Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

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Eleazar
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da Eleazar »

Vedo che Stefanotus, ha un discepolo. Le citazioni, decontestualizzando, sono funzionali. Le citazioni in toto sono inutili e fastidiose.
Il fatto è che Giovanni 1:1 non dimostra nè la preesistenza di Yeshua nè l'esistenza di una presona della triade divina(dottrina mutuata da religioni non di estrazione ebraica in fase post Cristo).

Come YHVH abbia creato nessuno lo sa. la parola, intesa come linguaggio verbale,è rpropria dell'essere umano. Quindi il salmista usa una metafora per dire che YHVH ha creato. Il LOGOS è la sua volontà che si concretizza.
Giovanni 1:14 dice che LOGOS è diventato carne ed ha vissuto per un tempo fra noi-dice Giovanni-piena di grazia e verità;e noi abbiamo contemplato la sua gloria come di unigenito(unigenito che per gli ebrei significa figlio di capitale importanza). La capacità e la volontà di YHVH si concretizzano in Yeshua:ecco il LOGOS che diventa carne.
LA RELIGIONE E' L'OPPIO DEI POPOLI
ארמאנדו אלבנו
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Hai finito con questa cita? Cosa devo fare con te?

Lo scrittore in greco poteva benissimamente usare il neutro in greco in contrasto col logos maschile. In questo modo un tal contrasto grammaticale avrebbe dato nell'occhio e avrebbe subito portato a pensare nel logos come una cosa. Invece il logos è Dio stesso. Non un altro Dio distinto, ma quell'unico Dio. Come la mia parola sono sempre io e la tua parola sei sempre tu, la parola di Dio è sempre Dio stesso. La parola di Dio è dunque lui e non esso e tutto è stato fatto per mezzo di lui

il parallelo tra Giov 1,3 e Romani 11,36 è questa

Giov 1,1: il Padre è logos. Il logos non può essere un nome di Dio? Gli ebrei chiamavano Dio in tanti modi: la potenza ad esempio. La potenza è un eufemismo per parafrasare il nome di Dio. Dio è la potenza, Dio è la saggezza e il logos e la saggezza manifestata

Romani 11,36: tutto è stato fatto per mezzo di lui (il Padre qui dal contesto)

Giovanni 1,3: tutto è stato fatto per mezzo di lui (il logos=il Padre),
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

4 In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;

Questa luce è una luce spirituale. La luce è Dio. Dio era nel logos per cui il logos non è una cosa, ma è Dio stesso. La parola di Dio è Dio stesso, alla stessa maniera in cui la mia parola sono sempre io e la tua parola sei sempre tu.

Il punto è proprio questo: come può una creatura finita, limitata, dire chi ha visto me ha visto il Padre? Se io dico ad esempio chi vede me vede mio padre è perchè io e mio padre siamo uguali, abbiamo le stesse qualità. Altrimenti non potrei dire una tal cosa.

Qualcuno dirà che Cristo nel dire chi vede me vede il padre alludeva ad un midrash su Abramo e Isacco. Ma il punto è che Isacco aveva le stesse qualità del Padre. Era come il Padre.

Ma ora quale creatura limitata e finita può dire di conoscere appieno un essere infinito? quale creatura limitata e finita può spiegare e rivelare appieno un essere infinito? Quale creatura limitata e finita può dire chi vede me vede il Padre eterno?

A mio parere se Cristo non fosse Dio stesso per me questa sarebbe una bestemmia perchè una creatura si starebbe equiparando qualitativamente al creatore. Io così la vedo.
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bgaluppi
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da bgaluppi »

Abbiamo discusso di Deuteronomio 18:18, "mettero' le mie parole nella sua bocca". E Atti 3:20-23, "“Il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti. Mosè, infatti, disse: Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà. E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo" .

Ecco come il Padre inconoscibile si e' rivelato agli uomini: tramite un uomo, uno tra i nostri fratelli.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Si ma quale creature potrebbe rivelare appieno l'infinito? Una creatura è limitata e finita. Dunque come fa a riflettere una gloria infinita?

Se Dio ha messo le sue parole in bocca a Cristo e che vedi scritte in Giov 8,58 allora li chi era che parlava e chi disse le parole che vedi li scritte? Eppure i giudei fecero la domanda a Cristo.

Se Dio, alla domanda dei giudei a Cristo, mise quelle parole in bocca a Cristo e quelle erano le sue parole allora era il Padre che disse: prima che Abramo venne all'esistenza io sono.

A pensarci bene se Cristo avesse detto ani hu o ehyeh ciò sarebbe stato un motivo valido per i giudei per prenderlo a sassi? E allora cosa disse Gesù realmente? In che lingua parlò? disse ani hu? disse ehyeh? Disse ego eimi come la prima parte di esodo 3,14 nella lxx?

Ho sentito qualcuno dire che all'epoca poteva essere presa un espressione greca e citarla. Ad esempio oggi in italiano io posso dire nella mia lingua una parola importata dall'inglese o dal francese. Cristo prese pronuciò ego eimi? Disse in ebraico ..... mettendo poi ego eimi?

