La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Bruno
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da Bruno »

La Treccani alla voce Canone:

b. Il complesso degli scritti sacri ispirati dalla divinità o comunque assunti come testi fondamentali di una religione, e la dottrina in essi contenuta: il c. della Bibbia, il c. del buddismo.

https://www.treccani.it/vocabolario/canone/



Prima avevo citato Wikipedia:
Bruno ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 14:26 Fino al I secolo d.C. il Sinedrio non avvertì particolare urgenza nel definire chiaramente un canone dei testi sacri poiché i testi maggiormente usati nella liturgia ufficiale erano i cinque testi della Torah e i Salmi. Per gli altri testi non erano necessarie particolari restrizioni o divieti ed il loro uso dipendeva dalla locale sinagoga. In molte sinagoghe della diaspora tuttavia la Settanta era parte integrante del culto, avendo affiancato ed a volte soppiantato la lettura dei testi in ebraico.
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Maria Grazia Lazzara
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da Maria Grazia Lazzara »

Bene , non avevo dubbi sulla canonicità sul libro di Daniele e Neemia e sul resto delle scritture ebraiche

Quindi se torniamo al tema principale dell'argomento Daniele possedeva libri da cui attingeva tipo Geremia e Neemia riporta la lettura della Torah dinanzi al popolo .
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

Io sto provando a fare delle ricerche, per vedere se si reperisce qualche dato da una prospettiva più storica e corredato magari da fonti. Non facile là dove la maggior parte dei risultati indirizzano a siti confessionali, in maggioranza cristiani. Quindi butto dentro quando trovo qualcosa di interessante, che magari servirà in seguito.

" il Midrash conserva ancora le prove del periodo redazionale durante il quale Esdra redasse e canonizzò il testo della Torah così come lo conosciamo oggi. Una tradizione rabbinica afferma che in questo momento (440 aEV) il testo della Torah fu modificato da Esdra, e c'erano dieci punti nella Torah in cui era incerto su come correggere il testo; questi passaggi erano contrassegnati da speciali segni di punteggiatura chiamati eser nekudot. Per la discussione di questo vedere uno dei libri di David Weiss-Halivni nella sezione dei riferimenti. Vedi anche Piskei Tosafot (su Menachot, n.231); e midrash Bamidbar Rabah III, 13."

La pagina tradotta da google qui
https://merrimackvalleyhavurah-wordpres ... _tr_pto=sc

Dove in italiano leggete "suore invertite" le "suore" sono le lettere nun.

Pagina originale in Inglese
https://merrimackvalleyhavurah.wordpres ... the-torah/

Altrove, ma erano poche righe, ho letto che sono (da tempo erano) riconosciuti dagli studiosi ebrei, da rabbanim e dai chachamim, degli "emendamenti" nella Torah (tikkunei soferim, credo di aver capito che li chiamino).
Ne riconosceva anche Rashi, e lui stesso, in un suo commento su Bereshit, pare sia stato 'emendato' :)

Nel TaNaKh scritto in ebraico sono presenti dei "segni particolari" ad esempio le nun invertite ma non solo quelle, che contrassegnano porzioni di testo.
Non avrei utilizzato la parola "modificare", ma semplicemente lo scriba per qualche motivo contrassegna porzioni di testo. Quali siano i motivi ovviamente va esaminato di volta in volta.
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

La maggior parte di ciò che riesco a consultare sono pagine che fanno riassunto con un uso assai incerto di fonti, quindi poco linkabili.

Tanto per avere un quadro temporale:

