Quando è comodo si prendono le espressioni bibliche sul letterale, quando non trovano spiegazioni si usa l’aspetto simbolico, l’albero della vita ha un significato tutto suo ed interessante notare che è posto al centro del giardino, del secondo albero non sappiamo la posizione, il midrash tenendo conto del testo biblico immagina che esso fosse intrecciato con l’albero della vita in un tutt'uno; scrivi
“(se fossero stati mortali sarebbero corsi a mangiare dall'albero della vita e se fossero stati immortali D-o avrebbe messo al centro un albero del tutto inutile)”,
Nel centro del giardino della mia casa c’è una vecchia altalena , restaurata e riverniciata non so quante volte, da piccolo ci andavo, anche i miei figli (ma molto meno di me), una volta sicuramente mia moglie, “immortalata in una foto di qualche decina di anni fa , ora l'altalena è inutile per noi ma fa parte del giardino e chissà se riverniciata ancora qualche volta sarà utile per altri bambini, il mio ragionamento appare fuori luogo e semplicistico, ma non meno della conclusione che la prima coppia essendo immortali non ne avrebbero avuto bisogno, o viceversa.
Anche essere nudi, non significa senza “mutande”, il significato è già stato spiegato, anche il più semplici degli uditori del racconto di Bereshit capivano che la nudità aveva un significato diverso, innumerevoli sono i passi biblici in cui alcuni termini si riferiscono a simboli .
“
Loro potevano benissimo fare una cosa furba, mangiare dell'albero della vita, e solo dopo dell'altro albero e poi subito di nuovo correre a rimangiare dell'albero della vita. Non hanno questa furbizia, sembra che non capiscano troppo.”
Nel racconto c’è da una parte l’ingenuità e dall’altra la furbizia del serpente, la stessa parola erum “nudità” assume questo significato, la radice può essere connessa a ‘or
עור “pelle”, ma la stessa sequenza di lettere genera iver, “cieco”, il significato è che erano esposti e senza protezione, il contrario del serpente che era ben protetto dalla sua pelle , la condizione opposta.
Quello che scorre sotto i nostri occhi poco più di una paginetta in A4, sotto la lente di ingrandimento che vede solo le forme che riconosce e gli sono comode, il risultato di un pensiero veloce che ignora quello che non conosce, un pò’ come un ’archeologo che è pronto a riconoscere in una forma regolare segnata in un campo un residuo di una costruzione antica, mentre un labirinto estremamente complesso può sembragli naturale e omesso nella ricerca.
I simboli evidenti e molti molto meno del racconto sfuggono alle nostre sequenze che includono nel racconto la nostra logica, la nostra sensazione temporale, la nostra morale “Eva era stupidina” , Adamo era nudo, le figlie di Lot si accoppiarono con il padre ….
Noiman