Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

animasalvata
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Gianni ha scritto: sabato 1 gennaio 2022, 16:41 Animasalvata, temo che non ci siano le basi per continuare la discussione. Non con me, almeno.
Tu conosci l'ebraico quindi puoi dire qualcosa in attesa di Noiman che è ebreo di madre lingua.

Ho formulato un pensiero. Te lo sottopongo perché la questione è linguistica. Quando parliamo di cielo la parola è שמים. Questa parola la troviamo in Genesi 1,1. Senza vocalizzazione può essere un plurale ma anche un duale. Molti dicono che i cieli creati di Genesi 1,1 sono due: il cielo stellare e quello atmosferico.

Prendiamo Salmo 11,4 dove si dice che Il SIGNORE è nel suo tempio santo; il SIGNORE ha il suo trono nei cieli;
Qui l'ebraico ha בשמים. Senza vocali può essere sia un duale che un plurale. La parola שמים può indicare sia il cielo atmosferico che il cielo stellare. Dov'è è collocato quindi il trono di Dio e quindi la sua dimora? Il testimone di Geova ragionando sulla traduzione (cielo o cieli) penserà che Dio dimora letteralmente in un posto invisibile oltre lo spazio/tempo. Ma בשמים in Salmi 11,4 a quale cielo si riferisce? Ci vengono in aiuto tre scritture:

Daniele 2,19: בָּרִ֖ךְ לֶאֱלָ֥הּ שְׁמַיָּֽא׃
Benedetto il Dio del cielo

Daniele 2,28: : אִיתַ֞י אֱלָ֤הּ בִּשְׁמַיָּא֙ גָּלֵ֣א רָזִ֔ין
C'è un Dio nel cielo che rivela

Daniele 4,13: : וְקַדִּ֔ישׁ מִן־ שְׁמַיָּ֖א נָחִֽת׃
Un santo disceso dal cielo

Ma questa parola בִּשְׁמַיָּא֙ non è letteralmente un duale? E il duale non fa riferimento al cielo fino al secondo cielo ossia il cielo atmosferico e quello stellare?

Il testimone di Geova leggendo questi passi da una traduzione in italiano non coglierà questo aspetto e penserà sempre ad una dimora invisibile oltre lo spazio/tempo in cui Dio dimora letteralmente.
Daniele 2,28 e 4,13 penso che siano la prova linguistica dall'ebraico che Dio dimora nel secondo cielo ossia il cielo atmosferico e stellare. Sovrapponendo Daniele 2,28 e Salmo 11,4 concludo che il tempio santo di Dio è nel cielo fisico,sopra le nuvole e nello spazio stellare. Nel Salmo 11,4 בשמים deve essere un duale dunque coerentemente a Daniele 2,28.
Ovviamente sappiamo che Dio non può essere circoscritto letteralmente in un luogo. Quindi la dimora nel cielo fisico è figurativa. Il cielo fisico vista la vastità enorme (il cielo dei cieli) è il luogo adatto per gli ebrei per descrivere figurativamente la dimora divina e la prova sta nel duale di Daniele 2,28 e 4,13. Nel sogno di Nabucodonosor un santo scende dal secondo cielo che è il cielo stellare, luogo figurato della dimora di Dio. Il redattore questo ce lo comunica usando la parola al duale.

Voglio prendere anche Isaia 40,22. La traduzione l'ho presa da Sefaria

È lui che siede sul cerchio della terra, ei suoi abitanti sono come cavallette; che stende i cieli come un velo e li distende come una tenda in cui abitare:

