Interpretazione delle Scritture Ebraiche

LuigiS
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da LuigiS »

LuigiS ha scritto: venerdì 12 maggio 2023, 18:30 Shay, puoi darmi delle risposte alle domande seguenti?
può*
AEnim ha scritto: sabato 13 maggio 2023, 0:27
LuigiS ha scritto: venerdì 12 maggio 2023, 18:30 Cosa si intende per "[...]tre e mangerai polvere" riferito a un istinto?
Non me la ricordo benissimo, ma molto approssimativamente e prendendomi molto con beneficio d'inventario, il mangiare polvere o sabbia starebbe per mangiare qualcosa totalmente privo di sapore, quindi il vivere secondo l'istinto produce un'esistenza senza sapore, come dire senza significato e senza soddisfazione (piacere di vivere), insipida.
C'è forse anche un'altra associazione possibile, cioè considerare anche l'esser stato fatto con "polvere della terra" dell'uomo. Io qui capisco che lo yetzer-ha-ra si nutre della 'materia prima' con cui l'uomo è stato fatto, ovvero da un lato si potrebbe intendere che divora l'uomo, dall'altro gli è connaturato ovvero esiste in quanto l'uomo possiede una fisicità, quindi si attacca, è attaccato/connesso in qualche modo a questa.
Alcuni ebrei sembra leggano lo yetzer-ha-ra come istinto di sopravvivenza, quindi necessario ed ineliminabile, soprattutto qualora l'uomo sia sprotetto (voglia vivere autonomamente e non sotto la protezione divina).
AEnim grazie per la risposta!
Riguardo a "camminerai sul tuo ventre", tale espressione potrebbe indicare che tale istinto sarà considerato qualcosa di umiliante o da disprezzare (penso al verso 7 del Salmo 22) e di conseguenza sarà da considerare nel medesimo modo anche la persona soggetta a tale istinto?
Shay ha scritto: sabato 13 maggio 2023, 0:45 La risposta di Besasea fu pressappoco questa: se leggi il testo vocalizzato וְלֹ֥א יָסָֽפוּ questa espressione ti appare oscura. Se lo leggi normalmente come hai imparato a scuola, senza i segni vocalici, allora lo leggerai יספו (vocalizzato yasufu), allora tutto torna. "Il vero testo è quello scritto. Quello orale serve solo per creare problemi". Parola di Besasea.
Nell'ultima frase mi sarei aspettato il contrario, intendo cioè che mi sarei aspettato: "Il vero testo è quello orale. Quello scritto serve solo per creare problemi", ha (lei Shay) sbagliato a scrivere o Besàseà ha detto come lei ha scritto?
Gianni ha scritto: sabato 13 maggio 2023, 8:14
LuigiS, in Es 24:3 è detto che Mosè riferì al popolo “tutte le parole di Yhvh e tutti i mishpatìm”, poi è detto nello stesso versetto che “tutto il popolo all’unisono disse: Tutte le parole che Yhvh che disse Yhvh faremo”. Quindi, al v. 4: “Mosè scrisse le parole di Yhvh”. I mishpatìm sono statuti. La radice ebraica shafat indica il giudicare, quindi i mishpatìm sono criteri di giudizio atti a regolare la vita sociale ebraica. Essi includono le norme sulla schiavitù, le pene per gli omicidi, i rapimenti, i furti e gli assalti, cose così. Sono tutte norme che troviamo scritte nella Bibbia. I mishpatìm sono mitzvòt (precetti) da un punto di vista razionale. Al v. 12 Yhvh dice a Mosè: “Ti darò tavole della pietra e la Toràh e la mitzvàh che scrissi”. Ho tradotto letteralmente dall’ebraico.
Ora, se si fanno passare i mishpatìm, mitzvòt, per una presunta Toràh orale che orale rimase, ciò entrerebbe in con contraddizione col v. 12. In più, i mishpatìm furono comunicati al popolo che li accettò insieme a “tutte le parole di Yhvh”, per cui sarebbe il popolo ebraico intero il depositario di una presunta Toràh orale, non i postumi rabbini. Ora la domanda è: il popolo ebraico ha il diritto di intervenire sui mishpatìm oppure ha solo il dovere di ubbidire? Quello biblico rispose: “Faremo”.
Gianni grazie per la risposta!
Avrei delle domande, magari in giornata "le organizzo" meglio e le posto.
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

