DI CASA IN CASA ?

marco
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da marco »

Enigma ha scritto:E qui mi fermo per evitare la lunga polemica che abbiamo sempre avuto al riguardo. :d
Mio caro amico, mettendo da parte la stima che ho nei tuo riguardi, la polemica su questo punto resterà sempre, perché leggo e intendo il messaggio di Cristo in maniera diversa dalla tua.
Enigma ha scritto: Per te non è una differenza avere direttamente la chiamata da Dio?
No. Dio chiama (si manifesta) in sogno, in visioni, di presenza, attraverso altre persone, attraverso Angeli. Esiste anche una gerarchia di chiamata? No, Enigma.
Enigma ha scritto: Non vedi differenza fra chi va da un malato e gli parli solo della salvezza per mezzo di Yeshùa, da chi, invece, ha il mandato da Dio e oltre a parlargli di salvezza può aggiungere: sii guarito nel nome di Yeshùa? Se non vedi questa chiarissima enorme differenza, allora saprei che dirti. :-??
Certo che c'è differenza tra le due possibilità. Da una parte ci sono uomini di cultura, esperti biblici, che sanno raccontare bene tutti i passaggi che occorrono per essere salvati. Dall'altra ci sono pochissime, purtroppo, persone di fede che pregando il Padre nel nome di Cristo ottengo nell'immediatezza ciò che hanno chiesto. Dio desidera concedere questi atti di amore, perché un cristiano chiede solamente cose gradite a Dio. E nulla mai per se. Sempre per gli altri, per compassione.
Vedi caro Enigma con queste premesse non possiamo mai trovarci d'accordo. Quando Yeshùa disse "voi siete il sale della terra", a chi si riferiva? Per te, penso, solo agli apostoli. Io invece credo che parlasse per tutti i veri cristiani. Noi siamo il sale della terra, noi siamo la lucerna da mettere sul candelabro.
cristianolibero
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da cristianolibero »

anche l'espressione "di casa in casa" è molto bella però bisogna mettere una nota in calce che specifica non nel senso di suonare tutti i campanelli.
cristianolibero
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da cristianolibero »

infatti. :-) :-)
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bgaluppi
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Interlazio, il versetto da te citato è trattato qui

http://www.biblistica.eu/viewtopic.php?f=5&t=218" onclick="window.open(this.href);return false;
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Ci provo.
Premesso che anch’io non sono favorevole al metodo di casa in casa, vorrei tuttavia spezzare una lancia a favore della predicazione di casa in casa.
Con tono sommesso dico che mi sembra un tantino esagerato affermare che sia un metodo antiscritturale, il che significherebbe andare “contro” la scrittura.
Più semplicemente, dalle interpretazioni da voi addotte, direi che, tutt’al più, il metodo non sia contemplato dalle scritture.
Questo è ben diverso dal dire che sia contrario alle stesse.
D’altra parte, anche diffondere la parola di Dio attraverso internet non è contemplato dalle scritture, ma ciò non vuol affatto dire che sia antiscritturale, anzi…
Ora il discorso acquisisce un aspetto più corretto solo in merito all’opportunità di farlo in quel modo.
Tant’è che, come giustamente molti di voi nonché Interlazio79, hanno fatto notare, nelle scritture si dà molta importanza alla predicazione per far conoscere agli altri la buona novella.
Rimane solo una questione di metodo.
Bene, c’è chi lo fa dal pulpito delle chiese, chi dalle finestre del Vaticano, chi attraverso libri e commentari, chi attraverso la radio o la TV, chi di casa in casa… e allora?

Se io comprendo che nelle scritture non sia contemplato, per esempio, il metodo “di casa in casa”, posso decidere personalmente di non utilizzarlo, ma non avrei nulla in contrario che lo usino coloro che ne siano convinti.
Discutibile quindi non mi pare sia il metodo, ma gli annessi e connessi a tale metodo, come il contare le ore per presentare la fattura a Dio a fine mese per quanto si è fatto.
Altrettanto discutibile, e certamente antiscritturale, è rendere quel metodo un obbligo da parte di chi lo ritiene imprescindibile. Questo sì che è antiscritturale.