Poiché si parla di stendere i cieli io penso ai cieli fisici. Dio dice che li distende come una tenda in cui abitare. Il cielo fisico è steso per essere figurativamente la dimora di Dio.
noiman
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Caro anima salvata è veramente difficile seguirti, nonostante mi sia impegnato addirittura stampando il tuo doppio intervento non sono riuscito a capire bene la domanda :-? , parli dei Testimoni di Geova, non conosco la loro dottrina e non li ho mai incontrati , ho solo scoperto recentemente che sono anche presenti in Italia, e non ho neanche capito se tu sei appartenuto o appartieni a questa denominazione cristiana, Una cosa alla volta provo a risponderti: riporti , בָּרִ֖ךְ לֶאֱלָ֥הּ שְׁמַיָּֽאè, tradotto come “D-o che è nei cieli , tratto dal libro di “Daniele 4,13, e anche וְקַדִּ֔ישׁ מִן־ שְׁמַיָּ֖א נָחִֽת׃ “Un santo disceso dal cielo "non vedo nessun bisogno di una interpretazione particolare, שמיא “shmayà con un bel shevà sotto la ש è aramaico e significa “cielo” , ma lo può anche ritrovare nella forma שמין, è un lemma di forma è incerta , duale o no! quello che conta è il contesto , anche in italiano esiste una doppia natura dei termini, esempio quando si dice che la nave solca i mari e l’aereo solca i cieli, non c’è nessuna differenza con “le navi che solcano i mari o gli aerei solcano i cieli” , tieni conto che “celeste” nel senso cosmico si scrive שמימי, mentre il colore celeste תכלת, ha invece molte implicazioni ermeneutiche ben oltre a שמים, che è sicuramente un duale .
riporti:
“Prendiamo Salmo 11,4 dove si dice che Il SIGNORE è nel suo tempio santo; il SIGNORE ha il suo trono nei cieli;
Qui l'ebraico ha בשמים. Senza vocali può essere sia un duale che un plurale. La parola שמים può indicare sia il cielo atmosferico che il cielo stellare. Dov'è è collocato quindi il trono di Dio e quindi la sua dimora?


Fai attenzione nel testo si parla di בהיכל קדשו, letteralmente Palazzo Santo, non da non confondere con il miskàn, dove è il trono di D-o? Il trono divino di Y*** che siede sui keruvim , (1°Samuele 4/4)e (2° Samuele 6/2), mentre leggiamo in 1° Re che i keruvim del tempio di Salomone formano un trono immenso e invisibile, mentre l’arca è lo sgabello dei suoi piedi (1°Cron 28/2).
Dovresti leggerti un pò della letteratura delle Heikhalòt .
שלום
נוימן

animasalvata
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da animasalvata »

noiman ha scritto: domenica 2 gennaio 2022, 19:32 Caro anima salvata è veramente difficile seguirti, nonostante mi sia impegnato addirittura stampando il tuo doppio intervento non sono riuscito a capire bene la domanda :-? , parli dei Testimoni di Geova, non conosco la loro dottrina e non li ho mai incontrati , ho solo scoperto recentemente che sono anche presenti in Italia, e non ho neanche capito se tu sei appartenuto o appartieni a questa denominazione cristiana,
Shalom Noiman grazie per le risposte

No non sono stato testimone di Geova ma cerco di studiare tutte le dottrine di ogni organizzazione per il semplice scopo di esaminarle.
Ti spiego brevemente cosa credono i testimoni di Geova. Essi credono che il Messia non verrà in una forma visibile, ma in forma metaforica e quindi invisibile perché secondo loro il Messia doveva venire una sola volta nella carne per compiere il sacrifico e una volta salito al cielo sarebbe venuto alla presenza. Durante questa presenza invisibile alcuni santi, non tutti, sarebbero risuscitati con un corpo invisibile e portati in cielo mentre i restanti santi fedeli sarebbero risorti e rimasti sulla terra in carne ed ossa. Secondo loro il Messia è l'Arcangelo Michele che ora è una creatura spirituale che dimora in cielo insieme agli angeli e ai santi portati in cielo e dove sta Dio. Quindi loro credono che oltre la creazione visibile in alto vi sia un luogo invisibile che sarebbe la dimora di Dio, del Messia Michele, degli angeli e di alcuni santi che loro chiamano unti. Quindi secondo loro Dio sarebbe un corpo spirituale che dimora letteralmente in un luogo invisibile che sarebbe più grande di lui stesso e sarebbe in un certo senso il suo contenitore anche se in forma invisibile.

