il nachash

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Gianni
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Re: il nachash

Messaggio da Gianni »

Io pongo questa questione: come deve comportarsi un traduttore di fronte al testo biblico? Un esempio è il “seme/braccio” che è stato trattato. Il traduttore ha di fronte il testo masoretico. È autorizzato ad andare oltre e a contestarne la vocalizzazione? Il traduttore forse sarebbe autorizzato a contestare la traduzione in greco degli ebrei alessandrini, ma addirittura i masoreti? E su che basi? La scelta migliore forse è quella di tradurre così come è scritto, ponendo magari una nota del tipo “con altra vocalizzazione …”. Che ne pensate? E che ne pensate, Noiman e Besaseà?
speculator2
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Re: il nachash

Messaggio da speculator2 »

Besasea ha scritto: "protetto", "abbastanza Fedele ", "all'originale".

Chiedo per favore di definire il termine "protetto", "abbastanza Fedele" , e a quale risultato arriva la misura, e specificare a quale "originale" si riferisce.
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bgaluppi
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Re: il nachash

Messaggio da bgaluppi »

Tiger, se basi i tuoi studi su scritti di altri, devi almeno citarne l'autore. Quanto riporti è un copia-incolla dal commento dell'utente Filippo Maria Leonardi dal blog di Consulenza Ebraica:

https://consulenzaebraica.forumfree.it/ ... y607924001" onclick="window.open(this.href);return false; (e commenti successivi)

Questo non è corretto. O cancelli il tuo commento, oppure indichi l'autore del testo e il link di riferimento.
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Gianni
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Re: il nachash

Messaggio da Gianni »

Grazie, Besaseà.
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Gianni
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Re: il nachash

Messaggio da Gianni »

(Stupenda citazione, Besaseà. Anche se forse si applica al solo libro di Daniele - quello del redattore finale? - è un principio biblico molto stimolante).
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bgaluppi
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Re: il nachash

Messaggio da bgaluppi »

e qual è il problema? tu su cosa basi i tuoi studi? Io li baso su studi vari e li confronto, poi se li ritengo validi li salvo per fare ulteriori confronti con altri studi, se no li cestino. Questo l'ho ritenuto valido e lo postato perché rispecchia i miei concetti, e mi son risparmiato un sacco di lavoro per scriverlo. è un problema?
È un problema se non citi l'autore. Quando copi e incolli il testo di qualcuno, devi sempre citare l'autore ed eventualmente l'opera o il sito da cui sono tratte le sue parole. Se citi un testo pubblicato riportando il nome dell'autore, non c'è alcun problema. Basta che tu inserisca il testo tra virgolette e indichi il nome o il sito di Consulenza da cui è tratto.
noiman
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Re: il nachash

Messaggio da noiman »

Mi avete chiamato in causa ?

Indubbiamente l’argomento è molto interessante,è risaputo che le consonanti ebraiche senza la vocalizzazione consentono di spostare i significati in versioni alternative, ogni volta che una interpretazione dei segni conduce a una nuova versione testuale si costituisce una ricchezza per tutti, questa è la caratteristica dell’ebraismo che non ha dogmi e consente a chiunque di superare il proprio maestro, i nostri saggi insegnavano una profonda morale secondo la massima: “Qin’at Soferim tarbéh Chokhmah” “ho il permesso di invidiare chi è più sapiente di me” , questo infatti mi spingerà ad incrementare il mio studio senza sottrarre niente di suo, la sapienza in generale risulterà aumentata, senza torti per nessuno. (Someck).

Quindi ben venga la traduzione di Bereshit:”Porrò in agguato il nemico di lei fra te e la donna, fra il tuo braccio e il suo braccio, Lui ti renderà innocuo dominandoti e tu offuscherai lui con l’inganno”

