Salmo 37:29 terra o paese?

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Michele
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Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Michele »

Ripropongo questa discussione che era stata aperta pochi giorni prima del cambio di forum, e che mi è stata richiesta.


Salmo 37:29 terra o paese?

Discussione:

Autore della Discussione: Andrea
Oggetto: Salmo 37:29 terra o paese?
Scritto: 29 Marzo 2014 12:18:27
Messaggio:
Nella bibbiaedita da Giuntina con traduzione a cura di Rav Disegni il salmo 37:29 è tradotto così:-"I giusti possederanno il paese e staranno tranquilli in esso per sempre.

TNM traduce così:-"I giusti stessi possederanno la terra, E risiederanno su di essa per sempre."

La cei, la ND,NR traducono similmente. Il testo ebraico è il seguente:

29
צַדִּיקִים יִירְשׁוּ־אָרֶץ וְיִשְׁכְּנוּ לָעַד עָלֶיהָ׃

La domanda è: Davide di che stava parlando? In che momento della prorpia vita scrive questo salmo? Quindi, come è corretto tradurre il passo?.

Grazie.


Risposte:

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 29 Marzo 2014 14:01:54
Messaggio:
Caro Andrea, bella domanda, davvero. Ovviamente è Noiman il più competente a rispondermi. Per ora do la mia risposta, poi casomai Noiman l’aggiornerà.

   La traduzione letterale di Sl 37:29 è questa:

צַדִּיקִים יִירְשׁוּ־אָרֶץ וְיִשְׁכְּנוּ לָעַד עָלֶיהָ

tzadiqìm yyrshu-àretz veyshknù laàd alèiha

giusti possederanno-[la]terra e dimoreranno per l’eternità su essa

 

   TNM, che tende al letterale, traduce “terra”. Occorre però sapere cosa si intende per “terra”. Gli ebrei chiamavano e chiamano ancora “terra” la Palestina, la loro terra. Noi diciamo, ad esempio, andare in Israele e tornare in Italia. Un ebreo direbbe salire alla terra e scendere in Italia. La “terra”, Israele, è vista come idealmente elevata rispetto alle altre nazioni.

   La traduzione della Giuntina è corretta. Essa traduce - per così dire - due volte: in italiano e in “occidentale”. La “terra” è il paese o nazione d’Israele.

   Occorre aggiungere che purtroppo la Watchtower ha strumentalizzato questo passo distorcendolo. Infatti lo ha usato per insegnare che si tratta del pianeta terra. Al v. 10, addirittura, aveva tradotto (nella prima edizione) “ancora un pochino”, e  molti Testimoni lo notarono capendo che la fine era ormai vicinissima. Dopo l’ennesima falsa predizione (1975), come sempre non avveratesi, corressero nell’attuale “poco”.

Il Salmo 37, davidico e alfabetico, è un invito a non emigrare nelle terre dei pagani: “Confida nel Signore e fa' il bene;

abita il paese e pratica la fedeltà”. – V. 3.

Autore Discussione: Andrea
Replicato il: 29 Marzo 2014 14:50:26
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Il salmo è un canto apologetico di Dio, generalmente. Qui Davide, se non erro, era braccato dai nemici.

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 29 Marzo 2014 16:42:44
Messaggio:
Caro Andrea, come sei arrivato alla tua conclusione? Il Sl 37 fa parte dei Salmi sapienziali, che costituiscono delle meditazioni sui problemi discussi tra i saggi. Rientrano in questa categoria i Sl 1, 37, 49, 73. Tra questi si può annoverare il lunghissimo Sl 119, il salmo della Legge, che costituisce una delle composizioni più tardive del Salterio, risultante di strofe acrostiche. 

Autore Discussione: Andrea
Replicato il: 29 Marzo 2014 16:51:40
Messaggio:
Io intendevo riferirmi al salmo in generale. Il salmo è un cantico,oppure no?

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 29 Marzo 2014 17:15:51
Messaggio:
Nessuna delle antiche religioni ci ha lasciato una raccolta paragonabile a quella che abbiamo nella Bibbia. Questa stupenda raccolta si chiama Salmi, in ebraicoתהלים  (tehillìm).

