Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

chelaveritàtrionfi
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Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

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Il libro di Daniele, ai versetti 24-27 del capitolo 9 , descrive quella che è chiamata “profezia delle 70 settimane”. Questi passi, sono stati da sempre interpretati in svariati modi. Questo post/articolo risulta un riassunto di un mio studio lungo 40 pagine ed è diviso in 3 parti. Dato che si farà riferimento a termini ebraici, mi scuso in anticipo per gli errori. Farò riferimento al sito Biblehub.com, a studi di Biblistica.it, discussioni su vari forum dove utenti ebrei hanno spiegato il senso di certi passi ed a commenti di alcuni studiosi.

Negli ultimi decenni, l’ipotesi più famosa è quella proposta da un filone di studiosi, nel considerare le 70 settimane della profezia, come settimane di anni ed il cui sviluppo porterebbe al calcolo degli anni effettivi che propone il profeta in maniera enigmatica. Questo metodo, in realtà, è biblico: in Levitico 25:8, viene stabilito (per l’anno giubilare) di calcolare sette volte sette Shabbat (sabati) per un totale di 49 anni. Considerare le settimane come settenari o settennati, risulterebbe corretto.

La maggior parte di questi studiosi, ritiene che la data di partenza per il calcolo di queste 70 settimane di anni sia il decreto (lettere) di Artaserse re di Persia, grazie al quale viene concesso al governatore Neemia di ritornare a Gerusalemme e ricostruire la città. Questi episodi sono narrati nei libri di Esdra e Neemia che riportano tutti gli avvenimenti del periodo post - esilico. L'esilio babilonese si era concluso nel 539/8 a.E.V. quanto il re di Persia Ciro, aveva emanato un editto che permetteva agli esiliati di ritornare alla città e ricostruire il tempio a Gerusalemme. Il decreto di Artaserse, arriverebbe ben oltre 80 anni dopo questo evento. Nel mio studio mostro come questa data , dal mio punto di vista, sia inesatta (sostengo quel filone di studiosi che scrivono così) e quindi che tutti i calcoli vadano rifatti. Purtroppo molti studiosi e molte chiese si basano sulla data di Artaserse e capisco che sarà dura accettare una cosa del genere. Ma le cose devono essere per come sono. Poi ognuno è libero di prendere la propria posizione.

Analizzando Dn 9:24-27, in varie versioni della Bibbia (Nuova Riveduta, CEI, TNM, Diodati ecc.), possiamo notare delle differenze per quanto riguarda la traduzione dei vari termini. Il testo originale si presenta in ebraico ed aramaico, quindi sarebbe buona prassi andare a vedere il significato letterale di questi termini. Gli studiosi che si interessano di questi argomenti, alcuni molto accuratamente, sono spesso anche professori di ebraico e greco e possono essere d'aiuto. Anche su vari forum, utenti madre lingua ebraica e studenti, hanno scritto vari commenti riguardanti i termini chiave. A questo punto, mettendo insieme le cose, si potrà procedere nel rendere questi versetti presi in esame, in maniera più chiara possibile. Per lo scopo considero, come punto di partenza, la versione che propone la Nuova Riveduta:

24 Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo. (1)
25 Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all'apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane e sessantadue settimane; essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi. (2)
26 Dopo le sessantadue settimane un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui. Il popolo d'un capo che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine verrà come un'inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra. (3)
27 Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore"». (4)
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 15 aprile 2022, 8:57, modificato 11 volte in totale.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: Le 70 settimane di Daniele Capitolo 9:24-27

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo
Le 70 settimane di anni (ovvero 70x7 anni), rappresenta il tempo totale (lungo) che viene posto come conclusione delle desolazioni e messo in correlazione con i 70 anni profetizzati da Geremia (Dan 9:2,18).

In Geremia (25:8-11), Il Signore degli eserciti dice che avrebbe mandato a chiamare Nabucodonosor re di Babilonia, a prendere tutte le nazioni del settentrione (compreso Israele), i suoi abitanti e le nazioni circostanti. "Tutto questo paese sarà ridotto in una solitudine e in una desolazione, e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni"” (v.11)

Israele aveva ignorato le parole dei profeti disobbedendo alla legge e praticando l'idolatria, per cui
Geremia, aveva annunciato la deportazione per 70 anni. Nella profezia di Daniele questo tempo è moltiplicato x 7 volte (70x7): trascorsi i 70 anni , gli israeliti tornarono dall'esilio ma evidentemente non impararono dai loro errori e continuarono a perseverare.

