YHVH o YHWH

natzarim
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YHVH o YHWH

Messaggio da natzarim »

Shalom vorrei sapere con certezza se possibile, visto che ci sono anche ebrei se è giusto il tetagramma YHVH.
Molti usano YHWH, so che la w è tardiva, si può sapere con certezza? Apprezzerei molto grazie
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Gianni
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Re: YHVH o YHWH

Messaggio da Gianni »

Lasciando la risposta agli esperti di ebraico nel nostro forum, vorrei ricordare semplicemente che la traslitterazione dalle lettere ebraiche (ma vale anche per il greco) a quelle latine ha il preciso scopo rendere possibile la lettura delle parole.

Trascrivere in lettere latine sembra semplice, e in fondo lo è, ma richiede alcune avvertenze preliminari da parte di chi adotta la traslitterazione. Questo perché nella nostra lingua non esistono tutti i suoni che si hanno in ebraico o in greco. Per la maggior parte delle lettere sì, ma per alcune no. Faccio degli esempi.

Come si legge la lettera ebraica ש? Molto spesso si legge sc come in “scena”. Basta trascriverla sc, allora? No, perché se nella traslitterazione viene a trovarsi davanti al suono k (sck) noi leggeremmo sk come in "scheda", sbagliando. Il problema nasce dal fatto che la nostra lingua non si legge affatto come è scritta, anche se quasi tutti credono che sia così. Provate a leggere “scheda” e “scena”: sempre sc, ma letto in due modi diversi. Quando però la ש si legge sc come in “scena”, va letta sempre così. Ecco perché alcuni la trascrivono sh, avvertendo di leggere sh come nell’inglese "shop".

Tra parentesi, nell’ebraico moderno (israeliano) molti la leggono – ad esempio – c dolce come in “ciao” al posto di sh come in “scialle”. E in Israele è del tutto accettato. Ma qui parliamo di ebraico biblico, per cui dobbiamo attenerci a quanto detto più sopra. Sempre tra parentesi, a dimostrazione che l’italiano non si legge come si scrive, notate che “scialle” si legge senza la i.

Lasciando la risposta alla domanda posta agli esperti di ebraico nel nostro forum, vorrei far notare la Y in YHVH. Il suono trascritto Y è nell’originale ebraico י. Come si legge? Si legge i ma come in “iena”, non come in “isola”. Provate a leggere lentamente “iena” e “isola”, soffermandovi sulla i. Notate come si tratta di due suoni diversi e come la lingua si posiziona contro il palato in modo diverso leggendo “iena”? La nostra lingua ha (aveva!) per questo suono un’apposita lettera: j. Solo pochi decenni fa D’Annunzio scriveva ancora “jena”. Sostituita dalla i nell’evoluzione della lingua, il suono è comunque rimasto nell’italiano parlato. Ecco, la j di “jena” riproduce alla perfezione la י ebraica. Possiamo allora trascrivere JHVH il sacro tetragramma? Così facevo io. Fino a quando ho sentito che i semplici lo leggevano alla francese! Da allora sono passato a YHVH.

Dite la verità: non pensavate che traslitterare fosse così complicato! E parliamo di trascrizione sì in lettere latine, ma anche in italiano. Anche gli anglofoni usano le lettere latine, ma loro nella lettura sono peggio di noi. Il mio professore di greco al liceo diceva che scrivono sachespeare e leggono rosbif. Come credete che leggano YHWH? Ora, come lo leggano loro, detto chiaramente, non ce ne importa un fico secco. Il problema è che ormai da diversi anni moltissimi italiani si sono messi a parlare da scimuniti e dicono parole assurde come lochescion ed escalescion, arrivando perfino al punto di dire “midia” e “sammit”, non sapendo, poveretti, che sono due parole latine!

In verità c’è un modo perfetto di traslitterare: usare l’alfabeto internazionale, valido per tutte le lingue del mondo. Ma l’avete mai visto? Fate prima ad imparare l’ebraico!

Un’ultima cosa. Siccome nei miei studi uso spesso la traslitterazione per l’ebraico e per il greco, una cosa a cui non rinuncio mai è l’inserimento dell’accento tonico. Anni fa ero alla Giuntina di Firenze, la casa editrice ebraica. Parlando del loro vocabolario italiano-ebraico con uno dei responsabili, gli chiesi cortesemente di prenderne una copia, che aprii alla prima pagina, indicandogli la riga in cui è scritto “babbo, papà אַבָּא”. E gli domandai: Come si legge? E lui: àba. E io: E come fanno i vostri lettori a saperlo se non indicate l’accento tonico? Così è in tutto il vostro vocabolario. Mi disse che avevo ragione e che lo avrebbe fatto presente.

