Lettura alternativa di Bereshit 1
Inviato: martedì 24 agosto 2021, 18:43
Vorrei sottoporre questo breve quesito specificatamente a Besasea, se potrà essere così gentile da prestargli attenzione.
E' stato scritto in altro forum ebraico che - leggendo il testo non vocalizzato - sia facilmente possibile accorgersi che l'incipit del primo verso di Bereshit possa essere anche letto come
be rosh itberà
dove il verbo barà sarebbe coniugato in una forma riflessiva del passato remoto se non ricordo male.
La questione, interessante, non risulta però essere stata mai approfondita dai proponenti.
Altri riscontri nel web, per esempio anglofono, riportavano si questa possibilità, ma ugualmente senza particolari chiarimenti.
Unico riscontro reperibile il fatto che delle traduzioni aramaiche esordiscano con un behukema tradotto come "nella sua saggezza" (da rosh, testa, capo, a saggezza il passo può esser breve), il chè fa drizzare le antennine sul fatto che tale lettura possa essere stata comunemente considerata.
Chiedo dunque chiarimenti e tutto quello che si può sapere di più in proposito; in particolare come procederebbe la traduzione degli interi versi 1 e 2 leggendo be rosh itberà in luogo di bereshit bara secondo grammatica e sintassi, in quanto la prima difficoltà sembra proprio rendere coerente questo incipit con il resto del testo.
In ultimo, nel caso tutto ciò abbia un senso conosciuto, mi piacerebbe avere qualche altro esempio in cui si verificano simili possibilità di letture alternative/complementari significative separando il testo non vocalizzato in modo diverso, perchè mi sembrerebbe logico che una cosa del genere non si verifichi una sola volta (insomma, cambia qualcosa se è un caso, un unicum, o se invece il fenomeno si ripete).
Ringrazio in anticipo Besasea se avrà la pazienza di delucidarmi.
(mi scuso se cito genericamente le fonti, ma non dipongo più dei link, solo di un mio appunto in merito).
E' stato scritto in altro forum ebraico che - leggendo il testo non vocalizzato - sia facilmente possibile accorgersi che l'incipit del primo verso di Bereshit possa essere anche letto come
be rosh itberà
dove il verbo barà sarebbe coniugato in una forma riflessiva del passato remoto se non ricordo male.
La questione, interessante, non risulta però essere stata mai approfondita dai proponenti.
Altri riscontri nel web, per esempio anglofono, riportavano si questa possibilità, ma ugualmente senza particolari chiarimenti.
Unico riscontro reperibile il fatto che delle traduzioni aramaiche esordiscano con un behukema tradotto come "nella sua saggezza" (da rosh, testa, capo, a saggezza il passo può esser breve), il chè fa drizzare le antennine sul fatto che tale lettura possa essere stata comunemente considerata.
Chiedo dunque chiarimenti e tutto quello che si può sapere di più in proposito; in particolare come procederebbe la traduzione degli interi versi 1 e 2 leggendo be rosh itberà in luogo di bereshit bara secondo grammatica e sintassi, in quanto la prima difficoltà sembra proprio rendere coerente questo incipit con il resto del testo.
In ultimo, nel caso tutto ciò abbia un senso conosciuto, mi piacerebbe avere qualche altro esempio in cui si verificano simili possibilità di letture alternative/complementari significative separando il testo non vocalizzato in modo diverso, perchè mi sembrerebbe logico che una cosa del genere non si verifichi una sola volta (insomma, cambia qualcosa se è un caso, un unicum, o se invece il fenomeno si ripete).
Ringrazio in anticipo Besasea se avrà la pazienza di delucidarmi.
(mi scuso se cito genericamente le fonti, ma non dipongo più dei link, solo di un mio appunto in merito).