"Terminate queste cose, sono venuti a trovarmi i capi per dirmi: «Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono separati dalle popolazioni locali, nonostante i loro abomini, cioè dai Cananei, Hittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti, Moabiti, Egiziani, Amorrei, ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato la stirpe santa con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono stati i primi a darsi a questa infedeltà». Udito ciò, ho lacerato il mio vestito e il mio mantello, mi sono strappato i capelli e i peli della barba e mi sono seduto costernato". (Esdra 9:1-3)
una giustizia eterna
(*) La parola “eternità” che troviamo nella bibbia, deriva dalla traduzione del termine olàm” (עולם) di difficile resa, che si trova nel Testo Masoretico (TM - testo di riferimento per le traduzioni della bibbia). Questo termine indica un periodo di tempo lungo, di cui non si conosce inizio e fine, quindi è un tempo “indefinito”. אֵל עֹולָם El olàm “l’Iddio di durata indefinita [“Iddio eterno”, Did]”. – Gn 21:33.
La parola ebraica per definire l’universo fisico è “Olàm” che ha come significato anche “nascosto”, perché è detto che l’universo occulta il Creatore (Geremia 23, 24; Sefèr ha-Bahir 10; Midrash Devarìm Rabbàh 2, 26).
ungere il luogo santissimo
Il punto di arrivo è quello di ungere il “Santo dei Santi” קדשׁ קדשׁים (Kadosh Kadoshim) e non si tratta di una persona, ma del luogo più solenne del Tempio. “il Santo dei Santi era un cubo perfetto del lato di 9 metri” (1 Re 6,20).
Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l'ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme
Altre versioni riportano: “da che sarà uscita la parola” (Diodati), “da quando uscì la parola” (CEI), “dal momento in cui è uscito l'ordine” (NR), ed infine “dall’emanazione della parola” (TNM).

Il termine ebraico qui è דָבָ֗ר (ḏā•ḇār), che se non erro si legge Safèr e significa “una parola, una causa, una questione” (definizioni prese dal sito biblehub.com), secondo alcuni utenti ebrei che scrivono sui vari forum, risulterebbe riferirsi alla parola di un profeta.
“fino all’apparire di un unto, un capo”
Nell’originale ebraico il termine è משׁיח “mashìyakh” che vuol dire, unto, consacrato, messia ed in greco il termine è Cristòs (Cristo). Il termine utilizzato risulta essere “(עַד־מָשִׁיחַ נָגִיד (ad-mashìakh naghìd)”. גִיד naghìd risulta essere “capo delle guardie – comandante.

Quindi si tratterebbe di un messia comandante o di un messia condottiero o di un messia capo? NR riporta "un unto, un capo".
“Sette e sessantadue settimane”
Il termine ebraico è: שָׁבֻעִים שִׁבְעָה וְשָׁבֻעִים שִׁשִּׁים וּשְׁנַיִם (shavuìm shivàh veshavuìm shishìm ushnàim). Traduce correttamente Nuova Riveduta (NR) “sette e sessantadue”. Qui l’autore non dice 7+62 settimane, ma semplicemente 7 e 62. Perché non scrivere direttamente 69 settimane? Il perché 7 ed il perchè 62 verranno spiegati in seguito.
“essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi”
La ricostruzione della città, in tempi costrizione/ angoscia (וּבְצ֖וֹק (ū•ḇə•ṣō•wq), è narrata nel libro di Neemia, ed avviene dopo oltre 80 anni dal ritorno dall’esilio babilonese del popolo di Israele (539/8 a.E.V.), grazie all’Editto di Ciro di Persia.

Il versetto 26 ci porta al periodo definito “dopo le 62 settimane”:
“un unto sarà soppresso, nessuno sarà per lui”
[ יִכָּרֵת ikarèt ]sarà stroncato [מָשִׁיחַ mashìakh] un unto [וְאֵין veèyn] e non c’è [לֹו lo] per lui.

