Salmo 22:16

LuigiS
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Re: Salmo 22:16

Messaggio da LuigiS »

Gianni ha scritto: mercoledì 18 maggio 2022, 16:48 LuigiS, che ragione avremmo di mettere la vav (ו) al posto della yòd (י)?
Non lo so.
Non mi è chiaro cosa intendi nell’ultima parte del commento del verso in questione nel link che hai postato, in tale parte dici: “Osserviamo bene la parola ebraica: כארי. Si noti l’ultima lettera: י. È facile confondere questa lettera con quella simile ו:
י (lettera yod), “y” - ו (lettera vav), “u/o”. Ora, se si mette la vav (ו) al posto della yòd (י), si ottiene: כארו (kaarù), che deriva dal verbo karàh, “bucare”. Si veda Sl 40:6: “Apristi questi miei orecchi” (TNM), in cui il verbo tradotto “apristi” è nell’ebraico כּרית (karìta): “forasti” (la lingua ebraica, sempre concreta, ha l’immagine del forare gli orecchi per intendere il nostro “aprire”). Si tratta proprio del verbo karàh, “bucare”. Sembra quindi un errore di copiatura. Però … un sospetto viene. Forse non si tratta di un errore, ma di un’intenzionale manomissione del copista ebreo per eliminare il verbo karàh (“forare”) in cui i discepoli di Yeshùa trovarono una profezia riferita alle mani e ai piedi del messia. È solo un sospetto.",
qual è l’ipotetica intenzionale manomissione che intendi in tale parte?
Gianni ha scritto: mercoledì 18 maggio 2022, 16:48
Tu affermi, mi pare, che “כארו” non significa nulla.
Non affermo che il termine “כארו"” non significa nulla (non so se abbia qualche significato), quando ho chiesto se tu fossi concorde nell'affermare che tale termine non significa nulla intendevo concorde con chi afferma che tale termine non significa nulla (ad esempio con chi ha scritto l’articolo che ho postato).
Gianni ha scritto: mercoledì 18 maggio 2022, 16:48
Poi mi domandi se è possibile che il copista ebreo che ha scritto il verso in questione potrebbe aver scritto intenzionalmente "כארו" al posto di כארי.
Non ho domandato se fosse possibile ciò ma ho domandato se lo ritenessi possibile tu.
Gianni ha scritto: mercoledì 18 maggio 2022, 16:48
La LXX tradusse con περιέσχον, indicativo aoristo; Girolamo tradusse con circumdederunt.

Non ho capito cosa intendi...
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Gianni
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Re: Salmo 22:16

Messaggio da Gianni »

LuigiS, credo che si sia creato un piccolo vortice di fraintendimenti, di cui probabilmente sono io per primo la causa, e me ne scuso. Il mio punto di vista l'ho espresso in risposta a Natzarim.
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Re: Salmo 22:16

Messaggio da LuigiS »

Gianni, credo di aver sbagliato a dire "se sì" prima di porre la seconda delle domande seguenti:
LuigiS ha scritto: mercoledì 18 maggio 2022, 13:05 Sei concorde nell'affermare che “כארו” non significa nulla? Se sì, dici che il copista ebreo che ha scritto il verso in questione potrebbe aver scritto intenzionalmente "כארו" al posto di "כארי"?
Riformulo il testo sopracitato nel modo seguente:
- sei concorde nell'affermare che “כארו” non significa nulla?
- dici che il copista ebreo che ha scritto il verso in questione potrebbe aver scritto intenzionalmente "כארו" al posto di "כארי"?
Inoltre, rileggendo il tuo commento al verso in questione non mi è chiaro se intendi che il copista ebreo che ha scritto tale verso potrebbe aver scritto intenzionalmente "כארו" al posto di "כארי" oppure se potrebbe aver scritto intenzionalmente "כארי" al posto di "כארו", quindi riformulo la seconda domanda in questione nel modo seguente: dici che il copista ebreo che ha scritto il verso in questione potrebbe aver scritto intenzionalmente "כארו" al posto di "כארי", "כארי" al posto di "כארו" oppure nessuna delle due cose?
Gianni ha scritto: giovedì 19 maggio 2022, 1:41
Il mio punto di vista l'ho espresso in risposta a Natzarim.