Vedi i santi profeti pure avevano la parola di Dio ma quali di essi potevano dire ''chi vede me vede il Padre''? Se Cristo disse chi vede me vede il Padre celeste è perchè lui è l'impronta dell'essere stesso Dio. Vuol dire che è come il Padre.
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Maryam Bat Hagar
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Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da Maryam Bat Hagar »

se fosse cosi allora possiamo tranquillamente prendere Gv 1,18 e strapparlo dalle nostre bibbie

Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.

uno specchio riflette le qualità, le caratteristiche di un'elemento.però non è l'elemento stesso.
In realtà tutta la discussione relativa a "Egò eimi", intesa come un'affermazione di divinità, non tiene conto del fatto che la frase pronunciata da D-O a Moshè è "Ehiè Hasher Ehiè" : Io SARO' Cio' che SARO'.
La Torah usa il futuro e non il presente.
Nella Torah nessuna parola è superflua o casuale.
L'uso del futuro vuol significare che HaShem si presenta come Colui che realizzerà le promesse fatte ai Padri.
L'Egò eimi pronunciato da Gesù è chiaramente al presente e non assume più il significato teologico che gli si vorrebbe dare ed appare improbabile, almeno sul piano dell'analisi linguistica, che questa affermazione potesse provocare, ad esempio, lo stracciarsi delle vesti del sommo sacerdote" perché non era affatto la ripetizione di una frase della Torah, volta ad affermare la propria divinità.

l'esegesi evangelica batte molto sull' "egò eimi":
"Io sono il buon Pastore, Io sono la Vite voi siete i tralci, Io sono la via, la verità, la vita ecc."
ma viste da un'ottica ebraica e dell'ebraico biblico, le cose cambiano molto.
Considerando che tale esegesi vuole ricondurre l'egò eimi a"Ehiè Hasher Ehiè", il senso grammaticale e il senso che nella Torah hanno le parole, la loro precisione ed il loro uso, non possono essere trascurati e non si può non tenerne conto.
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza

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bgaluppi
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Maryam, bellissima e ben esposta considerazione. Yeshua ha incarnato il Messia, il Consacrato, il quale preesiste in Dio dall'inizio dei tempi. Ha incarnato l'uomo nuovo, colui che sarebbe divenuto primogenito di tutte le creature, dopo che il primo Adamo aveva fallito ad esserlo. Quindi, lui ha incarnato cio' che esiste dalla fondazione del mondo e prima che Abraamo fosse. Per comprendere quel "io sono" bisogna tenere presente il concetto della preeistenza.
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Gianni
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da Gianni »

Giusto, Daniela: “Uno specchio riflette le qualità, le caratteristiche di un elemento, però non è l'elemento stesso”. La stessa cosa vale per Eb 1:3, in cui è detto che Yeshùa “che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza” ovvero di Dio. “Irradiazione della gloria e impronta della sostanza", se vogliamo attenerci a ciò che dice il testo originale. L’irradiazione non è la gloria e l’impronta non è la sostanza.

L’«Io sono colui che sono» di Es 3:14, in ebraico אהיה אשר אהיה (ehyèh ashèr ehyèh), è all’imperfetto (chiamato anche futuro), esprimendo un’azione non conclusa. La LXX greca la rende come ἐγώ εἰμι ὁ ὤν (egò eimi o òn), “io sono l’essente”. Espressione ben diversa dal semplice ἐγώ εἰμι (egò eimi) pronunciato da Yeshùa.

I traduttori trinitari arrivano a falsare le loro traduzioni nel tentativo fraudolento di assimilarlo a Es 3:14, così traduco in Gv 18:4,5: “Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi cercate?» Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono [ἐγώ εἰμι (egò eimi)]»”. Fanno questa manovra forti del fatto che al v. 6 è detto: “Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra”. Così ingannano i semplici, che non sanno che va tradotto “sono io”, esattamente come in Gv 9:9, dove riferendosi al cieco che Yeshùa aveva guarito, “alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli somiglia». Egli diceva: «Sono io»”. Il cieco disse: Ἐγώ εἰμι (egò eimi), “sono io”. Era forse Dio anche lui?! Perché qui i traduttori non traducono “Io sono”?
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bgaluppi
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da bgaluppi »

Haha! Bravo Gianni. :-)
ארמאנדו אלבנו
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Hai finito con questa cita? Cosa devo fare con te?

il punto è che una creatura finita non può riflettere completamente un essere infinito.

Chi ha tradotto la settanta erano ebrei che conoscevano sia l'ebraico che il greco. Quindi tradurre la prima parte ehyeh di Esod 3,14 con ego eimi è possibile eccome.

Cristo è l'impronta dell'essere stesso di Dio. Vuol dire che Cristo incarna TUTTA la santità del padre; TUTTA la sua potenza, TUTTA la sua scienza; TUTTO il suo spirito; TUTTA la sua gloria.

Una creatura finita e limitata non potrebbe mai farlo. In Cristo dimora corporalmente TUTTA la pienezza stessa di Dio

Cristo disse che QUALUNQUE COSA vede fare dal Padre lui fa UGUALMENTE. Se il potere suo avesse un limite ciò non sarebbe possibile.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Salmo 33:6 attinente a Giovanni 1:1

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Gianni non perderti in cavilli.

Se mi guardo nello specchio, la mia immagine sono sempre io stesso. Non è un altro.

Cristo è il l'impronta dell'essere stesso di Dio. l'essere stesso di Dio è TUTTA la sua qualità divina e Cristo è il timbro perfetto e quindi riflette tutte le qualità del Padre come nello specchio. Onnipotente è l'uno onniptente è l'altro.

Una creatura finita e limitata non potrebbe mai conoscere appieno l'infinito e rivelarlo. Non potrebbe mai incarnare tutta la potenza del Padre, la sua sapienza, tutta la gloria e la pienezza di Dio.


Leggete quello che dicono Flusser e Buber sul credo dei primi giudeo-cristiani.

Gianni spiega perchè al sentire ego eimi (non ho detto io sono o sono io per parità di trattamento) le guardie e gli ebrei indietreggiarono e caddero a terra. Spiega questo e spiega perchè volevano lapidare Cristo in Giov 8,58. Perchè? Perchè disse che era il Messia che preesisteva da sempre nella mente di Dio? E da quando questo costituisce una bestemmia per gli ebrei?
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