In Dt 18:8-13 si parla di controversie e azioni legali il cui giudizio era affidato ai sacerdoti levitici e al giudice in carica in quei giorni (cfr. 19:17). Che c’entra tutto ciò, ad esempio, con la questione della carne e del latte? Nel primo caso si trattava di applicare le norme della Toràh, nel secondo si tratta di norme rabbiniche postume.
AEnim

Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da AEnim »

LuigiS ha scritto: sabato 13 maggio 2023, 9:58 AEnim grazie per la risposta!
Riguardo a "camminerai sul tuo ventre", tale espressione potrebbe indicare che tale istinto sarà considerato qualcosa di umiliante o da disprezzare (penso al verso 7 del Salmo 22) e di conseguenza sarà da considerare nel medesimo modo anche la persona soggetta a tale istinto?
Non considerarla una gran risposta. In quanto mi limito a riferirti qualcosa che ho sentito (mi sembra da qualche video di Rav. Arbib) secondo la mia comprensione e memoria.
Inoltre ricordiamoci che è sempre e solo una delle interpretazioni possibili e fatte, ma quasi sicuramente ce ne sono altre. Non mi ricordo il nome del chacham che abbia dato tale lettura.

Non ricordo di aver sentito o letto nulla, invece, sul "camminerai sul tuo ventre".
Tuttavia la mia opinione è che no, l'ebraismo non preveda mai di "disprezzare" la persona, e nemmeno lo yestzer-ha-ra in sè per se in quanto creato e dato anch'esso da D-o all'uomo per la sopravvivenza. Esso va solo 'gestito'.
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Da una espressione idiomatica, da un modo di dire, si possono ricavare dei principi. Se dico “abbassa la cresta” uso una espressione idiomatica per dire “non essere arrogante”. Ma se ci si specula sopra dicendo che dipende da si porta il cappello o no, se si ha il torcicollo o no, si va ben oltre cavillando inutilmente. In Es 23:19b si legge לֹא־תְבַשֵּׁל גְּדִי בַּחֲלֵב אִמֹּו. La negazione (לֹא) è una forma apodittica, non casistica. È un comando, non un modo di dire. Leggi punto per punto dal v. 1 al 19 di Es 23: sono tutti comandi.
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Shay, prendo atto di queste interpretazioni, che tali rimangono.
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Non capisco cosa ci sia da interpretare in uno specifico comando che inizia con "non [fare]".
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Ma che trasmissione orale è, se il comando è scritto?
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Shay, io non trovo traccia nella Scrittura di regole tramandate parallelamente. Tu dici stesso dici: “Questo è ciò che dice il popolo ebraico”. Poi domandi chi può sapere le sue cose meglio di lui? Nessuno, ma non confondere “le sue cose” con la Scrittura.
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

In pratica Shay, date più autorevolezza alla trasmissione orale essendo antecedente a quella scritta. Ho capito bene?.
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da LuigiS »

AEnim,
va bene, grazie!
Comunque secondo me potrebbe darsi che lo yetzer harà non sia da considerare di per sé un qualcosa che si umilia o da disprezzare ma solo quando fa peccare l'essere umano.


Gianni,
che probabilità c'è che i mishpatim citati al verso 3 corrispondono con la mitzvah citata al verso 12?
Il fatto che i mishpatim furono comunicati al popolo deve significare per forza che a tale popolo fu affidato il comandamento di trasmetterli alle generazioni future o di ricavare leggi da essi? Non può darsi che tali mishpatim furono comunicati a tale popolo solo per far sapere a tale popolo come adempiere ai comandamenti?
Non può darsi che la Torah citata al verso 12 non fu scritta?

Comunque non riesco a capire il verso 3 quando si dice "Mosè venne..." o "Mosè andò...", innanzitutto non capisco se sia più corretto tradurre con "venne" o "andò" e se "venne" o "andò" dal popolo o sul monte Sinai, se non c'è già una discussione aperta riguardo a tale verso, magari se ne potrebbe aprire una.
Ultima modifica di LuigiS il sabato 13 maggio 2023, 11:28, modificato 6 volte in totale.
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