esodo 12:23

leone
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esodo 12:23

Messaggio da leone »

Shalom a tutti.
Vorrei un aiuto. In Esodo 12:23
Nuova Riveduta
Infatti, il SIGNORE passerà per colpire gli Egiziani; e, quando vedrà il sangue sull'architrave e sugli stipiti, allora il SIGNORE passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nelle vostre case per colpirvi.
Samuel David Luzzatto TRADUZIONE.
(23) Ed il Signore passera per percuotere
gli Egizi, e visto il sangue sull'architrave e sui due stipiti, il
Signore trapassera oltre a quella porta, e non permettera al
distruttore di entrare nelle vostre case per percuotere. (24)
Osserverete questa cosa, qual legge per te e pei tuoi flgli in
perpeluo.

Ma quel " trapassare oltre la porta" indica che il Signore entrò nelle casa degli Israeliti per proteggerli?
Attendo risposta, grazie.
Leone
noiman
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Re: esodo 12:23

Messaggio da noiman »

Gli ebrei il 14 di Nissan tinsero come ordinato gli stipiti e l’architrave delle loro case e si rinchiusero in casa. “Quando Il Signore passerà per colpire gli egiziani, scorgendo il sangue sull’architrave e sui due stipiti, passerà ופסח oltre la porta e non permetterà al flagellatore המשחית di entrare nelle vostre case per colpire.” (Shmot-Bò 12/23) (esodo), l’espressione “passerà, sorpasserà” è la stessa parola che genererà la ricorrenza di Pesàch, ma il flagellatore è D-o stesso?
La radice di questo termine, tradotto comunemente come flagellatore in realtà è la stessa di “inviato” e che genera “mashiach” tradotta anche come angelo, attinente alla discussione sugli angeli come presenze nel V.T.

In realtà a quasi tutti sfugge un altro particolare.
D-o dice a Moshè “e prenderanno del sangue e lo porranno sui due stipiti e sull’architrave (esodo 12/7) , stranamente Moshè varia l’ordine e dice: “e toccherete con un ramo di issopo intriso di sangue sull’architrave e sui due stipiti “(shmot 12/229)
D-o ordina che siano prima gli stipiti e poi l’architrave e Moshè all’opposto inizia con l’architrave? Ci sarà una spiegazione?
Shalom
Noiman
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Gianni
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Re: esodo 12:23

Messaggio da Gianni »

Mi piace questo scavare tipicamente ebraico nei particolari.

Rashi non fa alcuna osservazione al riguardo.

Gli ebrei alessandrini che tradussero il Tanàch in greco si attennero al testo ebraico: ἐπὶ τῶν δύο σταθμῶν καὶ ἐπὶ τὴν φλιὰν ἐν τοῖς οἴκοις (Es 12:7); τὸ αἷμα ἐπὶ τῆς φλιᾶς καὶ ἐπ' ἀμφοτέρων τῶν σταθμῶν (Es 12:23). L’omileta ebreo che scrisse l’erroneamente detta “lettera agli ebrei” (che in verità era un’omelia per i giudei della diaspora), menziona solo il sangue. - Eb 11:28.
TNM va per conto suo e aggiunge, senza neppure prendersi la briga di metterlo tra quadre, “sugli stipiti”.
leone
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Re: esodo 12:23

Messaggio da leone »

Grazie per aver risposto.
Vorrei ancora mettere davanti a voi un'altro passo.
Esodo 4:24-26
24 Mentre si trovava in viaggio, il SIGNORE gli venne incontro nel luogo dov'egli pernottava, e cercò di farlo morire. 25 Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio di suo figlio e con quello gli toccò i piedi di Mosè, dicendo: «Tu sei per me uno sposo di sangue!» 26 Allora il SIGNORE lo lasciò. Lei aveva detto: «Sposo di sangue!», a causa della circoncisione.
Chi cercò di far morire il Signore, Mosè oppure i figlio?
Shalom
Leone
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Gianni
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Re: esodo 12:23

Messaggio da Gianni »