Quando al mattino, per una buona mezz’ora, un ambulante col suo megafono sotto casa schiamazza in continuazione cipolle, patate e carciofi… quando i vari call-center ti inondano di telefonate a qualsiasi ora della giornata per lanciare le loro offerte… quando i venditori di cosmetici, di pentole, di gelati continuano a suonare ai nostri campanelli… queste sono le cose che più mi irritano… e perché no, anche quando suonano i TdG irritano, ma mentre i primi lo fanno per guadagnarci qualcosa, i secondi spendono il loro tempo per non guadagnarci nulla.
Basta poco per declinare il loro invito alla conversazione, anche se, si perderebbe una buona occasione, specie per chi conosce le scritture come noi del forum, per intavolare un confronto sicuramente costruttivo, magari cogliendo l’occasione per invitare l’interlocutore ad approfondire meglio le scritture, non prendendo tutto per oro colato.

Gianni, nella discussione di 2Pt 1:19-21 mi hai citato Rom. 8:28 “Sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio…”
Perché non considerare la predicazione di casa in casa alla stessa stregua delle cose che cooperano al bene di quelli che amano Dio?
In realtà la scrittura esaminata e più volte riportata di Lu 10:7, come si evince dal contesto, parla semplicemente di ospitalità, non di predicazione, ospitalità che è sempre stata usuale e raccomandata in tutto Israele.
Quei settanta designati che avrebbero preceduto Gesù nelle varie città, semplicemente non dovevano spostarsi di casa in casa in merito all’ospitalità, per non pesare su varie famiglie.
Dovevano rimanere in una casa quale base in quella città per le loro attività propedeutiche all’arrivo del Messia, attività di cui non sono menzionate le modalità.
Ciò è avvalorato da Mt 10:11 dove viene loro consigliato di informarsi prima di andarci, se ci fosse qualche famiglia degna di ospitarli.
Tant’è che in quella casa dovevano non solo rimanerci, ma anche mangiare e bere (aggiungo e senza lamentarsi) ciò che veniva loro provveduto. (1^ parte del versetto 7)

Se contempliamo anche il versetto 2, Gesù dice loro che la messe è grande ma gli operai (70) sono pochi e che avrebbero dovuto implorare il Signore affinché mandasse altri operai, quindi il compito di predicare non doveva essere solo prerogativa di quei designati, ma di quanti il Signore avrebbe poi mandato.

Ora, per onestà del discorso, predicare di casa in casa in realtà è un male? Significa davvero disubbidire? o è solo un modo come un altro di cui Dio oggi si serve per diffondere la sua Parola? (a parte la seccatura del campanello)
Non mi pare che nella bibbia sia espressamente vietato!
Credo che molti, nonostante tutto, si siano avvicinati alle scritture grazie a quel metodo e oggi molti di loro possono anche intervenire in questo forum per approfondire meglio.
Senza di quel metodo forse non avrebbero mai aperto una bibbia in vita loro.
Perciò abbiamo pazienza per qualche scampanellata in più alla nostra porta.

Giorgia, se non serve a nulla, come sottolinei, perché in fondo è Dio che sceglie, non dovrebbe servire a nulla neanche parlarne in questo forum, ti pare? Anche di questo Dio forse si serve.
Non condividere un metodo è certamente lecito, altro è dire che sia antiscritturale.

“…O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie!” Rom.11:33

Un caro saluto
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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

Ilvigilante, come fai a dire che il metodo di casa in casa non è contemplato nelle Scritture? Sì che è contemplato: lo menziona Yeshùa. Per vietarlo.
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Gianni,
se hai letto tutto il mio post in Lu 10:7 si parla di ospitalità non di predicazione di casa in casa
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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

In Lc 10:7 io leggo: "Non passate di casa in casa". Yeshùa quindi menziona questo metodo. Non solo lo menziona ma lo specifica. Per vietarlo.
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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

:))
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

Jon, hai rimarcato un punto importante: nel primo secolo non tutti andavano a predicare. Anzi, non a tutti era concesso. Gli evangelizzatori erano persone scelte.
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