DI CASA IN CASA ?

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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

Aggiungo come opinione personale, Ilvigilante, che mostri acutezza d'intelligenza e capacità di analisi, che sono le qualità basilari per un biblista. Hai mai pensato di studiare Scienze Bibliche? :-)
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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

:-)
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Grazie Gianni,
Le tue parole mi lusingano, ma non so se potrei esserne all'altezza.
Ci penserò
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Enigma
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Enigma »

Marco: Amico mio -sto ridendo in maniera amara- tu lo chiami raptus?Dovrebbe essere la nostra missione quella di testimoniare la luce al mondo che vive nelle tenebre. E invece noi stiamo chiusi in casa mettendo la lucerna "sotto il moggio". Che grande peccato acquistiamo ogni giorno davanti a Dio.
Non sono TDG, non condivido parte della loro dottrina, ma ammiro il loro spirito evangelico, la gioia che sprigionano i loro occhi quando, conoscendoli, citano i passi a sostegno della loro dottrina.
Perché noi, se ci sentiamo i veri discepoli, non andiamo ad evangelizzare? Di cosa abbiamo paura? Non preoccuparti, caro amico, se la tua evangelizzazione è conforme alla Parola di Dio Egli ti assisterà in tutto.
Legge tutto il contesto vedi cosa intendeva, in questo caso, Yeshùa per luce sotto il moggio: "Voi siete il sale della terra; ma, se il sale diventa insipido, con che lo si salerà? Non è più buono a nulla se non a essere gettato via e calpestato dagli uomini. Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta, e non si accende una lampada per metterla sotto un recipiente; anzi la si mette sul candeliere ed essa fa luce a tutti quelli che sono in casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli (Mt 5:13-16)
Il più delle volte la luce è messa in relazione al modo di vivere.
Il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Ma chi mette in pratica la verità viene alla luce, affinché le sue opere siano manifestate, perché sono fatte in Dio (Gv 3:19, 21)
Perché in passato eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità (Ef 5:8,9)
Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 1 Gv 1:6,7

Saremo luce nel modo di vivere, seguendo, come dice Pietro, attentamente le orme di Cristo (1 Pt 2:21). Saranno primariamente le buone opere a rivelare che si è seguaci di Yeshùa. E' il vivere gli Insegnamenti di Dio che si diventa luce del mondo da poter permettere di glorificare il Padre.
Ma ci sono anche casi in cui, come giustamente dici tu, la luce è messa in relazione ad annunciare la salvezza, come nel caso di Paolo: "Così infatti ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti ho posto come luce dei popoli, perché tu porti la salvezza fino all'estremità della terra" (At 13:47).
Tu dici che ogni giorno commettiamo un grande peccato avanti a Dio non evangelizzando?
Anche ad avere la presunzione di andare a predicare senza un Suo mandato può diventare peccato.
Ma dimmi una cosa, per te predicare vuol dire solo farlo in maniera formale alla tdg? Ma pur volendo farlo, cosa devo annunciare a persone che già conoscono Cristo? Il popolo italiano ha già ricevuto la luce, ha già ricevuto il messaggio di salvezza. Devo ripetermi dicendo loro che e accettino Cristo? Sai cosa mi diranno? Che già l'hanno fanno. Allora cosa, che devono ubbidire alla parola di Dio per poi sentirti dire: Chi sei tu da dirci questo? Chi ti ha costituito nostro giudice? Noi siamo cristiani e sappiamo meglio di te come si ubbidisce alla parola di Dio quindi pensa per te. Capisci che quello che oggi viene predicato non può essere più un messaggeri di salvezza, ma solo indottrinamento? L'entusiasmo che vedi nel tdg è perchè sono certi di essere nella verità mentre il resto del mondo ne è fuori. Che cosa vuoi che dica alla gente, che solo io ho la verità? Che per essere salvati devono venire in biblistica.it?
No Marco, preferisco fare per come mi dice Pietro, essere sempre pronto a rendere conto della mia speranza a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni (1 Pt 3:16). Sai perchè preferisco fare questo? Perchè so che qui Pietro parlava ai fedeli, quindi anche a me. Mentre l'evangelizzazione è un mandato che hanno ricevuto come nel caso di Paolo riportato sopra: "ci ha ordinato il Signore, dicendo: Io ti ho posto come luce".
Io non ho ricevuto nessun ordine. Non ho ricevuto nessuna autorità. Non ho ricevuto nessuna battesimo di spirito santo e quindi di potenza per intraprendere un'evangelizzazione formale alla Paolo. Ecco di cosa ho paura, caro Marco. Ecco perchè mi sento incapace per come ha detto Jon. Le occasioni per dialogare sulle Scritture mi capitano, ma è tutt'altra cosa intraprendere un compito che non sono stato chiamato. Per questo preferisco stare qui e imparare che fare d'anni andando in giro facendo il predicatore di mercato. :d Sta tranquillo che il Signore conosce i suoi e se capita di trovarmi accanto a uno dei suoi, che non ancora è stato chiamato, se vorrà usare me per farlo io di certo non scapperò come Giona, anzi sarò una grandissima gioia essere strumento nelle su mani. Altro che inutili predicazioni. Altro che ore segnate per fare il pioniere, cosa che fanno più le donne, passano più tempo a fare la spesa a guardare vetrine e a fare acquisti che predicare. Eppure questa perdita di tempo è inclusa nelle ore da pioniere che devono presentare. :YMSMUG: Ora ho capito quali sono le opere che portano a glorificare il Padre. :)) Scommetto che ora ti è passata la risata amara per far posto al pianto amaro. :d
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Enigma
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Enigma »

