2 SAMUELE 24 :1-25

[marco]

Ci provo cara Lucia.
La tentazione di Satana ebbe successo con Davide. Il suo orgoglio e la sua superbia arrivati al culmine gli fecero credere che la magnificenza della sua monarchia venivano da lui, piuttosto che da Dio.
Questa mancanza di rispetto verso Dio aveva un prezzo da pagare e l'Eterno ne chiede conto direttamente a Davide.
Gli pone tre scelte e deve essere lui a giudicare la migliore.
Da notare l'enorme differenza tra le prime due e la terza. Quella che, ovviamente, sceglie Davide.
Questo passo evidenzia la condizione umana. Tutti noi abbiamo dei punti deboli: la superbia, l'orgoglio, i desideri, la paura.
Da sole o sollecitate dagli attacchi del Nemico, ci rendono non degni dell'Amore di Dio.
Perchè siamo tutti peccatori.
Ma come suggerito da Davide "la sua misericordia è grande" e anche se non meritiamo la Sua vicinanza Egli ci ha fornito la Grazia per mezzo dell'unico uomo capace di schiacciare il capo a Satana.

[marco]

Cara Lucia non fu Dio ad incitare Davide a fare il censimento.
La sua arroganza e la sua vanagloria incitarono il suo cuore contro Dio chiedendo a Ioab la rassegna del suo popolo.
Una fuga di 3 mesi davanti ad un esercito straniero possono essere anche troppi per la fine di un popolo.

[Israel75]

Davide verso la fine del regno divenne disubbidiente e pretenzioso. Come un pò tutti i re d'Israele.
Come sai la monarchia a Dio non piaceva , ma "Israele voleva essere come le altre nazioni " -dice la Scrittura - ed avere un re e Dio acconsentì.
E' anche uno dei motivi per cui pensare che un messia debba essere a capo di un regno globale (nel senso terreno) è una cosa da scansare. Si fà la fine di quel Davide che alla fine non tirava nè coppe nè bastoni.
In praticaDavide sragionava , e Dio gli rispose per le rime un pò sarcasticamente. Per dirla "secca".

[marco]

Cara Lucia per capire bene questo passo di Samuele dobbiamo leggere 1Cr 21: Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti. Davide disse a Ioab e ai capi del popolo: «Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto sì che io conosca il loro numero».
Dio non incita nessuno al male: Giac 1,13: Nessuno, quando è tentato, dica: «Sono tentato da Dio»; perché Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male.

Lucia scappare davanti al nemico non si risolve in una corsetta di 3 mesi.
Dio intendeva, e Davide comprese, l'eventuale aggressione da parte di un popolo nemico senza la protezione divina e con un esito certo per almeno 3 mesi.

[Gianni]

Non vedo cosa ci sia da capire. Davide sbagliò e Dio lo punì facendogli scegliere tra tre punizioni. "Il Signore riprende colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce". - Pr 3:12.

[Gianni]

Lucia, dove leggi che il censimento fu chiesto da Dio?
Riguardo alla tua seconda domanda, la trovo fuori luogo. Dio decide come ritiene giusto. Ma forse i nostri due amici ebrei presenti nel forum possono dire di più.

[Gianni]

Cara Lucia, in 2Sam 24:1 l’espressione “e invitò Davide” non va riferita a Dio, ma a qualcun altro. Chi fu quel qualcuno lo dice 1Cron 21:1: “Satana si mosse contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d'Israele”.
Io non so dirti perché Dio punì 70.000 ebrei e, in verità, non so dirti neppure perché quel censimento fu un peccato così grave. D’altra parte, nessuno oggi, dopo quasi tre millenni, può dire con certezza che quei 70.000 erano innocenti e non furono colpevoli di qualche grave peccato che non è menzionato nel racconto.
Possiamo però essere più che certi Dio non è ingiusto. Si vedano Dt 32:4 e Gb 34:12.

[marco]

Cara Lucia chiedere un censimento del popolo per contare gli uomini abili alle armi serve per determinare la forza di un esercito, ma la forza dell'esercito di Israele era "il Signore degli eserciti".
Oppure può darsi che l'ordine di censire il popolo era sempre venuta direttamente da Dio, questa volta ci fu qualcuno che si inserì arbitrariamente tra Dio e il suo popolo.

