Info riguardo alla Legge

[pasquale80]

Buongiorno, mi chiedevo come potermi spiegare l' atteggiamento di Dio verso il popolo di Israele in alcuni passaggi dell' Antico patto. Mi riferisco a tutta la serie di norme punitive, fino ad arrivare alla pena capitale, per contrastare il peccato. L' unica risposta che riesco a darmi è che Dio in modo "graduale" si rivela al popolo di Israele, passando inizialmente anche per un' accettazione-sopportazione del bisogno del Suo popolo di avere Leggi severe per allontanare da se' il peccato e tutto cio' che il peccato comporta; è come se Dio avesse scelto il male minore bene maggiore pur di entrare in rapporto con l' Uomo fino a svelare completamente il Suo Volto in Gesù. Cosa ne pensate?

[bgaluppi]

Ciao Pasquale, nel Tanach (l'Antico Testamento) spesso il rapporto tra Yhvh e Israele è dipinto poeticamente come quello tra un padre e un figlio. Per cui il profeta dice:

“1 Quando Israele era fanciullo, io lo amai
e chiamai mio figlio fuori d'Egitto.
2 Egli è stato chiamato, ma si è allontanato da chi lo chiamava;
hanno sacrificato ai Baali,
hanno bruciato incenso a immagini scolpite!
3 Io insegnai a Efraim a camminare,
sorreggendolo per le braccia;
ma essi non hanno riconosciuto che io cercavo di guarirli.
4 Io li attiravo con corde umane, con legami d'amore;
ero per loro come chi solleva il giogo dalle mascelle,
e porgevo loro dolcemente da mangiare” – Os 11:1-4

Yhvh corregge Israele attraverso punizioni come un padre corregge il figlio, affinché questo non intraprenda una strada sbagliata:

“1 Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate ed entriate in possesso del paese che il Signore giurò di dare ai vostri padri. 2 Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti. 3 Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del Signore. 4 Il tuo vestito non ti si è logorato addosso, e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. 5 Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, così il Signore, il tuo Dio, corregge te.” – Dt 8:1-5

Questo concetto della punizione intesa come correzione ricorre spesso, lo troviamo anche nei Proverbi: “Chi risparmia la verga odia suo figlio,
ma chi lo ama, lo corregge per tempo” (13:24)

Le sconfitte e le sofferenze di Israele, dunque, nel linguaggio biblico diventano correzioni necessarie affinché il popolo non si allontani dall'obbedienza alla legge (è questo il peccato, la disobbedienza alla legge). Come sai, Gesù non rientra nel completamento del progetto divino per Israele, si tratta di interpretazione cristiana; infatti gli ebrei non lo riconoscono come messia. Il completamento del percorso di Israele, ossia la realizzazione dell'era messianica, riguarda piuttosto la riunificazione degli israeliti e il possesso in eterno della terra di Israele, come afferma il profeta Ezechiele dall'esilio babilonese:

“Così dice il Signore, HaShem: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati, li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nel loro paese […]. La mia dimora sarà presso di loro; sì, io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo. Anche le nazioni riconosceranno che io, HaShem, santifico Israele, quando il mio Santuario sarà in mezzo a loro per sempre” (37:21-28).

“Quando li ricondurrò dai popoli e li raccoglierò dai paesi dei loro nemici e sarò santificato in loro agli occhi di molte nazioni, essi riconosceranno che io sono HaShem, il loro Dio, che li ha fatti andare in esilio fra le nazioni, ma li ha pure radunati insieme nel loro paese” (39:27-28).

La speranza messianica è costituita dalla riunificazione degli israeliti dispersi e dal ritorno nella terra, che i profeti annunciavano. Oggi, Israele è tornato in possesso della sua terra dopo quasi duemila anni di diaspora in mezzo a popoli stranieri. Questo è potuto accadere perché Israele ha saputo restare fedele alla sua legge e alle sue tradizioni. È la Torah che ha salvato Israele nel corso dei millenni. Se dopo la distruzione del tempio nel 70 a.E.V. e la successiva diaspora gli ebrei non avessero continuato a restare fedeli alla loro legge, sarebbero scomparsi per sempre e oggi non ci sarebbe alcun popolo di Israele.

[bgaluppi]

Tiger, non parlerei di "copiatura". Sarebbe come dire che Mozart ha copiato Haydn o che Haydn ha copiato Bach. È ovvio che nella storia i popoli si influenzino a vicenda. Però non basta fare riferimento a ciò che si trova scritto in rete per capire le differenze, bisogna leggere e comparare i vari testi. Prendi il racconto sulla creazione o sul diluvio. Esistono altri testi antichi che li propongono, oltre alla Torah, ma le differenze sono notevoli.

[speculator2]

Dio "corregge ", ma anche un maestro corregge e anche un computer Corregge.

Non si sono consumati i vestiti grazie al clima clima secco e alla cura che ne avevano.

Non si gonfiano i piedi a chi fa fini lavori manuali e commercia in punti di passaggio, specie se oro e la giustizia e la religione.

C'è bisogno di conoscere ogni provvedimento che, giorno per giorno, Dio emette per gli uomini.

[speculator2]

Non si gonfiarono i piedi dei fratelli di Giuseppe che lo vendettero. Si gonfiarono in piedi del povero Giuseppe che dovette camminare molto nel deserto.

[speculator2]

Alcuni principi sono fondamentali e immutabili, e primo di tutti : "ascolta Israele Io sono Jahvè il tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto e Jahvè nostro Dio è un solo Jahvè" e "non avrai altro Dio davanti alla mia faccia", con tutti gli altri 10 comandamenti.

Altre regole variano in funzione del tempo. Sono state revocate perché chiaramente fuori dal tempo, sia che fossero di origine Divina o semplici regole politico sacerdotali.

[speculator2]

Certo Paolo parlava di "Israele spirituale"e i cristiani credono in Gesù come Messia contrariamente ai Giudei.

Sostenere una unità politica degli ebrei, storicamente, mi pare difficile.

Sostenere un'unità sacerdotale ebraica mi sembra altrettanto difficile.

Rimane sostenere un'unità religiosa basata sulla torah, ma di fronte a milioni di cristiani e musulmani e altri libri sacri e tanti agnostici e atei come si pongono i seguaci della torah?