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Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: mercoledì 28 novembre 2018, 13:30
da bgaluppi
Oltretutto, Maimonide scrive con una chiarezza davvero splendida.

Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: domenica 19 maggio 2019, 22:27
da Janira
Pochi giorni fa ho partecipato ad uno "studio biblico" sui versetti della lotta di Giacobbe. Volete sapere l'interpretazione strabiliante che ne è venuta fuori? L'essere che lotta con Giacobbe non è altri che.. la-preincarnazione-di-Gesù!!!
Inutile dire che in quello stesso momento ho deciso di non frequentare più i loro incontri... :-(

Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: domenica 19 maggio 2019, 23:09
da bgaluppi
Mammamia... È per questo che, fuori da questo forum, evito sempre di parlare di Scrittura con chi appartiene ad una confessione religiosa.

Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: lunedì 20 maggio 2019, 8:44
da Janira
Sono arrivata alla stessa conclusione.. :-O

Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: lunedì 20 maggio 2019, 9:24
da Tony
Ciao a tutti ,leggevo il testo proprio in questi giorni e leggendolo tutto ho percepito che il cambio del nome di Giacobbe in Israele fosse dovuto alle vicissitudini passate ,per quanto riguarda l'essere che lotta con lui la stranezza rimane , Giacobbe all'improvviso si ritrova a lottare con uno nel mezzo della notte fino all'alba . Altro che Gesù . Con che sicurezza fanno certe affermazioni !!!

Un altro senso che viene dato al fatto che l'essere non dice il suo nome era per evitare che Giacobbe facesse qualche monumento , insomma per evitare l'idolatria del soggetto (dato che era comune dare nomi ai luoghi ecc) . Possibile?

Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: lunedì 20 maggio 2019, 13:32
da bgaluppi
Credo che mimymattio e amos abbiano riportato molte informazioni utili, citando grandi commentatori. Seguendo queste indicazioni e leggendo cosa dice obbiettivamente il testo, forse possiamo trarne delle domande. Il testo annuncia chiaramente che Giacobbe lotta con un uomo (אִישׁ֙ ish, e Os 12:4 ci informa che era un malak, un messaggero, lo stesso che incontra a Betel, dunque un malak Yhvh), il quale non può vincere Giacobbe (ma come potrebbe mai un "angelo", addirittura rappresentante di Dio, non essere in grado di prevalere su un uomo?); quest'uomo non riesce neppure a sfuggire a Giacobbe, tanto che gli chiede di lasciarlo andare "perché spunta l'alba" (e doveva pregare, Gen. Rabbah 78:1, Chullin 91a). Al v. 30 è scritto che Giacobbe chiamò quel luogo Peniel perché là "ho visto elohim faccia a faccia e la mia nefesh fu salvata". Giacobbe, grazie a quell'esperienza, può dire di aver visto Dio faccia a faccia e esser stato salvato. Ma sappiamo che nessuno ha mai visto Dio (Gv 1:18). Che significa dunque l'espressione raiti elohim panim el panim (ho visto elohim faccia a faccia) e perché Giacobbe sentiva di necessitare salvezza? Salvezza da cosa? Io credo che essendo l'uomo in questione un malak, ossia un messaggero di Dio, lo stesso che Giacobbe incontra a Betel, e non essendo il malak in grado di prevalere con Giacobbe, tutto il racconto sia una visione o una parabola, come spiegano i commentatori ebrei citati, e contenga un insegnamento, che ci spiega le vicissitudini interiori vissute da Giacobbe in virtù della sua vicenda col fratello Esaù.

Re: Giacobbe e gli angeli di Dio

Inviato: domenica 12 gennaio 2020, 14:18
da speculator
L'angelo di Yhwh e' un messaggero-rappresentante di Yhwh.

Ha una sua personalità e autonomia, ma, a volte essendo immediatamente e direttamente in contatto con Yhwh, da' anche risposte e parole da Dio stesso; per questo si trova scritto: "Yhwh disse..."