Gianni, non essendo un bgaluppenese esperto di greco :d avevo chiesto un tuo parere sulla mia osservazione. Questo mi serve per capire dove sbaglio. :-)
Ti è sfuggito oppure hai preferito cestinarmi a causa delle assurdità che ho scritto? :d
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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

Ciao, Enigma. Non avevi scritto alcuna assurdità, anzi.
Se non fraintendo, tu ti stai riferendo a questa tua osservazione: “Il traduttore, quando incontra il sostantivo singolare οἶκον, almeno in questo deve tradurlo correttamente "casa" e non al plurale "case" altrimenti a cosa serve studiare la grammatica greca se poi un accusativo singolare (οἶκον) non fa la differenza da un accusativo plurale (οἴκους), per come leggiamo in Atti 20:20?”.

Se il tuo riferimento è a ciò, non l’avevo affatto trascurato, ma non ho risposto perché avevo già dato questa spiegazione prima che tu rimarcassi il singolare. Avevo scritto:
“Secondo [la] casa”. Questo il senso, anche se espresso in un italiano non bello. Per dirlo più elegantemente, bisognerebbe tradurre come TILC: “Nel Tempio o nelle case”, anche se poi tale traduzione non letterale è equivoca. Italo Minestroni tradusse “nel tempio e per le case”, ricorrendo lui pure al plurale, ma anche qui si crea l’equivoco: quali case?
In greco non ci sono equivoci: nel Tempio e “secondo casa”, senza articolo, ovvero in certe case, che non erano ovviamente le proprie e non erano tutte le case. Di certo non era “di casa in casa”, che in greco si dice in tutt’altra maniera, come fa osservare Antonio.
Sembra incredibile, ma la semplicissima espressione kat’òikon è difficile tradurla. Ne capiamo benissimo il senso, che è “secondo [la] casa” ovvero in quelle case in cui erano invitati per ascoltare meglio il loro insegnamento. Ciò è conforme alle istruzioni di Yeshùa (Lc 10:5-7). Traducendo liberamente potremmo dire: pubblicamente e privatamente. Pubblicamente, nel Tempio; privatamente in quelle case in cui erano richiesti.

Nel caso non mi fossi espresso bene, provo a ribadire il concetto diversamente. Prendiamo At 23:31, che TNM traduce così: “Perciò questi soldati presero Paolo secondo i loro ordini e lo portarono di notte ad Antipatride”. Così anche CEI, che traduce “secondo gli ordini ricevuti”.
Nel testo greco abbiamo:
κατὰ τὸ διατεταγμένον αὐτοῖς
katà tò diatetagmènon autòis
secondo l’ordinato a loro

Qui siamo in presenza della stessa costruzione che troviamo in Atti 5:42: katà + accusativo singolare. Infatti, diatetagmènon è al participio perfetto passivo accusativo singolare. Si dovrebbe tradurre “secondo l’ordine dato loro”, al singolare. Tuttavia, la traduzione della CEI è più elegante.
Anche in At 5:42 si dovrebbe tradurre “secondo [la] casa”, ma come vedi - pur inserendo [la] – la traduzione non è bella; meglio quindi “secondo le case”.
Nota che ho preso il brano sempre da Atti ovvero dallo stesso autore (Luca).

Tu hai la tua parte di ragione nel dire che quando il traduttore trova nel testo un singolare deve mantenerlo. Tuttavia, il traduttore deve anche curare l’italiano. Se un modo espressivo greco non si presta alla lingua italiana, è questa che il traduttore deve privilegiare, altrimenti a che servirebbe tradurre in italiano?

La questione può (ed è effettivamente e deve) essere risolta così: nella traduzione interlineare si rispetta rigorosamente il testo originale, mentre nella normale traduzione si rispetta la lingua italiana. Così:

At 23:31
κατὰ τὸ διατεταγμένον αὐτοῖς
katà tò diatetagmènon autòis
secondo l’essente stato ordinato a loro
“Secondo gli ordini ricevuti”. – CEI.

At 5:42
ἐν τῷ ἱερῷ καὶ κατ' οἶκον
en tò ierò kài kat’òikon
in il sacro e secondo casa
“Nel tempio e per le case”. – Italo Minestroni.
marco
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da marco »

Interlazio ha scritto:
Come noterai qui è spiegato molto bene che i discepoli non decisero da se di andare a predicare ma furono scelti...da chi??Da YESHUA IN PERSONA....e cosa avevano di diverso da noi oggi?SEGUIVANO.....qui non si intende solo il seguire un idea o dottrina....ma essi potevano TESTIMONIARE IL CRISTO e la sua venuta perché lo hanno visto!

