Il messia nel Tanàkh

stella
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Iscritto il: giovedì 3 aprile 2014, 17:44

Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da stella »

CARO MATTIA , non era certamente da me che ti aspetti una risposta ,...ma , :-) per il solo fatto di averti di nuovo messo in discussione ,meriti un' :YMAPPLAUSE: :-) ''da parte mia'''.. :-)

lasciamo nel cassetto il N.T. :-) ;;) ..

come fare se sono tutt'uno? ... :-\ :-O :-? ...vanno insieme ..se rimescoli viene tutto a galla ... :-??

. beh seriamente parlando ,si nel TANAKH si parla di GESU' molte profezie ...
ma sai che molti comunque condividono il tuo pensiero ,ma molti altri trovano le risposte ,come al solito ognuno interpreta e vede cio' che vuole ...
ognuno guarda coi propri occhi ... ;)

io non saprei dialogare scavare ,ma vorrei lasciarvi un link ..

perdonate il copia incolla ,ne tempo e ne voglia ... :ymblushing:
.Spesso si cercano nell’Antico Testamento anticipazioni della venuta di Gesù. Eppure, non è affatto vero che Mosè parli di Cristo, cioé del Logos. In tutto il Pentateuco (La Torah ebraica) non c’è alcun accenno a questo evento futuro. Mosè annuncia l’avvento di «un profeta pari a me» ma non di qualcuno superiore o, addirittura, del Figlio di Dio. Le parole di Mosè possono dirsi compiute se riferite a Davide (re e profeta) o a Isaia. L’altro luogo forte della testimonianza sul Figlio di Dio sono i capitoli 40-55 di Isaia, nei quali è disegnata la figura del Servo di Jahvè, Ma il Servo di Jahvè secondo la tradizione ebraica è chiaramente la comunità, il popolo di Israele personificato, ricostituito davanti a Jahvè e in questo modo «luce per le nazioni». L’impressione generale è quella di una discontinuità tra Antico e Nuovo Testamento; perché dunque la fede cristiana si è impossessata di un documento (l’Antico Testamento, essenza e storia di Israele) che non le appartiene? Qualcuno più titolato di un semplice sacerdote saprà rispondere. Saluti e complimenti per il giornale.

di: Don Antonio Greco

-Per capire il nuovo testamento non possiamo ignorare l’antico; anzi senza una conoscenza della bibbia ebraica, come potremo capire per esempio la persona di Gesù che viene presentata sempre a partire da categorie veterotestamentarie.

Per esempio la storia di Mosè ci aiuta a capire meglio il Signore Gesù. Mosè è il legislatore, sacerdote, uomo dell’alleanza, profeta. Ma il vangelo quali di questi riferimenti prende per la vita di Gesù? Certamente il Cristo è colui che porta a compimento la legge, è sacerdote, anche se non alla maniera umana.

Egli infatti è della stirpe di giuda, dunque non sacerdote secondo le leggi ebraiche. È sacerdote alla maniera di Melchisedek, cioè di un nuovo ordine. È colui che realizza l’alleanza. Ma ci sono altre caratteristiche che possiamo prendere dalla vita di Mosè e riferirle non solo a Cristo, ma a ogni suo discepolo. Un testo degli atti degli Apostoli, e precisamente Atti 7,20-43, individua tre tappe della vita di Mosè, una storia in tre periodi, che sarà ripresa anche nella memoria storica di Israele che è la tradizione rabbinica.

La citazione a cui faccio riferimento è presa da un midrash a proposito di Deut. 34, 7. Questo passo dice che Mosè aveva circa 120 anni quando morì, e il commento è il seguente: «Egli fu uno dei quattro che vissero 120 anni. Essi sono: Hillel l’anziano, Rabban Johnatan Ben Zakai e Rabbi Akiba». Il quarto è Mosè. Poi il testo rabbinico continua: «Mosè passò 40 anni in Egitto, passò 40 anni in Madian e servì Israele per 40 anni. Hillel l’anziano venne da Babilonia all’età di 40 anni, serv1 i saggi per 40 anni e serv1 Israele per 40 anni. Rabban Johnatan Ben Zakai si occupò di affari di questo mondo per 40 anni, servì i saggi per 40 anni e servì Israele per 40 anni. Rabbi Akiba cominciò a imparare la Torah all’età di 40 anni, servì i saggi per 40 anni e servì Israele per 40 anni».