"messia sarà stroncato senza nulla per lui stesso" TNM

(1) [Il senso dei versi che hai citato è karet, il taglio della discendenza, ma non si adatta al contesto del verso di Daniel perché il verbo è legato all'espressione: ואין לו, non ha lui. .....
[il resto del commento continuerà dopo (2), quando al versetto successivo "Egli (lui)" farà il patto.]
(commento dal Forum di Biblistica.it, utente Besàseà. https://www.biblistica.eu/viewtopic.php ... nta#p67912]

Il senso del passo potrebbe essere: un unto sarà stroncato e non avrà nulla.

"il popolo d'un capo che verrà distruggerà la città e il santuario;"


“נָגִיד naghid” risulta essere “il capo delle guardie, comandante”. Il termine farebbe quindi riferimento ad un capo con il suo esercito.

Il termine che viene tradotto con “distruggere” è il verbo ebraico שָׁחַת (shachath) e non ha il senso di “demolire” o “radere al suolo”, ma di rovinare, guastare, pervertire, corrompere, devastare. È il corrispettivo perfetto del termine greco fthèiro. Sarebbe più indicato il termine “rovinare” .

φθείρω verbo

1 danneggiare, guastare, corrompere, rovinare, distruggere, annientare, uccidere
2 sedurre
3 ἀπό τινος, distogliere, distrarre da
4 (Pass col futuro Medio ) essere in cattivo stato, essere rovinato, distrutto, annientato; morire; andare al diavolo, alla malora;
5 (per estensione) andarsene via, sgombrare, ritirarsi da
(Dizionario Greco Antico Olivetti e Mitologia Greca a cura di E. Olivetti (II Edizione 2015)

Il senso del passo potrebbe essere: il popolo di un comandante (capo) che verrà manderà in rovina la città ed il luogo sacro (santuario).

Segue: “
la sua fine verrà come un'inondazione ed è decretato che vi saranno devastazioni sino alla fine della guerra”
Qui entrano in gioco diversi termini:

בַשֶּׁ֔טֶף (ḇaš•še•ṭep̄) Preposition-b, Article | Noun - masculine singular Strong's 7858: Flood -- a deluge (sangue -- un diluvio)
מִלְחָמָ֔ה (mil•ḥā•māh) Noun - feminine singular Strong's 4421: A battle, war (una battaglia, Guerra)
שֹׁמֵמֽוֹת׃ (šō•mê•mō•wṯ) Verb - Qal - Participle - feminine plural Strong's 8074: To stun, devastate, stupefy (stordire, devastare, stupire)

Le parole chiave sono: dopo, diluvio/sangue, fino alla fine, una battaglia/guerra, devastazioni stabilite. La CEI traduce il passo con: la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate”.
Egli stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta
(2) continuazione del commento (1) riportato in precedenza.
Egli: [.... Ma lui è riferito a mashiach e cosa non ha? L'argomento del verbo del contesto espresso nel verso 27: il berit, patto, che rinforzerà (והגביר) con i capi dell'esercito: והגביר ברית לרבים Rabim qui sono i capi come in Geremia 39.13. La frase del verso 27 manca del verbo יכרת perché usato prima nel verso precedente.
(commento dal Forum di Biblistica.it, utente Besàseà. https://www.biblistica.eu/viewtopic.php ... nta#p67912]

Il passo viene confermato dalla CEI “stringerà una forte alleanza”; nella TNM diventa: tenere in vigore un patto; (ND) “stipulerà un patto” (ND)

לָרַבִּ֖ים (lā•rab•bîm) vuol dire sia molto che grandi (qui capi, come in Geremia 39.13)

Stando alle spiegazioni date, "Egli" è riferito a "lui", cioè all'unto che viene stroncato (versetti precedenti).