Quando dicevi che non riuscivi a capire esattamente cosa chiedevo probabilmente ti ti riferivi alla mia domanda sul davar e il ruach. Quando dicevi che parola e spirito, davar e ruach, sono aspetti di Dio io ti avevo chiesto: gli aspetti di Dio sono o non sono letteralmente Dio stesso? Era questo che ti era sfuggito.

Poi per quanto riguarda la tua ultima risposta leggendola mi sono venute in mente alcune domande.
Infatti scrivi:
שמים, che è sicuramente un duale
Noiman alcuni dicono che è un duale solo all'apparenza; altri ancora dicono è un plurale.
Sul sito biblehub https://biblehub.com/interlinear/genesis/1.htm sotto hashamaym viene riportato art-Nmp. Cliccando su art-Nmp vi è spiegato il significato. Art-Nmp significa articolo più nome maschile plurale.
Perché viene riportato un plurale sotto una vocalizzazione duale?

Poi mi viene da pensare una cosa. La parola שמים così può essere letta sia shamaym (duale) che shamim (plurale più di due). La parola consonantica è la stessa, quello che cambia è la vocalizzazione che fa la differenza tra duale e plurale. Il testo originale non era vocalizzato e le vocali furono aggiunte secoli dopo. Quindi come si può dire che
שמים (la parola senza le vocali come in origine) è sicuramente un duale?


Inoltre se è un duale veramente mi spieghi per favore brevemente in che cosa consistono i due cieli nella cosmologia ebraica?
fai attenzione nel testo si parla di בהיכל קדשו, letteralmente Palazzo Santo, non da non confondere con il miskàn, dove è il trono di D-o?


Noiman io mi riferivo al trono di D-o. Il testo di Salmo 11,4 dice: Il SIGNORE è nel suo tempio santo; il SIGNORE ha il suo trono nei cieli; i suoi occhi vedono, le sue pupille scrutano i figli degli uomini.

Se mi dici che il tempio santo è il tempio terreno di Gerusalemme quindi mi stai dicendo che il cielo in cui vi è il trono di Dio è il tempio materiale. Quindi cieli sarebbe un modo di chiamare il tempio materiale di Gerusalemme. Il tempio terreno era i cieli in cui il Signore era ed aveva il suo trono.

Il trono divino di Y*** che siede sui keruvim , (1°Samuele 4/4) e (2° Samuele 6/2),
Sono andato per curiosità a vedere le scritture ebraiche che mi hai citato

1 Samuele 4,4
וַיִּשְׁלַ֤ח הָעָם֙ שִׁלֹ֔ה וַיִּשְׂא֣וּ מִשָּׁ֗ם אֵ֣ת אֲר֧וֹן בְּרִית־יְהֹוָ֛ה צְבָא֖וֹת יֹשֵׁ֣ב הַכְּרֻבִ֑ים וְשָׁ֞ם שְׁנֵ֣י בְנֵֽי־עֵלִ֗י עִם־אֲרוֹן֙ בְּרִ֣ית הָאֱלֹהִ֔ים חׇפְנִ֖י וּפִֽינְחָֽס׃

יֹשֵׁ֣ב הַכְּרֻבִ֑ים letteralmente ''sedente i cherubini'' o ''che siede i cherubini". Non è scritto che siede sopra cherubini. Il sopra עַל manca nel testo. Anche la traduzione del nuovo mondo, la traduzione dei testimoni di Geova, riconosce questo in una nota https://www.jw.org/it/biblioteca-digita ... /#v9004004

Il Signore degli eserciti siede i cherubini non sopra i cherubini ma in mezzo ai cherubini e questo è in linea con Numeri 7,89