   La parola ebraica tehillìm indica le “lodi”. La nostra parola italiana Salmi è tratta dal verbo greco ψάλλω (psàllo) che significa “pizzicare uno strumento a corda”; questo strumento è detto “salterio”. Nell’uso, però, questa parola greca ha mutato senso ed è divenuta sinonimo di canto con o senza accompagnamento musicale. “Sta scritto nel libro dei Salmi”, cita At 1:20, e nel greco si ha ἐν Βίβλῳ Ψαλμῶν (en bìblo psalmòn). Oggi il “salterio” non indica più lo strumento, ma il libro dei Salmi di Israele.

   Riuniti in questo libro detto Salterio ci sono documenti di inaudito valore psicologico: ci presentano la fede e la spiritualità dei poeti ispirati delle Scritture Ebraiche.

   Il Salterio può essere definito il libro di preghiere ebraico, che continua ancora oggi la sua funzione nel culto di tutti i discepoli di Yeshùa.

 

   Nei Salmi dono date istruzioni di carattere musicale. “Per strumenti a corda” (Sl 4:1;6:1); “Per strumenti a fiato [ebraico נְּחִילֹות (nekhilòt), probabilmente flauti]” (Sl 5:1). In Sl 8:1 NR ha “sulla Ghittea” e TNM ha “su Ghittit”; l’ebraico ha גִּתִּית (ghitìt): probabilmente “su[ll’arpa] della Ghittea [ossia di Gat]”.

   Il tono musicale è indicato con l’“ottava”. “Su ottava” (Sl 6:1;12:1), in cui la parola ebraica sheminìt (שְּׁמִינִית) potrebbe indicare l’“ottava inferiore”: i due Salmi 6 e 12 sono malinconici e richiedono un accompagnamento di tono triste, basso. “Per voci di soprano” o “voci di ragazza [עֲלָמֹות (alamòt); cfr. 1Cron 15:20]” (Sl 46:1), viceversa, richiede un registro più alto perché si tratta di un Salmo gioioso.

   Le melodie su cui il Salmo si doveva cantare sono varie: sull’aria “Non distruggere” (Sl 57:1); sull’aria “Cerva dell'aurora” (Sl 22:1); sull’aria “Colomba dei terebinti lontani” (Sl 56:1); sull’aria “Muori per il figlio” (Sl 9:1);  sull’aria “Il giglio della testimonianza”. – Sl 60:1.

   La pausa nel canto è indicata con il termine sèlah (סֶלָה). Si tratta di un silenzio quasi mistico (Filone, De vita contemplativa 6,68-71). Questa pausa la ritroviamo anche in Ab 3:3,9,13 (cfr. Nee 12:27-44). In Sl 9:16, NR la traduce “interludio / pausa”, che nell’ebraico (qui al v. 17) è הִגָּיֹון סֶלָה (higayòn sèlah): potrebbe indicare un arpeggio basso, solenne; un interludio o una pausa solenne per favorire la meditazione. Riportiamo, al riguardo, un’interessante nota del Luzzi, il traduttore della Versione Riveduta:

“Tutti s’accordano nel ritenerlo [il termine ebraico sèlah] un termine tecnico relativo in qualche modo all’esecuzione del Salmo. Però, siccome la parola è di derivazione incerta, non è facile determinarne il significato preciso. Chi l’ha tradotta per daccapo, chi per pausa. I LXX, che potrebbero qui aver seguito una tradizione autentica, la rendono con interludio strumentale (diapsalma [διάψαλμα, diàpsalma]) durante gli intervalli del canto, per cambiare il tono della musica o del Salmo nelle sue vaie parti. Una tradizione palestinese la interpreta per sempre (S. Girolamo, semper). Altri la ritengono un segno inteso ad indicare l’abbreviazione di un salmo nell’uso liturgico: il luogo dove il salmo avrebbe potuto finire col canto della benedizione. Questo spiegherebbe la tradizione alessandrina che interpretava il Selah per interludio, e la tradizione palestinese che lo interpretava per sempre. Le due tradizioni dicevano, in conclusione, la stessa cosa, soltanto in modo diverso. L’interludio avrebbe indicato il luogo dove la benedizione finale poteva essere cantata, se si voleva accorciare il Salmo. Il sempre (ora e sempre, in eterno) era l’ultima parola della benedizione, che sarebbe stata posta lì come un’abbreviatura della benedizione stessa, la quale avrebbe dovuto essere cantata a cotesto punto”. - Giovanni Luzzi, I Salmi, pag. 31.