Mi sembra che hai risposto a natzarim principalmente postando il tuo commento al Salmo in questione (e io ho posto alcune domande relative al commento del verso in questione presente nel commento che hai postato), poi non ho capito perché in tale risposta hai aggiunto:
Gianni ha scritto: lunedì 16 maggio 2022, 21:45
Matteo e Marco ci fanno sapere che Yeshùa, mentre stava per morire, citò queste parole dall’aramaico anziché dall’ebraico (Mt 27:46; Mr 15:34):

ֵא ִל ֵ י א ִלי לָמָ ה עֲזַבְתָּ נִי :ebraico Testo
elìy eliy lamàh azavtàny
“Dio di me Dio di me perché abbandonasti me”
אלי אלי למה שבכתני :aramaico Testo
Elìy, Elìy, lamà savachtàny
“Dio di me Dio di me perché abbandonasti me”.
Ultima modifica di LuigiS il giovedì 19 maggio 2022, 10:20, modificato 1 volta in totale.
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Re: Salmo 22:16

Messaggio da Gianni »

LuigiS, confermo il mio commento, che ho segnalato. Non mi sembra il caso di andare oltre. Poi, ovviamente, ciascuno faccia le sue valutazioni.
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Re: Salmo 22:16

Messaggio da Gianni »

Grazie per il tuo contributo, Besàseà.
LuigiS
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Re: Salmo 22:16

Messaggio da LuigiS »

Besàseà ha scritto: giovedì 19 maggio 2022, 10:32 perforare e scavare in ebraico sono concetti diversi.
Suppongo che ci siano due termini diversi per indicare tali concetti. Nel verso di Bereshit citato da Gianni presente su BibleHub (qui), si traduce il termine “ויכרו” in “and dug” e nel verso di Zekharyah citato da netzarim presente anch'esso su BibleHub (qui), si traduce il termine “דקרו” in “they pierced”, credo quindi che il concetto di scavare sia dato dal termine o dalla radice “כרו” e che il concetto di perforare sia dato dal termine o dalla radice “קרו”, tal ciò che credo è esatto?
LuigiS ha scritto: mercoledì 18 maggio 2022, 13:05 su BibleHub, che penso sia un sito affidabile
Penso che BibleHub in genere sia un sito affidabile.
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Re: Salmo 22:16

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Besàseà ha scritto: giovedì 19 maggio 2022, 17:25 No, le radici sono כרה, scavare e דקר, penetrare un coltello o generalmente uccidere. Perforare è invece di radice נקב.
Va bene, grazie!
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Re: Salmo 22:16

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LuigiS ha scritto: giovedì 19 maggio 2022, 17:56
Besàseà ha scritto: giovedì 19 maggio 2022, 17:25 No, le radici sono כרה, scavare e דקר, penetrare un coltello o generalmente uccidere. Perforare è invece di radice נקב.
Va bene, grazie!

Shalom
Traduzione letterale: “Poiché mi hanno circondato cani, una folla di malfattori mi ha attorniato, come un leone le mie mani e i miei piedi”.

L’antica parafrasi aramaica (Targum) del libro dei Salmi intende il verso in questo modo: “Poiché i malvagi mi hanno circondato, come molti cani; un raduno di malfattori mi ha attorniato: essi mordono le mie mani e i miei piedi come un leone”.
Similmente, la traduzione inglese della Jewish Publication Society riporta: like a lion, they are at my hands and my feet (“come un leone, essi stanno alle mie mani e ai miei piedi”).

L’immagine che il testo ci presenta è quella di un uomo perseguitato dai suoi nemici, i quali vorrebbero sbranarlo come un branco di cani famelici e dilaniare i suoi arti come il leone fa con le sue prede. L’espressione ebraica ka’arì significa infatti proprio “come il leone” (e non “forare”). Lo stesso identico termine, come nota Rashi, compare in Isaia 38:13, verso in cui il re Ezechia dichiara: “come il leone (ka’arì), così egli spezza tutte le mie ossa”.

Una conferma del fatto che questo sia il senso reale della frase giunge da altri versi dello stesso Salmo, in cui David paragona i suoi nemici a un leone. Poco prima, infatti, leggiamo: “essi aprono la loro gola contro di me, come un leone rapace e ruggente” (v. 13). E poco dopo, il salmista chiede a D-o: “Salvami dalla gola del leone e dalle corna dei bufali” (v. 21).
Shalom
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