Lettura alternativa di Bereshit 1

AEnim

Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da AEnim »

Gianni ha scritto: giovedì 5 gennaio 2023, 20:02 https://www.biblistica.it/wp-content/up ... -nulla.pdf
Il discorso è abbastanza convincente, ma in pratica ciò che viene creato è la vita. Mentre ciò che c'era prima non aveva vita. Quindi la creazione di qualcosa che prima non c'era, in qualche modo c'è.
Ovvero si potrebbe dire che questo dio, attraverso il proprio spirito, o addirittura insuflandolo, conferisce vita a enti (p.e. l'uomo) che modella da una materia preesistente.
Anzi più che creare la vita appare una sorta di 'trasferimento', di 'contaminazione' (contaminare di sè), di una qualità, come dire "vivificare" qualcosa.

@Tiger
L'idea di "nulla assoluto" di inesistenza di tutto - per mio conto - è un bug mentale, un difetto di ragionamento, un errore di immaginazione che cade in contraddizione con se stessa.
Una tale idea infatti non ammetterebbe nessun osservatore.
Se io dicessi di vedere che c'è il nulla, la mia affermazione verrebbe inficiata dal solo fatto che io ci sono, mentre il nulla non ammetterebbe nemmeno la mia esistenza, altrimenti non ci sarebbe più il nulla ma qualcosa, cioè io.
Nel momento in cui c'è una qualsiasi cosa, non può esistere il nulla assoluto.
Porre questa idea di nulla assoluto al di fuori dello spazio tempo o all'inzio dello spazio tempo non risolve il problema. Se non c'è un osservatore il nulla assoluto non può essere testimoniato, se c'è, l'esserci stesso nega questo, nega qualunque status ad una idea di nulla assoluto.
Postulando un dio che esiste da sempre, automaticamente da sempre qualcosa esiste, quindi il nulla assoluto non vi è mai stato. Altrimenti questo ente postulato, dio, avrebbe dovuto iniziare ad esistere da un certo punto in poi sostituendosi al nulla assoluto, ma in tal modo, iniziando ad esistere da un certo momento in poi ciò crea problemi grossi alla sua identità (se ha iniziato può finire).
Quindi niente, quando si immagina un 'nulla assoluto' si sta immanginando un paradosso insensato e la realtà immaginata derivante da ciò è in autocontraddizione.

Io sono fra quelli che considerano questo concetto un bug di ragionamento creato dal linguaggio, ovvero da un misunderstanding linguistico.
Infatti il termine definisce - insieme alla parola "vuoto" - semplicemente quelle cose che sono assenti all'interno di uno spazio e/o tempo delimitato. Uno spazio o un tempo delimitati possono essere solo vuoti di questa o quella cosa, o di tutte le cose, il che non significa che le cose non ci sono, ma casomai che stanno altrove. Se invece si dice che non c'è nulla lì (nessuna cosa), ci si sta riferendo ad uno spazio delimitato. Perchè la mente immagini nulla e vuoto occorre però almeno un parlante e ciò elimina la possibilità di un nulla assoluto.
Le parole usate male creano immaginazione di cose inesistenti.

Tuttavia ipotizzo che l' "ex-nihilo" possa essere un concetto filosofico tecnico che qualcosa abbia inteso identificare ma creando numerose malcomprensioni ed equivoci, anche se non so quando e dove sia nata questa idea e quindi di cosa si trattasse realmente all'origine.
Ma quello che conta è più cosa suscita e come viene compreso, cioè un niente da cui qualcuno fa scaturire tutto, ovvero una assurdità autocontradditiva del tutto insensata.

La forma, il fenomeno, ciò che appare, può apparire solo grazie ad una correlazione ed interazione fra gli equilibri di pieno e vuoto, non avendo nessuno dei due una esistenza a se stante ed indipendente dall'altro.
Ultima modifica di AEnim il venerdì 6 gennaio 2023, 18:09, modificato 1 volta in totale.
AEnim

Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da AEnim »

Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 18:02
Per questo tipo di esegesi non serve una fonte. E' abbastanza attestato che nel tempio ogni giorno si ricordavano i giorni della creazione perché anche così oggi si fa nelle sinagoghe. Detto ciò fino a considerare che i giorni di Bereshit erano giorni celebrativi il passo è breve.
Sarei d'accordo, ma quello che mi sembrerebbe da dimostrare è che si intendesse celebrare non una 'creazione' ma una sorta di 'ricostruzione' dopo una catastrofe, come diceva Besa.
Dimostrare che questa interpretazione, questa visione, esisteva ed era - diciamo - nota, codificata, diffusamente condivisa, acquisita, che non sia una visione postuma, insomma.

