 3:16 si collega direttamente a Ger 24:7, in cui la NR ripete lo stesso errore: “Darò loro un cuore per conoscere me che sono il Signore; saranno mio popolo e io sarò loro Dio, perché si convertiranno a me con tutto il loro cuore.” L'ebraico ha שׁוּב (shub), che significa assolutamente "ritornare", "girare o girarsi indietro", "tornare indietro", non convertirsi; semmai, in senso figurato, pentirsi. La LXX ha ἐπιστραφήσονται ἐπ᾽ ἐμὲ (epistrafésontai ep' emé). Lo stesso errore non lo commettono CEI e ND.
Stefanotus
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Ciao a tutti.
Ho letto i vostri interventi... adesso rispondo anche se a malincuore noto che nessuno è sceso nel merito di quanto scritto nel primo post. Come sempre non si scende nei contenuti biblici e si tergiversa con banali considerazioni poco utili all'approfondimento biblico.

Gianni mi scrive:
Stefanotus, io giocare con le parole? Nossignore. Sono semplicemente preciso. Provengo dal Liceo Classico, amico mio. E la precisione della lingua greca mi ha insegnato a distinguere le sfumature delle parole. Le parole sono importanti, le parole sono scrigni. Abbiamo poi una lingua – l’italiano – che è ricchissima; niente a che fare con la pochezza dell’inglese. Le parole vanno rispettate, sono preziose. Trasmettono idee e, se le usiamo in modo trasandato, trasmetteranno idee disordinate.
Niente in contrario dico io. Ma cosa c'entra con il mio discorso?
Io commentavo il fatto che tu non sei sceso in merito alla questione ma secondo il mio modo di vedere hai tergiversato dicendo un sacco di cose che condivido (in termini generici, ad alto livello) ma niente di pratico.
Inoltre ti faccio notare Gianni che come sempre nei miei confronti sei ingiusto. I miei post li snobbi dicendo che sono troppo lunghi, confusi e con troppa carne al fuoco, quindi di principio non li leggi. Mentre invece leggi quelli di Antonio Bgaluppi che sono anche più lunghi dei miei e dici sempre che fa ottime considerazioni. Niente gelosie da parte mia figurati, ma ti voglio fare notare come in realtà tu sfuggi pubblicamente al confronto con puerili scuse che puntano il dito su di me, quando invece acconsenti sempre ai post kilometrici che assecondano il tuo pensiero. Questo è palese, lo possono notare tutti.
Quindi perdonami: o partecipi alla discussione che ho aperto in modo costruttivo, oppure puoi anche evitare. Te lo chiedo gentilmente visto che mi accusate di confusione che invece causate voi appunto con post come questo sopra quotato.
Stefanotus
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Antonio Bgaluppi scrive:
Convertirsi e ritornare sarebbero sinonimi? Forse nel senso letterario antico e poetico, ma non in quello moderno. Infatti, ecco i sinonimi di convertire secondo la Treccani:
Caro Antonio... ma non siamo in un forum biblico?
Chi ha parlato di convertirsi in senso ITALIANO? Io ho aperto il topic parlando del termine BIBLICO che tu stesso hai citato nell'altra discussione. Il tuo spostarsi al significato del termine in italiano è gettare fumo negli occhi. Ti pregherei gentilmente di restare in tema. Io ho scritto riguardo i termini originali greci che riguardano il CONVERTIRSI e il RITORNARE.

La discussione nasce da un tuo intervento, in cui dicevi che la Nuova Riveduta traduce palesemente in modo forzato il termine greco originale in "convertirsi" per motivi dottrinali, religiosi. La CEI a tuo dire invece traduceva meglio in "ritornare". Questo tu lo affermavi perché aggiungevi la tua dottrina religiosa (o interpretazione personale, chiamala come tu preferisci) riguardo il fatto che gli ebrei non dovrebbero convertirsi mentre i pagani si. Ora io non entro in merito di come tu sia convinto di questa eresia (non è un insegnamento biblico, ma una deduzione fatta da te). Ho aperto la discussione solo per parlare del termine che sta dietro le nostre traduzioni.
Gentilmente puoi ripartire da là con le tue osservazioni?

