Bereshit (monogamia e poligamia)

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Bereshit (monogamia e poligamia)

Messaggio da bgaluppi »

Maryam Bat Hagar :Ripubblico qui la parte OT della discussione "riconoscere Cristo nelle scritture ebraiche"
Durante tutto il periodo biblico non è stata mai proibita la poligamia e a noi, qui, interessa cosa dice la Bibbia.
E l’uomo disse: Questa finalmente è osso delle mie ossa, e carne della mia carne; questa deve chiamarsi Iscià [donna], poichè da Ish [uomo] fu tratta. Quindi è che uno lascia suo padre e sua madre, e si attacca [con affetto costante] a sua moglie, e divengono una sola persona. - Gn 2:23-24 (trad. S.D. Luzzatto)

Lo Pseudo-Jonathan traduce: "e quindi un uomo si unira' con sua moglie, e i due saranno una sola carne". Specifica, aggiungendo "i due".

Il termine דָּבַק, nel caso specifico וְדָבַק, se seguito da בְּ, significa figurativamente "unirsi in lealta', affetto", come in Gn 34:3 (Brown-Driver-Briggs). Per questo Luzzatto specifica in parentesi quadra "con affetto costante". In Rut 2:8 e 23 e' tradotto "restare con, vicino a". E in Gb 41:9 "Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili" (NR).
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Gianni, mi commenti la mia piccola ricerca su דָּבַק fatta appena sopra? E' giusto affermare che in quel caso trattasi di unione non solo fisica, come traduce Luzzatto?
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10122
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, la tua domanda avresti dovuto porla a Noiman.
Do comunque la mia risposta, chiedendo a Noiman di vagliarla.

Intanto va precisato che in Gn 2:22-24 agiscono o parlano tre persone:
1. V. 22: Dio forma la donna;
2. V. 23: L’uomo commenta la formazione della donna;
3. V. 24: lo scrittore di Gn fa un suo commento.

L’aggiunta della specificazione "i due" può andar bene in una libera traduzione. Nel testo biblico non c’è la specificazione, ma essa non è necessaria perché è sottintesa. Infatti, nel suo commento al v. 24 l’agiografo dice che (letteralmente) “lascerà uomo padre di lui e madre di lui e si unirà a donna di lui e saranno come carne una”. È dei due che si parla: va da sé che sono due. Altri umani non ce n’erano e, in più, al v. 25, è detto che “erano due-loro [שְׁנֵיהֶם (shnehèm)] nudi”.

La tua domanda verte su וְדָבַק בְּאִשְׁתֹּו (vedavàq beishtò) del v. 24.
La ve di vedavàq (וְדָבַק) è la congiunzione “e”, che in ebraico si mette come prefisso. La parola דָּבַק (davàq) è un verbo e signifca “aderire a / attaccarsi a”.
Tu domandi se si tratta di unione non solo fisica.
Vediamo alcune ricorrenze del verbo ebraico.
In Gb 41:15 si legge: “Compatte sono in lui le parti flosce della sua carne, gli stanno salde addosso, non si muovono”. Qui si ha tutto il senso di “aderire a” in senso fisico.
In Gn 19:19 si legge: “Ecco, il tuo servo ha trovato grazia ai tuoi occhi e tu hai mostrato la grandezza della tua bontà verso di me, conservandomi in vita; ma io non posso salvarmi sui monti prima che il disastro mi travolga e io muoia”. Qui il verbo תִּדְבָּקַנִי (tidbaqàny) è stato tradotto “mi travolga”, ma conserva letteralmente il suo senso di ‘aderisca a me’; in ebraico si ha però l’accusativo: ‘aderisca me’.
In Rut 2:8 la traduzione letterale di תִדְבָּקִין (tidbaqìyn) è “aderirai”, seguito a im (= con).