וּבְבֹ֨א מֹשֶׁ֜ה אֶל־אֹ֣הֶל מוֹעֵד֮ לְדַבֵּ֣ר אִתּוֹ֒ וַיִּשְׁמַ֨ע אֶת־הַקּ֜וֹל מִדַּבֵּ֣ר אֵלָ֗יו מֵעַ֤ל הַכַּפֹּ֙רֶת֙ אֲשֶׁר֙ עַל־אֲרֹ֣ן הָעֵדֻ֔ת מִבֵּ֖ין שְׁנֵ֣י הַכְּרֻבִ֑ים וַיְדַבֵּ֖ר אֵלָֽיו

Dio parlava a Mosè da sopra il coperchio מֵעַ֤ל הַכַּפֹּ֙רֶת֙ che era sopra l'Arca אֲשֶׁר֙ עַל־אֲרֹ֣ן in mezzo ai due cherubini מִבֵּ֖ין שְׁנֵ֣י הַכְּרֻבִ֑ים
entre leggiamo in 1° Re che i keruvim del tempio di Salomone formano un trono immenso e invisibile,
Ho fatto una ricerca inserendo la parola cherubini nel motore di ricerca nel libro di 1 re e mi sono andato a leggere i versetti dove compariva la parola cherubini. Non ho capito dove precisamente 1 re dice che i cherubini formano un trono immenso e invisibile per Dio. Per favore mi indichi il versetto preciso dove in 1 re è scritto che i cherubini formano un trono immenso e invisibile per D-o?
mentre l’arca è lo sgabello dei suoi piedi (1°Cron 28/2).
Dovresti leggerti un pò della letteratura delle Heikhalòt .
Sono andato a vedere anche qui 1 cronache 28,2.

וַיָּ֨קׇם דָּוִ֤יד הַמֶּ֙לֶךְ֙ עַל־רַגְלָ֔יו וַיֹּ֕אמֶר שְׁמָע֖וּנִי אַחַ֣י וְעַמִּ֑י אֲנִ֣י עִם־לְבָבִ֡י לִבְנוֹת֩ בֵּ֨ית מְנוּחָ֜ה לַאֲר֣וֹן בְּרִית־יְהֹוָ֗ה וְלַֽהֲדֹם֙ רַגְלֵ֣י אֱלֹהֵ֔ינוּ וַהֲכִינ֖וֹתִי לִבְנֽוֹת׃

Qui Davide dice che aveva in cuore di costruire una casa per l'arca e per il poggiapiedi di Dio. Letteralmente qui il poggiapiedi è tutta la casa, non l'arca. Inoltre sopra quando mi hai commentato il salmo 11,4 nella parte dove si diceva che il trono di Dio era nei cieli mi avevi fatto capire che il trono li era riferito all'interno del tempio materiale nel posto più interno sopra i cherubini. Adesso se il trono di Dio era sui cherubini e se la casa è il poggiapiedi di Dio come è possibile che il trono si trova dentro il poggiapiedi?
noiman
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

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Prima rispondo brevemente a Tiger.

La radice di un verbo o di un sostantivo ebraico è in genere trilettera, quindi tre consonanti non vocalizzate, poi ci sono quelle bililettere o quadrilettere più rare, nel caso che citi הים davanti c’ è l’articolo ה che anticipa il nome indeterminato, giustamente tu riporti “il mare”, con l’articolo, ma è probabile che sia istintivo in italiano accompagnare un sostantivo con l’articolo, mentre il mare è ים, e qui si può considerare la radice della parola ma con alcuni distingui, come ho scritto un articolo determinato in ebraico è ה, forse un relitto semantico di הל (con pàthach), ma la grammatica ebraica prevede che nel caso che la ה come articolo nel caso sia preceduta da prefissi come ב, כ, ל con shevà, la ה si perde e lo shevà viene sostituito con lo pàthach che lo sostituisce.
Questo per dirti quante volte ho verificato come si interpreta male la ה che precede un lemma. Tuttavia nel caso che tu citi è più complesso, giustamente ci fai notare questa connessione e potresti approfondire questa relazione con una buona risposta.
Per animasalvata, domani se riesco risponderò ai suoi dubbi.
Shalom e se non ci sentiamo domani auguro un buon Shabbat Shalom
Noiman
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da noiman »

