Matteo 10
Re: Matteo 10
Caro Salcontis, ritengo che i Giudei a differenza delle pecore sperdute, siano sotto la punizione divina.
Anche Yeshùa disse ciò.
Anche Yeshùa disse ciò.
Re: Matteo 10
Caro Marco,
ho espresso solo un mio parere basato su alcune scritture.
Ovviamente le scritture scelte potrebbero essere poco esaurienti, poco inequivocabili e decontestualizzate.
Poichè non possiedo la verità assoluta, mi limito a fare ipotesi, e non tesi da dimostrare a posteriori.
Inoltre, mi sollecita il presupposto che la salvezza o la punizione è un problema individuale. Il giudizio non dipende dalla tribù di appartenenza. Chiunque in qualsiasi momento può accettare il messaggio di Gesù o essere attirato da Dio.
Pertanto le nostre speculazioni sono solo discussioni fraterne.
ATTI:
- 13:45 Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo.
- 13:46 Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: «Era necessario che a voi per primi si annunziasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri.
Romani:
- 15:8 Infatti io dico che Cristo è diventato servitore dei circoncisi a dimostrazione della veracità di Dio per confermare le promesse fatte ai padri;
- 15:9 mentre gli stranieri onorano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti celebrerò tra le nazioni
e canterò le lodi al tuo nome».
Romani:
- 10:19 Allora dico: forse Israele non ha compreso? Mosè per primo dice: «Io vi renderò gelosi di una nazione che non è nazione; contro una nazione senza intelligenza provocherò il vostro sdegno».
- 10:20 Isaia poi osa affermare:
«Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano;
mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».
- 10:21 Ma riguardo a Israele afferma:
«Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore».
- 11:1 Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch'io sono Israelita, della discendenza d'Abraamo, della tribù di Beniamino.
- 11:2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo:
- 11:3 «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io s- 11:5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.
- 11:6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.
- 11:7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti,
sono rimasto solo e vogliono la mia vita»?
- 11:4 Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal».
La conversione collettiva degli ebrei nel tempo della fine è il seguito.
ho espresso solo un mio parere basato su alcune scritture.
Ovviamente le scritture scelte potrebbero essere poco esaurienti, poco inequivocabili e decontestualizzate.
Poichè non possiedo la verità assoluta, mi limito a fare ipotesi, e non tesi da dimostrare a posteriori.
Inoltre, mi sollecita il presupposto che la salvezza o la punizione è un problema individuale. Il giudizio non dipende dalla tribù di appartenenza. Chiunque in qualsiasi momento può accettare il messaggio di Gesù o essere attirato da Dio.
Pertanto le nostre speculazioni sono solo discussioni fraterne.
ATTI:
- 13:45 Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo.
- 13:46 Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: «Era necessario che a voi per primi si annunziasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri.
Romani:
- 15:8 Infatti io dico che Cristo è diventato servitore dei circoncisi a dimostrazione della veracità di Dio per confermare le promesse fatte ai padri;
- 15:9 mentre gli stranieri onorano Dio per la sua misericordia, come sta scritto:
«Per questo ti celebrerò tra le nazioni
e canterò le lodi al tuo nome».
Romani:
- 10:19 Allora dico: forse Israele non ha compreso? Mosè per primo dice: «Io vi renderò gelosi di una nazione che non è nazione; contro una nazione senza intelligenza provocherò il vostro sdegno».
- 10:20 Isaia poi osa affermare:
«Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano;
mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».
- 10:21 Ma riguardo a Israele afferma:
«Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore».
- 11:1 Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch'io sono Israelita, della discendenza d'Abraamo, della tribù di Beniamino.
- 11:2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo:
- 11:3 «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io s- 11:5 Così anche al presente, c'è un residuo eletto per grazia.
- 11:6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia.
- 11:7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti,
sono rimasto solo e vogliono la mia vita»?
- 11:4 Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal».
La conversione collettiva degli ebrei nel tempo della fine è il seguito.
Re: Matteo 10
Ogni uomo risponderà personalmente delle proprie opere.salcontis ha scritto:.
Inoltre, mi sollecita il presupposto che la salvezza o la punizione è un problema individuale. Il giudizio non dipende dalla tribù di appartenenza. Chiunque in qualsiasi momento può accettare il messaggio di Gesù o essere attirato da Dio.
Pertanto le nostre speculazioni sono solo discussioni fraterne.