Il verbo in sé indica adesione o attaccamento, materiale o affettivo; è usato sia per cose che per persone. È il contesto che stabilisce se l’adesione è fisica o affettiva o entrambe.
A me pare che basti il buon senso per capire che nel passo genesiaco si tratta di unione tra uomo e donna sia fisica che affettiva.

Il passo è citato da Yeshùa in Mt 19:5, e qui davàq è tradotto con κολληθήσεται (kollethèsetai): “si incollerà”. Lo stesso verbo è usato per i rapporti con una prostituta (cfr. 1Cor 6:16), per cui anche per il verbo greco è il contesto che stabilisce se si tratta di unione fisica o affettiva o di entrambi.

Di certo Noiman potrà dire qualcosa di più.
Lella
Messaggi: 1203
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:56

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da Lella »

Noiman dato che ci sei,...spiegami anche il perchè l'uomo secondo Besasea poteva avere più donne,...mentre invece la donna si doveva accontentare di un solo uomo,...e più delle volte anche striminzito. :ymblushing: Lella
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Lella e grazie Gianni. La mia piccola analisi voleva andare a parare proprio sulla monogamia in Bereshit.
noiman
Messaggi: 2001
Iscritto il: domenica 20 aprile 2014, 22:41

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da noiman »

Rispondo con un po’ di ritardo all’invito di Gianni di chiarire il termine “devekùt”.
Sulla mia scrivania ho una colla, il solito tubetto che tutti hanno su una scrivania che serve per incollare buste, francobolli e altro. Sulla mia forse acquistata in Israele (boh!) c’è scritto לבן דבק , colla bianca. Quindi questa parola è di uso comune nell’ebraico moderno ma nasce da una radice arcaica.
Gianni ha fornito una ottima spiegazione e c’è poco da aggiungere a parte una osservazione sul significato biblico di questa radice e l’insegnamento che queste tre consonanti ci suggeriscono nel contesto biblico.
Ritornando al libro di Bereshit vi propongo alcune osservazioni:
Poco prima del diluvio D-o per dare una possibilità ai sopravvissuti istituisce una nuova condizione che si chiama :“Ishiùt” traducibile come “rapporto legale” .
Ishiùt” che è la fusione di “hish e hiscià” uomo e donna, sarà “il modello per le future generazioni .Con questa distinzione sono scelti tutti gli animali che devono salvarsi dal diluvio che sono citati nel testo come איש ואשתו “hish ve histò”traducibile come marito e sua moglie. Tradotto comunemente come “maschio e femmina”.
Ma in ebraico queste parole sono polisemiche e possono significare, uomo e donna, marito e moglie, non maschio e femmina che hanno altri nomi. Questo ci insegna che l’intenzione era quella di preservare le coppie esattamente come D-o le aveva create.
Il seguito lo potete leggere nel testo di genesi.
Ora vediamo cosa succede in seguito……
Noàch invia per prima un corvo che doveva esplorare la terra, ma questo non vuole abbandonare l’arca, “mandò fuori il corvo che usciva, andando e tornando”, l’interpretazione e che il corvo non si fidasse di lasciare la propria compagna, nell’arca era presente una sola coppia di corvi, non si poteva spezzare questa unione.
Allora viene inviata la colomba che esplora la terra , va e viene per due volte, infine giunge con una foglia di ulivo nel becco , poi riparte per non tornare più.
Il Midrash interpreta questo non ritorno come la fiducia che avrebbe ritrovato il compagno più tardi.
L’insegnamento che si trarre da questo episodio è che la colomba ha nella sua natura l’attaccamento al compagno , la “devekùt” un’altra parola che completa il concetto di ” Ishiùt” che predomina sul sentimento di individualismo . La colomba è il simbolo della capacità di fare la teshuvà, ( in ebraico pentimento e anche ritorno).
Questo animale è considerato puro , simbolo della perfetta unione di coppia.
Ischiut” e “ devekuùt” sono i modelli che rappresentano l’unione legale tra uomo e donna, rappresentano una relazione che non è di soddisfazione sessuale, ma corrisponde al modello celeste di unione. D-o approva tutto questo e dichiara:
e sarete una sola carne” queste parole sono a completamento della sua affermazione: “E li creò a sua immagine e somiglianza, maschio e femmina li creò”.