Caro animasalvata , la parola שמים è carica di significati e abbiamo già appurato che nel libro di Daniele è scritto שמיא “shmayà” in aramaico , ma lo può anche ritrovare nella forma שמין, con una nun sofit è sappiamo anche è un lemma di forma è incerta , duale o no che sia ! Quello che conta è il contesto, la prima volta che appare e lo sappiamo tutti è nel primo verso del libro di Bereshit, quinta parola in forma determinata , le grammatiche dicono che è un plurale, io invece lo ritengo un duale che definisco “duale teologico” anche sapendo che moltissimi, direi quasi tutti lo ritengono un semplice plurale, vedo soprattutto nel primo verso di Bereshit la parola שמים come un lemma di intensa possibilità di interpretazione, se poi vai sul web puoi leggere di tutto, comprese le più ardite spiegazioni … riguardo i plurali anche nella lingua ebraica ci sono delle eccezioni:
Per esempio il plurale di שנה s.f. (נ) nel plurale diventa שנים, mentre שם s.m. (ז) si trasforma in שמות
In realtà si può considerare שמים come una evoluzione di מים che non è declinabile, ma sottraendo la מ mem, lettera madre, otteniamo ים, “mare”, e se aggiungiamo שם, “sham” “là” ritroviamo שמים, traducibile come “là c’è l’acqua”, su questo argomento per ora farei una pausa.

Riguardo D-o che siede sui keruvim, non è scritto, non intendevo nel senso letterale, mettiamola cosi “D-o siede sul suo trono in cui a lato ci sono i keruvim”, può andare bene? Ma è anche scritto che D-o cavalca i cieli, come la gestisci la parola בשמי ?
Cavalcare i cieli, la ritrovi anche i Dvarim , questa volta leggi שמים, se hai notato che riesci a fornire una spiegazione grammaticale?
Potresti anche confrontarti anche con
ויוצא אתו החוצה ויאמר הבט נא השמימה וספר הכוכבים
Lo fece uscire all’aperto e gli disse:Osserva il cielo e conta le stelle” (Bereshit 15/5), la parola השמימה, , tradotta come “il cieli ”, nella versione Reggi, e “cielo” nella versione Disegni, ma in questo caso la parola contiene una ה finale che va anche a modificare l’aspetto che da ם da mem sofit lettera chiusa, diventa מ lettera aperta.
Ovviamente c’è una giustificazione grammaticale, ma anche una spiegazione in chiave ermeneutica che interpreta la ה come la possibilità dinamica nel divenire, una specie di moto a luogo che apre il testo a nuovi significati.
Con la ה ”he” è stato creato il mondo e la ה sarà la lettera che verrà in seguito aggiunta al nome di Avrahàm.
Noiman



animasalvata
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da animasalvata »

noiman ha scritto: venerdì 7 gennaio 2022, 11:49 Caro animasalvata , la parola שמים è carica di significati e abbiamo già appurato che nel libro di Daniele è scritto שמיא “shmayà” in aramaico , ma lo può anche ritrovare nella forma שמין, con una nun sofit è sappiamo anche è un lemma di forma è incerta , duale o no che sia ! Quello che conta è il contesto, la prima volta che appare e lo sappiamo tutti è nel primo verso del libro di Bereshit, quinta parola in forma determinata , le grammatiche dicono che è un plurale, io invece lo ritengo un duale che definisco “duale teologico” anche sapendo che moltissimi, direi quasi tutti lo ritengono un semplice plurale, vedo soprattutto nel primo verso di Bereshit la parola שמים come un lemma di intensa possibilità di interpretazione, se poi vai sul web puoi leggere di tutto, comprese le più ardite spiegazioni … riguardo i plurali anche nella lingua ebraica ci sono delle eccezioni:
Per esempio il plurale di שנה s.f. (נ) nel plurale diventa שנים, mentre שם s.m. (ז) si trasforma in שמות
In realtà si può considerare שמים come una evoluzione di מים che non è declinabile, ma sottraendo la מ mem, lettera madre, otteniamo ים, “mare”, e se aggiungiamo שם, “sham” “là” ritroviamo שמים, traducibile come “là c’è l’acqua”, su questo argomento per ora farei una pausa.


