Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Sandro.48
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Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

Interpretazione delle Scritture Ebraiche:
se per interpretare ebraicamente la Bibbia Ebraica, occorre partire dal TALMUD - e la grande maggioranza di noi non conosce il TALMUD, [leggibile solo in Ebraico, Inglese, Tedesco] - ne risulta che
DA UN PUNTO DI VISTA EBRAICO
secondo voi,
NON AVREBBE MOLTO SENSO CONOSCERE nè TORAH SCRITTA
Nè TANACH IN GENERALE - senza conoscere,PRIMA il libro sconosciuto (per noi cristiani) del TALMUD.
dico bene o dico male ?
Martedi 1 dicembre 2015

Sandro_48
Ultima modifica di Sandro.48 il martedì 21 giugno 2016, 22:37, modificato 2 volte in totale.
marco
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da marco »

Dici male. Perché il Talmud è solamente una delle tante possibili interpretazioni della Torah.
Essere maestro di Talmud non è sinonimo di uomo che fa la volontà di Dio.
Per un cristiano è un libro totalmente inutile. Diventa interessantissimo se si vuole approfondire gli usi e i costumi del popolo ebraico.

PS Parlo senza conoscere il testo. Quindi datemi il benefici del dubbio. Però, dalle spiegazioni e descrizioni che ne fanno molti, in linea di massima ho compreso il valore del testo, che non può essere paragonato in alcun modo alla Sacra Scrittura.
noiman
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da noiman »

1
Questa sarebbe stata una bella discussione se non fosse stata rovinata dai troppi off topic e ha una serie di fuori tema di stampo fideistico. L’intenzione di Sandro48 (“missing”)… era quella di studiare l’interpretazione ebraica delle scrittura ebraiche.
E tutti si sono dati da fare per cercare tramite “sostituzione” di reinventare le scritture ebraiche in interpretazione cristiana.
L’unico che si è salvato è stato Gianni , consapevole degli scivoloni si è tenuto a giusta distanza, invece Stefanotus ha posto osservazioni anche con riserve sul modo di interpretare le scritture ebraiche, nonostante questo ha sempre mantenuto un buon livello nella discussione.
La maglia nera nella discussione è aggiudicata a Marco che fin dalle prime risposte ha manifestato il suo negazionismo a una interpretazione ebraica di una cosa ebraica, forse non si è accorto che scriveva in una cartella che ha altri interessa.
Voto “00” a i moderatori che hanno permesso tutto questo.
Mi sono ancora riletto la discussione e ho estratto alcune affermazioni che oltre essere off topic risultano anche inopportune perché sono l’esatto contrario di uno studio su un argomento biblico .
“Caro Sandro (non sto scrivendo in tono polemico) una domanda: a cosa serve l'interpretazione ebraica delle Scritture ebraiche?
Se tutta la Sacra Scrittura parla di Cristo e gli ebrei interpretandola non lo vedono, che giovamento possiamo trarre noi da quella sapienza?
Non c'è per caso il rischio di prendere una strada sbagliata?”Grazie
Marco.
“L'interpretazione ebraica del Sabato è errata se vista dal punto di vista Cristiano. Ci siamo? Un seguace di Cristo pur rispettando il Sabato si fa la doccia con l'acqua calda scaldata dalla caldaia.
O per fare piacere agli ebrei dobbiamo tacere queste cose?
Ritorniamo alla domanda: a cosa serve l'interpretazione ebraica delle Scritture Ebraiche se poi queste ci portano a tali conclusioni (vincoli assurdi e totalmente inutili)?”
Marco
“Bravo, bravo caro Sandro, se posso permettermi.... direi: "quella che possiede l'unica verità".
Come ti ha scritto, giustamente, il caro Vittorio, Dio non pretende da noi titoli accademici, ma fedeltà e amore per la Sua Parola.
Cristo ha reso semplice e fruibile a tutti la conoscenza del Padre. Perché complicarsi la vita con interpretazioni che non tengono conto della vita stessa? Dove possono portarci? Il rischio, ed è alto, è quello di perdersi e stancarsi dietro a idee morte, cosi da fiaccare anche quel poco di fede che avevamo prima.
No, non cadiamo in questa trappola satanica”.
Marco

“Caro Sandro, Cristo è l'unica verità, e noi Cristiani siamo (al momento) i soli sacerdoti, i veri adoratori del l'unico vero Dio.
Le 5 verità di Budda. Ma che stiamo scherzando?
Ma che fede è?”
Marco
“Cara Daniela vorrei precisare una cosa, non sono andato in un sito di buddisti o di ebrei a fargli la ramanzina o peggio convertirli, ma ho visto Sandro, un cristiano, che, non soddisfatto della verità del Cristo, cerca fonti d'acqua dove non possono esserci.
Una sola è la fonte d'acqua viva che zampilla verso la vita eterna. Non c'è ne sono altre. Anzi il cristiano consapevolmente deve dire che tutte le altre sono fonti inquinate dalla menzogna satanica. E' acqua sporca. Perché come dice bene il caro Vittorio non possono esserci due verità. Dio è uno così come Cristo è uno.”
Marco.
Bene …..per ora è tutto
Noiman
Ultima modifica di noiman il domenica 30 aprile 2017, 22:23, modificato 2 volte in totale.
Sandro.48
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