Sempre il Midrash ci fa notare che le specie animali furono create separatamente: maschi e femmine, solo l’uomo fu creato uomo e donna insieme, una sola carne.
L’insegnamento di tutto questo è nuovamente la “devekut” l’attaccamento :
ואתם הדבקים ביהוה אלהיכם חיים כלכם היום
mentre voi , che rimanete attaccati al Signore vostro Dio, siete ancora oggi tutti vivi”( devarim-vaethchannan – deuteronomio 4/4).
L’attaccamento non lo sfruttamento della sensualità, non un impulso egocentrico, ma un rapporto altruista , base di ogni relazione umana: l’amore , il matrimonio e la famiglia.
E saranno una sola carne” Questo concetto è il ritorno all’unità perduta.
Poi con calma risponderò anche a Lella.
Shalom
Noiman
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10122
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Grazie, Noiman. Stupenda la spiegazione del Midrash!
marco
Messaggi: 2277
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 18:47

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da marco »

noiman ha scritto:Allora viene inviata la colomba che esplora la terra , va e viene per due volte, infine giunge con una foglia di ulivo nel becco , poi riparte per non tornare più.
Il Midrash interpreta questo non ritorno come la fiducia che avrebbe ritrovato il compagno più tardi.
Noiman[/timesnewroman]
Caro Noiman quella colomba è tornata circa duemila anni fa e si è posata sopra Yeshùa: "l'arca vivente". Chiunque salirà su questa arca sarà protetto dall'ira di Dio.
Mt 3,16: Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Un altro particolare di questa storia è il tempo che impiega Noè per rilasciare la colomba. Primi 7 giorni, la prima creazione, la colomba ritorna senza poggiare piede. Dopo altri sette giorni, nuova creazione con Noè nuovo Adamo, la colomba ritorna con il ramoscello d'ulivo in bocca (favore Divino), dopo altri sette giorni Noè manda la colomba in esplorazione, ma questa volta non torna. Gli ultimi sette giorni rappresentano la nuova e definitiva creazione che ha come base Yeshùa.
La colomba è tornata e si è posata sulla vita eterna.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10122
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da Gianni »

Ciò non è certo detto nel Midrash. :-O
Lella
Messaggi: 1203
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:56

Re: Riconoscere Cristo nelle Scritture Ebraiche

Messaggio da Lella »

Noiman ha scritto:

Sempre il Medrash ci fa notare che le specie animali, furono create separatamente, maschi e femmine,...solo l'uomo fu creato,...uomo e donna,...insieme una sola carne.

Ora Noiman perdonami se ha questo punto mi sorge spontanea una domanda: ;;)

Non sarà per caso questo il motivo per cui,...sono nate le vie di mezzo,... cioè gli omosessuali? :-(

Come mai Dio nel fare gli animali si è sprecato,...facendone due separatamente, maschio e femmina,...mentre invece nel fare l'uomo si è risparmiato,...cioè da uno ne ha fatti due? #:-S

Ha fatto un po come faccio io quando faccio il ciambellone,...tolgo un po di pasta,...per farci uscire anche una crostatina di marmellata. #-O

Risultato,...un ciambellone anemico,...e una crostatina,...ina,...ina per diabetici. :-O

Ora non venirmi a dire che l'uomo è un capolavoro,...perchè fin da principio faceva acqua da tutte le parti,...specialmente la donna,...che dopo aver disubbidito ha Dio,....ha avuto anche il coraggio di ingannare l'uomo,...affinchè le sue colpe cadessero anche su di lui. :-$

Ma Dio non poteva creare l'uomo singolarmente e così anche la donna,...almeno si sarebbero evitati tanti errori,... non ti pare Noiman? O:-) Lella
Rispondi