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Re: ISAIA 53

Inviato: martedì 11 agosto 2015, 10:00
da ארמאנדו אלבנו
Per quanto riguarda poi la lxx se tu citi un versetto della lxx che va a favore della tua interpretazione, poi per coerenza devi accettare anche il contrario.

Re: ISAIA 53

Inviato: martedì 11 agosto 2015, 10:09
da ארמאנדו אלבנו
Nell'ebraismo non c'è un opinione unanime che il servo di Isaia 53 è una collettività. Alcuni lo hanno fatto capire che non sempre l'espressione mio servo in Isaia è riferito ad una collettività. Ad esempio: Troviamo la stessa interpretazione nel Talmud Babilonese: «Il Messia - qual è il suo nome?... I rabbini dicono, colui che è lebbroso; quelli della casa del Rabbi dicono, colui che è malato, come è detto, "eran le nostre malattie ch'egli portava"» (Sanhedrin 98b).

Probabilmente questi intendono dire che non soffre nel senso cristiano, però vedono cmq il servo nel Messia, cioè un singolo ebreo.

Il testo di Isaia 53, come altri ancora, possono essere interpretati in più modi, anche all'interno dell'ebraismo stesso. Questi rabbini che interpretavano nel senso messianico erano cmq conoscitori di ebraico come te e leggevano dai testi sacri originali. Quindi non si può escludere categoricamente che il servo di Isaia 53 sia riferito al Messia, indipendentemente se questo qualcuno è Gesù o un altro.

Per questo alla fine uno crede per fede. Il cristiano crede per fede e tu hai la tua fede. Cmq tu per fede credi a qualcosa che non hai mai visto con i tuoi occhi. Credi ad Abramo, a Mosè ecc, ma non li hai mai visti letteralmente con i tuoi occhi. Leggi i testi sacri però credi per fede.


Saluti

Re: ISAIA 53

Inviato: martedì 11 agosto 2015, 10:14
da ארמאנדו אלבנו
Ti voglio far vedere pure questo:

Rabbi Mosheh Kohen Ibn Crispin: Questo rabbino ha descritto quelli che interpretano Is.53 come riferentesi ad Israele con le seguenti parole: «avendo abbandonato la conoscenza dei nostri Maestri, e avendo inclinato "i cuori verso la propria ostinazione" e la propria opinione, io ho il piacere d'interpretarlo, in conformità con l'insegnamento dei nostri Rabbini, come riferentesi al Re Messia Questa profezia è stata data divinamente per mezzo d'Isaia con lo scopo di farci conoscere qualcosa della natura del futuro Messia, il quale viene per liberare Israele, e qualcosa riguardo la sua vita dal giorno in cui arriva con discrezione fino al suo avvento come redentore, in modo che se qualcuno viene e dice di essere il Messia, noi possiamo riflettere e vedere se lui assomiglia ai tratti qui descritti; se c'è somiglianza, possiamo credere che egli è il Messia nostra giustizia; altrimenti non possiamo farlo» (dal suo commento su Isaia, citato nel The Fifty-third Charter of Isaiah According to the Jewish Interpreters, Ktav Publishing House, 1969, Vol.2, pagg.99-114).


Bada bene che questo Rabbino non sta dicendo che è riferito al Messia, anche se in senso non cristiano. Quindi il servo nei capitoli di Isaia non sempre è riferito ad una collettività.

Re: ISAIA 53

Inviato: mercoledì 5 luglio 2017, 11:08
da bgaluppi
Giuste citazioni. Is 53 è interpretato come riferentesi al messia dai maestri di Israele.

SANHEDRIN [93B]: Messiah…What is His name? The disciples of the school of the Rabbi [Yehudah Hanassi, the author of the Mishnah] said: Cholaja [the sickly] for it says [Isa. 53:4]: Surely He hath borne our sicknesses and carried our pains; and we did regard him stricken, smitten of G-d and afflicted.

They He [My Servant Messiah] will become despised, and will cut off the glory of all the Kingdoms; they will be prostrate and mourning, like a man of pains, and like One destined for sickness; and as though the Presence of the Shekinah had been withdrawn from us, they will be despised, and esteemed not. 53:3.