A me sembra tutto sensato ma poniamo che se ne parli con terzi qualche prova a sostegno andrebbe portata.
AEnim

Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da AEnim »

Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 21:14 sarà nuova per molti e questo lo comprendo.
Si, mi sembra che sia completamente nuova alle orecchie dell'occidente, che è abituato alle letture cristiane.
Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 21:14 Ho letto da qualche parte che la struttura linguistica dell'inizio era diluvio è la medesima del primo capitolo di Bereshit.
Infatti la prima cosa che ho pensato è che dovrei trovare delle 'somiglianze' fra i due brani. Poi non ho più avuto tempo di dedicarmi a cercarle.
Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 21:14Abbiamo anche il Midrash che dice che D-o distrugge e ricrea nuovi mondi, nuove ere.
I midrashim come fonte sono troppo tardi. Pensavo a fonti coeve almeno rispetto alla liturgia del Tempio.
Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 21:14frammentarie e sparse.
In orientalistica le chiamiamo "disiecta membra": nascondere frammentando, svelare riunendo (a chi riesce a riunire).
Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 21:14 Nessun ebreo chiederà mai una fonte per una simile esegesi semplicemente perché è ovvia, essendo in armonia con la generalità delle fonti bibliche e rabbiniche.
Immagino. Non pensavo di voler convertire ebrei a questa tesi :-)
Segreto
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Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da Segreto »

Se potrei essere sempre d'aiuto riguardo al fatto di creazione, i sette giorni creativi non parlano di una creazione ma soo del risanamento degli Sciamajim e della Eretz,
Infatti gli Sciamajim sono risanati nel 2 giorno e la Eretz nel 3 giorno. Sciamajim è il nome dato alla barriera che separa le acque di sotto da quelle di sopra, e la Eretz è il nome dato all'asciutto e cioè alla terra emersa che si asciuga da non confondere con il pianeta terra. Riguardo agli astri, e all'acqua primordiale, questi erano già presenti. Gli astri emettevano onde elettromagnetiche, ma non ancora luce visibile perchè l'atmosfera si iniziò a formare quando il ruhha di Elohhim inizia a librarsi a grandi altezze.
Se la nostra atmosfera dovesse collassare, quindi condensare da stato gassoso in liquido, ritornerebbe il buio se potremmo rimanere vivi per vederlo..
Segreto
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Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da Segreto »

L'uomo.era della materia del suolo e suolo ritorna ad essere. Quindi , tornando ad essere terra, deve essere risanato.con tutti i suoi precisi elementi nel giusto ordine per ritornare ad essere adam
. Riguardo ad altri versetti con verbo sulla radice ברא: (risanare o creare dal nulla?)

Genesi 1:21
וַיִּבְרָא אֱלֹהִים, אֶת-הַתַּנִּינִם הַגְּדֹלִים;
E risanerà, Elohim, i grandi Taninnim (grandi rettili).

Se dovremo sostituire il verbo risanare con creare dal nulla, sarebbe una contraddizione colossale perché nel.contesto sappiamo che.è dalle stesse acque primordiali che si producono questi animali acquatici.


Genesi 1:27
וַיִּבְרָא אֱלֹהִים אֶת-הָאָדָם בְּצַלְמוֹ, בְּצֶלֶם אֱלֹהִים בָּרָא אֹתוֹ: זָכָר וּנְקֵבָה, בָּרָא אֹתָם.

E risanerà, Elohim, l'adam a immagine sua, avendo risanato lui e avendoli risanati maschio e femmina.

(Provate a tradurre il verbo risanare con creare dal nulla e poi spiegatemi perché Elohim si è servito del suolo per produrre l'adam)

Genesi 2:4
אֵלֶּה תוֹלְדוֹת הַשָּׁמַיִם וְהָאָרֶץ, בְּהִבָּרְאָם: בְּיוֹם, עֲשׂוֹת יְהוָה אֱלֹהִים--אֶרֶץ וְשָׁמָיִם.
Queste sono le cose generate dagli Sciamajim e dalla Eretz nel loro risanamento, nel giorno del far essere di Jahveh Elohim, Eretz e Sciamajim.

(Cambiate risanamento con creazione dal nulla, e poi spiegatemi tutto il.capitolo 1 di Genesi se è contraddittorio o meno)

La radice ברא intende una serie di azioni che parte dalla scomposizione di.un qualcosa di degradato e senza speranza, al risanamento dell stesso rimesso a nuovo. La casa quando è pericolante si butta giù e dalle sue macerie se ne ricostruisce una.nuova.
Segreto
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Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da Segreto »

Segreto ha scritto: sabato 7 gennaio 2023, 4:39 L'uomo.era della materia del suolo e suolo ritorna ad essere. Quindi , tornando ad essere terra, deve essere risanato.con tutti i suoi precisi elementi nel giusto ordine per ritornare ad essere adam
. Riguardo ad altri versetti con verbo sulla radice ברא: (risanare o creare dal nulla?)