Anche Stefano negli atti cerca di sintetizzare la vita di Mosè dividendola in tre grandi periodi, di quarant’anni ciascuno. . 23: «Quando furono compiuti 40 anni, salì nel suo cuore l’idea di visitare i fratelli, che erano i figli di Israele». Poi al v. 30 dice: «Compiuti altri 40 anni, gli apparve nel deserto del Sinai un angelo in fiamma di fuoco». Ecco quindi i tre periodi di Mosè: nei primi 40 anni Mosè sta alla scuola del faraone; nel secondo periodo di 40 anni Mosè decide di visitare i fratelli e fugge nel deserto; il terzo periodo di 40 anni comincia con il roveto ardente e va fino alla fine della sua vita.

Questo è il quadro complessivo della vita di Mosè: d’altronde, come abbiamo visto, anche il detto rabbinico insiste su questo stesso schema, riferito anche ad altri grandi uomini d’Israele. È un esempio di come il nuovo testamento attualizza testi dell’antico testamento, trovando dei riferimenti anche per la vita del discepolo che si imbatte in situazioni di provvidenza, ma fa i conti con i suoi limiti umani, con i propri fallimenti e ritrova nel Signore che si manifesta non in un monte elevato, ma nell’ascolto della parola la strada per portare ai fratelli un messaggio di speranza.

Mosè nei primi anni è oggetto di una particolare provvidenza da parte di Dio è in pericolo di vita, doveva essere ucciso, sarebbe stato travolto dalle acque del fiume,e invece viene salvato. Il testo di Matteo ci parla della nascita di Gesù che come nuovo Mosè viene salvato dalla crudeltà di Erode, deve fuggire in Egitto, «dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Mt 2,15

Mosè è l’uomo che passa il mar Rosso. Cristo passa da questo mondo al padre, realizzando l’antico esodo, portando l’umanità dal servizio che genera schiavitù, ad un servizio che genera libertà e che è il culto in spirito e verità. Per Paolo significa «offrire se stessi come sacrificio vivente e santo e gradito a Dio» (Rm 12). Si tratta di un esempio del modo in cui l’antico testamento viene attualizzato, in riferimento a Cristo e ai discepoli di ogni tempo.


.http://www.evangelico.it/studi/5_0.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

LE PROFEZIE MESSIANICHE ..

.http://www.parrocchie.it/calenzano/sant ... ANICHE.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

.tutto il TANAKH ,O TORAH , parla del CRISTO ...dalla Genesi ...IN POI ...

una preparazione al N.T. :-??
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
stella
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da stella »

SIAMO STATI SPOGLIATI DALLA DIGNITA' MA DIO CI HA RIVESTITI IN CRISTO .
prendo questo bello esempio da C. ALES. PUORGER

.Genesi 3,15 - Io metterò inimicizia tra te e la donna, tra la discendenza dei tuoi figli e la discendenza dei suoi figli. Accadrà che quando i figli della donna custodiranno i precetti della Legge si volgeranno verso di te e ti schiacceranno la testa, ma quando abbandoneranno i precetti della Legge tu ti volgerai verso di loro e li morderai al tallone. Ma, per loro vi sarà rimedio, mentre per te non ci sarà alcun rimedio, perché sono destinati ad essere nella pace, alla fine, ai giorni del Re Messia.
È sottolineata la presenza di chi è discendenza del serpente il "Razza di vipere" dei Vangeli (Matteo 3,7 e 12,34) e c'è chiaro riferimento alla vittoria finale nella guerra escatologica del Messia.
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
stella
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da stella »

OKEI MATTIA vedrai che ci saranno altri interventi ,... ;)

o forse no ,non ne parla esplicitamente mi sembra il TANAKH ;;)

vedremo ... ;) ciao
l,anima mia. ha sete del Dio vivente
Janira
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da Janira »

Ciao Mattia! Seguo con interesse questo argomento, spero di riuscire anche a contribuire in qualche modo ;)
Janira
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da Janira »

