Fonti storiche di quando si è perso la pronuncia del tetagra

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mariona
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Fonti storiche di quando si è perso la pronuncia del tetagra

Messaggio da mariona »

Salve,
Stavo facendo una ricerca sul tetagramma e non trovo fonti storiche da quando tale pronuncia viene vietata.

La mia riflessione è:
Durante i riti di sacrifici e feste NEL tempio i sacerdoti NON dovevano pronunciare il tetagramma?
Se lo facevano gli ebrei che frequentavano il tempio conoscevano il nome....
E se conoscevano il nome tutta la polemica dei tdg NoN ha senso.

Grazie per l attenzione
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Gianni
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Re: Fonti storiche di quando si è perso la pronuncia del tet

Messaggio da Gianni »

La pronuncia del sacro tetragramma era consentita solo nel Tempio, probabilmente perché esso era il posto che Dio aveva scelto “per porvi il suo nome” (Dt 12:5; cfr. 14:23). Il tetragramma era pronunciato solo dal sommo sacerdote e solamente in un’unica occasione all’anno, nel Giorno dell’Espiazione (yòm kippùr), quando recitava le tre confessioni di peccato. Secondo alcuni testi, in quel giorno il tetragramma veniva pronunciato dal sommo sacerdote 4 volte, secondo altri testi 10 volte. Il coro dei sacerdoti rispondeva ogni volta cantando il responsorio: “Benedetto sia il Nome [hashèm] del suo Regno glorioso di eternità in eternità”.
La limitazione così drastica e radicale della pronuncia del tetragramma aveva avuto come prima conseguenza che andò perduto il ricordo della vocalizzazione di Yhwh e della sua precisa pronuncia. Lo fanno pensare i testi rabbinici del 1° secolo che parlano di difficoltà a poter udire o ricordare il suono pronunciato nello yòm kippùr dal sommo sacerdote.
Un primo testo dice: “Coloro che stavano vicini [al sommo sacerdote] cadevano faccia a terra [dopo la pronuncia del tetragramma]; quelli lontani gridavano: «Sia lodato il Nome [hashèm]!». Ma tanto gli uni come gli altri, appena se ne andavano, ecco: non ricordavano più”. Un secondo testo rabbinico dice: “Precedentemente il sommo sacerdote pronunciava il Nome ad alta voce, ma quando aumentò il numero degli insolenti, il sacerdote cominciò a pronunciarlo a voce sommessa”. Si possono citare infine le parole di Rabbi Tarfon (1° secolo E. V., il secolo in cui visse Yeshùa) che diceva: “Io ero nella fila tra i miei fratelli, i sacerdoti, e ho teso l’orecchio verso il sommo sacerdote per udire il nome e ho udito come il sommo sacerdote ha lasciato che fosse ricoperto dal canto dei sacerdoti”.
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