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Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: giovedì 24 maggio 2018, 22:40
da chelaveritàtrionfi
Saul era un giovane della tribù di Beniamino . Alla tribù di Beniamino al tempo di Giosuè , tirando a sorte , toccò il territorio di Canaan. I Cananei abitavano lungo le sponde del giordano e in riva al mare (numeri). La loro terra fu anche colonizzata dai filistei. Al tempo dell'esodo era una delle più piccole tribù del deserto. Ogni "pezzo" di popolo si portava con se anche le credenze religiose del territorio di provenienza o di lunga permanenza. Così da Canaan all'egitto nel caso dei beniamini. Da iscrizioni Egizie , Babilonesi ed aSsire si apprende come queste popolazioni adorassero varie divinità. Tra essi vi erano anche i fenici.

i testi ugaritici hanno rivelato i nomi di molte divinità: El, capo del pantheon; Ba’al, dio della pioggia fecondatrice; ᾿Anat, dea guerriera; Mōt, re degli inferi. /i] (fonte treccani)

Nel brano 1sam 28 riportato in questa discussione , leggiamo di Saul alle prese con una evocatrice di spiriti.

.+ 6 Benché Saul interrogasse Geova,+ Geova non gli rispondeva mai,+ né mediante sogni+ né mediante gli Urim+ né mediante i profeti.+ 7 Infine Saul disse ai suoi servitori: “Cercatemi una donna che possieda uno spirito medianico,+ e certamente andrò da lei e la consulterò”. Quindi i suoi servitori gli dissero: “Ecco, c’è una donna che possiede uno spirito medianico a En-Dor”.+TNM

nota.
Urim e Tummin disegnavano uno strumento di divinazione. La comunicazione tra Hashem e gli ebrei avveniva attraverso 3 vie: profeti, sogni e urim e tummin. Nella letteratura assira vengono citati : sogni, profezie e le tavole dei destini.

e Tavole dei Destini dovevano stare sul petto delle divinità mediatrici fra gli altri dei ed il genere umano, per svolgere la loro

La descrizione dei paramenti del Sommo sacerdote nell'Esodo descrive Urim e Tummim come "messi dentro" il sacro pettorale, indossato dal sommo sacerdote sull'Efod. (Esodo 28 - Esodo 28:30)

Saul non aveva avuto risposta da Hashem. Allora si recò da una evocatrice di spiriti.
La prima domanda è: Ma Saul credeva agli spiriti? A quanto pare si . forse perchè leggo all'occidentale e la teoria del "ricordo " non mi convince". Che roba è?

La seconda domanda è: davvero la negromante vide Samuele?
La negromante dice di aver visto un Elohim salire. La richiesta di Saul era stata di far "salire Samuele".

Anche oggi esistono gli evocatori di spiriti. Benchè possono essere ciarlatani come allora, le arti divinatorie sono antiche.. sono sempre esistite . Molto spesso ciò che viene detto si avvera.

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 9:33
da LucaincercadiDio
Siamo tutti d'accordo che alla morte lo spirito esca dal corpo e così non rimane che il nulla.
Ma quello che volevo intendere io, e forse mi sono spiegato male è sapere cosa ne pensate del fatto che anche oggi certi uomini possano mettersi in contatto con i demoni.
Vero è che ci sono molti ciarlatani ma vero anche che molti che sono dediti all'occultismo di queste predizioni ci vivono perché sono accurati in quello che dicono.
Per fenomeni paranormali intendo le manifestazioni visive e uditive di situazioni fuori dalla normalità, apparizioni o possessioni etc etc, senza passare per la via più semplice che tutto dipende dalla psiche..
Come è possibile che ancora oggi ci siano queste porte aperte che collegano la nostra realtà con quella spirituale?

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 12:05
da bgaluppi
Luca, tu ne parli come se avessi la certezza dell'esistenza di certe cose. Ma una cosa è avere una certezza, un'altra avere una credenza.

