Cara Maria, non credo proprio che il pensiero che ho espresso nel mio studio sia condiviso dalla religione “made in Brooklyn”. Sono anzi certo del contrario.
Perché mi dici che è utile anche ricordare che in tutta la tradizione giudaica non è per nulla conosciuto un concepimento di tipo verginale? Non hai letto il mio studio? In esso affermo: Analizzando Is 7:7-14 si vede che il “segno” qui profetizzato è il “figlio” partorito,
non il suo miracoloso concepimento (che, del resto, non poteva essere documentato, vanificando così il segno). Se il punto centrale fosse stato il concepimento verginale da parte della madre, Isaia lo avrebbe messo maggiormente in rilievo con una espressione simile a questa: ‘la vergine, senza aver conosciuto uomo, concepirà un figlio’.
Devo poi contestare questa tua dichiarazione: “Voi non partite dalla profezia per arrivare a Gesù, ma vi basate su ciò che avrebbe detto Gesù”.
Prima di tutto, chi mai hai in mente con “voi”? Io non mi riferisco ad alcun “noi”; io scrivo e pubblico da solo, non ho dietro di me alcun “noi”. Si può essere d’accordo o dissentire, ma ciò che scrivo è pensiero mio frutto delle mie indagini bibliche.
Mi sarei basato su “su ciò che avrebbe detto Gesù”?! Ma che dici, se non lo ho neppure nominato?!
Non parto dalla profezia? Maria, cerca di essere
più attenta e più analitica, per favore.
Di cosa stiamo parlando? Di Isaia o di Matteo?
Se parliamo di Isaia, la sua profezia si è avverata: il “segno” era suo figlio. Fine.
Se parliamo di Matteo, occorre risalire ad Isaia, visto che lo cita; in ciò ti rimando al mio studio.
Tu sembri mettere in dubbio l’autenticità di Matteo. Bene, si può discuterne, ma a parte, perché ciò nulla c’entra con la profezia isaiana.
Che poi tu dica che in Isaia 7:14 si usi il tempo presente, mostra solo che non sai che in ebraico non esistono i tempi come da noi intesi. In ebraico ci sono unicamente due “tempi”: quello che indica un’azione terminata e quello che indica un’azione non terminata. Nel nostro caso abbiamo:
הִנֵּה הָעַלְמָה הָרָה וְיֹלֶדֶת בֵּן וְקָרָאת שְׁמֹו
hinèh haalmàh haràh veylèdet ben veqaràt shemò
ecco la giovane incinta e partoriente figlio e qaràt nome di lui
(Almàh non è mai usato nella Bibbia per indicare una donna sposata; esso designa una ragazza adolescente giunta all’età delle nozze).
L’unico verbo da cui possiamo trarre il senso del tempo come da noi concepito è qaràt. Indica una persona femminile, che può essere la seconda o la terza singolare; il contesto ci obbliga ad assumere la terza singolare. Il tempo, in senso ebraico, è perfetto: indica un’azione conclusa. Non farti però ingannare. Il tempo perfetto ebraico può riferirsi al passato remoto, al passato recente e al futuro; conta l'azione, non il tempo. È il contesto che stabilisce il senso. In Gn 16:11 troviamo la stessa identica forma verbale: “L'angelo del Signore le disse ancora: «Ecco, tu sei incinta e partorirai un figlio a cui metterai il nome[testo ebraico: קָרָאת שְׁמֹו (qaràt shemò), “chiamerai nome di lui”] di Ismaele”. L’azione è così certa che è espressa con il tempo perfetto, che indica l’azione conclusa. D’altra parte, “la giovane incinta e partoriente” non ha ancora dato alla luce il figlio, per cui il nostro futuro “lo chiamerà” è d’obbligo. Così intesero anche gli ebrei che tradussero in greco con il fururo: καλέσεις τὸ ὄνομα αὐτοῦ (kalèseis tò ònoma autù), “chiamerai il dome di lui”. – Is 7:14, LXX.
Noiman può essere più preciso ed eventualmente correggermi.
Infine, Matteo non commette alcun errore usando παρθένος (parhènos): egli cita dalla LXX che usa proprio quella parola. Forse sei tu che insisti troppo sul senso di “vergine”. In greco questo vocabolo indica una giovane donna pronta per il matrimonio, esattamente come l’almàh ebraica. Vergine? Si suppone di sì. Tuttavia va detto che i rabbini tolleravano i rapporti prematrimoniali tra fidanzati (che erano già considerati sposati), sebbene certo non li incoraggiassero.
Quanto alla verginità di Miryàm, con il parto ovviamente la perse. La sua purificazione sta ad indicare anche questo.
Non so dove vuoi arrivare, Maria. Forse a mettere in dubbio la messianicità di Yeshùa? Pare anzi che tu l'abbia già esclusa. Si tratta di una tua scelta, ovviamente. Per me rimani la benvenuta nel forum.