Nel 722 aC gli Assiri deportarono le 10 tribù settentrionali e le dispersero in tutto il loro impero (cfr 2 Re 17,24-41 ; Is 7,8 ). Nel 605-586 aC, diversi secoli dopo, i babilonesi saccheggiarono e quasi spopolarono Gerusalemme.
La cattività babilonese durò 70 anni ( Ger. 25:11), da cui tornarono a Gerusalemme come riportato da Esdra e Neemia.
Anshan, 590 a.C. – Iassarte, 530 a.C. --> Regna in Persia Ciro II, noto come Ciro il Grande
Nel 538 a.C. emise anche un editto che consentiva agli Ebrei non solo di fare ritorno in patria, ma di ricostruire il tempio di Gerusalemme.
Nel 539 a.C.Ciro il persiano rovesciò Babilonia, e il libro di Esdra inizia con il decreto di Ciro un anno dopo che gli ebrei tornassero a Gerusalemme (ca. 538 a.C.), e racconta il ripristino del calendario nazionale delle feste di Giuda e sacrifici, compresa la ricostruzione del secondo tempio (iniziata nel 536 aC e completata nel 516 aC).
Poiché c'erano state 3 ondate di deportazione da Israele a Babilonia (605 a.C., 597 a.C. e 586 a.C.), così ci furono effettivamente 3 ritorni a Gerusalemme nell'arco di 9 decadi.
ùZorobabele tornò per la prima volta nel 538 aC Fu seguito da Esdra, che guidò il secondo ritorno nel 458 aC Neemia fece lo stesso 13 anni dopo, nel 445 aC
Completa autonomia politica incontrastata, tuttavia, non tornò mai più. I profeti Aggeo e Zaccaria predicarono durante il tempo di Zorobabele, circa 520 aC e seguenti.

Ho preso questo prospettino da BlueLetterBible. Le date del Regno di Ciro dalla Wiki.



Da nessuna parte è possibile leggere che i rotoli della Torah si siano salvati dall'incendo che distrusse il Tempio di Salomone.
Circa 200 e qualcosa anni è l'arco temporale che passa dalla distruzione del Tempio al rientro e quindi alla lettura pubblica della Torah.
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

Dalla Jewish Enciclopedia, che riporta lo stato dell'arte e le conclusioni accademiche


Sebbene Esdra fosse uno dei personaggi più importanti del suo tempo, e di vasta portata influenza sullo sviluppo del giudaismo, la sua biografia deve essere ricostruita da scarso materiale, fornito in parte da frammenti delle sue stesse memorie (vedi Esdra, Libro di). La prima menzione definitiva di lui è in connessione con un documento reale che gli concede il permesso di condurre un gruppo di esuli a Gerusalemme (Esdra VII. 12-26).

Questo editto fu emanato nel settimo anno del re Artaserse, corrispondente al 458 a.C.
Non c'è motivo di dubitare dell'autenticità del documento come incorporato in aramaico nel libro di Esdra, sebbene si possa ammettere la colorazione ebraica.

Gli argomenti avanzati per il punto di vista opposto (Cornill, "Einleitung in das Alte Testament", p. 264; Driver, "Introduction to the Literature of the Old Testament," 10a ed., p. 550) al massimo riflettono sul verbale , non il virtuale, l'esattezza del decreto.
Né vi è alcun motivo per ritenere che il re in questione fosse diverso da Artaserse Longimano.

La tesi di A. van Hoonacker ("Néhémie et Esdras", ecc., Parigi, 1890) secondo cui Esdra venne a Gerusalemme nel settimo anno di Artaserse II. (397 a.C. ; comp. Winckler, Altorientalische Forschungen, ii. 2; Cheyne, in "Biblical World", ottobre 1899), è insostenibile (vedi Guthe, "Gesch. des Volkes Israel", p. 252; Piepenbring, "Histoire du Peuple d'Israel", p. 537; Kuenen, " Gesammelte Abhandlungen zur Bibl. Wissenschaft," ed. Budde, pp. 239 e segg. ).


Ritorna a Gerusalemme.

Benché accolta con maggior favore, l'ipotesi di Kosters (in "Het Herstel van Israel", ed. tedesca di Basedow, pp. 103 e segg. ) che Esdra giunse a Gerusalemme solo durante la seconda visita di Neemia (433 a.C.), non può essere mantenuta (vedi Ed. Meyer, "Die Entstehung des Judenthums", 1896, pp. 60, 89, 199 e segg .; Wellhausen, "Die Rückkehr der Juden", pp. 3 e segg.).

Probabilmente la reputazione di cui godeva per il sapere (da cui "lo scriba pronto": Esdra VII. 6) gli era di grande aiuto presso il re, che nel documento sembra avergli conferito ampia autorità per portare a compimento la sua intenzione.

