Shay ha scritto: ↑sabato 4 marzo 2023, 11:57
Poi anche i due kerubini ho letto che potrebbero riferirsi ad Adamo ed Eva.
Quello che mi sembra di capire è che siamo in piena allegoria, cioè questa
https://it.wikipedia.org/wiki/Allegoria con tutte le difficoltà del caso.
E leggo che
"il legame tra oggetto significato e immagine significante nell'allegoria sia arbitrario e intenzionale". In calce alla pagina è riportata come esempio un allegoria dantesca.
L'allegoria è uno schema rigido, A significa 1, B significa 2 eccetera, quindi il senso è uno e preciso, solo quello.
Però finora una spiegazione chiara ed univoca dell'allegoria, che la spieghi tutta, ogni particolare, senza lasciare nulla del testo senza senso e senza contraddizioni, non mi sembra di averla incontrata.
Il fatto che nell'ebraismo esistano tante letture mi fa pensare che non si conosca quella originale, l'intendimento dello scrittore o estensore, o della trasmissione orale precedente (ma chi l'ha scritto?), e così nel tempo ognuno può 'rinnovare' la lettura e riscrivere il significato.
Per la più parte, ovunque se ne discuta, si finisce per concludere "cosa non si può dire con certezza" - cioè alla fine non si può dire di esser certi di nulla, non si riesce a sostenere nè che fossero mortali nè che non lo fossero, e così via per ogni altro particolare - piuttosto che riuscire a fissare invece dei punti.
Ma questo succede solo quando si vuole evitare l'interpretazione nota come "peccato-originale" e conosciuta come cattolica: quella, ahimè, funziona perfettamente.
Servirebbe, per poterci capire qualcosa, una monografia che faccia la storia dell'interpretazione ebraica di questo passo.
Sto rileggendo in questo momento Dante Lattes
https://ebreieisraele.forumfree.it/?t=78284646
bella lettura ma poi non mi ritrovo con il testo.
A seguire c'è anche una rassegna di interpretazioni esposta da Massimo Giuliani, Università di Trento, e il testo era pubblicato su moked.
Passa in rassegna Rashì, Maimonide, Menachem da Recanati e rav Joseph Soloveitchik. Solo 4! E chissà quante altre letture ci sono.
Ci sono delle curiosità interessanti come il fatto che Maimonide prosegua sulla falsa riga di Rashì:
"Ma quando si ribellò e inclinò verso i suoi istinti suggeritigli dalla sua fantasia e verso i piaceri corporei dettatigli dai sensi [Bereshit/Gn 3,6], egli venne punito con la privazione di quella comprensione intellettuale, e per questo disobbedì all’ordine ".
In pratica la coppia aveva coltivato i piaceri dei sensi 'prima', come dice Rashì, e quindi viene punita con la perdita della pienezza delle sue facoltà razionali per essersi abbandonata - diciamo - "troppo", e ciò avvenne 'prima' di trasgredire l'ordine. La trasgressione non sarebbe causa, ma conseguenza!
"conseguita la comprensione delle opinioni probabili [=non necessarie], si dedicò a dare giudizi sul bello e sul brutto”. Qui il serprente diviene una fantasia, uscita dalla facoltà d’immaginazione umana mossa dai cinque sensi, il grado più basso della conoscenza; il peccato non sarebbe che un cedere alla propria cattiva inclinazione, lo yetzer ra‘ dell’antropologia rabbinica. La coscienza abbandona così il livello cognitivo della verità (il vero e il falso) e si ritrova al livello percettivo dell’opinione (il bello e il brutto, il buono e il cattivo…)."
Questa lettura Rashi-Maimonidea è 'bella', ma sarà poi vero che tale racconto sia sempre stato letto così o è una (ennesima) rilettura farina del loro sacco? Chissà!
Cmq il precedente testo di Dante Lattes spiega come Rashì faccia l'affermazione che si fossero uniti carnalmente prima dell'episodio della mela:
"Secondo il grande commentatore medioevale Rashi (Rabbi Shelomoh) Izchaqì, 1040-1105), l'unione carnale di Adamo ed Èva ed il parto della donna (narrati in Genesi, IV, I) avrebbero preceduto il peccato e la conseguente cacciata dal giardino, poiché quel passo dev’essere tradotto dando ai verbi il significato di trapassato prossimo anziché di passato remoto.
« Adamo aveva conosciuto Èva sua moglie, la quale aveva concepito ed aveva partorito Caino ». "
Non so che dire. Come spesso accade, dopo essermi riempita la testa di numerose e le più disparate interpretazioni dei commentatori ebraici, comunque sia mi viene il mal di testa, continuo a rimanere interedetta davanti al testo puro, e maturo una sensazione sempre molto negativa di questo parlare per allegorie, domandandomi che utilità abbia. Ovviamente per me il protagonista del testo biblico non è D-o ma l'immaginario umano a suo riguardo e non ha proprio senso il celamento di sensi dietro ad una allegoria. Ma questi sono sentori personali, ovviamente.
Comunque sicuramente dò un bel voto a Rashì e Maimonide (forse perchè appare una spiegazione molto 'buddhista'), anche se poi dovessi scoprire che hanno copiato il compito o che sono stati particolarmente originali: 9 e mezzo perchè il 10 e lode non si dà.
Mi è sembrato di capire - correggetemi se sbaglio - che le loro letture siano le più accettate e condivise nel mondo ebraico.
Ciononostante se vado sul testo, sulla traduzione, anche se traduzione fatta da ebrei, continuo a non ritrovarmi. Però ho un'immagine di Rashì e di Maimonide come di due geni (e conoscevano l'ebraico) quindi tendo a fidarmi.
L'ultima cosa con cui mi piacerebbe corredare il 3d è capire se nello stesso TaNaKh ci sono già espresse "interpretazioni" di questa porzione di Parashah Bereshit, e quali siano, giusto per capire quanto ne sono vicini e quanto ne distano Rashi e Maimonide, i quali immagino (confermate o smentite, prego) che si appoggino anche al Talmud.
Shay ha scritto: ↑sabato 4 marzo 2023, 11:57
Poi anche i due kerubini ho letto che potrebbero riferirsi ad Adamo ed Eva.
Proprio non capisco che cosa possa significare.
Post Scriptum:
ops, è tutto nella discussione "I Cherubini"
viewtopic.php?f=3&t=1822&hilit=mistica&start=20
"Loro sono i Keruvim, il re e la regina dei loro discendenti, vale lo stesso per kain che viene segnato perché nessuno lo tocchi. Chi avrebbe potuto toccarlo sono i futuri discendenti.
La fiamma della spada che si capovolge è la legge che i keruvim dovranno da ora in poi far rispettare ai loro sudditi/discendenti.
Se la legge viene osservata la spada è loro difesa, altrimenti si capovolge verso di loro e li uccide senza che possano arrivare al compimento dei loro giorni.
Sono i keruvim e la fiamma a proteggere la via, L'autorità e la legge.
E' la società organizzata con forze dell'ordine e tribunali ad acconsentire o impedire l'accesso al compimento dei propri anni di vita."
A=1, B=2, eccetera come dicevo sopra. Questa spiegazione, che è di Besasèa, è precisa.
Se uno avesse tutti i parametri potrebbe capire l'allegoria e il testo di questo paragrafo.