Saul fa proprio questo: innanzitutto crede nella permanenza dello spirito dei morti, poi crede di parlare con lo spirito di Samuele perché la negromante gli dice che aveva visto salire dalla terra un “dio” (LXX), o un “giudice” (elohim), nelle sembianze di un vecchio con il mantello...; ma lui non vede nulla, crede solo a ciò che gli dice la negromante e crede che il vecchio col mantello sia Samuele, perché voleva che fosse Samuele. Crede, ossia presume. Nota che la Bibbia non dice che gli spiriti dei morti esistono, non dice che quello era lo spirito di Samuele. Anzi, la Bibbia dice proprio il contrario, ossia che l'anima è l'essere umano vivente (“e l'uomo [di terra] divenne anima vivente”, Gn 2:7), che il corpo torna alla terra e lo spirito torna a Dio dopo la morte (Ec 12:9), e che i morti non hanno consapevolezza (Ec 9:5,10). Eppure, Saul chiede alla negromante di evocare ciò che la Bibbia afferma chiaramente non esistere. Gli uomini credono nella Bibbia, ma poi credono anche in ciò che la Bibbia afferma non esistere (falsi dèi e spiriti dei morti); ergo, non credono veramente nella Bibbia. Se si crede nella Bibbia, si crede a ciò che essa dice. Per questo la Bibbia, tramite i profeti, dice tante volte all'uomo di essere stupido perché invece di credere in Dio crede negli dèi.

Per quanto riguarda angeli e demoni, il discorso è diverso, e potrebbe portarci fuori tema. Cosa dice la Bibbia? Ne parla? Dice che esistono creature di questo tipo? La Bibbia parla certamente di “angeli” (“messaggeri”) e di “demoni” (elohim, dàimones, theòi), ma non dice che essi sono “creature”, eppure tutti pensano che lo siano. Prova a cercare un versetto nella Bibbia che affermi che angeli e demoni esistono come esistono gli uomini, gli astri e gli animali, ossia che affermi che angeli e demoni esistono in quanto esseri creati; se una cosa esiste è perché Dio la crea, altrimenti non esisterebbe (o dovremmo ammettere che Dio non è unico). Ora, se io credo nella Bibbia e se la Bibbia non parla di angeli e demoni come esseri creati (ma come fenomeni agenti), perché mai io dovrei credere che lo siano? Perché lo dice “qualcuno”? Innanzitutto, i termini sono traslitterati dal greco e non significano “angelo” e “demone”, ma “messaggero” e “deità minore” (anche theòs, come elohim, può riferirsi a Dio o a un dio) e sono diversi, perché il messaggero nella Bibbia non è mai una deità mentre gli elohim e i dàimones lo sono. E poi, in italiano, i dèmoni non sono propriamente il demònio (che è il "diavolo" cattolico con le corna). Quindi bisogna stare attenti a non fare di tutta l'erba un fascio. Se traducessimo tutti i singoli versetti col significato proprio dei termini, molte cose apparirebbero diverse. Allora cosa sono questi “elohim”, o “dàimones”, o “theòi”? Sono deità pagane, deità inferiori, in cui gli uomini credono da sempre, e che la Bibbia afferma chiaramente non esistere e in cui insegna a non credere (Is 45:5,6, tra altri esempi). Is 65:11 dice:

“Ma voi, che abbandonate il Signore, che dimenticate il mio monte santo, che apparecchiate la mensa a Gad e riempite la coppa di vino profumato a Meni”.

La LXX traduce “a Gad” con τῷ δαίμονι, “al demone”, “alla deità”, corrispondente all'ebraico גָּד (gad), “fortuna”, o “dio della fortuna”, una deità fenicia. Dunque, il dàimon è una deità pagana, un falso dio. La Bibbia dice che non esistono deità oltre all'unico Dio. È solo con i Vangeli che i demòni vengono fatti diventare — da chi legge e interpreta — vere e proprie creature spirituali, come gli angeli, dei “diavoli” malvagi che se ne vanno in giro a tormentare la gente (e solo alcuni, non tutti...); ma da nessuna parte, neppure nei Vangeli, è scritto che essi sono “creature”, ossia che esistono perché creati da Dio. Se una entità esiste, è perché Dio la crea. Allora, siccome la Bibbia non dice da nessuna parte che gli angeli e i demoni sono creature, ed essi non vengono menzionati nel racconto della creazione, bisogna capire perché nel I secolo si parlava tanto di angeli e demòni, come risulta dai Vangeli e dalla letteratura ebraica.

Gli scritti biblici riportano molte credenze del tempo in cui furono scritti, ma ciò non significa che certe credenze — perché lo dice la Bibbia — debbano essere verità; lo studioso serio deve saper distinguere ciò che è verità da ciò che è credenza comune, ciò che è reale da ciò che è simbolico, ciò che esiste come azione o accidente da ciò che esiste come ente che provoca azioni e accidenti. La Bibbia dice che sopra il cielo c'è l'acqua, e sappiamo bene che non è vero; dice che Dio “è assiso sulla volta della terra”, ma sappiamo che la terra non ha alcuna volta; dice che Dio camminava nel Giardino, ma sappiamo che Dio non ha gambe; dice che Dio crea con la Sua parola, ma sappiamo che Dio non ha corde vocali e bocca per parlare; e Paolo pensava che il vino curasse il mal di pancia. Allora, o si crede a tutto o a niente; oppure, si impara a riconoscere le cose per quello che sono (e questa è la via giusta).

