2 SAMUELE 24 :1-25

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Gianni
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Caro Besaseà, grazie per la risposta alla mia domanda, che tuttavia non trovo esaustiva. Puoi citarmi un altro passo in cui il superlativo ebraico si formi con il sacro tetragramma invece che con il vocabolo elohìm?
Su Bereshìt 1:2 concordo con te; io tradurrei “vento fortissimo”. Tuttavia va segnalato che un’altra interpretazione ebraica vi vede un vento leggerissimo come il volo di una farfalla.

Lascia stare la dottrina della trinità, che è totalmente pagana ed è una bestemmia.

Mi piace rimarcare, a beneficio di chi ci legge, questa tua giusta considerazione: “Nel linguaggio biblico si attribuiscono a Dio tutti i grandi avvenimenti che influenzano il corso della storia”. Aggiungo che ciò vale per il bene e per il male. Noi diremmo che non si muove foglia che Dio non voglia.

Interessante la lettura di שטן che ipotizzi: shatàn, con la shin anziché la sin, contrariamente ai masoreti che lessero satàn. Sarebbe però un caso unico, dato che tale parola apparirebbe solo in 1Cron 21:1. In Giobbe credo comunque che sarebbe inapplicabile per via della presenza dell’articolo determinativo, che obbliga a riferire la parola a un individuo specifico.
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Gianni
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Grazie, caro Besaseà. Sul superlativo ottenuto con il tetragramma continuo ad avere dubbi. Il passo di 1Sam 26:12 è tradotto dal rabbinato francese “accablés par le Seigneur d'un profond sommeil” e Zc 14:13 “une grande perturbation de par l'Eternel”. In più, תַּרְדֵּמָה (tardemàh) indica già di per sé un sonno profondo, che è più di normale sonno; è lo stesso sonno profondo in cui Dio fece cadere Adamo (Gn 2:21) e più profondo di quello non mi pare possa esserci. La parola מְהוּמָה (mehumàh) indica un tumulto, che il profeta indica come provocato proprio da Yhvh, come detto in Zc 11:6.

Sullo השטן di Gb continuo a domandarmi perché mai venga usato l’articolo, soprattutto in 1:6. In più, שטן con la shin non mi pare appartenga al vocabolario biblico.

P.S.: Queste sono le discussioni bibliche che mi piacciono. Ci aiutano ad approndire il testo biblico. Non come le assurde discussioni sulla pagana trinità o sulla ridicola presunta successione apostolica che legitterebbe i pomposi vescovi cattolici!
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Grazie a te Lucia, che sollevi spesso questioni tremende, che però portano all'approfondimento. Cosa cucini stasera?
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Perchè non si riscontra altrove nel Tanàch. Ma non voglio impurtarmi, Besaseà. Terrò anzi molto in considerazione ciò che hai specificato. Todà rabà. Erev tov. :-)
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Mi hai dato un'idea per la cena, Lucia. :-)
Per il resto ti lascio alle risposte di Besaseà, che è una risorsa preziosa.
noiman
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da noiman »

Ciao Gianni, in Samuel 26/12 non devi leggere "tardemàh" ma "tardemàt" che è in stato costrutto con Adonai, (il tetragramma").
In ebraico è una condizione molto comune questa forma grammaticale, in genere non si insegna ma diventa naturale usarla, e se uno non la usa è un holim khaddàsh
"nuovo arrivato"
Shalom
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Gianni
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Caro Noiman, so benissimo che tardemàt è la forma costrutta, ma io ho fatto riferimento al vocabolo, che è appunto תַּרְדֵּמָה (tardemàh), che infatti ho scritto nella forma non costrutta proprio perché citavo il vocabolo. Se cerchiamo in un vocabolario, è tardemàh che dobbiamo cercare e che troviamo, non la sua forma costrutta, che non troveremo mai.
La stessa cosa avviene in greco. Se troviamo, ad esempio, lògu (= “di parola”), il vocabolo è lògos; non troveremo mai lògu nel vocabolario. Con un esempio italiano, non troveremo mai nel vocabolario “bevvero”: è “bere” la parola da cercare.
Per essere più precisi, bisognerebbe dire: tardemàh (תַּרְדֵּמָה), che nel nostro passo è nella forma costrutta, indica un sonno profondo. O no?

Per chi ci legge: la forma costrutta ebraica corrisponde al genitivo greco e al complemento di specificazione italiano. Esempio: “una parola di Dio”. In ebraico è dvàr-elohìym (דְּבַר־אֱלֹהִים), in greco è lògos theù (λόγος θεοῦ). Sia in greco che in italiano il complemento di specificazione modifica il vocabolo “Dio”: in greco theòs diventa theù, in italiano si usa la preposizione “di”. In ebraico invece si modifica il primo vocabolo: in pratica non si dà risalto a “di Dio” ma piuttosto a “parola di”. E qual è il vocabolo? È דָּבָר (davàr): è questo che appare nel vocabolario. La sua forma costrutta è dvàr (דְּבַר), che significa “parola di”.

Ho detto bene, Noiman?
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

Gianni ha scritto:In ebraico è dvàr-elohìym (דְּבַר־אֱלֹהִים),E qual è il vocabolo? È דָּבָר (davàr): è questo che appare nel vocabolario. La sua forma costrutta è dvàr (דְּבַר), che significa “parola di”.

Ho detto bene, Noiman?
ma quindi nella forma costrutta cambiano solo i segni degli accenti?o vale solo per davar (dalet bet resh)
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

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Gianni
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Dipende dalla parola, Daniela. Alcuni vocaboli si modificano e altri rimangono invariati nella forma costrutta. Se hai degli esempi da citare possiamo vederli.
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Gianni
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Re: 2 SAMUELE 24 :1-25

Messaggio da Gianni »

Sì, Besaseà, mi hai convinto. Grazie. :-)
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