Quindi: Egli (l'unto) stringerà una alleanza che rinforzerà con i capi dell’esercito?
sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore
כְּנַ֤ף (kə•nap̄) Noun - feminine singular construct Strong's 3671: An edge, extremity, a wing, a flap, a quarter, a pinnacle (un bordo, un’estremità, un’ala, un limbo, un quarto, un pinnacolo)
שִׁקּוּצִים֙ (šiq•qū•ṣîm) Noun - masculine plural Strong's 8251: Disgusting, filthy, idolatrous, an idol (disgustoso, sporco, idolatra, un idolo)
מְשֹׁמֵ֔ם (mə•šō•mêm) Verb - Piel - Participle - masculine singular Strong's 8074: To stun, devastate, stupefy (stordire, devastare, stupire)

La CEI traduce così: “sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione”.
La TNM invece: “E sull’ala di cose ripugnanti arriverà colui che causa devastazione”.

Da notare che qui il termine מְשֹׁמֵ֔ם (mə•šō•mêm) risulta diverso da quello che compare negli ultimi passi del versetto 27 (שֹׁמֵֽם׃ (šō•mêm).
מְשֹׁמֵ֔ם (mə•šō•mêm) e significa "colui che crea desolazione". Questo termine, come spiega Rashì, è riferito ad un idolo pagano, una statua di pietra. Ecco il suo commento al testo ebraico:

“and on high, among abominations will be the dumb one: This is a pejorative for pagan deities. i.e., on a high place, among abominations and disgusting things, he will place the dumb one, the pagan deity, which is dumb like a silent ston”
“e in alto, tra gli abomini ci sarà quello muto (*): questo è un peggiorativo per le divinità pagane. cioè, in un luogo alto, tra abomini e cose disgustose, metterà il muto, la divinità pagana, che è muta come una lapide silenziosa”
(*) dumb one sarebbe “uno stupido”; dumb vuol dire invece “muto”.

Rashì [acronimo di Rabbi Shlomo Yitzchaki (1040-1105 E.V.]. Il suo commentario è considerato, senza esagerazioni, il principale commento alla Torà. Tuttavia nell’esporre la spiegazione, riporterò letteralmente i passi della Nuova Riveduta, che è il testo di partenza. Invece:

שִׁקּוּצִים֙ (šiq•qū•ṣîm: “L’ebraico shiqqūṣ «orrore, sconcio», uno dei termini peggiorativi adoperati per indicare le false divinità con la quale nell’Antico Testamento è definito il culto idolatrico di Giove Uranio. Abominio della desolazione (Treccani).

Risulterebbe una traduzione più letterale quella che propone TNM: ““E sull’ala di cose disgustanti ci sarà colui che causa desolazione” o anche quello che propone CEI: sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione”.

Il senso del passo potrebbe essere: “in un luogo alto, tra abomini e cose disgustose, metterà il muto (una statua a Zeus)”
Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore
Il passo conclusivo riporta poi il termine, (שֹׁמֵֽם׃ (šō•mêm), sta per "creante desolazione", quindi si tratta del devastatore. La CEI traduce così: “e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore”

שֹׁמֵֽם׃ (šō•mêm) Verb - Qal - Participle - masculine singular Strong's 8074: To stun, devastate, stupefy (stordire, devastare, stupire)

TNM : "e fino a uno sterminio, la medesima cosa decisa si verserà* anche su colui che giace desolato”.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il venerdì 15 aprile 2022, 9:00, modificato 14 volte in totale.
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Re: Le 70 settimane di Daniele Capitolo 9:24-27

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Propongo questo studio alternativo, come elemento di discussione che, rispetto a tutti quelli che si possono trovare in rete, mostra sotto altri punti di vista la soluzione ad i vari enigmi.
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Re: Le 70 settimane di Daniele Capitolo 9:24-27

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

E tu pensi che qualcuno possa leggere e analizzare tutte le incorrettezze che hai scritto o incollato? Almeno un passo alla volta, non un intero libro che uno non ha nemmeno il tempo di leggere e analizzare.
Ciao professore sono pronto per le correzioni. Se hai letto almeno tra le prime righe del primo post ho specificato una cosa importante:
Dato che si farà riferimento a termini ebraici, mi scuso in anticipo per gli errori. Farò riferimento al sito Biblehub.com, a studi di Biblistica.it, discussioni su vari forum dove utenti ebrei hanno spiegato il senso di certi passi ed a commenti di alcuni studiosi.
Se fossi stato professore non avrei scritto qui ma direttamente su un mio sito/blog. Che dici? :-)