[Gianni]

Cara Lucia, comprendo ciò che dici: a una prima lettura si può equivocare. Ma è proprio per questo che occorre lo studio, e ciò serva da esempio a coloro che con molta lggerezza credono che basti aprire la Bibbia e leggere per capire.
Come vedi, però, neppure lo studio riesce a volte a dare tutte le risposte. Siamo di fronte a eventi di circa tre millenni or sono e il testo biblico è stringato. Segno che per i contemporanei bastavano quelle poche parole. Io non saprei cos'altro aggiungere, a meno che i nostri due amici ebrei abbiamo ragguagli tratti dalla letteratura ebraica non biblica.
Una cosa è certa: Dio non è mai ingiusto. Anche se non conosciamo la risposta alle domande che poni, ciò rimane un fatto.

[Gianni]

Grazie, Besaseà.
È vero, il soggetto in 2Sam 24:1 è af-Yhvh. Ciò spiegherebbe anche il fatto che poi c’è la semplice congiunzione “e” davanti a yaset: “e incitò”. Tuttavia, Besaseà, vorrei farti una domanda, facendo notare che qui c'è il sacro tetragramma.
Il superlativo cui alludi non è ottenuto di solito con la parola Elohìm? Come in Gb 1:16 in cui אֵשׁ אֱלֹהִים (esh elohìm), “fuoco di Dio”, è semplicemente “un gran fuoco”.
A beneficio di chi ci legge e non conosce questa forma di superlativo, faccio notare che in italiano popolano abbiamo espressioni molto simili, come nella frase poco elegante ma efficace “un fuoco della madonna!”. D’altra parte, quel fuoco non poteva certo essere di Dio, perché provocato da satana (cfr. Gb 1:7-12). E qui veniamo alla questione di satana (che io scrivo sempre in minuscolo). In 1Cron 21:1 la traduzione di satàn è semplicemente “uno che fa resistenza”, senza articolo.
Molto interessante ciò che dice Besaseà ovvero che nel Tanach non esiste una tale dottrina dualistica. Sarebbe un tema interessante da approfondire.
Nel testo biblico di Gb “satana” è הַשָּׂטָן (hasatàn), con l’articolo, e significa “l’avversario”. Qui in Giobbe non è ancora presentato come il “demonio” opposto a Dio, ma solo come un suo ministro: “Un giorno i figli di Dio [בְּנֵי הָאֱלֹהִים (benè haelohìm), “figli del Dio”] vennero a presentarsi davanti al Signore, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro. Il Signore disse a Satana [הַשָּׂטָן (hasatàn), “l’avversario”]: ‘Da dove vieni?’. Satana [הַשָּׂטָן (hasatàn), “l’avversario”] rispose al Signore: ‘Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa’” (Gb 1:6,7). “L’avversario” (הַשָּׂטָן, hasatàn) è qui uno strumento pari allo “spirito di menzogna” di cui parla il profeta Micaia: “Io ho visto il Signore seduto sul suo trono, e tutto l'esercito del cielo che gli stava a destra e a sinistra. Il Signore disse: ‘Chi ingannerà Acab affinché vada contro Ramot di Galaad e vi perisca?’. Ci fu chi rispose in un modo e chi in un altro. Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò davanti al Signore, e disse: ‘Lo ingannerò io’. Il Signore gli disse: ‘E come?’. Quello rispose: ‘Io uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti’. Il Signore gli disse: ‘Sì, riuscirai a ingannarlo; esci e fa' così’. E ora ecco, il Signore ha messo uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi profeti; ma il Signore ha pronunziato del male contro di te” (1Re 22:19-23). Anche in Zc 3:1 “satana” non è ancora nemico di Dio, ma solo avversario del sommo sacerdote Giosuè: “Mi fece vedere il sommo sacerdote Giosuè, che stava davanti all'angelo del Signore, e Satana che stava alla sua destra per accusarlo”.