Isaia 40:22 il circolo della terra

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Eleazar
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Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Eleazar »

22 Egli è quel che siede sopra il globo della terra, ed a cui gli abitanti di essa sono come locuste; che stende i cieli come una tela, e li tende come una tenda da abitare; Diodati
22 Egli siede sopra la volta del mondo,
da dove gli abitanti sembrano cavallette.
Egli stende il cielo come un velo,
lo spiega come una tenda dove abitare;CEI
C'è uno che dimora sul circolo della terra,i cui abitanti sono come cavallette,Colui che distende i cieli proprio come un fine velo,che li spiega come una tenda in cui dimorare. TNM

Questa scrittura è usata dai TdG per dimostrare che le scritture sono ispirate. Secondo l'interpretazione del CD dei Tdg, questa scrittura si riferirebbe al pianeta Terra descrivendolo come una sfera,dimostrando così che YHVH avrebbe ispirato questa scrittura poichè la scoperta della sfericità della Terra avvenne molti secoli dopo Isaia.

Tutto ciò è credibile?La scrittura si riferisce al pianeta Terra oppure no? Perchè?
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Gianni
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Gianni »

Iniziamo con l’esaminare il vocabolo di Is 40:2 in questione: חוּג (khugh). Indubbiamente indica qualcosa di circolare, un circolo. Da qui a dedurre che il passo isaiano alluda alla sfericità della terra ce ne corre. Gli ebrei guardavano l’orizzonte e lo vedevano circolare, esattamente come noi oggi. Anche coloro che credevano che la terra fosse piatta la vedevano come un disco.
In Gb 26:10 TNM traduce giustamente “un circolo sulla faccia delle acque”. Ma si allude all’orizzonte, come in Pr 8:27: “Un circolo sulla faccia delle acque dell’abisso” (TNM). Si noti però come TNM traduce Gb 22:14, in cui è detto che Dio cammina “sulla volta del cielo”. Qui avrebbe difficoltà a tradurre “circolo”.
Che idea avevano gli ebrei biblici della cosmologia?
Occorre essere onesti. Se usiamo l’argomentazione (del tutto giusta) che la Bibbia non è un libro di scienze, dobbiamo usarla fino in fondo. Questo comporta che non dobbiamo pretendere (secondo la moderna visione occidentale delle cose; americana, nel caso della Watchtower) che tutto quanto scritto nella Bibbia sia assolutamente in armonia con la scienza attuale. La Scrittura non ha per nulla bisogno di questa difesa da parte nostra. Voler forzare il testo biblico per dimostrare che la Bibbia sia “moderna” e che sostenga la vera scienza è un sintomo che caratterizza una fede malaticcia, afflitta da quella malattia (che, se non curata, tende a diventare cronica) che è il credo religioso. La fede non è un credo dottrinale. Il vero intendimento della Scrittura deve partire dal presupposto che – proprio perché la Bibbia non è né un trattato di scienza né un libro di storia – Dio parla all’umanità, e lo fa impiegando esseri umani che, ispirati, mantengono pur sempre non solo la loro mente, ma anche la loro mentalità.
Occorre semplicemente capire che gli scrittori della Bibbia si esprimono secondo la mentalità del tempo. Questo fatto non tocca minimamente il messaggio biblico. Con questo in mente, si può esaminare serenamente la cosmologia della Bibbia. Questa cosmologia non è per niente un trattato astronomico in linea con le più recenti scoperte scientifiche né, tanto meno, le anticipa. Non è neppure una negazione dell’astronomia che possa essere presa a dimostrazione che la Bibbia sbagli. Niente affatto. È solamente un’indicazione di ciò che la gente del tempo credeva. Esaminiamo.
Il mare, attorniante la terra, incuteva un certo timore agli ebrei:
“Quelli che scendono al mare nelle navi,
facendo commercio su vaste acque, sono quelli che hanno visto le opere di Geova e le sue meravigliose opere
nelle profondità; come egli dice [la parola] e fa sorgere un vento tempestoso, così che fa levare
le sue onde. Salgono ai cieli, scendono alle profondità.
A causa della calamità la loro medesima anima si strugge.
Vacillano e si muovono in maniera instabile come un ubriaco,
e anche tutta la loro sapienza è confusa”. - Sl 107:23-27, TNM.
Gli ebrei pensavano che all’estremità del mare vi fossero “le isole delle nazioni”:
“La popolazione delle isole delle nazioni si sparse nei loro paesi,
ciascuno secondo la sua lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni”. - Gn 10:5, TNM.
“Non sobbalzeranno le isole?”. - Ez 26:15, TNM.
Più oltre, gli ebrei pensavano ci fossero le “montagne eterne”:
“Colli di durata indefinita”. - Dt 33:15, TNM.
“I monti eterni furono frantumati; i colli di durata indefinita si inchinarono”. - Ab 3:6, TNM.
Queste “montagne eterne” erano dette anche “colonne del cielo”:
“Le medesime colonne del cielo si scuotono”. - Gb 26:11, TNM.
Nella concezione dell’epoca, queste “colonne del cielo” sostenevano la solida volta del firmamento. Entro la volta celeste vagano gli astri tra cui anche il sole che gira attorno alla terra:
“È come lo sposo [il sole] quando esce dalla sua camera nuziale;
esulta come un uomo potente per correre nel sentiero.
Da un’estremità dei cieli è la sua uscita,
e il suo giro [completo] è fino alle loro [altre] estremità;
e non c’è nulla di nascosto al suo calore”. - Sl 19:5,6, TNM.
“Anche il sole ha rifulso, e il sole è tramontato, e viene ansimando al suo luogo da dove rifulgerà”. - Ec 1:5, TNM.
Sotto la terra si trova una specie di carcere sotterraneo (sheòl) destinato ad accogliere i trapassati:
“Le vie dello Sceol sono la sua casa; scendono alle stanze interne della morte”. - Pr 7:27, TNM; cfr. Ez 26:19,20; Is 14:9.
Questa cosmologia non è però sempre consistente: talora la pioggia viene fatta scendere dalle nubi esistenti in cielo. - Dt 33:26; Gb 36:27 e sgg..
I cieli sono tre, oppure, nel giudaismo più tardivo, sette (Testamento di Levi 3). A quale idea aderisce Paolo? In 2Cor 12:2 egli dice di essere stato rapito in estasi “al terzo cielo”. Forse aderiva alla seconda idea; egli, infatti, identifica il “terzo cielo” con il “paradiso” (v. 4), che era diverso dal cielo divino.
Talora la terra, anziché essere presentata come disco, è ritenuta un quadrilatero con quattro angoli:
“Certamente alzerà un segnale per le nazioni e raccoglierà i dispersi d’Israele;
e radunerà gli sparsi di Giuda dalle quattro estremità della terra”, “Dall’estremità del paese”. - Is 11:12;24:16, TNM.
Anziché farla poggiare su colonne, a volte si è anche pensato che fosse sospesa nel vuoto:
“Fa scuotere la terra dal suo luogo, così che le sue medesime colonne vacillano”. - Gb 9:6, TNM.
“Egli distende il nord sullo spazio vuoto,
sospende la terra sul nulla”. - Gb 26:7, TNM.
Si vede quindi come la presentazione biblica del cosmo sia ben diversa dall'attuale, meglio conosciuta oggi grazie alla cosmonautica e alla ricerca spaziale. Tuttavia le scoperte più recenti non possono servire per denigrare la Bibbia, la quale aveva qualcosa di ben più importante da insegnarci. Dovrebbe anzi farci riflettere il fatto che nella Bibbia vi sono varie presentazioni cosmologiche, anche presso il medesimo autore. A meno di tacciarlo d’incongruenza e di controsenso, occorre concludere che egli non dava eccessiva importanza alle sue affermazioni cosmologiche, che spesso erano solo dei dati poetici per meglio sottolineare il suo insegnamento spirituale. Di esse si serviva secondo le concezioni del tempo, quale mezzo espressivo per formulare verità spirituali riguardanti Dio, la sua potenza e il suo intervento nella storia umana.
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Eleazar
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Eleazar »