Per il passo alla volta certo hai ragione. Il problema è che il consiglio viene da una persona che ha scritto un' epopea con una marea di inesattezze, qui: :d :d

https://www.biblistica.eu/phpbb/viewtop ... rus#p73508

Nell’originale ebraico il termine è משׁיח “mashìyakh” che vuol dire, unto, consacrato, messia ed in greco il termine è Cristòs (Cristo).
Voler a tutti i costi abinare māšīāḥ con khristos, è una traduzione concordata a tavolino per questioni religiose confessionali.
Grazie per la correzione. Quindi unto in greco come si dice? In base a ciò che leggo sotto, non vedo inesattezze.

cristo (o Cristo; sempre maiusc. nel sign. 1) s. m. [lat. Christus, gr. Χριστός, da χριστός «unto», a sua volta traduz. dell’ebr. māshīah cioè «unto (del Signore)»] [treccani]

sm. [sec. XIII; dal latino Christus, risalente al greco Christós, propr. unto].[sapere.it]

Cristo (dal greco Χριστός, Christós) è la traduzione greca del termine ebraico mašíakh (מָשִׁיחַ, «unto»), dal quale proviene l'italiano messia. Il significato di questo titolo onorifico deriva dal fatto che nell'antico Medio Oriente re, sacerdoti e profeti venivano solitamente scelti e consacrati tramite l'unzione con oli aromatici.[wikipedia]


Dove hai letto che devo abbinare a tutti i costi i due termini? Questo aspetto non è rilevante per il mio studio.

Comunque se mi vuoi aiutare sei il benvenuto. :-)
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: venerdì 15 aprile 2022, 10:24 Certo caro :d ti risponderò tempo permettendo il prima possibile. E la mia risposta sarà conforme al tuo Nik, e cioè "che la verità trionfi".
Perfetto, grazie :-)

Da adesso procederò con un passo alla volta. Ho sfoltito un pò sopra ma una prima carrellata era necessaria per cercare di rendere più chiara la traduzione dei versetti 24-27
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da Gianni »

Sì, Naza, è bene procedere con un passo alla volta. Anzi, con una frase e, quando il caso, anche con una sola parola alla volta. Se posso suggerire, la prima cosa da fare è definire bene i versetti da esaminare. Per questo basta riportarli. Poi si potrebbe iniziare lo studio ovvero l'analisi.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ciao Gianni. Grazie. Ho scritto una carrellata di righe iniziali tra introduzione e confronti dei passi in questione. Le traduzioni CEI, NR, TNM ecc.. riportano delle differenze. Quindi credo che per prima cosa occorra rendere il testo più chiaro.

Inizio dal versetto 24.
24 Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l'iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo. (NR)
lo confronto con TNM perchè mi sembra traduca in maniera più letterale (a volte in maniera curiosa).
24 “Per il tuo popolo e per la tua città santag sono state stabilite 70 settimane,* per far cessare la trasgressione, per porre fine al peccato,h per espiare l’errore,i per portare giustizia eterna,j per sigillare la visione e la profezia*k e per ungere il Santo dei Santi.
Prima parola da analizzare.
(1) Settanta settimane.
Shivìym shavuìym”. In questo caso, il termine ebraico tradotto con settimane è שָׁבעֻיִם (shavuìym), e non שָׁבעֻותֹ (shavuòt) che è il plurale di שָׁבוּע (shavuà), che significa “settimana.
Questa spiegazione l'ho presa dal tuo studio, Gianni.

Credo anche io che considerare 70 settimane come 70 settenari o settennati sia corretto.

a) E' biblicamente giustificato: per esempio, in Levitico 25:8 si è detto di contare 7 volte 7 sabati per un totale di 49 anni. Oppure in Matteo 18:22 : Matteo "E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette".

b) Daniele usa i numeri per definire dei periodi

Il numero 7 può rappresentare la completezza, il completamento di un ciclo: 7 sono i giorni della creazione (la settimana), i 7 giorni della festa degli azzimi, i 7 giorni della festa delle capanne, ecc.