Targum Ben Uziel su Is 53:3 (sotto cito 52:13):

Behold, my servant the Messiah shall prosper. He shall be exalted and extolled, and He shall be very strong...

Ben Uzziel fu discepolo di Hillel, uno degli 80 tannaim che studiarono con lui. Ne consegue che Hillel identifica il servo di Is 53 nel re messia.

http://www.chabad.org/library/article_c ... Uzziel.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Certo, se Is 53 fa riferimento al messia, molti dovrebbero farsi domande su Yeshùa. ;)

Isaia 53

Inviato: martedì 1 novembre 2022, 14:00
da natzarim
Isaia 53 è un altro passo adottato dal cristianesimo?


Il capitolo 53 di Isaia contiene l’ultimo di quattro componimenti poetici noti come “Canti del Servo“, incentrati sulla figura dell’eved Hashem, il “servo del Signore”, descritto come un personaggio scelto da Dio per “portare la giustizia alle nazioni” (Isaia 42:1), ma anche come colui che è “cieco” e “sordo” (Isaia 42:19) in quanto incapace di svolgere la missione affidatagli da Dio.

Chi è questo servo? Isaia stesso ci fornisce la risposta in numerose occasioni:

“Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che ho scelto, progenie di Abramo, mio amico” (Isaia 41:8).
“Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele, che io ho scelto!” (Isaia 44:1).
“Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo” (Isaia 44:21).
“Per amore di Giacobbe mio servo e d’Israele mio eletto, io ti ho chiamato per nome” (Isaia 45:4).
“Tu sei il mio servo, Israele, in cui sarò glorificato” (Isaia 49:3).

È dunque proprio il testo biblico a suggerirci che il “servo del Signore” sia da identificare con il popolo d’Israele, personificato nel linguaggio poetico come se fosse un unico individuo.

Ciò non è affatto insolito se si considera che, in molti brani della Bibbia, Israele è descritto come un figlio o un fanciullo (vedi Esodo 4:22; Geremia 31:20; Osea 11:1), o come una donna (Isaia 54:1; Osea 2:14; Geremia 3:6); inoltre, anche nel libro di Geremia il popolo ebraico è chiamato “mio servo” (30:10; 46:27). Queste personificazioni allegoriche sono quindi piuttosto comuni nelle Scritture.

Re: Isaia 53

Inviato: sabato 5 novembre 2022, 9:08
da trizzi74
natzarim ha scritto: martedì 1 novembre 2022, 14:00 Isaia 53 è un altro passo adottato dal cristianesimo?


Il capitolo 53 di Isaia contiene l’ultimo di quattro componimenti poetici noti come “Canti del Servo“, incentrati sulla figura dell’eved Hashem, il “servo del Signore”, descritto come un personaggio scelto da Dio per “portare la giustizia alle nazioni” (Isaia 42:1), ma anche come colui che è “cieco” e “sordo” (Isaia 42:19) in quanto incapace di svolgere la missione affidatagli da Dio.

Chi è questo servo? Isaia stesso ci fornisce la risposta in numerose occasioni:

“Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che ho scelto, progenie di Abramo, mio amico” (Isaia 41:8).
“Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele, che io ho scelto!” (Isaia 44:1).
“Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo” (Isaia 44:21).
“Per amore di Giacobbe mio servo e d’Israele mio eletto, io ti ho chiamato per nome” (Isaia 45:4).
“Tu sei il mio servo, Israele, in cui sarò glorificato” (Isaia 49:3).

È dunque proprio il testo biblico a suggerirci che il “servo del Signore” sia da identificare con il popolo d’Israele, personificato nel linguaggio poetico come se fosse un unico individuo.

Ciò non è affatto insolito se si considera che, in molti brani della Bibbia, Israele è descritto come un figlio o un fanciullo (vedi Esodo 4:22; Geremia 31:20; Osea 11:1), o come una donna (Isaia 54:1; Osea 2:14; Geremia 3:6); inoltre, anche nel libro di Geremia il popolo ebraico è chiamato “mio servo” (30:10; 46:27). Queste personificazioni allegoriche sono quindi piuttosto comuni nelle Scritture.
Ciao natzarim, quello che dici è corretto, però non bisogna dimenticare che ci sono delle fonti ebraiche che applicano Isaia 53 al Messia. Posto il link di una rivista edita dai TdG che affronta tale questione: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/101991443

Re: Isaia 53

Inviato: sabato 5 novembre 2022, 11:25
da chelaveritàtrionfi
trizzi74 ha scritto: sabato 5 novembre 2022, 9:08
natzarim ha scritto: martedì 1 novembre 2022, 14:00 Isaia 53 è un altro passo adottato dal cristianesimo?