Dunque, se ho capito bene,è saggio non prendere alla lettera le scritture,secondo il significato che diamo oggi alle parole, ma è obbligatorio contestualizzare una scrittura nell'ambito del contesto linguistico, storico e sociale dove tale scrittura nasce.
Nel caso di Isaia 40:22 si ha una narrazione poetica che ci comunica che l'unico DIO YHVH è infinitamente potente, intelligente e sapiente da essere molto al di sopra e lontano dal genere umano. E' , quello che si dice, super partes.
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Piero
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Piero »

se non ricordo male la radice "chhg" ha delle varianti: può essere resa "circolo, globo o ancora meglio "ciclo"". Gli ebrei optano per ciclo legandolo al contesto, secondo il quale Dio siede sul "ciclo" (di stagioni o di attività umane) della terra....
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Gianni
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Gianni »

Ciao, Piero. La parola ebraica חוּג (khugh) può riferirsi a:
• Il disco della terra. – Is 40:22.
• La cupola celeste. – Gb 22:14.
• L’orizzonte. – Pr 8:27.
“Ciclo” si dice in ebraico in tutt’altro modo: מחזור. Questa parola non compare nella Bibbia. Comunque, è Noiman che può essere più preciso.
Piero
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Piero »

Grazie Gianni. E....Noiman cosa dice in merito..?...perchè (spero di non errare) ma l'info lho ricevuta da un ebreo.....
noiman
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da noiman »

k
Ultima modifica di noiman il sabato 11 ottobre 2014, 11:16, modificato 1 volta in totale.
Piero
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Piero »

Grazie Noiman della precisazione. ...Puoi indicarmi qualche riferimento biblico o extrabibblico a conferma che gli ebrei avevano l'idea di sfericità o circolo del pianeta ?....
Piero
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Piero »

...cmq l'ho letto in un sito ebraico....
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Eleazar
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Re: Isaia 40:22 il circolo della terra

Messaggio da Eleazar »

Al commento di Noiman appare una "k" e basta. Che significa?
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