Se fosse vero questo assunto, cioè il discepolo per essere tale deve essere un testimone oculare del Cristo, allora Paolo è un impostore. Perché non faceva parte dei Dodici e non era neanche un semplice seguace di Cristo quando quest'ultimo era in vita.
E invece, caro Antonio, riflettici, la fede che aveva Paolo, pur non avendo visto, era grande, matura e instancabile.
Si, vero, ma -tu mi dirai- Paolo fu chiamato da Cristo? Bene perché noi non siamo stati chiamati?
Vogliamo cadere da cavallo? Vogliamo essere abbagliati a tal punto da restare ciechi? Per capire che Cristo ci chiama? O attendiamo di sentire il rumore che farebbe Cristo sul nostro petto? (Ecco, sto alla porta e busso.) Siamo così ingenui da aspettarci questo?
Penso di no. E allora, testa alta e petto in fuori, per testimoniare Cristo, l'unica vera luce.
E se noi siamo testimoni onesti del Cristo, allora Dio è con noi. Non un Dio che vive nell'universo, ma un Dio che veglia giorno e notte su di te. Perché tu appartieni a Cristo e di conseguenza sei a titolo un figlio di Dio.
Dobbiamo solo crederci.
marco
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da marco »

Caro Enigma per evangelizzazione non intendo farlo alla maniera dei TDG. Non ho mai detto ciò. Ammiro semmai la loro perseveranza, perché alla fine non fanno nulla di male. Anzi fino a qualche anno fa erano gli unici (nella massa della popolazione) che leggevano la Bibbia.

Hai scritto: Anche ad avere la presunzione di andare a predicare senza un Suo mandato può diventare peccato.
Il cristiano non ha il mandato della predicazione? E allora a cosa serve essere cristiani solo a se stessi?
Boh. Non lo so caro Enigma. C'è qualcosa che non va. In questi giorni ci rifletterò su.
stella
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da stella »

JON .. :-) BELLO CIO' CHE HAI SCRITTO ...

''chiunque sia venuto a bussare alla porta ....'' ti capisco ,DIO PADRE CELESTE si serve sempre di qualcuno per condurci a se ....
poi una volta conosciuto la strada ognuno cammina e cerca di seguire le orme di CRISTO ..
io mi sono convertita in una chiesa libera... il SIGNORE si e' servito di un pastore dello SRI LANKA ... DIO ti benedica .
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
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Enigma
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Enigma »

At 23:31
κατὰ τὸ διατεταγμένον αὐτοῖς
katà tò diatetagmènon autòis
secondo l’essente stato ordinato a loro
“Secondo gli ordini ricevuti”. – CEI.

At 5:42
ἐν τῷ ἱερῷ καὶ κατ' οἶκον
en tò ierò kài kat’òikon
in il sacro e secondo casa
“Nel tempio e per le case”. – Italo Minestroni.
Si Gianni, avevo già letto la tua spiegazione come anche la tua preferenza nel tradurre
“Secondo [la] casa”.
Però poi vedo che concordi per come traducono la maggior parte delle Bibbie: e per le case.
Mi hai portato la Scrittura di At 23:31 come esempio di stessa costruzione con At 5:42. Però nella prima, oltre a vedere l'ottima la cuna dell'italiano, noto anche che non si discosta dal teso greco.
Mentre per At 5:42 il Minestroni e i traduttori da una parte hanno curano l'italiano, ma dall'altra non li vedo abbastanza fedeli al testo. In precedenza, se ricordi, avevo citato il dizionario esegetico del NT. E, alla voce katà, il dizionario dice che all'accusativo, oltre a quello riportato da te, c'è anche: attraverso, durante, conformemente a. Poi continuo dicendo che al significato locale, l'accusativo può essere tradotto con: per, attraverso, su, in.
Il dizionario mette Atti 5:42 proprio nel significato locale.
Ora escludendo "attraverso" e "su" perché è assurdo dire che l'insegnamento avveniva "attraverso casa" o "su casa". Da scartare è anche la traduzione "per casa" perché da l'idea che l'insegnamento veniva mentre si camminava per tutta la casa. Però, se casa viene messa al plurale, "per case" o "per [le] case", in questo caso è vero che abbiamo un italiano è ben curato, però, non è stato trasmesso correttamente il sostantivo οἶκον che è un singolare. Allora mi chiedo perchè non cercare di avere un italiano corretto facendo altrettanto con il sostantivo greco traducendo: "Nel tempio e in casa"? Che poi avveniva nella stessa casa o si cambiava casa di volta in volta (come fanno gli evangelici del sud che, per esempio, ogni settimana, per radunarsi, a turno, un loro fratello mette la casa a disposizione per pregare e leggere la Bibbia), questo non ha importanza. Cosa ne pensi?
Sei d'accordo o la trovi orrenda questa mia costruzione? :d
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