Il capitolo 53 di Isaia contiene l’ultimo di quattro componimenti poetici noti come “Canti del Servo“, incentrati sulla figura dell’eved Hashem, il “servo del Signore”, descritto come un personaggio scelto da Dio per “portare la giustizia alle nazioni” (Isaia 42:1), ma anche come colui che è “cieco” e “sordo” (Isaia 42:19) in quanto incapace di svolgere la missione affidatagli da Dio.

Chi è questo servo? Isaia stesso ci fornisce la risposta in numerose occasioni:

“Ma tu, Israele, mio servo, Giacobbe che ho scelto, progenie di Abramo, mio amico” (Isaia 41:8).
“Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o Israele, che io ho scelto!” (Isaia 44:1).
“Ricorda queste cose, o Giacobbe, o Israele, perché tu sei mio servo” (Isaia 44:21).
“Per amore di Giacobbe mio servo e d’Israele mio eletto, io ti ho chiamato per nome” (Isaia 45:4).
“Tu sei il mio servo, Israele, in cui sarò glorificato” (Isaia 49:3).

È dunque proprio il testo biblico a suggerirci che il “servo del Signore” sia da identificare con il popolo d’Israele, personificato nel linguaggio poetico come se fosse un unico individuo.

Ciò non è affatto insolito se si considera che, in molti brani della Bibbia, Israele è descritto come un figlio o un fanciullo (vedi Esodo 4:22; Geremia 31:20; Osea 11:1), o come una donna (Isaia 54:1; Osea 2:14; Geremia 3:6); inoltre, anche nel libro di Geremia il popolo ebraico è chiamato “mio servo” (30:10; 46:27). Queste personificazioni allegoriche sono quindi piuttosto comuni nelle Scritture.
Ciao natzarim, quello che dici è corretto, però non bisogna dimenticare che ci sono delle fonti ebraiche che applicano Isaia 53 al Messia. Posto il link di una rivista edita dai TdG che affronta tale questione: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/101991443
E ci credo che gli ebrei abbiano da contestare dinnanzi a questo impasto di interpretazioni.

Re: Isaia 53

Inviato: sabato 5 novembre 2022, 11:46
da natzarim
[-X esaminiamoli dal punto di vista ebraico, conosco già la versione della watchtower, non mi interessa la loro opinione, la conosco bene....
Io vorrei affrontarlo con gli ebrei passo per passo se possibile.

Re: Isaia 53

Inviato: sabato 5 novembre 2022, 11:52
da chelaveritàtrionfi
natzarim ha scritto: sabato 5 novembre 2022, 11:46 [-X esaminiamoli dal punto di vista ebraico, conosco già la versione della watchtower, non mi interessa la loro opinione, la conosco bene....
Io vorrei affrontarlo con gli ebrei passo per passo se possibile.
Io affronterei la questione facendone innanzitutto una lettura storica usando la stessa Bibbia e senza interpretazioni centenarie o millenarie. Vediamo cosa esce fuori.

Re: Isaia 53

Inviato: sabato 5 novembre 2022, 12:13
da natzarim
Isaia 53:3

Disprezzato e rigettato dagli uomini, uomo di dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato, e noi non ne facemmo stima alcuna.

Interpretazione non cristiana : :
I re delle nazioni continuano ad esprimere il disprezzo con cui guardavano al popolo d’Israele nel corso del suo esilio. Le parole utilizzate sono simili a quelle che troviamo nel Salmo 44, in cui gli Israeliti dicono a Dio: “Tu ci hai resi lo zimbello delle nazioni; nei nostri confronti i popoli scuotono il capo” (Salmi 44:14; vedi anche Isaia 49:7).