Fatto ciò, bisogna capire anche come mai molti uomini che credono in Dio credono anche negli dèi, ossia negli eloim e nei dàimones; e poi fanno confusione tra malakim, elohim, theòi, àngheloi, dàimones... Sono tutti termini diversi, vanno capiti bene e inquadrati nei diversi periodi storici.

Poi, se qualcuno dice che gli spiriti e i demoni esistono, non significa che esistano. Io posso dire che esistono gli spiriti perché magari sostengo pure di averli visti, ma il fatto che io lo dica non li fa necessariamente esistere. E se la Bibbia utilizza questi termini, bisogna capire bene il significato proprio, in che modo li utilizza e se essi acquistano significati diversi nei diversi periodi storici.

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 15:03
da trizzi74
bgaluppi ha scritto:Prova a cercare un versetto nella Bibbia che affermi che angeli e demoni esistono come esistono gli uomini, gli astri e gli animali, ossia che affermi che angeli e demoni esistono in quanto esseri creati;
Non è da escludere che quando l’autore di Colossesi 1:16 scrisse che “in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili” avesse in mente la creazione di questi esseri spirituali.

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 15:28
da bgaluppi
Giusto, Mattia. E Paolo fa moltissimi collegamenti col pensiero tradizionale. Anche la Torah fu creata in cielo, e pure il tabernacolo. Ma non si tratta di creature spirituali: “Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti” (Eb 8:5).

“Cose invisibili” significa cose impossibili da vedere con gli occhi, nella realtà, non certo “esseri spirituali”. Siamo noi che, in virtù di una mentalità influenzata dal paganesimo, quando leggiamo “cose invisibili” le associamo con “creature spirituali”. Se Dio avesse creato angeli e demoni, perché mai la Bibbia non dovrebbe dirlo chiaramente? Perché ciò che noi chiamiamo angelo, in realtà, è messaggero; e ciò che chiamiamo dèmone, o demònio, in realtà è divinità minore. Ora, se Paolo parlasse di angeli e demoni come li intendiamo comunemente (ma non lo fa, perché parla di “cose non visibili”) e li leggessimo col loro significato proprio, starebbe dicendo che Dio ha creato messaggeri e addirittura deità minori o spiriti di demoni impuri (Lc 4:33). Ammesso e non concesso che i messaggeri possano essere creature (anche se la Bibbia non lo dice mai), perché Dio dovrebbe creare qualcosa di impuro e maligno, o addirittura delle deità minori, che detesta? Non dice forse Dio stesso che gli dèi non esistono? E quegli dèi sono proprio i dàimones o i daimònia di cui parlano i Vangeli e la LXX.

Inoltre, se le cose invisibili fossero “esseri spirituali invisibili”, intanto non sarebbero “cose” al neutro, perché dàimon, ànghelos e theòs sono nomi maschili; e perché mai gli uomini dicono di vederli? Se sono invisibili, non possono essere visti (il termine ἀόρατος significa “non visibile con gli occhi”). Infatti, nella Bibbia, i messaggeri appaiono sempre o sotto forma di uomini, animali o agenti naturali, oppure tramite sogni e visioni (anche nei Vangeli); i demoni, invece, nessuno li ha mai visti nella Bibbia (se ne vedono solo gli effetti: idolatria, spiritismo, necromanzia, comportamenti psicotici e violenti). Ma sono gli uomini che dicono di vederli, non la Bibbia... E se non li vedono, li “percepiscono”...

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 20:28
da bgaluppi
Sotto, alcuni esempi di come il termine δαιμόνιον (daimònion), usato 63 volte nelle Scritture Greche, è usato nella LXX. Teniamo presente che la Settanta era usata dagli agiografi delle Scritture Greche.