Genesi 1:21
וַיִּבְרָא אֱלֹהִים, אֶת-הַתַּנִּינִם הַגְּדֹלִים;
E risanerà, Elohim, i grandi Taninnim (grandi rettili).

Se dovremo sostituire il verbo risanare con creare dal nulla, sarebbe una contraddizione colossale perché nel.contesto sappiamo che.è dalle stesse acque primordiali che si producono questi animali acquatici.


Genesi 1:27
וַיִּבְרָא אֱלֹהִים אֶת-הָאָדָם בְּצַלְמוֹ, בְּצֶלֶם אֱלֹהִים בָּרָא אֹתוֹ: זָכָר וּנְקֵבָה, בָּרָא אֹתָם.

E risanerà, Elohim, l'adam a immagine sua, avendo risanato lui e avendoli risanati maschio e femmina.

(Provate a tradurre il verbo risanare con creare dal nulla e poi spiegatemi perché Elohim si è servito del suolo per produrre l'adam)

Genesi 2:4
אֵלֶּה תוֹלְדוֹת הַשָּׁמַיִם וְהָאָרֶץ, בְּהִבָּרְאָם: בְּיוֹם, עֲשׂוֹת יְהוָה אֱלֹהִים--אֶרֶץ וְשָׁמָיִם.
Queste sono le cose generate dagli Sciamajim e dalla Eretz nel loro risanamento, nel giorno del far essere di Jahveh Elohim, Eretz e Sciamajim.

(Cambiate risanamento con creazione dal nulla, e poi spiegatemi tutto il.capitolo 1 di Genesi se è contraddittorio o meno)

La radice ברא intende una serie di azioni che parte dalla scomposizione di.un qualcosa di degradato e senza speranza, al risanamento dell stesso rimesso a nuovo. La casa quando è pericolante si butta giù e dalle sue macerie se ne ricostruisce una.nuova.
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Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da Segreto »

Ritorno a spiegatemi il secondo versetto che parla delle condizioni della.Eretz prima che fosse risanata:

Genesi 1:2
E la Eretz, essendosi presentata ad essere un תֹהוּ (un nulla, inesistente), e un vuoto e buio sulle facce dell'abisso,...

Se tutto era coperto dall'acqua primordiale è logico che la Eretz, cioè la terra emersa che su asciuga, non era ancora esistente esistente, infatti emerge.nel 3 giorno, e al suo posto, sopra le acque dell'abisso c'era il vuoto e il buio.
Segreto
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Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da Segreto »

Scusate le mie pronunce, ma ho un metodo fai date per tradurre. Non ho fonti esterne, a parte la genesi in ebraico. Non conosco Talmud e altre cose.
Segreto
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Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da Segreto »

Ricordate che Tohu, Bohu e Hosek, scusate come li scrivo, non sono aggettivanti dell sostantivo femminile Eretz, ma sono sostantivi maschili. Quindi non identificano come è la Eretz, ma ne prendono il posto, cioè che al posto della Eretz ci sono loro al momento.
AEnim

Re: Lettura alternativa di Bereshit 1

Messaggio da AEnim »

Shay ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 22:30
AEnim ha scritto: venerdì 6 gennaio 2023, 22:00 I midrashim come fonte sono troppo tardi. Pensavo a fonti coeve almeno rispetto alla liturgia del Tempio.
Non ci sono fonti rabbiniche coeve. L'ebraismo si fonda sulla trasmissione orale che poi fu messa per iscritto con la Mishnah, seguono i due talmud e i midrash. Sono tutte opere tarde rispetto all'epoca biblica. Opere tarde che contengono trasmissioni molto antiche. Ha illustrato bene Besasea l'efficienza della trasmissione orale ebraica in questo suo interessante post e altri adiacenti:

viewtopic.php?p=77470#p77470
Rispetto al metodo storico-critico questo è il problema di sempre, poichè non viene accettata la trasmissione orale come prova dal metodo storico-critico. Perciò della trasmissione poi scritta nella Mishnah e nel Talmud, chi segue il metodo storico-critico e un po' tutti dice: "Eh ma quella che è scritta lì può benissimo essere una interpretazione postuma, dei tempi della Mishnah e del Talmud, ma non è ciò che si intendeva nel momento in cui è stata scritta la TaNaKh o prima".
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