Ciao Mattia! Potremmo iniziare con il commentare le lezioni sul messia di sguardoasion, in attesa più che altro di interventi di chi conosce il tanakh e la tradizione dei maestri. ;)
Janira
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da Janira »

Non so se ho le basi per fare questo, a te l'onore/onere di aprire la discussione :d
Janira
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da Janira »

Allora, non ci resta che aspettare :-?
Janira
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da Janira »

Provo ad iniziare con questi versetti di Isaia, che ho visto citare spesso anche in riferimento al Messia ebraico:
Isaia 11,1-5

1 Poi un ramo uscirà dal tronco d'Isai,
e un rampollo spunterà dalle sue radici.
2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui:
Spirito di saggezza e d'intelligenza,
Spirito di consiglio e di forza,
Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE.
3 Respirerà come profumo il timore del SIGNORE,
non giudicherà dall'apparenza,
non darà sentenze stando al sentito dire,
4 ma giudicherà i poveri con giustizia,
pronuncerà sentenze eque per gli umili del paese.
Colpirà il paese con la verga della sua bocca,
e con il soffio delle sue labbra farà morire l'empio.
5 La giustizia sarà la cintura delle sue reni,
e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi.
ringo
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da ringo »

Isaia 9:5 Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato,
e il dominio riposerà sulle sue spalle;
sarà chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente,
Padre eterno, Principe della pace,


anche
Isaia 53:1 Chi ha creduto a quello che abbiamo annunciato? A chi è stato rivelato il braccio del SIGNORE? 2 Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci. 3 Disprezzato e abbandonato dagli uomini,
uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. 4 Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato! 5 Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità;
il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. 6 Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l'iniquità di noi tutti. 7 Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la bocca. Come l'agnello condotto al mattatoio, come la pecora muta davanti a chi la tosa, egli non aprì la bocca.
8 Dopo l'arresto e la condanna fu tolto di mezzo; e tra quelli della sua generazione chi rifletté che egli era strappato dalla terra dei viventi e colpito a causa dei peccati del mio popolo? 9 Gli avevano assegnato la sepoltura fra gli empi, ma nella sua morte, egli è stato con il ricco, perché non aveva commesso violenze né c'era stato inganno nella sua bocca. 10 Ma il SIGNORE ha voluto stroncarlo con i patimenti. Dopo aver dato la sua vita in sacrificio per il peccato, egli vedrà una discendenza, prolungherà i suoi giorni, e l'opera del SIGNORE prospererà nelle sue mani. 11 Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto; per la sua conoscenza, il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, si caricherà egli stesso delle loro iniquità. 12 Perciò io gli darò in premio le moltitudini, egli dividerà il bottino con i molti, perché ha dato se stesso alla morte ed è stato contato fra i malfattori; perché egli ha portato i peccati di moltie ha interceduto per i colpevoli.
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bgaluppi
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Re: Il messia nel Tanàkh

Messaggio da bgaluppi »

Is 9:5 è una profezia riguardante il futuro regno di un bambino già nato in passato ("un bambino ci è nato", non come invece in Is 11:1, che riguarda il futuro), e si tratta di Ezechia, uno dei vari Messia di Israele, che promulgò importanti riforme che ripristinarono il culto del Dio unico a Gerusalemme ed estirparono l'idolatria.

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Is 53 è molto dibattuto, perché non annuncia esplicitamente il messia, ma parla di un servo. La tradizione ebraica identifica il servo di Is 53 con Israele, poiché nei capitoli precedenti tale identificazione è chiaramente esplicitata (41:8,9; 44:1,2,21; 45:4; 48:20; 49:3). In Is 42:1; 43:20 Israele è chiamato da Dio "mio eletto". Per quanto mi riguarda, credo che l'identificazione con Israele in questo caso non sia affatto scontata, tuttavia è altamente probabile. Il tema è stato molto discusso assieme all'utente Besasea, ebreo e grande conoscitore della letteratura ebraica:

http://www.biblistica.eu/viewtopic.php?f=4&t=745" onclick="window.open(this.href);return false;

Praticamente, nell'interpretazione ebraica maggiormente diffusa, Is 53 non parla del Messia comunemente inteso come re redentore, ma Israele assumerebbe ruolo di redentore.
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