Noiman quindi secondo te cosa significa l'espressione di Salomone? 1Re 8,30
Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona.

Oppure l'espressione di Gesu: Padre nostro che sei nei cieli?

Salomone dice quelle parole dopo aver detto che i cieli e i cieli dei cieli non possono contenere D-o.

Più precisamente cosa significa יְכַלְכְּל֔וּךָ ? Contenere o comprendere? Il contenere può essere anche metaforico, come se dicessi per esempio ''l'Oceano non può contenere l'amore che provo per mia moglie"? In questo caso il sentimento non è letteralmente più grande dell'oceano, ma per esaltare il sentimento si dice che sia più grande metaforicamente dell'oceano. יְכַלְכְּל֔וּךָ può assumere questo senso in 1 re 8,27?

Riguardo D-o che siede sui keruvim, non è scritto, non intendevo nel senso letterale, mettiamola cosi “D-o siede sul suo trono in cui a lato ci sono i keruvim”, può andare bene?


Noiman sono andato a rivedermi la scrittura di 2 Samuele 6,2

וַיָּ֣קׇם ׀ וַיֵּ֣לֶךְ דָּוִ֗ד וְכׇל־הָעָם֙ אֲשֶׁ֣ר אִתּ֔וֹ מִֽבַּעֲלֵ֖י יְהוּדָ֑ה לְהַעֲל֣וֹת מִשָּׁ֗ם אֵ֚ת אֲר֣וֹן הָאֱלֹהִ֔ים אֲשֶׁר־נִקְרָ֣א שֵׁ֗ם שֵׁ֣ם יְהֹוָ֧ה צְבָא֛וֹת יֹשֵׁ֥ב הַכְּרֻבִ֖ים עָלָֽיו

Ho notato qui l'ultima parola. עָלָֽיו. Mi richiama alla preposizione al che normalmente significa sopra. Vedo però che diverse traduzioni traducono ''tra". Ma עָלָֽיו è sopra oppure tra?


è anche scritto che D-o cavalca i cieli, come la gestisci la parola בשמי ?


Ti riferisci al Salmo 68,34?
לָ֭רֹכֵב בִּשְׁמֵ֣י שְׁמֵי־קֶ֑דֶם הֵ֥ן יִתֵּ֥ן בְּ֝קוֹל֗וֹ ק֣וֹל עֹֽז

Quindi per te בשמי e שמים possono anche essere sinonimi di Cherubini?

Cavalcare i cieli, la ritrovi anche i Dvarim , questa volta leggi שמים, se hai notato che riesci a fornire una spiegazione grammaticale?


Leggiamo Deuteronomio 33,26 che citi: Nessuno è pari al Dio di Iesurun,
che cavalca sui cieli per venirti in aiuto
e sulle nubi nella sua maestà.

L'ebraico non dice esattamente che cavalca sui cieli ma che cavalca i cieli. L'espressione ''che cavalca i cieli" è messa in relazione al venire in aiuto da parte di D-o. Ma penso che tu non credi che D-o cavalchi letteralmente i cieli con i cherubini per venire in aiuto, altrimenti significherebbe che Dio scende letteralmente e quindi entra nel creato.
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da France »

Forse perché pensiamo a Dio come ad in entità sia essa fisica o spirituale oppure la paragoniamo a qualcosa di finito che la nostra mente non riesce a concepire.

E se fosse qualcosa di assolutamente diverso tipo il tempo o un pensiero un sogno, qualcosa che non riusciamo a concepirne la consistenza.