In numero di circa 1.500, per lo più delle tribù di Giuda e Beniamino (Esdra VIII. 1-14), senza contare le donne e i bambini, i compagni di Esdra si radunarono presso il fiume che scorreva verso Ahava. Ma non essendovi alcun levita tra loro, Esdra indusse 38 leviti e 220 netinei a unirsi alla sua spedizione. Dopo aver osservato un giorno di pubblico digiuno e preghiera, il dodicesimo giorno del primo mese (Nisan = aprile), senza scorta militare ma con le dovute precauzioni per la salvaguardia dei ricchi doni e tesori che custodivano, si misero in viaggio , e giunse senza disgrazie a Gerusalemme nel quinto mese (Ab = agosto).

Subito dopo il suo arrivo, Esdra fu costretto a prendere misure strenue contro il matrimonio con donne non ebree (che era diventato comune anche tra uomini di alto rango), e insistette in modo molto drammatico sul licenziamento di tali mogli (Esdra IX. e X.); ma fu solo dopo l'arrivo di Neemia (444 a.C.; comp. Neh. VIII. 1 e segg.) che pubblicò il "libro della legge di Mosè" che aveva portato con sé da Babilonia, e lo fece riconoscere solennemente alla colonia come base del proprio codice religioso e civile. Esdra è inoltre menzionato come capo o uno dei due cori che cantano inni di ringraziamento alla dedicazione del muro (Neh. XII. 36 e segg. ), ma questa nota è sospettata di essere una chiosa di discutibile valore storico.

https://www.jewishencyclopedia.com/arti ... the-scribe


Così sembra essersi sostanzialmente risolta l'indagine e la discussione accademica circa la corretta datazione di Ezra.

Per cui ci si è risolti che l'Editto non fu di Ciro ma di Serse (e quindi nemmeno di Artaserse II), e che Neemia giunse a Gerusalemme dopo Ezra, e non prima, come inizialmente si era pensato.


A questo punto sono passati non 200 ma 300 anni dalla distruzione del I° Tempio alla "ri-pubblicazione" della Torah.

Risolta (almeno si spera) tale questione con soddisfazione di tutta l'accademia, pare che sul personaggio ve ne siano anche altre.
roberto
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da roberto »

AEnim ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 18:01 in cui era incerto su come correggere il testo; questi passaggi erano contrassegnati da speciali segni di punteggiatura chiamati eser nekudot.
Mi pongo una domanda; come poteva essere incerto su come correggere il testo, se tutto era tramandato oralmente ? La parola testo, mi fa pensare che avesse a disposizione un qualcosa di scritto. :-?
roberto
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Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da roberto »

AEnim ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 20:34
Questo editto fu emanato nel settimo anno del re Artaserse, corrispondente al 458 a.C.
Non c'è motivo di dubitare dell'autenticità del documento come incorporato in aramaico nel libro di Esdra, sebbene si possa ammettere la colorazione ebraica.

Gli argomenti avanzati per il punto di vista opposto (Cornill, "Einleitung in das Alte Testament", p. 264; Driver, "Introduction to the Literature of the Old Testament," 10a ed., p. 550) al massimo riflettono sul verbale , non il virtuale, l'esattezza del decreto.
Né vi è alcun motivo per ritenere che il re in questione fosse diverso da Artaserse Longimano.

La tesi di A. van Hoonacker ("Néhémie et Esdras", ecc., Parigi, 1890) secondo cui Esdra venne a Gerusalemme nel settimo anno di Artaserse II. (397 a.C. ; comp. Winckler, Altorientalische Forschungen, ii. 2; Cheyne, in "Biblical World", ottobre 1899), è insostenibile (vedi Guthe, "Gesch. des Volkes Israel", p. 252; Piepenbring, "Histoire du Peuple d'Israel", p. 537; Kuenen, " Gesammelte Abhandlungen zur Bibl. Wissenschaft," ed. Budde, pp. 239 e segg. ).


