Re: Lettura alternativa di Bereshit 1
Inviato: venerdì 6 gennaio 2023, 15:57
Il discorso è abbastanza convincente, ma in pratica ciò che viene creato è la vita. Mentre ciò che c'era prima non aveva vita. Quindi la creazione di qualcosa che prima non c'era, in qualche modo c'è.Gianni ha scritto: ↑giovedì 5 gennaio 2023, 20:02 https://www.biblistica.it/wp-content/up ... -nulla.pdf
Ovvero si potrebbe dire che questo dio, attraverso il proprio spirito, o addirittura insuflandolo, conferisce vita a enti (p.e. l'uomo) che modella da una materia preesistente.
Anzi più che creare la vita appare una sorta di 'trasferimento', di 'contaminazione' (contaminare di sè), di una qualità, come dire "vivificare" qualcosa.
@Tiger
L'idea di "nulla assoluto" di inesistenza di tutto - per mio conto - è un bug mentale, un difetto di ragionamento, un errore di immaginazione che cade in contraddizione con se stessa.
Una tale idea infatti non ammetterebbe nessun osservatore.
Se io dicessi di vedere che c'è il nulla, la mia affermazione verrebbe inficiata dal solo fatto che io ci sono, mentre il nulla non ammetterebbe nemmeno la mia esistenza, altrimenti non ci sarebbe più il nulla ma qualcosa, cioè io.
Nel momento in cui c'è una qualsiasi cosa, non può esistere il nulla assoluto.
Porre questa idea di nulla assoluto al di fuori dello spazio tempo o all'inzio dello spazio tempo non risolve il problema. Se non c'è un osservatore il nulla assoluto non può essere testimoniato, se c'è, l'esserci stesso nega questo, nega qualunque status ad una idea di nulla assoluto.
Postulando un dio che esiste da sempre, automaticamente da sempre qualcosa esiste, quindi il nulla assoluto non vi è mai stato. Altrimenti questo ente postulato, dio, avrebbe dovuto iniziare ad esistere da un certo punto in poi sostituendosi al nulla assoluto, ma in tal modo, iniziando ad esistere da un certo momento in poi ciò crea problemi grossi alla sua identità (se ha iniziato può finire).
Quindi niente, quando si immagina un 'nulla assoluto' si sta immanginando un paradosso insensato e la realtà immaginata derivante da ciò è in autocontraddizione.
Io sono fra quelli che considerano questo concetto un bug di ragionamento creato dal linguaggio, ovvero da un misunderstanding linguistico.
Infatti il termine definisce - insieme alla parola "vuoto" - semplicemente quelle cose che sono assenti all'interno di uno spazio e/o tempo delimitato. Uno spazio o un tempo delimitati possono essere solo vuoti di questa o quella cosa, o di tutte le cose, il che non significa che le cose non ci sono, ma casomai che stanno altrove. Se invece si dice che non c'è nulla lì (nessuna cosa), ci si sta riferendo ad uno spazio delimitato. Perchè la mente immagini nulla e vuoto occorre però almeno un parlante e ciò elimina la possibilità di un nulla assoluto.
Le parole usate male creano immaginazione di cose inesistenti.
Tuttavia ipotizzo che l' "ex-nihilo" possa essere un concetto filosofico tecnico che qualcosa abbia inteso identificare ma creando numerose malcomprensioni ed equivoci, anche se non so quando e dove sia nata questa idea e quindi di cosa si trattasse realmente all'origine.
Ma quello che conta è più cosa suscita e come viene compreso, cioè un niente da cui qualcuno fa scaturire tutto, ovvero una assurdità autocontradditiva del tutto insensata.
La forma, il fenomeno, ciò che appare, può apparire solo grazie ad una correlazione ed interazione fra gli equilibri di pieno e vuoto, non avendo nessuno dei due una esistenza a se stante ed indipendente dall'altro.