Interpretazione delle Scritture Ebraiche

AEnim

Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da AEnim »

Scusate, inserisco questo appunto dal commento di Jonathan Pacifici di alla Parashah di Tezzavè su Torah.it [ http://www.archivio-torah.it/jonathan/2059.pdf ]

Pagina 4, dal 4° capoverso:
Purim è l’accettazione definitiva della Torà. L’accettazione del Sinai espressa sotto pena di morte era teoricamente impugnabile in ogni momento. A Purim Israele accetta la Torà Orale ed il potere dei Maestri di istituire nuove mizvot.
Purim è soprattutto l’accettazione della Torà Orale. Purim è l’altra faccia del giorno di Kippur
(Kippurim = Ke Purim. Kippur è come Purim). [...]
La Torà Scritta viene accettata a Kippur, il giorno in cui Moshè scende con le seconde Tavole, la Torà
Orale a Purim quando Israele accetta l’autorità dei Saggi.
[...]
Fino a che Israele non accetta la Torà Orale a Purim, la Torà Scritta non è completa. Nonostante la
rivelazione Sinaitica fino a che non riusciamo a vedere la Torà nel nascosto non andiamo da nessuna
parte.
Così Noiman potrà commentare.
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Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Shay, ho alcune osservazioni.

Tu dici: «Questo passo testimonia che qualunque cosa esce dalla bocca di questo popolo ha ispirazione divina in ogni tempo perché si tramanda di bocca in bocca». Io però leggo che Yhvh menziona “le mie parole che ho messo nella tua bocca” e che sono queste che non devono dipartirsi dalla bocca di Mosè e di tutta la sua stirpe “da ora e per sempre”. Le parole sono quelle che Dio ha posto sulla bocca e non «qualunque cosa esce dalla bocca di questo popolo». Il passo isaiano contiene proprio una diffida a fare ciò che tu sostieni.

Poi tu dici: «Quando furono scelti 70 anziani, questi profetarono con una profezia separata a quella della Torah Scritta».
Io leggo in Nm 11:15 b che quei 70 anziani iniziarono a comportarsi da profeti, ma in seguito smisero.
Quanto al loro incarico è descritto in Es 18:22: dovevano giudicare le questioni che sorgevano nel popolo, ma ogni caso difficile lo dovevano sottoporre a Mosè; il loro compito era limitato ai casi di minore entità. E che c’entra tutto ciò con una presunta Toràh orale?
roberto
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

Ciao Shay. leggendo il capitolo di Numeri 11, a me sembra che la profezia data da Dio agli anziani, sia data per aiutare Mosè nel compito molto pesante di guidare un popolo. non ci vedo riferimenti alla Torah orale. ribadisco che ho dei dubbi solo sull'ispirazione divina di questa, non della sua esistenza.
roberto
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

Per amor di verità, ho scritto il mio ultimo messaggio in contemporanea con Gianni, non vorrei si pensasse che ho copiato.
roberto
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da roberto »

Grazie Shay. In pratica si torna sempre al punto di partenza, la trasmissione orale, considerata da voi ispirata. Perdonami ma mi rimane sempre il dubbio: ispirata fino a che punto, perchè non trovo per ora riferimenti soddisfacenti nel Tanakh.
noiman
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da noiman »

Ben ritornato Shay, anche tu ospite in questa cartella, sarà un piacere ospitare anche Besasea, contrariamene a quanto è stato detto che “ Interpretazione delle scritture ebraiche” è la mia cartella, come ho già scritto è la mia preferita, quella che in cui ho interloquito di più, rimango disponibile per un confronto, ma come ho già scritto non vivo accanto al p.c., tra poche ore inizia shabbat e mi fermerò per un attimo, “una battito di ciglia”.
Continuate pure…. Ora vado a giocare a tennis ….. qui piove , ma il campo è al coperto…
Shabbat Shalom
Noiman
AEnim

Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da AEnim »

roberto ha scritto: venerdì 12 maggio 2023, 13:52 In pratica si torna sempre al punto di partenza, la trasmissione orale, considerata da voi ispirata. Perdonami ma mi rimane sempre il dubbio: ispirata fino a che punto, perchè non trovo per ora riferimenti soddisfacenti nel Tanakh.
Il gatto che si morde la coda: "Dimmi dove è scritto nello scritto che ciò che non è scritto vale quanto lo scritto" :)

Prova a concentrarti su questo:
Se si crede che quella scritta proviene da D-o perché così ci ha detto il popolo ebraico
Seguimi:
io scrivo,
scrivo una poesia,
e nella poesia scrivo
"Questa poesia è ispirata da Dio".

Tu leggi e ci credi, credi a quanto ho scritto ... ahimè perchè c'è scritto.

Allora poi tu vieni da me e mi chiedi una copia della poesia con l'autografo.
Quando vieni da me io ti dico:
"Guarda che anche quando parlo senza scrivere sono ispirata da Dio, anzi, molto di più quando parlo, perchè quando scrivo non scrivo affatto tutto, anzi, ... ".

E tu mi rispondi e mi domandi: "Non ci credo tanto che anche quando parli sei ispirata da Dio: dove sta scritto nella tua poesia? Non c'è scritto. Quindi è vero quello che hai scritto quando lo hai scritto, perchè l'hai scritto. Ma quando parli invece dici bugie".

La riesci a cogliere la contraddizione interna?
Mi credi quando scrivo e non mi credi quando parlo eppure sono sempre io, sono proprio io che ho scritto "Questa poesia è ispirata da Dio", ma non ho mai inteso che "solo questa poesia è ispirata da Dio".

Poi magari la mia poesia era un po' ambigua, e l'ho scritta così apposta, e si poteva capire in un modo o in un altro e chissà quale dei due modi tu hai inteso e reputato ispirato da Dio.
E questo è il secondo paio di maniche ed ha tutta una sua spiegazione.
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Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Devo correggere questa mia precedente frase: “Io leggo in Nm 11:15 b che quei 70 anziani iniziarono a comportarsi da profeti, ma in seguito smisero”. Non si tratta di 11:15 ma di 11:26c, che nel Tanàch si trova in 11:25b. Il testo legge וְלֹא יָסָפוּ (velò iasàfu). Il verbo è יָסַף (yasàf), “aggiungere”. In 11:25b è sottinteso l’infinito. Velò (וְלֹא) significa “e non”. Gli ebrei alessandrini lo tradussero in greco καὶ οὐκέτι προσέθεντο (kài ukèti prosèthento), “e non più profetizzarono”.

In ogni caso, parlare di sinedrio è tutto dire. Non c’è alcuna prova storica che al tempo di Mosè ci fosse tale corte, che probabilmente fu istituita durante la dominazione greca sulla Palestina.
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Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Shay, “le solite corbellerie?”. Posso anche ricominciare ad ignorarti del tutto, come ho già fatto. Ci sei vicino.

Io mi sto attenendo ai dati biblici, tu ci ricami sopra. Per i 70 anziani ho già citato i passi biblici che indicano le loro funzioni. Considerarli un “parlamento della nazione ebraica” ante litteram è antistorico.
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Gianni
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Re: Interpretazione delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Rileggi nella Bibbia le attribuzioni ai 70 anziani.

Quanto a Isaia 51:16:
Nel Deutero-Isaia Dio sta per redimere il suo popolo, Babilonia cadrà e Ciro sarà incaricato di una grande missione da parte di Dio onnipotente. Dio permetterà il rientro degli esuli e la restaurazione di Gerusalemme. È questo il contenuto essenziale di Is 40-66. Isaia 51:16 si inquadra in questo contesto. Che mai c’entra la presunta Toràh orale con tutto ciò?
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