il nachash

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Daniele Salamone
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Messaggio da Daniele Salamone »

Considerare il nachash di Genesi come l'inclinazione malvagia di Eva è una cosa risaputa nel mondo ebraico, non solo quello moderno ma a cominciare da quello antico. La figura "satanica" nemica dell'uomo non è, per il giudaismo antico e moderno, un essere spirituale personale, ma la parte malvagia dell'uomo stesso.
Ora, come ben si può notare, il dialogo fra il serpente ed Eva non riguada una vera e propria discussione fra un serpente ed Eva, ma fra Eva e sé stessa, cioè la sua inclinazione al bene (yetzer hatov) contro la sua stessa inclinazione al male (yetzer hara). E' una cosa a cui andiamo incontro tutti noi ogni giorno: decidere se prestare ascolto alle nostre idee malvagie oppure fare prevaricare le idee buone.

Ora, prendiamo in esame i vari elementi della questione:

Si tratta di un serpente letterale? No. Non si tratta di un serpente letterale, anche perché Dio non ha dato agli animali la facoltà in natura di parlare come gli esseri umani. Mentre non è così per il caso dell'asina di Balaam, in cui è espressamente scritto che è stato il mal'àk di Yehwàh ad aprire la bocca all'asina (Nu 22:28). I pappagalli sono super partes, anche se con loro non puoi farci quattro chiacchiere se non solo che ripetino a "pappagallo" parole e suoni che gli hai insegnato. I pappagalli, sebbene abbiano la facoltà di "parlare", in realtà imitano solo dei suoni di cui non ne capiscono il senso. Se pronunciano il suono "papà" non sanno cosa significhi "papà". Etc.

Quando il serpente viene maledetto, si tratta di mangiare polvere letterale? Se non si tratta di un serpente letterale, nemmeno questo "cibo" è letterale. Mangiare la polvere e strisciare sul proprio ventre è solo un modo espressivo poetico ebraico per indicare un'umiliazione.

Le due progenie sono due progenie provenienti da due soggetti differenti? Alcune scuole di pensiero ravvisano nella "progenie del serpente" cose davvero bizzarre, come ad esempio i figli di Caino (impossibile, dato che la sua stipe è stata annientata nel diluvio) se non addirittura una stirpe nata dall'unione sessuale tra il serpente ed Eva. Quindi si parlerebbe di bestialismo. Invece no. La Scrittura descrive l'uomo malvagio come «figlio del diavolo» (Gv 8:44; 1Gv 3:10). Quindi il diavolo avrebbe dei figli? E se il serpente non è il diavolo, ma l'inclinazione malvagia che induce l'uomo a peccare, allora in che senso si è figli dei diavolo e in che sensi il serpente ha una stirpe? Se per «progenie di lei» intendiamo i discendenti fisici della donna allora stiamo parlando dell'uomo fisico; ma se pensiamo alla pogenie del serpente (o del diavolo), dobbiamo intendere come progenie tutti coloro che si lasciano dominare dall'inclinazione malvagia, ecco perché si parla di «progenie del serpente» e di «figli del diavolo», perché con il termine "diavolo" si personifica l'inclinazione malvagia dell'uomo.

Se il serpente non è letteralmente un animale, in che modo poteva essere più astuto di tutti gli altri animali del campo? Se reiflettiamo un attimo, per via di una "santa logica", se il serpente non è letterale, in questo contesto neanche gli altri animali, incluso il campo, possono essere letterali. Il serpente è più astuto di tutte le altre bestie perché è l'inclinazione al male dell'essere umano a prevaricare su tutte le altre inclinazioni, e questo Paolo l'ha precisato: «Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio» (Rm 7:19, leggasi tutto il capitolo 7 per un contesto più ampio). Il campo di cui si parla a mi oavviso rappresenta la mente dell'uomo, che è vasta come un campo e dove ci sono tante bestie. Le bestie rappresentano i pensieri, il carattere, le inclinazioni della persona, e il serpente è la bestia che si erge su tutte le altre, è la più astuta. Se è stato Dio a creare queste bestie, vuol dire che è stato Dio a creare le inclinazioni e tendenze dell'uomo, sia positive che negative.