Questione molto complicata, Leone.
leone
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Re: esodo 12:23

Messaggio da leone »

E' vero molto complicata.
Allora, perché Sefora circoncise il figlio?
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Gianni
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Re: esodo 12:23

Messaggio da Gianni »

Lasciamo rispondere, poi dirò anche la mia. :-)
noiman
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Re: esodo 12:23

Messaggio da noiman »

Mimymattio anche, ma la tradizione sostiene che Moshè e Aron sono i pilastri terreni del Santo che ha sua volta li copre come con ali come fa l’architrave sulla porta.
C’è una specie di inversione di pensiero, noi prevediamo prima l’architrave e solo dopo i suoi sostegni, il divino prevede simbolicamente invece che prima ci siano i sostegni e poi il tetto, il collegamento con le mitzvot e la Torah.
prima faremo e poi ascolteremo” c’è analogia ?

In tutto questo si può cogliere una notevole simbologia, ogni azione ogni parola trova la giusta collocazione in questo immenso puzzle , gli stipiti, l’architrave costituiscono una porta da cui si può uscire o entrare e può essere redenzione o perdizione.
In quella notte fu posta una siepe che rese l’ebreo invisibile all’angelo della morte
L’architrave è la protezione; Nel passaggio del Mar Rosso non c’è architrave, rimangono gli stipiti che sono le due ali del mare che si apre, non servono più le ali del Signore, Israele è uscita dall’Egitto e inizia il periodo di purificazione.
Dunque:ויהפכו כל המים אשר ביאר לדם “si cambiarono tutte le acque in sangue”(smot-vaierà 7/20)(esodo).
Noiman
noiman
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Re: esodo 12:23

Messaggio da noiman »

Rispondo a Leone, “ha-h’arì” :YMHUG:

Come ha scritto Gianni, l’argomento è complesso, ma si può fornire una risposta leggera:
Una osservazione interessante è che sappiamo che Moshè è di origine ebraica, appartenente alla discendenza di Levi, ma sappiamo che è di aspetto e cultura egiziano, D-o , per una strana sorte D-o gli propone una donna non ebrea , probabilmente di razza etiope. Sarebbe bello approfondire questo aspetto , ma qualche elemento lo possiamo cogliere dai fatti successivi:

Ghershom è il figlio primogenito di Moshè che per rispettare il patto con Ietrò non viene circonciso e non è figlio di madre ebrea.
La Torah su questo aspetto è molto coincisa, racconta questi avvenimenti dedicando a fatti temporali molto lunghi poche parole, Moshè diventa pastore al servizio del suocero, nasce un primo figlio e poi un secondo.
L’aspetto temporale non viene marcato, non si tratta di giorni o mesi ma anni , sicuramente sono alcuni anni, la Torah non spiega di quanto tempo si tratti, ma ci fornisce un indizio importante: “E il Signore disse a Moshè”in Midian:”ritorna in Egitto, perché sono morti tutti quelli che volevano ucciderti”(Shmot4/19) (esodo).
Questi fatti sono narrati in poco più di quattro versetti. (il tempo semitico ….. ?)

Il testo in Shemot non concede spazio, subito dopo che Moshè accetta l’incarico avviene un fatto stranissimo.
Concluso l’incontro con D-o, Moshè ritorna da Ithrò , ha fretta di partire per ritornare in Egitto e si porta dietro moglie e i figli,il libro di Shmòt aggiunge un dettaglio :” li fece salire su un asino”, non si parla di asini , non sono menzionati accompagnatori, chi parte è solo Moshè, un asino, due figli e la moglie.
Durante il viaggio D-o parla ancora a Moshè , non pare una rivelazione, forse il dialogo avviene nel sonno, nessun roveto, nessuna nuvola, nessuna colonna di fuoco.
Le armi che il Signore gli ha dato sono ancora spirituali e riposte nel fodero.