Tralitterare richiede molta cura. Diversamente serve a poco e può perfino sviare, facendo imparare parole sbagliate. Le parole sono importanti. Vanno usate quelle giuste e nel modo giusto. Ho recentemente saputo che brend (che mi hanno detto che si scrive "brand") indica la marca di un prodotto. E io che credevo che fosse un brandy barese!
animasalvata
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Re: YHVH o YHWH

Messaggio da animasalvata »

natzarim ha scritto: sabato 7 maggio 2022, 20:28 Shalom vorrei sapere con certezza se possibile, visto che ci sono anche ebrei se è giusto il tetagramma YHVH.
Molti usano YHWH, so che la w è tardiva, si può sapere con certezza? Apprezzerei molto grazie
Oppure YHUH?

La waw è anche U.
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Gianni
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Re: YHVH o YHWH

Messaggio da Gianni »

Animasalvata, la tua ipotesi non è campata in aria. La lettera ebraica vav (ו) ha infatti tre valori: v, o, u. Se si legge la vav come u, il tetragramma si pronuncia Yahùh.

Durante la sistemazione del sito archeologico di Nippur, un’antica città mesopotamica, nel maggio del 1893 vennero alla luce ben 730 tavolette di argilla, scritte in aramaico con l’alfabeto cuneiforme sillabico; si trattava di un archivio appartenente alla famiglia Murashu di Nippur (5° secolo a. E. V.). Su tre tavolette appare la scritta “Yahùh è Dio” (cfr. H.V. Helprecht, The Babylonia Expedition of the University of Pen-nsylvania, Series A, Cu-neiform Texts, Vol. ix, 1898, pag. 13). Questa testimonianza non è da sottovalutare. Soprattutto non è da sottovalutare quella delle tavolette di argilla in caratteri sillabici cuneiformi trovate negli scavi archeologici effettuati nella zona assiro-babilonese. Alcune di queste tavolette riportano dei nomi teofori (nomi che contengono il tetragramma). Ad esempio, Geremia è un nome teoforo; in ebraico è יִרְמְיָהוּ (Yrmeyàhu), in cui è chiaramente visibile parte del tetragramma nella finale יָהו (yahu); così anche nel Testo masoretico. Questi nomi contengono il tetragramma nella forma YHUH. Ora, le tavolette rinvenute sono in caratteri sillabici cuneiformi, per cui contengono le vocali.

Il teologo, filosofo, apologeta e scrittore “cristiano” greco del 2° secolo Clemente Alessandrino, nel suo Stromata (cfr. V; 6,34) trascrisse il tetragramma ebraico nel greco Ιαού, che si legge, appunto, Iaù. Sebbene interessante, questa teoria rimane però un’ipotesi.

Un’altra ipotesi si basa sul testo ragionato di Es 3:14, in cui Dio dice a Mosè: “Io sono colui che sono” (NR). L’ebraico è אֶהְיֶה אֲשֶׁר אֶהְיֶה (ehiyèh ashèr ehiyèh). La forma verbale אֶהְיֶה (ehiyèh) è la forma verbale qal del verbo “essere” ebraico hayàh (הָיָה). Si tratta di un imperfetto, definito futuro da alcune grammatiche. Non si faccia l’errore di pensare ai nostri tempi verbali. In ebraico l’imperfetto (o futuro) indica un’azione non terminata. In teoria si potrebbe tradurre “sarò” (e perfino “ero”), ma ciò evocherebbe l’idea che attualmente non lo sia, perché in italiano il futuro esclude il presente e il passato. Meglio quindi tradurre “io sono”, come fa la maggioranza dei traduttori. In questo “io sono” ebraico, però, c’è l’idea dell’incompletezza: è sì al presente, ma non ha finito di essere. L’azione, in pratica, si sta svolgendo al presente ma non è terminata, si svolge costantemente: continua a essere. Il senso dell’“io sono” di Es 3:14 è quindi, per dirla in italiano, ‘io ero, sono e sarò’ (azione non terminata); detto liberamente: ‘continuo ad essere’. Nella frase divina “io sono colui che sono”, “colui che” traduce il pronome relativo אֲשֶׁר (ashèr). Ora, dato che Dio dice: “Io sono colui che sono”, è evidente che gli altri debbano riferirsi a lui dicendo “colui che è”. Si è quindi ipotizzato che la forma יהוה (yhvh) possa essere il modo arcaico di dire “egli è”. La forma moderna di “egli è” - va detto – è comunque יִהְיֶה (yihyèh).
La traduzione “io mostrerò di essere ciò che mostrerò di essere”, adottata da TNM, è assolutamente una forzatura da non prendersi neanche in considerazione. “Io sono colui che sono” trasmette molto bene l’idea dell’indescrivibilità di Dio e nel contempo dà l’idea della sua immutabilità. A corroborare la giustezza di questa traduzione, abbiamo la LXX greca che tradusse la frase divina di Es 3:14 con ἐγώ εἰμι ὁ ὤν, “io sono l’essente”.