E qui mi sono perso. In Esdra 7:7 egli fa ritorno a Gerusalemme, il settimo anno del re Artaserse. A.van Hoonacker, dice che è insostenibile. Ma appena sopra si riporta che ;Né vi è alcun motivo per ritenere che il re in questione fosse diverso da Artaserse Longimano.[/u]
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

roberto ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 21:18
AEnim ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 18:01 in cui era incerto su come correggere il testo; questi passaggi erano contrassegnati da speciali segni di punteggiatura chiamati eser nekudot.
Mi pongo una domanda; come poteva essere incerto su come correggere il testo, se tutto era tramandato oralmente ? La parola testo, mi fa pensare che avesse a disposizione un qualcosa di scritto. :-?
Non ho trovato ancora niente di documentato che ci aiuti a risolvere la questione di "da dove avrebbe copiato se non aveva i rotoli del Tempio di Salomone", fuorchè l'affermazione che avesse a disposizione una biblioteca di libri, non rotoli di Torah, ma una biblioteca e che questa biblioteca fosse di Neemia, e viene anche citato un verso, dal Libro di Neemia, se non ricordo male. Quindi avrebbe composto un testo, assemblandolo prelevando un po' di qua e un po' di là da questi libri. Il fatto è che la fonte è tutto fuorchè affidabile. La stessa dice anche che i Samaritani avessero una loro copia del rotolo della Torah, e che lui gliela avrebbe sottratta, correggendola poi in funzione antisamaritana. Altre fonti dicono che lui non fosse nemmeno un sacerdote, ma realmente solo uno scriba. Altre dicono che lui abbia solo scritto in realtà un "codice sacerdotale".
Ma non riesco a trovare nulla di serio che si riferisca a fonti ben chiaramente dichiarate verificabili e con riferimenti accademici.
Ultima modifica di AEnim il mercoledì 17 maggio 2023, 22:29, modificato 1 volta in totale.
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

roberto ha scritto: mercoledì 17 maggio 2023, 21:40 E qui mi sono perso. In Esdra 7:7 egli fa ritorno a Gerusalemme, il settimo anno del re Artaserse. A.van Hoonacker, dice che è insostenibile. Ma appena sopra si riporta che ;Né vi è alcun motivo per ritenere che il re in questione fosse diverso da Artaserse Longimano.[/u]
Artaserse I e Artaserse II.
Cioè, a scuola per noi erano, rispettivamente, Serse ed Artaserse.
Quindi il " I " primo, cioè Serse, non il secondo "II" - perchè qualcuno aveva pensato di dover far slittare tutto ancora più avanti, ad Artaserse secondo, appunto.
AEnim

Re: La condizione dei giudei durante la cattività babilonese

Messaggio da AEnim »

Ecco qui viene messo in evidenza un gap che metterebbe in discussione la sua reale ascendenza sacerdotale:

Nella tradizione ebraica, Esdra è ricordato più come scriba che come sacerdote, ma la sua introduzione nel capitolo 7 del libro di Esdra sottolinea il suo pedigree sacerdotale:

עזרא ז:א וְאַחַר הַדְּבָרִים הָאֵלֶּה בְּמַלְכוּת אַרְתַּחְשַׁסְ תְּא מֶלֶךְ פָּרָס עֶזְרָא בֶּן שְׂרָיָה בֶּן עֲזַרְיָה בֶּן חִלְק ִיָּה. ז:ב בֶּן שַׁלּוּם בֶּן צָדוֹק בֶּן אֲחִיטוּב. ז:ג בֶּן אֲמַרְיָה בֶן עֲזַרְיָה בֶּן מְרָיוֹת. ז:ד בֶּן זְרַחְיָה בֶן עֻזִּי בֶּן בֻּקִּי. ז:ה בֶּן אֲבִישׁוּעַ בֶּן פִּינְחָס בֶּן אֶלְעָזָר בֶּן אַהֲרֹן ה ַכֹּהֵן הָרֹאש.

Esdra 7:1 Dopo queste cose, durante il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra, figlio di Seraiah, figlio di Azariah, figlio di Hilkiah, 7:2 figlio di Shallum, figlio di Tsadok, figlio di Ahitub, 7:3 figlio di Amariah, figlio di Azariah, figlio di Meraioth, 7:4 figlio di Zerahiah, figlio di Uzzi, figlio di Bukki, 7:5 figlio di Abishua, figlio di Finehas, il figlio di Eleazar, figlio di Aronne, capo sacerdote.

