Mah, se uno la vuole mettere in quel modo può anche farlo, tutto dipende dalla preparazione del lettore, è un'affermazione un po' tantrika ma va bene.LuigiS ha scritto: ↑sabato 27 maggio 2023, 22:09Ti riferisci alle opinioni contrastanti presenti nel Talmud? Se sì, non può darsi che tali opinioni siano un metodo per nascondere le interpretazioni giuste? Abramo di CE, in questa discussione, aveva scritto:AEnim ha scritto: ↑venerdì 26 maggio 2023, 1:13 Il mio dubbio è che loro intendano come trasmissione orale una conoscenza riservata ad un ristretto gruppo (p.e. i rabbini, ma prima i sacerdoti) molto specializzato, e che il contenuto primario trasmesso da maestro a discepoli, quindi in un ambiente di studio dove ci sono delle docenze e degli studenti, non sia tanto l'interpretazione del testo ma le regole dell'interpretazione, cioè dell'ermeneutica. Il tutto con -allo stesso tempo - un certo lavoro sugli usi, sui costumi, su quelle che legislativamente si chiamano le consuetudini. Questo perchè la materia è particolare in quanto alla fine ciò di cui si parla è soprattutto giurisprudenza, oltre ad una haggadah, una narrazione tutta volta ad educare verso quella giurisprudenza.
Perchè se fossero i contenuti in sè per sè dell'interpretazione non si risolverebbero in una pluralità di pareri.
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Era infatti proibito mettere per iscritto il tramandamento orale ebraico (per impedire che i goym lo leggano) e si ricorse ad artefici per non violare pienamente il divieto. Il Talmud è scritto in un modo che solo ebrei preparati e particolarmente attenti possono attingere da esso gli antichi tramandamenti. Riporta infatti passaggio per passaggio una varietà di opinioni che solo con lo studio tradizionale insieme a quello accademico ebraico è possibile saper scartare le opinioni "errate" (inserite per creare confusione) e scegliere quella giusta.”.
Io ho iniziato a seguire delle lezioni on-line di Talmud di Rav. Arbib (sempre lui), in particolare quelle sullo Shomer (la custodia di beni altrui, Shomer Chinnam, Shomer Sakhar, Sokher, Shoel ). Chiaramente poche lezioni non sono sufficienti per farsi un'idea completa, ma è un inizio.
Certamente è tecnico, e non si studia senza una guida e l'opportuna preparazione.
Non mi sembra ci siano opinioni 'errate' inserite per creare confusione - penso che sia l'effetto che può fare a molti che non riuscendosi ad orientare potrebbero prendere per buona e completa una affermazione senza capire perchè è quell'altra che fa halachah - ma che ci sia lo svolgimento di una analisi collettiva quindi molto dettagliata, espresso con una estrema sintesi di linguaggio, tanto che i ragionamenti che portano a questo o all'altro espresso bisogna ricostruirli (evidentemente chi ne conosce i criteri e i linguaggi ci riesce, in quel caso Rav. Arbib). Al termine della 'discussione', che attraversa il tempo, emerge il parere secondo il quale va la halachah.
Cercate di non pendere e dipendere dalle labbra di tizio o di caio, che sia Abramo o che siano altri, soprattutto non esclusivamente. Ha detto giusto, ha detto sbagliato: anche farsi smentire fa pare del gioco.
Ci sono lezioni gratis in video di un botto di roba sul canale del Rabbinato di Milano.
Talmud, Pirkei Avot, TaNaKh, ed altro ancora.
Tuttavia quello che Abramo sta realmente dicendo - secondo il mio punto di vista - è che non si può affrontare la lettura del Talmud da soli ma solo con un Maestro (cioè uno specialista di quel genere), perchè è tutto altamente tecnico.
Leggerlo da soli pensando di capirci qualcosa è impensabile. Esattamente come la maggior parte di noi può avere difficoltà a capire un referto medico o una sentenza.
Cmq non mi riferivo specificatamente al Talmud quando parlavo di pluralità di interpretazioni ma più semplicemente all'ermeneutica del TaNaKh, ovvero delle parti non halachiche dello stesso.
Infatti al termine di una discussione talmudica su halachah si deve arrivare alla determinazione di una norma, perciò al consenso. Quindi si conclude che la halachah è secondo tizio o secondo caio, mentre sulle parti non halachiche del TaNakh esiste la pluralità interpretativa.
Questo, salvo errori ed omissioni, per la mia parte di comprensione attuale.