È quindi del tutto logico che, siccome Dio dice di sé “io sono” (אֶהְיֶה, ehiyèh), si dovrebbe dire, parlando di Dio, che “egli è”. L’dea che יהוה (yhvh) fosse una forma arcaica per dire “egli è”, fu suggerita nel 1550 dal vescovo cattolico Luigi Lippomano. Questa ipotesi è del tutto ragionevole, ma rimane un’ipotesi. In ogni caso non risolve il problema di sapere la pronuncia vera del tetragramma.

Come si pronunciava il tetragramma? Di ipotesi ce ne sono diverse, ma sono sempre ipotesi. Rimane ancora molto da indagare. Il soggetto è certamente molto affascinante e intrigante per i biblisti.

Come si pronunciava il tetragramma? La risposta, scientificamente corretta è: Non lo sappiamo. Solo una cosa è certa: la lettura brutale di Jehovah è con tutta certezza errata. Lo sa benissimo perfino la Watchtower, che si giustifica dicendo che ormai quello è il nome usato dalla tradizione, il che non è neppure vero.

Lasciano comunque la risposta agli specialisti ebraici del forum.
natzarim
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Re: YHVH o YHWH

Messaggio da natzarim »

Per esempio è giusta questa ricerca?
YAHUAH o Yahweh? ..... La W (chiamata doppia vu, vu doppia, o anche doppia vi, vi doppia, doppio vu, vu doppio è la ventitreesima lettera dell'alfabeto latino moderno. ( MODERNO)

Inoltre, [w] rappresenta una consonante approssimante labiovelare sonora nell'alfabeto fonetico internazionale; una "w" rovesciata rappresenta anche una fricativa labiovelare sorda.

Non fa parte dell'alfabeto italiano ed è presente solo in parole prestate da altre lingue. Nelle sigle di uso comune in italiano viene per brevità chiamata vu o vi come se fosse una V (es. WWF: "vu vu effe"). La W venne inventata dagli scrittori anglo-sassoni del VII secolo, (601) circa ed era in origine una doppia V (da cui il nome). Soppiantò gradatamente la wynn (Ƿ) durante la conquista normanna dell'Inghilterra In italiano e nelle altre lingue neolatine il W viene usato solo nei nomi stranieri e in termini di recente acquisizione (prestiti o neologismi come week-end, watt, kiwi, wikipedia). Nel contesto della lingua italiana, la pronuncia della W è quella della U semiconsonante o della V, di solito imitando la pronuncia nella lingua di origine del termine (ad esempio u semiconsonante nelle parole di origine inglese o v nelle parole di origine tedesca); tuttavia possono esserci delle eccezioni: per esempio le parole water e watt vengono rispettivamente pronunciate /ˈvater/e /ˈvat/ nonostante abbiano origini inglesi. YAHUAH/yod/ yah / uau / yah .. uau non waw che è nata solo in età tardiva ...
Allegati
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natzarim
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Yhvh colui che è

Messaggio da natzarim »

Buongiorno a tutti.
Vorrei sapere da Gianni e non solo ,come mai alcuni anzi molti che sostengono la teoria della incarnazione affermano che Yhvh significa Gesù Cristo? Se possibile vorrei una risposta concreta . Molti si rifanno sulla scritta sulla croce INRI CHE SECONDO LORO SIGNIFICA CHE YESHUA È L' IO SONO.
COSA SIGNIFICA INRI E PERCHE I CRISTIANI SOSTENGONO CHE SULLA CROCE Questo NOME EQUIVALGA A YHVH ONNIPOTENTE, CHE A ME PARE UNA BESTEMMIA....GRAZIE PER LE VOSTRE RISPOSTE.
BUONA GIORNATA
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Gianni
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Re: Yhvh colui che è

Messaggio da Gianni »

Natzarim, mi chiedi di ripondere, ma come si fa a rispondere ad affermazioni campate in aria che rivelano solo una profonda ignoranza della Sacra Scrittura? Brutta cosa la religione. Bruttissima. :-(
natzarim
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Re: Yhvh colui che è

Messaggio da natzarim »

Già, questo è ciò che affermano i cristiani 😔
chelaveritàtrionfi
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Re: Yhvh colui che è

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Non è solo ignoranza biblica, ma assoluta ignoranza su ogni cosa. La risposta biblica è l esatto opposto di questa affermazione. L altra su questo forum di biblistica evito che è meglio
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
natzarim
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Re: YHVH o YHWH

Messaggio da natzarim »

Gianni scrive:

abbiamo la LXX greca che tradusse la frase divina di Es 3:14 con ἐγώ εἰμι ὁ ὤν, “io sono l’essente”.

Puoi per favore fornirci la traduzione greca del famoso io sono pronunciato da Yeshua nel vangelo di giovanni? Non mi sembra la stessa cosa giusto?
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