Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

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Enigma
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Enigma »

Bisogna anche tenere presente che con la venuta di Yeshùa ci sarà anche la risurrezione di coloro che formano la sua sposa: Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre col Signore. - 1 Tessalonicesi 4:15-17.

Quindi, stabilire una venuta di Yeshùa invisibilmente prima della distruzione di Gerusalemme nel 70, oppure per come è stato dichiarato in passato nel 1874 e successivamente nel 1914, vanno assolutamente bocciate perché non si è vista nessuna resurrezione di morti. E, se si volesse azzardare di affermare che la resurrezione dei credenti anch'essa è avvenuta invisibilmente, bisogna prepararsi a dare una spiegazione di quando questi rimanenti credenti sono stati rapiti insieme ai morti per incontrare il Signore, visto che Paolo ci dice anche che, quando avverrà questo, ci sarà anche una trasformazione del corpo dei viventi: Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, in un batter d'occhio, al suono dell'ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati". - Corinti 15: 51,52. Fino a oggi, testimonianze di corpi mutati sia di morti che di vivi non ce ne sono. Quindi, con queste prove bibliche, possiamo affermare con certezza che fino a oggi, Yeshùa non è ancora tornato.
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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Non solo Gesù non è ancora tornato, ma probabilmente passeranno ancora millenni, prima che ciò accada. Le risurrezioni potrebbero essere invece una realtà, del tutto sconosciuta, epppur reale.
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Enigma
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Enigma »

Michele ha scritto:ma probabilmente passeranno ancora millenni, prima che ciò accada.

A insaputa di tutti, non avrai mica fatto un passo Yeshùa per questo? :mrgreen:
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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Enigma ha scritto:
Michele ha scritto:ma probabilmente passeranno ancora millenni, prima che ciò accada.

A insaputa di tutti, non avrai mica fatto un passo Yeshùa per questo? :mrgreen:
Non capisco
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Enigma
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Enigma »

A parte lo scherzo, quello che ti chiedevo è, come fai a essere certo di quello che dici.
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni, sarà la traduzione , sarà il linguaggio diverso, sarà errore di comprensione, sarà che i religiosi ci hanno insegnato a guardare in questi passi il futuro... ma credo che non sia tanto difficile confondere. Provando a leggere con attenzione nei sinottici Yeshùa parla della venuta con potenza e gloria del figlio dell'uomo sulle nuvole.
In Atti si parla del suo ritorno ( seconda venuta) nello stesso modo di come è andato via (è salendo al cielo accolto da una nuvola Atti 1:9).
Si parla di venuta sulle nuvole, di ritorno in una nuvola ed ecco perchè è facile confondere nel nostro linguaggio.

Che i contesti sono diversi non è facile coglierli subito ma ci vuole molta attenzione. Nei sinottici quindi si sta descrivendo un periodo di tribolazione, devastazioni e la distruzione del tempio prima della fine di quella generazione. In questo contesto si parla della "venuta" del figlio dell'uomo sulle nuvole con potenza e gloria.
Ora volendo essere obiettivi credo che bisogna ammettere che questa "venuta" riguarda proprio quel periodo. Ma venuta in che senso? Ritorno? E' evidente che Yeshùa non è ancora tornato! Ora se effettivamente si tratta di contesti diversi e non si sta parlando in quel caso di "ritorno" ....tutto torna chiaro. Considerare invece La "venuta" come "ritorno" e considerando il versetto estraneo al contesto (che riguarda la distruzione del tempio)rivolgendolo al futuro perchè l'evidenza mostra che Yeshùa non è tornato, mi pare una forzatura.

Quindi per concludere mi pare di capire che "venuta sulle nuvole del figlio dell'uomo con potenza e gloria" non ha nulla a che vedere con il suo ritorno è corretto?
Tutta la discussione sul tempio sarebbe rivolta così tutta al passato.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Gianni »

Caro Enigma, come sempre la tua argomentazione è molto logica. Con essa fai anche cadere l’errata supposizione (per loro certezza) della Watchtower sul ritorno invisibile di Yeshùa.