Prima viene la Torah Orale o viene la Torah Scritta?
La Torah Orale è composta dal Talmud, che a sua volta è composto della
Halaqà, della Mishnah, Del Midrash, e della Ghematria, che sono le basi interpretative della Torah Scritta, la quale , studiata per prima non ha senso , a meno che uno, aprioristicamente, opti per l'interpretazione Cristologica , a iniziare dal Nuovo Testamento, per spiegare l'Antico Testamento, che non è più la Bibbia Ebraica, ma è soltanto un appoggio della dottrina Cristiana, presa per vera, aprioristicamente.
Dico bene o dico male ?
Sandro_48
Ultima modifica di Sandro.48 il martedì 21 giugno 2016, 22:38, modificato 1 volta in totale.
noiman
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Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da noiman »

Ringrazio tutti per le parole di incoraggiamento a continuare questa discussione.
Non ritengo il caso di eliminare i numerosi off- topic , anche se impegnano molte pagine, al massimo possiamo in seguito spostarli in una altra cartella.
Il tema è molto impegnativo, “ interpretare” è già di per se un parolone, già nella definizione del suo significato troviamo le prime difficoltà, interpretare per definizione riconoscere che quello che stiamo leggendo necessita di una diversa comprensione, supponendo che un testo possa contenere uno o più significati aggiunti, complementari o completamente alternativi.
Quando si tratta di interpretare le scritture tutto diventa ancora più complesso, non disponendo del testo originale scritto in una lingua a noi sconosciuta, dobbiamo necessariamente affidarci alla traduzione in una lingua a noi famigliare.
Questo è scontato, ma nessuno se lo ricorda mai e tutti abbiamo basato la nostra conoscenza sulle scritture includendo anche gli errori di copiatura e di traduzione di scribi e traduttori vari.
In realtà, il testo biblico nella versione disponibile ha già subito di fatto una prima interpretazione, il traduttore che pur conoscendo la lingua originale ha interpretato il testo una prima volta e la sua traduzione sarà tanto affidabile quanto egli si è impegnato nel trasferimento delle parole originali limitando al massimo la sua personalità, la sua fede religiosa e le esperienze vissute.
Se questo traduttore è mediocre, non importa se di fede ebraica o cristiana, il significato sarà ben diverso da quello che l’autore antico intendeva esprimere quando compose la sua opera originale, avremo un surrogato del pensiero e forse neanche quello letterale.
Scriveva Franz Rosenzweig: “Riguardo al traduttore non esiste bene e meglio, ma solo male e meno male” (da Diceva Briefe).
Dando per scontato di disporre di buone traduzioni e data per scontata l’onestà intellettuale del singolo, la lettura biblica oppone sempre resistenza, la tendenza è quella di appropriarsi del testo e dei suoi significati attraverso le proprie esperienze, dimenticando che ogni lettura va sempre collocata all’interno della tradizione e dell’ambiente in cui è stata fissata.
Chi non conosce il pensiero originale ottiene il rovesciamento del messaggio, non decifra più, ma sovrascrive secondo il pensiero a cui è orientato.
Per concludere questa prima parte ritengo che il testo vada comunque prima letto cercando di individuare attraverso le parole il senso generale, cercando di definire le prime evidenze, senza imprigionarlo in una tela che blocchi una futura possibilità di interpretazione, imitando il ragno che difficilmente rischia di dissolversi nelle secrezioni costruttive della propria tela.
Shalom
Noiman
Ultima modifica di noiman il domenica 30 aprile 2017, 22:25, modificato 2 volte in totale.
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bgaluppi
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Sandro, come ha rilevato Noiman, è naturale che prima viene la Torah scritta, poi la torah orle, che costituisce un "compendio" a quella scritta. Ad esempio: la Torah cosa dice sul sabato? Di non fare alcun lavoro, ma non specifica nei dettagli cosa sia da considerarsi un lavoro; gli ebrei, allora, consultano la torah orale, che spiega i dettagli.