Anche un ciclo di punizione (quello che ci può interessare in questo caso):

“‘Se nemmeno dopo queste cose mi ascolterete, dovrò punirvi sette volte di più per i vostri peccati. (Lev 26:18 TNM);
"Ma il SIGNORE gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino, sarà punito sette volte più di lui». Il SIGNORE mise un segno su Caino, perché nessuno, trovandolo, lo uccidesse". (Gen 4:15 NR)

Il numero 70 è 7x10, cioè 10 volte 7.

Il 10 rappresenta l'ordine: 10 comandamenti, ecc. a volte è un numero utilizzato ad indicare quantità (sicli) o anche dimensioni (cubiti) e potrebbe voler dire anche molti. I suoi multipli poi sarebbero 10 x n volte. 1000 ordine superiore, millennio ecc.. 10 moltiplicato per se stesso 4 volte da come risultato 10.000 e potrebbe essere riferito alle miriadi.

70 è il numero degli anni in cui tutta la regione che comprendeva Giuda e Gerusalemme (Ger 25:1,11) sarebbe stata abbandonata, desolata e le genti schiave del re di babilonia (Ger 25:11)

E al capitolo 9, che è il capitolo della profezia delle 70 settimane, Daniele fa riferimento proprio a Geremia:

"Nell'anno primo di Dario, figlio di Assuero, della stirpe dei Medi, che fu fatto re del regno dei Caldei, 2 il primo anno del suo regno, io, Daniele, meditando sui libri, vidi che il numero degli anni di cui il SIGNORE aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina, era di settant'anni. (Dn 9:1).

Nel caso dei 70 anni di Geremia, si ha un ciclo di "punizione":

"Il SIGNORE vi ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti; ve li ha mandati continuamente, fin dal mattino, ma voi non avete ubbidito, né avete prestato l'orecchio per ascoltare. 5 Essi hanno detto: "Si converta ciascuno di voi dalla sua cattiva via e dalla malvagità delle sue azioni, e voi abiterete di secolo in secolo sul suolo che il SIGNORE ha dato a voi e ai vostri padri" (Ger 25:4,5)


Ora,
Daniele si trova a meditare sui libri di Geremia riguardo a questi 70 anni e nel primo anno di Dario figlio di Assuero della stirpe dei Medi (venne posto sopra i caldei all'età di 62 anni al posto di Baldassar Dn 5:30-31), che corrisponde all'anno in cui Ciro re di Persia conquista babilonia (539/8 a.E.V. circa) ha la visione.

Stavolta abbiamo 70 volte 7 (70x7) anni , come per definire un periodo di durata molto più lunga per la durata delle desolazioni, rispetto ai 70 anni di Geremia. Da notare, a mio modo di vedere, che qui non è indicato da quando, il punto di partenza di questi 70x7 anni, ma conosciamo sicuramente la fine di questo periodo: l'unzione del Santo dei Santi (Dn 9:24).
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da Gianni »

Più che analisi, hai fatto esegesi. Anzi di più: interpretazione. Si chiama mettere il carro davanti ai buoi.
chelaveritàtrionfi
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Va bene se non è corretto fammi capire dove sbaglio. Faccio un passo indietro.

Per esempio, posso chiedere: come mai è scritto shavuìym” per dire settimane e non shavuòt che è il plurale shavuà? Ho letto di utenti che traducono con 70 70! oppure con 70 settantesimi.
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Re: Le 70 settimane di Daniele 9:24-27:una soluzione

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: venerdì 15 aprile 2022, 21:52
No, la traduzione del termine ebraico mašíakh non è Christos, ma è Μεσσίας(Messías)
Ok. Sui termini greci ed ebraici non entro nel merito se non con osservazioni: per esempio utilizzando un vocabolario o constatare che su un altro versetto lo stesso termine viene utilizzato in un modo piuttosto che in un altro.

"Nell’originale ebraico il termine è משׁיח “mashìyakh” che vuol dire, unto, consacrato, messia ed in greco il termine è Μεσσίας(Messías)"

Ho corretto. Va bene così?


Se necessario, anche fare "l'operazione chirurgica" ad ogni parola ma poi ci deve essere la perfetta corrispondenza dei fatti.

Le posizione religiose prese a prescindere non sono certamente un buon modo per analizzare le scritture
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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