 

Autore Discussione: Andrea
Replicato il: 29 Marzo 2014 20:35:27
Messaggio:
Definito cosa è il salmo, è saggio fondare una dottrina su uno di questi? Secondo me no. Perchè? Perchè nei salmi si trovano conferme di quanto sia grande YHVH e della sua unicità;di quanto sia santo YHVH e la sua torà;di quanto sia benefico per l'essere umano (adam) attenersi alla legge; di quanto sia deleterio allontanarsi dalla torà.


Ma è saggio cercare di dimostrare che la terra,intesa come pianeta, dovrà essere abitata per sempre dagli esseri umani giusti? Io credo di no.


E' coerente con le scritture intendere "terra", nel senso di pianeta, la parola che compare nel sammo 37:29? Lascio la risposta a chi conosce l'ebraico biblico.
Scritto Da - Andrea on 30 Marzo 2014 06:21:33

Autore Discussione: Michele
Replicato il: 29 Marzo 2014 20:52:38
Messaggio:
Noto delle incongruenze nei termini musicali usati, ma tutto sommato si tratta di qualcosa di secondario.

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 30 Marzo 2014 04:23:56
Messaggio:
Caro Andrea, il pianeta terra non c’entra proprio nulla col Sl 37. L’interpretazione di Brooklyn è un’americanata. Lo scrittore ispirato non sapeva neppure cosa fosse il pianeta terra. Tra l’altro, la Bibbia presenta diverse cosmologie, che cambiano secondo l’epoca. Il Sl 37 presenta il noto dibattito sull’apparente fortuna dei malvagi e la retribuzione dei giusti (si vedano i Sl 49 e 73). Detto con le parole di Ec 7:8: “Vale più la fine di una cosa, che il suo principio; e lo spirito paziente vale più dello spirito altero”. Detto con le parole dell’ebreo Yeshùa: “Beati i mansueti, perché erediteranno la terra”. - Mt 5:5.

   Dio aveva promesso la terra palestinese già ai patriarchi. Dio mantiene le promesse.

 

Michele, le incongruenze sono dovute al punto di vista. Non possiamo leggere avendo in mente le strutture musicali odierne. Sarebbe come leggere la Bibbia con in mente la scienza di oggi. Da questo punto di vista, quello odierno, la lepre messa tra i ruminanti sarebbe un’incongruenza, perché non è un ruminante. Così come la muffa sui muri, definita nella Bibbia lebbra, sarebbe un’altra incongruenza. Ma non è così, perché la Scrittura descriveva in base alle apparenze e non in base alla scienza (tantomeno di oggi), di cui neppure si preoccupava

Autore Discussione: Giovanni Zardinoni
Replicato il: 30 Marzo 2014 09:03:14
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Da tempo avevo in mente questa Scrittura ed avevo intuito che fosse stata strumentalizzata per sostenere le idee di alcuni.

Tutte sottili astuzie per sviare se possibile anche gli eletti?  Probabile.

Grazie Andrea, grazie Gianni.  Mi cade un mito, ma era ormai da tempo vacillante. Ora è andato giù del tutto.

Giovanni

Autore Discussione: noiman
Replicato il: 30 Marzo 2014 11:26:21
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Riguardo il passo del salmo 37/29 la parola ארץ si riferisce alla terra di Israele, questo lo possiamo capire dal trattino il maqqef che separa יירשו da ארץ, che linguisticamente rende  unite le parole che vanno lette e interpretate come una sola, la parola che precede il i”maqqef”  perde l’accento.

Riguardo al significato contestuale, secondo me il riferimento nel salmo è la terra di Israele, nonostante che vi siano riferimenti in altre parti del Tanach che esprimono un concetto più generico.

Ieri come oggi,  il termine ארץ tradotto come terra esprime un concetto molto diverso dalla parola alternativa di אדמה  “adamàh” che e il suolo, la terra nel senso fisico.

Ciao

Noiman

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 30 Marzo 2014 13:49:35
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In Lv 20:24 si legge in NR: “Vi ho detto: 'Sarete voi quelli che possederete il loro paese; ve lo darò come vostra proprietà; è un paese dove scorre il latte e il miele'. Io sono il Signore vostro Dio, che vi ha separati dagli altri popoli”. Questa traduzione è approssimativa.