Ora, toccati questi punti, faccio una sintesi di quello che ha vissuto Eva: Eva aveva ricevuto l'ordine di non avvicinarsi all'albero né mangiarne il frutto. Spinta dalla sua concupiscenza (Gm 1:14-15) entra in lotta fra sé e sé. La sua inclinazione malvagia (poeticamente personificata con il serpente) la istigava a disobbedire, l'inclinazione benigna, invece, cercava di farla ragionare e non disobbedire. Non c'è nessun "Satana" che tenta, infatti Paolo ha detto: «nessuna tentazione vi ha colti, che non sia stata umana [...]» (1Cor 10:13). Quindi la tentazione origina dall'uomo stesso, non da un tentatore cattivone esterno all'uomo di nome Diavolo. Piuttosto, quando la Scrittura menziona «il tentatore» (Mt 4:3; 1Tess 3:5), non si riferisce al diavolo della teologia tradizionale, ma sempre e solo all'inclinazione al male insita nell'uomo che l'ebreo antico personificava nonostante sapesse che fosse tutta una cosa che derivava dall'inclinazione malvagia dell'uomo stesso.
Durante la sua crescita, l'uomo matura pensieri, idee, inclinazioni, etc. Tutte queste cose (bestie del campo) dipendono dalla mente (il campo stesso), mentre quando l'uomo fa prevaricare l'inclinazione al male (serpente), essa si dimostra più perspicace delle altre attitudini caratteriali e comportamentali. Anche Yeshua non è stato esente da questa inclinazione, perché altrimenti non si porebbe classificare come "vero uomo", come afferma la stessa dottrina Niceana (o Nicena). Oltretutto, il brano di Corinzi di cui sopra, continua dicendo: «Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via di uscirne, affinché la possiate sopportare». Quindi per certi versi la tentazione non è un male, ma è un bene che può aiutarci a crescere, un qualcosa che si deve sopportare, quindi conviverci. Per questo Dio ha creato diversità di bestie (pensieri), perché altrimenti l'uomo sarebbe stato programmato come un androide ad obbedire e basta, e quindi non avrebbe potuto mostrare amore, obbedienza e devozione sincere al proprio Dio creatore. Dio ha creato l'uomo con entrambe le inclinazioni, benigna (con tutte le sue sfaccettature rappresentate da molte bestie) e maligna (con tutte le sue sfaccettarure rappresentata da un'unica bestia che racchiude il male in tutte le sue forme).

La progenie di lei, cioè i discendenti fisici della donna, avrebbero lottato contro la progenie di questo serpente non fisico. La progenie di lei avrebbe schiacciato il capo al serpente (prima) mentre il serpente avrebbe a sua volta ferito il calcagno alla progenie di lei (dopo). Ora, com'è possibile che un essere con la testa schiacciata ferisca i calcagni della gente? Facciamo caso a questo dettaglio. Qui non si parla di una sconfitta definitiva del serpente, ma di una continua lotta fra il serpente e la progenie. Non viene indicato nessun vincitore, ma una lotta fra l'uomo e il suo lato malvagio.
Ora, quand'è che finalmente questo serpente viene sconfitto? Viene scofitto grazie all'opera di Yeshua. I "nati di nuovo" in spirito, cioè i nati di nuovo veramente, avrebbero abbandonato ogni inclinazione malvagia e mostrato solo frutti buoni. Ciò non significa che l'inclinazione malvagia dell'uomo viene cancellata, affatto, ma che su tale inclinazione l'uomo avrebbe dominato, facendo prevaricare le inclinazioni buone. Yeshua ha dimostrato, durante le sue tentazioni, di possedere tale inclinazione al male, ma dominandola ha dimostrato di poterla umiliare facendogli "mangiare la polvere del suolo e strisciare sul suo ventre".