Grammaticalmente può definirsi corretta e rimane poco da aggiungere, forse non sarebbe inutile approfondire il pronome הוא come concordanza grammaticale, forse anche sottolineare la presenza nel testo ebraico della radice citata che impegna il verbo la parole “schiacciare” e “avvolgere “utilizzate nelle traduzioni comuni , Rashi commenta: “Questi ti schiaccerà (yashuf) il capo, [….] e tu gli soffierai (tashuf) al calcagno [….] siccome yashuf e tashuf costituiscono un gioco di parole ”
(Rashi Commento alla genesi).
Non avendo molto tempo per seguire questa discussione , mi limito a osservare che anche le traduzioni ebraiche autorevoli omettono questa lettura alternativa, compresa la traduzione Disegni , la più utilizzata nelle kheiloth italiane e conforme all’interpretazione tradizionale rabbinica
Ma se tutto questo sta proprio così ! allora stiamo leggendo il “falso”, questa è la vera da domanda da porsi, perché i traduttori hanno scelto questa versione che oltre essere illogica , è quasi incomprensibile e strumentalizzata dal cristianesimo in chiave messianica, in questo caso non ci sono stati 72 saggi obbligati a tradurre la Torah in greco come avvenne per la prima traduzione della LXX , una versione addomesticata per piacere ai committenti che ordinarono e pagarono una traduzione dall’ebraico al greco, Eli’ezer Zwifel in Shalom ‘ Al Israel, scriveva: “Guai a me se lo trascrivo, guai a me se non lo trascrivo”, gli stessi targumim forniscono in alcuni casi una interpretazione letterale del testo, altri come i targumim palestinesi tramite interpretazioni midrashiche , lo scopo di questa letteratura era quello di rendere accessibile il testo ebraico per chi non capiva l’ebraico ma solo l’aramaico o il greco, il metarghem poteva anche essere cieco e funzionare benissimo perché non gli era consentito di avvicinarsi al rotolo in lettura, la distanza dal rotolo era evidente, traduttore e cantore della Torah erano lontani anche come posizione sociale “poiché la traduzione non può vantare la medesima dignità, la può fare anche chi abbia il vestito strappato” (tratto da Ermeneutica ebraica della bibbia di Gunter Stemberger).

Allora dove sta la verità? Forse nella prima lettura secondo il peshat ? escludendo il derash ? proprio questa la sfida, chi ha detto che un testo può essere inteso o frainteso ? chi ha le capacità di indagare il senso delle lettere nel rispetto della grammatica è sempre benvenuto.
Per ora termino qui, beati voi che avete tutto questo tempo……. :-?

Affermava Aby Warburg: “Se Dio sta nel dettaglio, la fede sta nella correzione dei refusi
Noiman
speculator2
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Re: il nachash

Messaggio da speculator2 »

Tieni nascoste queste parole e sigilla il libro
vuole dire rendere alcune parole criptate, nascoste?,
mentre parte del libro sarà sigillata cioè incomprensibile fino al tempo della fine?
speculator2
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Re: il nachash

Messaggio da speculator2 »

Dal punto di vista militare della guerra greca egiziana, come nei conflitti tra il re del nord e il re del Sud, le "braccia "sono i militari della forza comune di fanteria. Sono distinte alle forze speciali che sono chiamate "forti " mi pare.

Psicologicamente c'è spesso una disconnessione tra il cervello e il braccio, tale che il braccio non segue sempre il cervello.
noiman
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Re: il nachash

Messaggio da noiman »

Ottima trattazione, direi che si può definire quasi conclusa almeno nel’ aspetto linguistico e grammaticale, rimane solo da provare a definire le due diverse traduzioni nei loro significati teologici, questo è necessario per distinguere le differenti implicazioni che in questa parte di Bereshit, la più criptica, anticipano quello che sarà il seguito della rivelazione, chi non conosce l'ebraico biblico e un po di tradizione avrà grosse difficoltà ad orientarsi.

Mai come in questa parte di Bereshit le parole sono potenti generatori di significati, soprattutto i nomi che attraverso le loro radici forme verbali generano "azioni" protagoniste nel “divenire”.

Ho apprezzato molto questi ultimi scritti e devo dire di aver imparato molto , rimangono alcune cose sospese, ma come ho scritto sono molto impegnato nel lavoro che mi sottrae tempo e energie, tuttavia vi leggo almeno un paio di volte al giorno.

Per Tiger che ci accusa dell’occultamento delle scritture, lo invito a studiare per comprenderle meglio, almeno la parte contestata.

Il Santo, sia Egli benedetto, sapeva che sarebbe giunto il tempo in cui le nazioni avrebbero tradotto la legge in greco, dicendo:” Quelli non sono Israele”. Così il Santo sia Egli benedetto, disse a Moshè: “Verrà il tempo in cui le nazioni diranno: “Noi siamo Israele, noi siamo i figlio di Dio” e Israele dirà:”Siamo noi i figli di Dio” Dato che i piatti della bilancia saranno in equilibrio, Dio dirà alle nazioni: “Perché dite di essere miei figli?” “Io conosco solo quelli che conoscono il mio mistero:sono i miei figli” Allora essi diranno: “Quale è il tuo mistero?” E Dio risponderà : “E’ la Misnàh”
(Midrash Pesiqta Rabbati 5/1).
noiman
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