In merito alla questione infatti hai solo scritto:
Per rispondere alla tua sottile provocazione, inoltre, ho citato le parti inerenti al contesto del versetto, e ho aggiunto il link di riferimento all'intera pagina. Tra l'altro, è il dizionario stesso a citare proprio Lc 1:16 in riferimento al significato di ritornare. Perché in quel caso è corretto tradurre "ritornare" o "far tornare", o "condurre di nuovo"? Te lo sei chiesto?
Innanzitutto io non ho provocato nessuno. Al massimo spingo ad una riflessione maggiore, chiedo un approfondimento, non provoco con l'istinto di irritare gli altri. Questo ti è chiaro no?
Io ho valutato bene cosa tu hai scritto. Tu hai fatto il contrario? Mi pare di no. Mi pare che tu parti sulla difensiva come se fossi già persuaso di avere la verità in tasca e non mi ascolti (o meglio non mi leggi con attenzione). Antonio, io ho copiato dal link che mi hai dato, TUTTE le traduzioni di quel termine prese sia dalla Nuova Riveduta che tu incrimini come "manipolata" per motivi religiosi, sia dalla CEI che invece reputi migliore. Dai testi che ti ho esposto (e li trovi tutti in prima pagina) si evincono 4 verità fondamentali:
1) In originale il termine ha il senso di convertire o ritornare, svoltare, tonare indietro. Entrambe le versioni delle Bibbia traducono alternando i termini fra loro senza far emergere questa differenza teologica.
Questo significa che non è vero quanto affermavi e cioè che in greco conversione e ritorno siano termini diversi o da tradursi diversamente. In realtà siamo di fronte a termini sinonimi.
La differenza invece che citi della NR rispetto la CEI, è una differenza stilistica: la NR preferisce utilizzare il termine convertire, mentre la CEI a volte lo usa, altre volte no.
2) E' altresì evidente che sia la NR che la CEI, utilizzano indistintamente il termine ritornare o convertire sia per i pagani che per gli ebrei. Se noti nelle mie citazioni, il verbo greco viene tradotto in entrambe le Bibbia come se fosse un sinonimo. Non viene data nessuna enfasi all'utilizzo di una traduzione rispetto che l'altra sulla base dei destinatari. Questo significa che in greco non vi è una regola ferrea che dimostra che alle volte andava tradotto convertire e altre volte ritornare. Nessuna delle due Bibbie lo fa.
3) Data la premessa dottrinale che hai esposto tu e cioè che gli ebrei debbano ritornare a Dio mentre i pagani convertirsi a Dio, deduco che tu abbia involontariamente fatto eisegesi. Se noti invece il tuo stesso vocabolario e le rispettive traduzioni fatte dalla Nuova Riveduta e dalla CEI, nessuna versione supporta la tua tesi. Di conseguenza stiamo parlando di niente.
4) Dalle analisi esposte al primo post io deduco che convertirsi in greco antico significasse semplicemente "tornare, cambiare direzione, svoltare, voltarsi" e quindi anche "tornare indietro", ritornare. Infatti il tuo vocabolario traduce: turn, turn back, return (ovviamente sulla base del contesto). Cadono quindi tutte le tue discussioni sui significati che oggi le religioni danno al termine convertirsi.
L'errore che fai tu infatti è prendere il vocabolario treccani in italiano che espone il significato ATTUALIZZATO secondo la nostra società del termine convertirsi. Ma questo non è certo il significato biblico del termine convertirsi!!! Se vuoi il significato biblico di conversione, devi tradurre il greco. Giusto per darti una dritta infatti, il termine convertirsi oggi contiene un insieme di significati, dettati anche dall'insieme di insegnamenti biblici e non. Banalmente ti dirò che nella Bibbia scopriamo che Dio chiede al peccatore il pentimento dei propri peccati, il ravvedimento, il vivere in novità di vita. Queste 3 diverse azioni che Dio richiede all'uomo, hanno ovviamente riscontro nel testo biblico... ma fanno parte di quel processo che oggi i cristiani in generale chiamano "conversione".
In termini quindi "religiosi" la conversione è un'esperienza umana fatta con Dio che contiene al suo interno la confessione a Dio dei propri peccati, il relativo pentimento, il ravvedimento e quindi l'accettazione di Gesù Cristo come salvatore, morto in croce e risorto dai morti. Ma come capirai questa è un'esposizione teologica che contiene al suo interno DIVERSE verità bibliche e testuali.

Ma questo non c'entra niente con quello che ti chiedevo io.
L'errore che hai fatto tu è che hai come pregiudizio il rifiuto di questa dottrina e cerchi di falla fallire usando la Bibbia.
Io invece ti sto proponendo un ragionamento più profondo che riguarda solo il termine CONVERTIRE/CONVERTIRSI in ambito biblico. Ti sto chiedendo: biblicamente, convertire e ritornare sono si o no sinonimi?
Gentilmente, se non lo sono, puoi prendere tutti i testi sopra citati dal tuo dizionario di greco e tradurmeli come dovrebbero essere secondo te?
Vorrei per favore capire come tradurresti tu tutti i testi esposti.
Grazie.

Gentilmente però evita di fare come hai fatto qui, citando e commentando in questo modo:

“però quando si saranno convertiti al Signore, il velo sarà rimosso” - 2Cor 3:16 NR

Paolo parla degli ebrei, nel qual caso, secondo il significato etimologico evidenziato sopra, non si può parlare di conversione: chi già crede in Dio, non può essere trasmutato a credere in Dio, ossia fatto passare ad una condizione che prima non aveva, poiché già credeva in Dio. In questo caso, il contesto suggerisce di tradurre "saranno tornati".