Shalom
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Tony
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Re: il nachash

Messaggio da Tony »

Riesco ad armonizzare questo che hai scritto con questo :
Diceva inoltre: «È quello che esce dall'uomo che contamina l'uomo; perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri, fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, frode, lascivia, sguardo maligno, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive escono dal di dentro e contaminano l'uomo».
Vangelo secondo Marco 7:20‭-‬23 NR94
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Daniele Salamone
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Re: il nachash

Messaggio da Daniele Salamone »

Esattamente. Tutto deriva da noi stessi. Satana lo materializziamo nel momento in cui noi stessi ci comportiamo in modo satanico. Quindi, se voglamo, "satana" possiamo farlo svenire nel nulla nel momento in cui decidiamo di non farlo più manifestare attraverso noi stessi. Il nemico numero uno di un uomo è il suo "io".
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bgaluppi
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Re: il nachash

Messaggio da bgaluppi »

Sono molto d'accordo, Daniele. Hai per caso letto la lunga e recente discussione sui demòni dei Vangeli?
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Daniele Salamone
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Re: il nachash

Messaggio da Daniele Salamone »

No non ho letto. Ma posso dirti fin da subito cosa penso dei demoni: la semplice personificazione delle patologie mentali (schizofrenia, lunaticità, epilessia, licantropia, delirio, etc.) e fisiche. Alcune di esse potevano essere guarite solo dopo una previa preparazione (digiuno e preghiera). Alcune guarigioni o liberazioni erano accompagnate dalla formula "i tuoi peccati ti sono perdonati", e i peccati derivano non dal diavolo ma dalla concupiscenza che prima viene concepita e poi partorita, sfociando in peccato. Quindi il peccato (che all'epoca equivaleva alla trasgressione della Torah) comportava conseguenze anche sulla salute dell'individuo. Quindi niente demoni, niente diavoli, niente spiriti maligni, ma la sola malvagità dell'uomo che ha portato a tutto questo.
Comunque, dov'è questa discussione? Me la linkeresti?
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bgaluppi
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Re: il nachash

Messaggio da bgaluppi »

Certo, eccola. Ti inserisco più o meno da metà, punto da cui si inizia a parlare di angeli e poi di demòni. Se poi c'è la fai a leggerla tutta, anche meglio. La discussione è interessante perché è vecchia e mostra anche un certo sviluppo del pensiero di certi utenti (me incluso).

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Gianni
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Re: il nachash

Messaggio da Gianni »

Ottima spiegazione, Daniele. Concordo in tutto. Faccio notare anzi un particolare che mostra che la tentazione di Eva fu costituita da un travaglio interiore personale: il "serpente" non parla alla prima coppia ma solo a Eva.
Giacomo descrive molto bene il processo psicologico interiore della tentazione.
speculator2
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Re: il nachash

Messaggio da speculator2 »

È scritto che l'angelo di Iave aprì la bocca dell'asina di Balaam, ma non che fece articolare dall'asina il discorso.

Più avanti l'angelo dice che se l'asina non si fosse messa da parte avrebbe ammazzato Balaam.

La vista dell'angelo da parte dell'asina e i gemiti assolutamente insoliti ( è scritto che non aveva mai fatto così) dell'asina più volte picchiata, e mi auguro insolitamente, aprirono la bocca dell'animale.

Ma dalla bocca di un'asina picchiata escono e uscirono solo dei ragli di dolore.

I lamenti dell'asina sono base dei ragionamenti che permisero a Balaam di capire quanto stava accadendo e poi tutto il resto,
speculator2
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Re: il nachash

Messaggio da speculator2 »

Sono per la tradizione cattolica circa il serpente.

Come nel caso dell'asina, nel giardino si trattava di un essere spirituale che mediante dei segni comunicava e "diceva".
speculator2
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Re: il nachash

Messaggio da speculator2 »

La maledizione è su Satana "l'originale serpente" ed indica una sua umiliazione e sua finale distruzione per essersi immischiato in terra in affari che non doveva.

Il primo peccato fu della donna e nelle poche parole sue non vedo nessun travaglio interiore ma constato che, forse da quel colloquio, vide che l'albero era desiderabile, perché prima non lo aveva mai visto essendole vietato dal marito, e so che Paolo dice che Eva fu "completamente ingannata" da sè stessa?.

Per me un angelo dell'alto dei cieli, facendosi passare per uno che non sapeva neanche quello che mangiavano i primi uomini proprio perché lui viveva sempre vicino a Dio, affermo mentendo che non sarebbero morti ma divenuti simili a Dio, e lui era sempre vicino a Dio e Dio lo aveva detto.
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