Il testo come tentativo di ritrarre accuratamente il lignaggio di Esdra è problematico. Per lo meno, la tradizione sta allungando le generazioni, saltando diversi antenati intermedi e probabilmente organizzando i dettagli dell'ascendenza di Esdra per il massimo effetto retorico, accentuando il suo lignaggio sacerdotale. Come molti studiosi hanno notato, Esdra è presentato come il figlio di Seraia, [15] l'ultimo dei sommi sacerdoti preesilici di Gerusalemme (2 Re 25,18).

מלכים ב כה:יח וַיִּקַּח רַב טַבָּחִים אֶת שְׂרָיָה כֹּהֵן הָרֹאשׁ וְאֶת צְפַנְיָהוּ כֹּהֵן מִשְׁנֶה וְאֶת שְׁלֹשֶׁת שֹׁמְרֵי הַסַּף … כה :כ וַיִּקַּח אֹתָם נְבוּזַרְאֲדָן רַב טַבָּחִים וַיֹּלֶךְ אֹתָ ם עַל מֶלֶךְ בָּבֶל רִבְלָתָה. כה:כא וַיַּךְ אֹתָם מֶלֶךְ בָּבֶל וַיְמִיתֵם בְּרִבְלָה בְּאֶרֶץ חֲמָת….

2 Re 25:18 Il capo delle guardie prese anche Seraia, il sommo sacerdote, Sofonia, il vicesacerdote, ei tre guardiani della soglia. 25:20 Nebuzaradan, capo delle guardie, li prese e li condusse al re di Babilonia a Riblah. 25:21 Il re di Babilonia li fece colpire e uccidere a Riblah, nella regione di Hamath...

Seraia viene giustiziato dai babilonesi nel 586 aEV , ed Esdra è descritto come arrivato in Giudea nel 7 ° anno di Artaserse I (458–424 aEV ), che sarebbe il 451 aEV . Secondo questa cronologia, se בֶּן significa "figlio" piuttosto che "discendente", il più giovane Esdra avrebbe potuto essere, se fosse il figlio biologico di Seraia, avrebbe 135 anni, il che è ovviamente assurdo. [16] Tuttavia, è difficile dubitare che Esdra possedesse un'eredità sacerdotale. [17]

https://www-thetorah-com.translate.goog ... r_pto=wapp

Altri dicono che semplicemente era nipote o pronipote di Seraia e non 'ben' nel senso di figlio diretto.


Qui spiegano così:
https://www-internationalstandardbible- ... _tr_pto=sc


"La genealogia di Esdra è data in Esdra 7:1-6, dove risulta che era figlio di Seraiah, figlio di Azariah, figlio di Hilkiah, figlio di Shallum, figlio di Ahitub, figlio di Amariah, figlio di Azariah, figlio di Meraioth, figlio di Zerahiah, figlio di Uzzi, figlio di Bukki, figlio di Abishua, figlio di Finehas, figlio di Eleazar, figlio di Aaronne, il sommo sacerdote. Poiché Seraia, secondo il Libro dei Re, fu ucciso da Nabucodonosor a Ribla (2Re 25:18-21), e poiché era il padre di Iozadac, il sommo sacerdote che fu portato in cattività da Nabucodonosor (1Cr 6:14- 15 (Eb 5:14), ecc.) nel 588 aC, e poiché il ritorno sotto Esdra avvenne nel 458 aC, la parola "figlio" deve essere usata in Esd 7:2 nel senso di discendente. Poiché, inoltre, Giosuè, o Jeshua, il sommo sacerdote, che tornò da Babilonia con Zorobabele, era figlio di Jehozadak e nipote di Seraia, Esdra era probabilmente il pronipote o pronipote di Seraia. Poiché Jehozadak non è mai menzionato come uno dei suoi antenati, Esdra probabilmente non discendeva da Jehozadak, ma da un fratello minore. Non sarebbe quindi stato un sommo sacerdote, sebbene fosse di discendenza da sommo sacerdote fino a Seraia. Per accorciare l'elenco dei nomi, sei nomi sono omessi in Esd 7:2-7 tra Azariah e Meraioth, e uno tra Shallum e Ahitub dall'elenco corrispondente che si trova in 1Cr 6:4-14 (Eb 5:14) . ma da un fratello minore. "
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