Qui l'errore è banalissimo infatti. Invece di tradurre il greco, tu stabilisci che siccome Paolo parla agli ebrei o di ebrei non si può parlare di conversione. Questo perchè chi crede in Dio non può "convertirsi" e credere in Dio. Secondo me ti sbagli. Io posso pure credere in Dio. Ma nel momento in cui, pur credendo mi "svio", e cioè inizio a credere in un dio a modo mio, ecco che non sto davvero credendo più in Dio, ma sto vivendo a modo mio. Se tu dessi al termine convertire il senso GIUSTO della parola, quello antico e reale, cioè il "cambio di traiettoria", il "cambiare strada", l'inversione di rotta", ecco che CHIUNQUE che si trovi in questa condizione di sviamento, può tornare a Dio nel modo giusto.
Il problema infatti in questa tua spiegazione sta proprio là, nel senso "sbagliato" che dai al termine convertire biblicamente (essere trasmutati a credere in Dio).
Semplicemente Paolo sta dicendo che quegli ebrei che ancora non hanno accettato il cristianesimo come Paolo stesso aveva fatto e predicava, si sarebbero dovuti "convertire", avrebbero cioè dovuto fare un passo indietro e ricredersi sulla loro posizione contraria. Tutto qui.

Stesso errore fai qui:
"Poiché eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e guardiano delle vostre anime." - 1Pt 2:25 NR
Pietro scrive probabilmente ad ebrei.
Già qui non mi piace, Pietro scrive probabilmente ad Ebrei. La base è già traballante e inoltre non traduci in modo corretto la grammatica greca, ma stabilisci come si deve tradurre il testo sulla base di una tua personale convinzione (nemmeno tanto reale perchè dimostri che non lo sai). Ma andiamo avanti..
Infatti si riferisce ai destinatari della lettera come gli “eletti che risiedono come stranieri della dispersione del Ponto” (ἐκλεκτοῖς παρεπιδήμοις Διασπορᾶς Πόντου, 1Pt 1:1, cfr. Gv 7:35), che si trovavano nelle province dell'Asia Minore ed erano “stranieri e pellegrini” (1Pt 2:11), che esorta ad “avere una buona condotta tra i pagani” (v.12); in questo caso, essendo gli interlocutori ebrei, la traduzione è perfettamente in armonia con il contesto.
A me qui fa sorridere che pensi che Pietro scriva ad ebrei. Non scriveva invece forse a dei cristiani? Forse ex ebrei... ma cristiani in quel momento. Erano i cristiani TUTTI a dover avere una buona condotta tra i pagani. Ti ricordo infatti che le epistole apostoliche venivano mandate si a questa e quella comunità, ma venivano poi ricopiate e inoltrate alle altre comunità. Quindi quello che si insegnava a Gerusalemme arrivava fino a Corinto e viceversa. Ma va beh... lasciamo stare. Divagheremmo troppo.
Quello che volevo sottolineare era che come puoi notare, non stiamo parlando di "regole della lingua greca che non si possono valicare" come dici tu e sostiene Gianni. Sono invece informazioni esterne al testo, premesse storico contestuali che tu decidi di premettere a farti tradurre in un modo o nell'altro. Lo capisci questo?
Quindi non diciamo che il testo è tradotto male o falsato come hai fatto tu prima. Vi sono invece delle premesse che tu anteponi che influenzano IL TUO modo di tradurre il greco.
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Gianni »

Stefanotus, non ho letto la tua risposta ad Antonio, perchè troppo lunga. Ma ho letto quanto mi hai scritto. Ebbene, ponimi una singola e chiara questione alla volta e ti risponderò. Inizia da quella che ritieni più importante, ma che che sia una e chiara, per favore. Puoi pormi tutte le questioni che vuoi, ma una alla volta. Grazie.
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Dalla mia precedente discussione riguardo all'approccio biblico, è emersa una contestazione sull'uso del termine greco ἐπιστρέφω nella Bibbia.
Antonio supponeva che, sulla base di quanto scritto a questo link http://biblehub.com/greek/1994.htm" onclick="window.open(this.href);return false; la Nuova Riveduta traducesse male (volontariamente) rispetto alla CEI questo termine.

Antonio ha poi spiegato che per gli ebrei non si può parlare di conversione, ma di ritorno a Dio. Quindi ben traduce generalmente la CEI. E questo è dettato dal greco che ha delle regole chiare ed è molto dettagliato quindi non si può sbagliare nel tradurre. Di conseguenza sempre Antonio ha dichiarato falsata la Nuova Riveduta, per motivi religiosi, dottrinali.