Da qualche tempo ho imparato a fare due tipi di letture della Tanach: il primo tipo è leggere facendo finta che il Messia non sia ancora arrivato e cercando di comprendere la Scrittura soltanto dal punto di vista degli ebrei (ho iniziato a fare questo da quando Besasea mi ha fatto riflettere su alcune cose); con questa chiave di lettura è necessario consultare anche la torah orale. L'altra chiave di lettura, in quanto credente, è leggerla sapendo che il Messia è stato rivelato; con queste due chiavi di lettura riesco a ricevere un messaggio davvero completo e allo stesso tempo evito di litigare con i fratelli ebrei o con i fratelli cristiani... ;)
Stefanotus
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Stefanotus »

Sandro dici bene. :)
Sei uno studioso della Bibbia da diverso tempo e non sei di certo l'ultimo arrivato.
Avrai notato in questi anni io e te ci siamo incrociati più volte... in luoghi diversi. Luoghi virtuali certo, ma non per questo meno "appassionanti". Perchè posso dire luoghi diversi? Perchè in fondo, anche se la tematica è la Bibbia, effettivamente il gruppo di persone che la legge, la studia e si permette di spiegarla... hanno diversi approcci, quindi creano diverse "religioni".

Gli ebrei, quelli "originali" ovviamente, rigettano gran parte dello scritto del Nuovo Testamento. Rifiutano il Cristo come Messia... e lo rifiutano come figlio di Dio, per loro una bestemmia. Perchè questo? Perchè ovviamente ritengono che il loro approccio alle Scritture dell'Antico Testamento sia quello genuino e corretto. Quindi rimanendo ancorati alle loro tradizioni e alla loro ermeneutica, ecco che creano la loro corrente di pensiero (ovviamente sto sintetizzando, spero tu comprenda il senso anche se non dettaglio in modo precisissimo).

Esistono anche ebrei messianici che al contrario dei primi, accettano il Cristo come il Messia che doveva venire.

Esistono i cattolici, coloro che hanno creato una struttura ecclesiastica a partire dalla loro tradizione "cristiana", creando una sovrastruttura dottrinale molto complessa.

Esistono gli evangelici, che in un modo o nell'altro, cercano di ispirarsi al cristianesimo delle origini cercando di rimanere legati al testo originale di Antico e Nuovo Testamento e riprodurne usi, costumi e dottrine. E così via.

Come hai ben detto caro Sandro, tutto dipende dalle premesse. Ogni gruppo, seppur sostiene di ispirarsi alla Bibbia, crea la propria "fede religiosa" basandosi comunque (consciamente o inconsciamente) su delle premesse.
Per esempio, tu che studi ad una prestigiosa facoltà, conoscerai certamente il principio di infallibilità delle Scritture. Questa è una premessa condivisa da molti gruppi "protestanti", ma non più accettata da altri. La definizione di questo principio ovviamente, varia da gruppo a gruppo. Addirittura molti possono dire in prima battuta che credono nel principio dell'infallibilità scritturale, ma poi nella sua declinazione hanno convizioni diverse.

Ecco che si realizza quanto accennavi tu. In questo caso, in questo forum, si ritiene per esempio che tutto il Nuovo Testamento vada accettato ma reinterpretato con mentalità ebraico/giudaica. Ossia utilizzando in modo puntuale (ma io oserei dire forzoso) tutti i paradigmi culturali e religiosi del popolo ebraico. Questo realizza in fondo una nuova "religione".

Testi ebraici realizzati al di fuori delle Scritture stesse, indipendentemente dal loro contesto storico e dagli scopi della loro stesura, vengono ritenuti mezzi NECESSARI per la corretta interpretazione del testo biblico e del suo messaggio.
Ma non vi è nulla nella Scrittura che giustifichi questa presa di posizione. E' una premessa che il sito di biblistica propone e non mette in discussione.

Ottime osservazioni Sandro.
Sandro.48
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

E così , Stefanotus, siamo in due, a pensarla allo stesso modo, combinazione Tu provenendo dalla prestigiosa Facoltà Teologica Pentecostale !
Off Topic : se vuoi imparare l'Ebraico Biblico, forse adesso che mi hanno fatto moderatore presso
http://forumbiblico.forumfree.it" onclick="window.open(this.href);return false;
ti posso aiutare, spostandoti il testo che non riuscivi a leggere nella pagina dove tu scrivi o in un'altra.
Sandro_48
Sandro.48
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

Per il Moderatore bgaluppi:
io non sarei così sicuro che la Torah Scritta sia stata composta prima di quella orale, anche se il tuo metodo di consultazione di quella Orale per comprendere la Torah Scritta mi sembra corretto.
Perchè in realtà tutta la Torah esisteva in cielo, prima della Creazione di Genesi 1, e quindi esistette prima la Torah Orale, che venne dettata a Mosè sul Monte Sinai e in seguito fu messa per iscritto da Mosè (ciò secondo la tradizione Ebraica); che viene contraddetto dai cristiani che hanno adottato l' Ipotesi o Teoria Documentaria sull'Origine del Pentateuco o Torah Scritta.
Sandro_48
Sandro.48
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

Per il Moderatore bgaluppi !
Scusa Antonio, ma tu la Torah Orale , in quale lingua la consulti ?
In Ebraico, in Inglese o in Tedesco ?
Hai qualche Link ?
Sandro_48
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