In questo caso l’universo, il creato è in Lui non il contrario.
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da Gianni »

Infatti.
noiman
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da noiman »

Caro animasalvata e bravi tutti ..... :-O le risposte puoi anche trovartele da solo, ma non credo che tu sappia leggere l’ebraico biblico e neanche quello in uso nello stato di Israel, sai quando capisci una lingua? Solo quando vedi un telegiornale e capisci l’80% di quello che senti, ma vedo che sei bravo a ricopiare, nekudot compresi , versetti disponibili nel web, ormai disponibili per tutti, tasto dx e copia e incolla.
Internet è un prezioso strumento, inserendo banalmente in un motore di ricerca “parole chiavi” , otteniamo quasi infinite risposte, nel caso biblico internet sostituisce l’ormai sorpassata chiave biblica stampata, solo due decenni fa per fare questo bisognava affrontare la fisicità di poderose biblioteche non sempre disponibili e capitava di perdersi nei meandri di torri di carta.
Quello che si ottiene oggi dopo qualche “clik” è una serie di parole sicuramente linguisticamente pertinenti, ma spesso lontano mille miglia dal pensiero originale.
La sovrabbondanza di materiale fornito connesso solo nella apparenza ci distrae e ci sottrae nel percorso originario, nel caso dello studio dei testi biblici accade che un testo che sacralizzato nell’ordine delle sue parole, dettato o solamente ispirato dalla presenza divina, venga svuotato nei suoi significati, la viscosità della tela cattura lo studioso , l’estrazione di parole dalla rete e il successivo assemblaggio tramite il copia incolla producono un risultato completamente opposto allo spirito di partenza.
Questo avviene ancora prima di affrontare il testo nella lingua sorgente, non importa se testi scritti in ebraico o in greco.
Lo ho già scritto più volte, essi non interpretano più, si impossessano del testo e usano le parole per sovrascrivere i significati originali.
Il testo estratto in un copia incolla si riduce a una strisciolina che deve essere distesa e ricucita in un altro contesto e unita ad altri riferimenti testuali lontani nel tempo.
per spiegare in un contesto diverso parole e significati assomiglianti per attribuire nuovi significati a sostegno di una nuova ricerca omettendo ogni possibilità anteriore di spiegazione delle parole impegnate, la nuova interpretazione sovrasta la precedente alla ricerca di significati e insegnamenti nuovi, il senso viene stravolto, solo le analogie rimangono pronte per una nuova estrazione.
Nel quadro originale i colori si scindono per formare un ritratto astratto, la sostituzione diventa equivalenza.
Il risultato è la “deriva ermeneutica”, Gunter Stemberger afferma: esiste anche una ermeneutica dell’errore, tenuto presente che nel talmud è scritto: “ questa pietra di inciampo è sotto la sua mano” ( Is 3/6), “nessun uomo può comprendere le parole della Torah se prima non è inciampato in esse” (Ghittin ,43a )

Mi sembri un ragno che anche colto si sta liquefanno nelle sue secrezioni , un buon ragno tesse la sua tela ma non ha intenzioni di caderci dentro.
Mi spiace per te, avrei voluto esserti di aiuto ma non voglio un confronto grammaticale , se עליו è “sopra” oppure “tra” potresti affidarti alla Grammatica del Carrozzini che offre una buona spiegazione
Puoi proseguire da solo, a proposito di mogli, “ un marito dice a sua moglie “Ti amo ma questa affermazione è assolutamente falsa” .
Noiman
noiman
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Re: Elohim è onnipresente per l'ebraismo? Geremia 23,24

Messaggio da noiman »

Si Tiger, sono stato un pò eccessivo con animasavata, le citazioni le usiamo tutti, non esiste commento biblico che non contenga citazione e tutti usiamo fonti esterne con il copia incolla, importante è citare le fonti, riguardo la “verità” vera, parole che sono un paradosso, attendo che ci illumini dal nostro oscurantismo.
Animasalvata scusami ancora ……… :YMHUG: :YMHUG: :YMHUG: :YMHUG:
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