Se guardi la prima pagina del post però io ho postato TUTTI gli usi di questo termine, presi proprio dal vocabolario/dizionario condiviso da Antonio. A me pare di capire da questo quindi che tecnicamente nel greco antico non vi è una reale differenza nel tradurre questo verbo in "voltarsi" / "tornare" / "girare" / "ritornare" / "convertirsi". A mio avviso sono tutti verbi sinonimi della stessa operazione.

Tecnicamente dire tornare, svoltare o ritornare indica semplicemente un cambio di direzione. Non ha molto senso creare differenze teologiche basandosi sulla differenza che corre tra una curva a 90° e un inversione a U di 180°.

Non a caso anche la CEI traduce spesso ritornare, ma anche in convertirsi. Senza tenere conto dell'oggetto della discussione (ebrei o pagani).

Quale sarebbe quindi la regola per cui bisogna tradurre ritornare e non convertirsi?
Potete spiegarmi quando si traduce ritornare (in greco) e quando convertirsi?
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Gianni »

Stefanotus, il problema non è il verbo greco ma il verbo italiano che si sceglie per tradurlo.
In italiano “convertirsi” ha un preciso significato. Si può parlare di un cattolico che si converte al maomettismo e viceversa, di un protestante che si converte alla religione di Brooklyn, e così via.

Sono di Paolo in persona queste parole: “Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma cresciuto in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna, pieno di zelo [qui il testo originale greco aggiunge ὑπάρχων, “essente”, al participio presente] per Dio, come oggi siete tutti voi” (At 22:3, CEI). Ora, con quale coraggio si può parlare di conversione di Paolo?!
Egli rimase giudeo scegliendo, come giudeo, la Via. Prima l'aveva combattuta, poi l'accolse. — At 9:2.
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Non sono d'accordo Gianni. Perdonami ma ti stai sbagliando in modo più che evidente.
Il termine convertirsi ha un determinato significato nel contesto cattolico. Ma il termine in sé ha un significato generale che esula dai significati dati da questa o quella religione.

Anche il termine "chiesa" oggi ha un significato distorto in molte religioni. Si indica ad esempio il luogo anziché le persone.
Anche il termine "salvezza" ha diversi significati nel mondo rispetto a quello biblico.
Anche il termine "Bibbia" ha diversi significati oggi, basta pensare che la mia ha 66 libri, quella cattolica no, ne ha di più.

E in ogni caso stai ancora tergiversando e non mi hai risposto. Perchè mi parli di conversione di Paolo, l'ho mai citata?
Io sto parlando del termine usato per convertirsi e tornare.

Se tu non volessi usare CONVERTIRSI e usassi al contrario "tornare", dovresti usarlo allo stesso modo per i pagani e quindi la teoria esposta da Antonio (gli ebrei tornano, i pagani si convertono) cadrebbe ugualmente.
A me pare che nessuna Bibbia faccia questa distinzione. Ve la siete inventata voi.

E poi non venirmi a dire che non è questione di greco. Adesso dici: "il problema non è il verbo greco" mentre avevi detto proprio il contrario il 5 agosto alle 16:58:
Spero comunque che ora si sia capita la valenza del verbo greco e che si smetta di interpretare la Bibbia con le traduzioni.
Hai ribadito tu il concetto sul greco e la sua importanza sempre il 5 agosto alle 17:23:
Per il resto ribadisco il significato del verbo greco e il fatto che il suo senso va dedotto dal contesto. E ribadisco che un adoratore del Dio Uno e Unico non ha bisogno di convertirsi, fosse anche nel caso che pecchi e poi si ravveda. Più che rimandarti al vocabolario greco non posso fare.
E ancora hai parlato di greco alle 17:49
Consulta un buon vocabolario di greco, dammi retta.
-

E hai chiuso alle 20:31 con
rovengo dal Liceo Classico, amico mio. E la precisione della lingua greca mi ha insegnato a distinguere le sfumature delle parole. Le parole sono importanti...
Allora io sono qui a chiederti: mi dici quale sia la regola greca che spiega quando sarebbe opportuno scegliere convertirsi oppure ritornare?
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Gianni »

Stefanotus, ancora? Ripeto che il problema sta nel termine italiano che si sceglie.
Facciamo una cosa: tu parla tranquillamente sempre di conversione e io continuerò a distinguere.
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Non sarebbe più facile che tu mi spiegassi come si sceglie un termine oppure l'altro?
Sai mi suona difficile pensare che tutti i traduttori della Bibbia del mondo siano "compromessi" mentre soltanto tu e Antonio sapete ben tradurre il greco...
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Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Gianni »

Ma certo, Stefanotus, posso spiegarlo. Citami un passo biblico in cui è coinvolto il verbo greco e lo esamineremo insieme.
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