Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche
Inviato: venerdì 12 maggio 2023, 18:10
Certo che la Bibbia è storia! Ma quella del sinedrio è un’altra storia. E la presunta Toràh orale ha una sua storia, che biblica non è.
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Shay, puoi darmi delle risposte alle domande seguenti?Shay ha scritto: ↑venerdì 12 maggio 2023, 13:24Per i particolari della corretta lettura e interpretazione di Genesi 3,15 Besasea lo ha spiegato dettagliatamente in questo topic a partire da qui: viewtopic.php?p=68481#p68481Besàseà ha scritto: ↑lunedì 31 agosto 2020, 11:43 Da un punto di vista filologico la trasmissione di un testo va a pari passo con la sua interpretazione. Ovvero in un testo tramandato abbiamo anche il tramandamento della sua interpretazione. Ma se il testo è stato criptato allora subentrano gravi difficoltà perché la sua interpretazione è stata compromessa mascherando quella vera. L'esame filologico non può prescindere dall'accurata conoscenza della cultura e lingua di un popolo. Per esempio la lettura di Genesi 3.15 deve seguire l'interpretazione dei saggi, secondo cui si parla dei due istinti innati nell'uomo. L'istinto buono individuato nella coscienza umana e l'istinto animalesco individuato nel nachash, la fonte delle passioni. Questi due istinti sono concepiti come due forze in opposizione. L'uomo si allea facilmente con la forza dell'istinto delle passioni. Il termine biblico usato per descrivere la forza di opposizione è il braccio, ebr. זרע, zhroa', ma è stato criptato vocalizzandolo come se fosse zhera', seme, stirpe. Seguendo il criterio filologico l'interpretazione talmudica deve coincidere con quella biblica. E infatti la vocalizzazione masoretica inganna riportando la lettura errata, come analogamente molte traduzioni antiche e moderne:
C.E.I.:
Genesi 3:15
Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Ma invece il testo scritto della Bibbia ha:
Porrò (in agguato) il di lei nemico, fra te e la donna, fra il tuo braccio e il suo braccio. Lui ti renderà innocuo dominandoti e tu offuscherai lui con l'inganno.
Da ciò che l'esame filologico fallisce se non si conosce l'esatta interpretazione e questa non si può conoscere se non si conosce a fondo la letteratura ebraica.
Molti studiosi dello scorso secolo e anche moderni hanno fatto molte supposizioni senza conoscere a fondo la letteratura ebraica. Viziati dalla strana mentalità che, per quanto riguarda la lingua ebraica, restringe gli studi al solo testo biblico.
Uhm, In verità ciò che alcuni rilevano - ed appare una lettura perlomeno 'possibile' - è che, ancora presente Mosheh, si mette realmente in moto un processo di progressive deleghe. Ovvero Mosheh aveva accentrato su di sè tutti i poteri tenuti in modo un pochino dispotico, e così piano piano glieli sfilano.
Allora nell'ambito di studio dovremmo ritenere nessun testo ispirato. Dici che ti credo quando scrivi e non quando parli, c'è di mezzo il mare tra le due cose. Perdonami ma rimango dell'idea che se uno fosse anche ateo, ma studia e osserva delle leggi che ritiene ispirate, si muove con fede.AEnim ha scritto: ↑venerdì 12 maggio 2023, 17:00Il gatto che si morde la coda: "Dimmi dove è scritto nello scritto che ciò che non è scritto vale quanto lo scritto"
Prova a concentrarti su questo:Seguimi:Se si crede che quella scritta proviene da D-o perché così ci ha detto il popolo ebraico
io scrivo,
scrivo una poesia,
e nella poesia scrivo
"Questa poesia è ispirata da Dio".
Tu leggi e ci credi, credi a quanto ho scritto ... ahimè perchè c'è scritto.
Allora poi tu vieni da me e mi chiedi una copia della poesia con l'autografo.
Quando vieni da me io ti dico:
"Guarda che anche quando parlo senza scrivere sono ispirata da Dio, anzi, molto di più quando parlo, perchè quando scrivo non scrivo affatto tutto, anzi, ... ".
E tu mi rispondi e mi domandi: "Non ci credo tanto che anche quando parli sei ispirata da Dio: dove sta scritto nella tua poesia? Non c'è scritto. Quindi è vero quello che hai scritto quando lo hai scritto, perchè l'hai scritto. Ma quando parli invece dici bugie".
La riesci a cogliere la contraddizione interna?
Mi credi quando scrivo e non mi credi quando parlo eppure sono sempre io, sono proprio io che ho scritto "Questa poesia è ispirata da Dio", ma non ho mai inteso che "solo questa poesia è ispirata da Dio".
Poi magari la mia poesia era un po' ambigua, e l'ho scritta così apposta, e si poteva capire in un modo o in un altro e chissà quale dei due modi tu hai inteso e reputato ispirato da Dio.
E questo è il secondo paio di maniche ed ha tutta una sua spiegazione.
Se riguardo a Es 24:3 è detto anche che Mosè oltre alle parole andò a riferire anche "le ordinanze" e che al verso 4 è detto che Mosè mise per iscritto tutte le parole e non è detto anche che Mosè mise per iscritto anche "le ordinanze", cosa si intende al verso 3 per "ordinanze"? Se al verso 12 si fa citazione delle tavole di pietra, della legge e del comandamento, tale legge e tale comandamento sono la stessa cosa e tale legge/comandamento è scritta/o sulle tavole di pietra?Gianni ha scritto: ↑venerdì 12 maggio 2023, 9:29 Ecco la traduzione letterale di Isaia 59:21:
“E io questo [è] [il] patto di me con loro, disse Yhvh, [lo] spirito di me che [è] su te e [le] parole di me che posi in bocca di te non partiranno da bocca di te e da bocca di stirpe di te e da bocca di stirpe di stirpe di te, da adesso e fino a sempre”. – Cfr. Is 51:16.
Si noti: “disse Yhvh”, il quale disse “[le] parole di me che posi in bocca di te”. A me sembra che il berìt, il patto, sia riferito alla Toràh. In Es 24:3 è detto che Mosè andò a riferire al suo popolo tutte le parole di Yhvh e che gli ebrei si impegnarono ad osservarle; al v. 4 è detto chiaramente che Mosè mise per iscritto tutte le parole che aveva ricevuto da Yhvh: וַיִּכְתֹּב מֹשֶׁה אֵת כָּל־דִּבְרֵי יְהוָה, “e scrisse Mosè tutte le parole di Yhvh”; in 6-8 è descritta l’ufficializzazione del patto.
Personalmente, non trovo traccia di alcuna Toràh orale, trovo anzi perfino la diffida divina a modificare quanto scritto “con il dito di Dio”.
A meno che tu non abbia qualche prova scientifica dell'ispirazione è quanto mai ovvio.
Se è ateo come fa a ritenerle ispirate?!