Caro Naza, come tu stesso osservi, la venuta è stata trasformata in ritorno nell’interpretazione di alcune correnti religiose statunitensi, dagli avventisti prima e poi dai millenaristi e dalla Watchtower.
Il verbo greco ἔρχομαι (èrchomai) significa sia “provenire da un luogo ad un altro (usato sia di persone che arrivano che di quelli che ritornano” sia “venire metaforicamente ”.
In Mt 24:30 è evidente che il senso è metaforico, essendo nel contesto del linguaggio profetico alla maniera ebraica. In At 1:11, in cui il verbo è al futuro, è invece in un contesto storico.
Se si comprende la differenza dei due contesti diversi e dei due significati verbali, si comprende anche la domanda dei discepoli in Mt 24:3: “Quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?”. Senza fare voli di fantasia che portano alle idee millenariste, occorre partire dalla dichiarazione di Yeshùa che suscitò la domanda, che era questa: “Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata” (v. 2). Qui Yeshùa parla di una cosa sola: la distruzione del Tempio. Ora, tenuto anche conto che i discepoli neppure pensavano né tantomeno potevano immaginare la morte di Yeshùa, occorre attenersi alle parole esplicite di Yeshùa, le quali riguardavano unicamente la distruzione del Tempio. I discepoli domandano a Yeshùa non solo quando ma anche come avrebbero fatto a saperlo. Analizziamo la domanda:
• Quando? - “Quando avverranno queste cose”?
• Come faremo a saperlo? – “Quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?”.
La prima parte della domanda (quando?) non è difficile da capire. La seconda parte della domanda (come faremo a saperlo?) è strettamente legata alla prima; i discepoli abbinano il segno che chiedono sia alla venuta di Yeshùa che alla fine dell'età presente. Dei due abbinamenti, il secondo è pure facile da capire: la distruzione annunciata avrebbe segnato anche la fine di un’epoca. Il primo abbinamento (la sua “venuta”) è per noi occidentali meno facile da capire. È facile cadere nel senso letterale e da questo passare poi a interpretarlo – senza alcuna giustificazione – come ritorno, facendo l’errore di andare fuori contesto e di fare voli di fantasia. Bisogna invece comprendere il modo di pensare e di parlare ebraico, proprio dei discepoli. Non dimenticando che gli ebrei pensavano e parlavano sempre concretamente e senza mai astrazioni, essi domandano il segno premonitore sia della distruzione che dell’adempimento delle parole profetiche di Yeshùa. Si noti al riguardo Is 35:4: “Siate forti, non temete! Ecco il vostro Dio! Verrà la vendetta, la retribuzione di Dio; verrà egli stesso a salvarvi”. Per dire che si adempirà la promessa di Dio, è detto che lui stesso verrà. In Is 59:20, similmente è detto di Dio: “Il Ricompratore certamente verrà a Sion” (TNM); di certo Dio non si sposta fisicamente dai cieli invisibili a Gerusalemme! Per dire che Dio interviene, in Is 30:27 si dice che il suo nome “viene da lontano, ardente con la sua ira e con gravi nubi” (TNM); di certo Dio non si sposta con le nuvole, né tantomeno il suo nome: è il linguaggio concreto della Bibbia, che per dire che Dio mantiene ciò che dice si dice che “viene”. - Cfr. Is 66:15, in cui Dio “viene” come un fuoco.
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Gianni il problema è sempre la mentalità e la lingua oltre le comprensioni personali. Posso rispettare fino ad un certo punto o gruppi religiosi ..perchè credo sia una mancanza grave ritenersi i detentori della verità senza considerare che gli autori della bibbia erano ebrei e che il loro modo di scrivere e parlare non ha nulla a che vedere nostro linguaggio tanto meno quello degli americani. Eppure questi non ebrei si prendono la briga di affermare di detenere la verità ed aver capito tutto. Ecco che nascono le dottrine dei fischi e dei fiaschi.
Fin qui pare tutto chiaro. Ma non è finita perchè continuando con i versetti, ad esempio Matteo 24 dal 36 in poi si parla del giorno e dell'ora della venuta del figlio dell'uomo che nessuno sa. Riferito sempre al periodo della distruzione del tempio? Parla di uno che viene preso ed uno che viene lasciato, del servo fedele e discreto (ovviamente non parla della WTS) alla venuta del padrone (46 beato quel servo che il padrone arrivando troverà così occupato). il capitolo 25 parla del regno dei cieli e nel versetto 31 del figlio che prende posto sul trono glorioso. Leggendo sempre col nostro modo pare che il figlio arrivi sulla terra, arrivi il regno dei cieli ed egli prende posto sul trono.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Gianni »

Naza, capisco benissimo che tutto può essere letto in chiave millenarista, soprattutto essendo stati abituarlo a farlo. Personalmente continuo a sostenere che va tutto compreso partendo alla domanda fatta dai discepoli e che la riposta di Yeshùa va capita secondo il linguaggio ebraico. C’è comunque un aspetto che tradisce l’interpretazione americana: la Watchtower – di fronte alle evidenze storiche della distruzione di Gerusalemme nel 70 - è costretta a ricorrere a due adempimenti: quello storico del 70 e un altro ai nostri tempi. Che quest’ultimo sia fasullo è mostrato dalle numerose loro previsioni andate sempre e vuoto e dal fatto che continuano a spostare un avanti la loro previsione.
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Michele
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Re: Matteo 24, Marco 13, Luca 21, gli ultimi giorni?

Messaggio da Michele »

Giovanni Z. ha scritto: C'è uno di molto potente che non vorrebbe mai che ritornasse il Messia a distruggerlo ma, con felice rammarico, non sarà accontentato.

Mi chiedo: Se Cristo non torna presto... troverà la fede sulla Terra? O meglio ancora: Troverà la Terra e qualche abitante ancora in vita che sappia cosa sia Dio, Cristo o la fede?


Per quanto riguarda il Principe di questo mondo, non sta li il problema, egli è recluso in attesa del giudizio finale (la sua cancellazione), e in quanto tale non può assolutamente fare più nulla.
Il destino della Terra, come di tutti gli altri pianeti simili alla Terra, è quello della gloria condividendo Dio e il suo Regno. Quindi la distruzione del pianeta non credo che sia in discussione. In quanto alla Fede, è sempre la stessa storia, anche al tempo di Gesù, gli stessi suoi discepoli non sapevano neppure chi egli fosse. Per non parlare di epoche più remote. E questo periodo di relativismo passerà.
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