Durante il viaggio egli sostò in un ricovero; Il Signore lo colpì e cerco di farlo morire. Allora Tsipporà prese una selce, tagliò il prepuzio del figlio e gettandolo ai piedi di Moshè e gli disse: “Ora si che tu mi sei sposo acquistato con il sangue”. Il Signore lo lasciò, ed essa disse allora : “Mi sei sposo per il sangue in merito alla circoncisione”(Shmot 4/24:26) (esodo).
Anche esaminando il testo ebraico non è ben chiaro chi è il soggetto colpito, “il Signore lo colpi” potrebbe essere Moshè ma anche il figlio primogenito Ghershom.
Secondo questa interpretazione D-o attenta alla vita del figlio e la madre lo salva tramite la circoncisione, ma ci si chiede dove era Moshè?
Perché D-o non gli ha detto di circoncidere suo figlio per entrare nel patto di Avraham ?
Forse Moshè aveva trascurato questa importante mitzvà?

I commentatori nel tempo hanno trovato altre analogie con quello che era già accaduto nel passato, questo episodio ricorda per certi aspetti Jacov che nel viaggio di ritorno verso il luogo della sua origine viene aggredito da un angelo o da D-o stesso, essi combattono tutta la notte alla fine l’angelo gli tocca l’anca , Tzippora taglia nella notte il prepuzio del figlio e lo getta ai piedi di Moshè .
Altra analogia, in entrambi i racconti subito dopo avviene l’incontro con un fratello per Jacov è Esav , per Moshè è Aron , anche i passi di Bereshit e d Shmot sono consequenziali.
Ci sono altri particolari che ci possono fare riflettere.
Jacov dopo l’incontro con l’angelo cambia nome e diventa Israel, Moshè invece mantiene il nome.
Il messaggio interpretabile potrebbe essere che da singolo uomo Jacov diventa un popolo, Israel , Moshè riceve l’incarico di liberalo e prepararlo al ricevimento della Torah, ma prima occorre quasi ricrearlo traendolo dall’Egitto
In questa parte del racconto non compaiono nomi , tranne quello di Tzipporà , l’unico personaggio che compie una azione.
Per quattro volte nel libro di Shmot il ruolo femminile è determinante, la prima volta la madre affida Moshè al Nilo, la seconda volta la figlia del faraone lo salva dal Nilo, la terza volta le levatrici egiziane rifiutano di uccidere i figli maschi degli ebrei , la quarta volta è la moglie che salva Moshè
La grande novità è l’inserimento nel patto di Avrahàm di una donna non della sua discendenza e questo non avviene per accettazione passiva, l’insegnamento è che esiste la possibilità della completa integrazione nel patto tramite il sangue, che unisce e ricompone, questo è valido per i “ghiur”
Riconsideriamo il testo:
Durante il viaggio egli sostò in un ricovero;il Signore lo colpi e cercò di farlo morire, allora Tzipporà prese una selce, taglio il prepuzio del figlio con quello toccò i piedi di Mosè e gli disse: כי חתן דמים אתה לי”Ora si che tu mi sei sposo acquistato con il sangue”.Il Signore lo lasciò, ed essa disse allora: “ Mi sei sposo per il sangue in merito alla circoncisione”(shmoth 4/24-26).(esodo)
L’affermazione di Tzipporà :” Tu mi sei sposo acquistato con il sangue” è emblematica e significativa: “Io ti ho salvato mediante il sangue del bambino”.
come una seconda notte nuziale ( il fatto è avvenuto di notte), una nuova unione suggellata con il sangue.
Nasce un nuovo rapporto che pone le basi del futuro “ Tu mi sei sposo acquistato con il sangue” , riconferma il patto di Avrahàm .
Va anche notato una stranezza, una donna straniera compie quello che è un rito maschile , non c’è tempo da perdere tutto avviene molto in fretta, è la seconda volta che Moshè viene salvato da una donna, la prima volta dalla principessa Bata e nessuna di queste donne discende da Avrahàm, argomento per ulteriori riflessioni.
Shalom
Noiman
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Gianni
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Re: esodo 12:23

Messaggio da Gianni »

Noiman ... :YMAPPLAUSE:

Hai reso semplice una questione che io avevo trattato anni fa in modo "complicato":
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