   Il testo ebraico potrebbe essere meglio tradotto così: “Vi ho detto: ‘Voi (da parte vostra) prenderete possesso del loro suolo [adamàh], e io (da parte mia) ve lo darò perché lo possediate, una terra [èrets, paese] dove scorre latte e miele. Io sono Yhvh, vostro Dio, che vi ho separati dai popoli”.

Autore Discussione: noiman
Replicato il: 30 Marzo 2014 13:56:41
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Nachòn...  Gianni,

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 30 Marzo 2014 14:15:00
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Beemèt? Anì samèach.

Autore Discussione: noiman
Replicato il: 30 Marzo 2014 18:19:11
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Ken.....  Gianni, gam anì sameàch, aval machàr iom chadàsh, yom shenì, bisvil li matchìl at avodà, shavuà tov.

Autore Discussione: Gianni
Replicato il: 30 Marzo 2014 18:30:08
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Shavua tov, Noiman! Lehitraòt beqaròv.
marco
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da marco »

Sicuramente il termine utilizzato dal salmista indica la terra di Palestina, ma il significato ultimo è la vita eterna con Lui.
Non credo che abiteremo la terra per sempre, almeno questa e così, in questa condizione di carne e di sangue.
Termini come "la terra" o "non entreranno nel mio riposo" indicano una condizione non terrena. Dio lì ci porterà solo dopo.
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Michele
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Michele »

marco ha scritto:Sicuramente il termine utilizzato dal salmista indica la terra di Palestina, ma il significato ultimo è la vita eterna con Lui.
Non credo che abiteremo la terra per sempre, almeno questa e così, in questa condizione di carne e di sangue.
Termini come "la terra" o "non entreranno nel mio riposo" indicano una condizione non terrena. Dio lì ci porterà solo dopo.

Io credo che abiteremo sia la Terra che il Cielo. Nel senso che gli uomini continueranno a nascere sulla Terra, ma che molti saranno già in cielo.
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Eleazar
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Eleazar »

L'espressione che si trova nei vangeli am ha aretz, che significa dunque?
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Gianni
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Gianni »

Andrea, riformula la domanda, per favore, perché citi parole ebraiche e fai riferimento ai Vangeli, che sono scritti in greco.
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Eleazar »

Si tela riformulo perchè è un pensiero che mi è venuto a mente come un lampo.Leggendo il salmo 37 tradotto da Disegni ogni volta che si incontra la parola (יִירְשׁוּ־אָרֶץ) essa è tradotta paese. Quanto detto da noiman la traduzione è corretta e si comprende che il paese è la terra di Israele.
Quindi,la TNM e conseguente direttivo, traducono male e avallano la tesi del doppio destino,terreno e spirituale, usando,a sproposito, il salmo 37:29.
Per obiettare, un TdG potrebbe dire che nei vangeli vien usata la parola am ha aretz per indicare con dipsrezzo la gente ignorante. L'esprtessione significherebbe popolo della terra. Questo potrebbe riportarci ad un significato di terra come suolo.
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Gianni »

Caro Andrea, scusa se ti chiedo di nuovo precisazioni. L’espressione am haaretz è ebraica; in che punti dei Vangeli la riscontri?
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Eleazar »

Scusatemi, vi prego, è una reminescienza dello studio del libro il più grande uomo che sia mai esistito, edito dalla congr. dei TdG.
Perdonatemi;l'espressione pare venisse usata in senso dispregiativo.
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Gianni »

Caro Andrea, ora ho capito. In effetti l’espressione am haaretz significa “popolo della terra”. Il rabbino ebreo Hillel il Vecchio (60 a. E. V. – 7 E. V.), il primo dei tannaim (maestri della Mishnah) usava questa espressione per indicare gli ignoranti. Che i giudei del primo secolo disprezzavano il popolino è testimoniato anche da Gv 7:49.
Non vedo però come ciò potrebbe creare un’obiezione al fatto che la “terra” di Sl 37 è quella palestinese. La parola ebraica èretz può indicare il suolo (Gn 1:10) o il paese, come in Sl 37. È il contesto ha definire il senso della parola. In ogni caso non indica il pianeta, cosa di cui gli ebrei non avevano alcuna concezione. Leggere èretz come pianeta è perciò un’americanata.
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Re: Salmo 37:29 terra o paese?

Messaggio da Eleazar »

Siamo arrivati al dunque: il salmo trentasette, verso ventinove, riguarda il paese d'Israele. Nulla porta a pensare che si tratti del pianeta terra.
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