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Ma il discorso giudaico è un'altra storia.
- Gianni
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Re: Matteo 10
Concordo con Salcontis.
- francesco.ragazzi
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Re: Matteo 10
...ognuno di noi potrebbe essere discendente della casa d'Israele ???
Re: Matteo 10
Spiritualmente lo siamo tutti in Cristo.
Praticamente direi che le possibilità di avere una qualche goccia di sangue ebreo sono alte, specialmente per noi siciliani che di dominazioni ne abbiamo subite molte.
Praticamente direi che le possibilità di avere una qualche goccia di sangue ebreo sono alte, specialmente per noi siciliani che di dominazioni ne abbiamo subite molte.
Re: Matteo 10
Forse in Mt 10:23 ci si riferisce alla venuta di Cristo in spirito, non certamente alla venuta nella gloria. La venuta in spirito suggella lo stabilimento del suo regno? Ossia la realizzazione nell'uomo della fede in lui? Anche in Mt 16:28 si dice: "In verità vi dico che alcuni di coloro che sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto il Figlio dell'uomo venire nel suo regno."
Re: Matteo 10
In merito a Mat. 10:23 provo a dare un pensiero dopo aver consultato la letteratura rabbinica e il libro di Martin McNamara : I Targum e il nuovo testamento.
L’espressione “regno di D-o” o “ regno dei cieli” è molto dibattuta. Il loro significato è lo stesso in quanto la parola “cieli” corrisponde a uno dei vari modi reverenziali degli ebrei di riferirsi a D-o senza nominarLo.
Per esempio: ricordate quei versi dove Yeshua rivolto allo scriba che osservava tutti i comandamenti gli disse: - tu non sei lontano dal regno dei cieli.
Si diceva infatti che il giudeo prendeva il giogo del regno dei cieli, ossia significava che il credente si sottoponeva alla volontà di D-o, in altre parole accettava il governo di D-o .
Quindi l’espressione che Yeshua disse quando era ancora uomo di“ venire nel regno dei cieli significa probabilmente che Yeshua avrebbe preso il governo di D-o in quella stessa generazione, o piuttosto un modo di riferirsi alla sua resurrezione e intronizzazione a Sommo Sacerdote eterno.
Questo apre il lungo dibattito tra la venuta in terra di Yeshua in senso materiale, che ha un corrispondente parallelo con l’attesa del messia da parte degli ebrei ortodossi, e la venuta di Yeshua in senso spirituale…
…non è facile
L’espressione “regno di D-o” o “ regno dei cieli” è molto dibattuta. Il loro significato è lo stesso in quanto la parola “cieli” corrisponde a uno dei vari modi reverenziali degli ebrei di riferirsi a D-o senza nominarLo.
Per esempio: ricordate quei versi dove Yeshua rivolto allo scriba che osservava tutti i comandamenti gli disse: - tu non sei lontano dal regno dei cieli.
Si diceva infatti che il giudeo prendeva il giogo del regno dei cieli, ossia significava che il credente si sottoponeva alla volontà di D-o, in altre parole accettava il governo di D-o .
Quindi l’espressione che Yeshua disse quando era ancora uomo di“ venire nel regno dei cieli significa probabilmente che Yeshua avrebbe preso il governo di D-o in quella stessa generazione, o piuttosto un modo di riferirsi alla sua resurrezione e intronizzazione a Sommo Sacerdote eterno.
Questo apre il lungo dibattito tra la venuta in terra di Yeshua in senso materiale, che ha un corrispondente parallelo con l’attesa del messia da parte degli ebrei ortodossi, e la venuta di Yeshua in senso spirituale…
…non è facile
Re: Matteo 10
Akragas, hai espresso molto meglio quello che volevo dire. La sua venuta, in questo ed altri versetti, probabilmente significa il nuovo regno contrapposto a quello vecchio, il suo costituirsi mediatore tra l'uomo e Dio. Prima di lui l'uomo non aveva mediatore, un sommo sacerdote che ci purificasse dal peccato una volta e per sempre. Con Yeshua, ci si puo' avvicinare con confidenza al Padre. Lui rappresenta gia' il regno del Padre.
Re: Matteo 10
Esatto Antonio hai proseguito tu il discorso...
vediamo cosa ne pensano anche gli altri fratelli
vediamo cosa ne pensano anche gli altri fratelli