Sl 96:5:
“Poiché tutti gli dèi [אלהי, elohe, οἱ θεοὶ, hoi theòi] delle nazioni sono idoli vani [אלילים, elilim, δαιμόνια, daimònia]; il Signore, invece, ha fatto i cieli”

Elohim, hoi theòi, gli dèi
Elim, daimonion, idolo vano, falso dio

Is 13:21:
“ma vi riposeranno le bestie del deserto e le sue case saranno piene di gufi; vi faranno dimora gli struzzi, i sàtiri [שָׂעִיר, sayir, δαιμόνια, daimònia] vi balleranno”

Sayir, deità in sembianze di capro che gli israeliti adoravano nel deserto (Lv 17:7)

Dt 32:17:
“Hanno sacrificato a dèmoni [לשדים, lasedim, δαιμονίοις, daimonìois] che non sono Dio, a dèi [אלהים, elohim, θεοῖς, theòis] che non avevano conosciuto”

Shed (שֵׁדִים), dall’assiro šêdu, uno spirito di protezione, ad immagine di toro (ricorda qualcosa?).
Elohim, plurale di eloha, deità
Theòs, deità

Sl 106:37 (vedi sopra):
“sacrificarono i propri figli e le proprie figlie ai demòni [לשדים, lasedim, δαιμονίοις, daimonìois]”

Ciò che il latino tardo traslittera in demòni, fa riferimento specifico a falsi dèi, deità pagane, che Dio, tramite il profeta, afferma essere inesistenti (Is 45:5,6); dunque i demòni come li intendiamo noi sono falsi dèi che non esistono. Nel primo secolo era diffusa tra i giudei la credenza che certe malattie fossero provocate da spiriti maligni, quelli che Lc 4:33 chiama “spiriti di divinità impure”; in ebraico, impuro è טָמֵא (tame), che significa “inquinato”, e definisce qualcosa di non idoneo, corrotto. Dunque, il daimònion era una manifestazione del male. Il termine italiano è la traslitterazione del latino tardo daemonium, che a sua volta è la sostantivazione al neutro dell'aggettivo δαιμόνιος (daimònios), che significa “appartenente alla divinità”. Ecco dunque spiegato il significato che gli autori dei Vangeli davano al termine daimònion: la manifestazione del male, della corruzione, “ciò che appartiene alla divinità pagana”, ed è un termine neutro, che indica una cosa, una condizione; il daimònion produceva malattie di vario tipo (secondo la credenza del tempo), per cui “l'indemoniato” poteva essere qualcuno che aveva una malattia, tipo sordità, incapacità di parlare, comportamento psicotico etc. Yeshùa, con l'autorità concessagli da Dio, liberava l'indemoniato dall'influenza del male manifestatosi sottoforma di malattia, dunque il poveretto guariva.

Per capire quanto la demonologia presso gli ebrei fosse dovuta all'influenza superstiziosa delle culture con cui erano entrati in contatto (cananei, babilonesi, assiri, caldei), vedere qui:

http://www.jewishencyclopedia.com/artic ... demonology" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 21:14
da AKRAGAS
Molto bene, Antonio, bravissimo.
Ecco una analisi scientifica, obiettiva. :YMHUG:

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 21:24
da bgaluppi
Grazie Akra. Poi, ognuno pensi quello che vuole, se vogliamo credere a demoni e spiriti maligni, crediamoci; ma non penso sia un'abitudine sana, che porta cose buone. :-)

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 21:37
da AKRAGAS
Certamente, Antonio, ognuno è libero di crederci o meno.
Qui, in questo forum, mi sembra doveroso sottolineare la differenza tra una analisi scientifica delle Scritture, fatta di ricerca e studio, rispetto alle semplici e frettolose conclusioni, fatte senza verifica né approfondimenti.
La comprensione delle Scritture è liberazione dall'ignoranza del mondo. Infatti, certe credenze possono provocare danni a persone sensibili.
È un atto di giustizia dire verità che ci liberano dal male e dalle sue conseguenze.

Re: 1Sam 28:3-25

Inviato: venerdì 25 maggio 2018, 22:08
da bgaluppi
Molto d'accordo, Akra. È davvero un atto di giustizia. Ma per molti, a volte, risulta difficile accettare certe evidenze, che mettono in crisi un modo di pensare radicato. L'uomo si spaventa davanti al cambiamento, alla novità, all'ignoto. Ma cosa abbiamo da temere se confidiamo in ciò che la Scrittura ci dice? Purtroppo, più vado avanti e più mi rendo conto che non è affatto vero ciò che sento spesso ripetere dai religiosi: “la Bibbia è scritta per i semplici”, intendendo erroneamente per semplici gli ignoranti, ossia coloro che non hanno acquisito o non vogliono acquisire una certa conoscenza per poter comprendere le cose. No. Dio certamente ama i semplici, ma la Bibbia non fu scritta per gli ignoranti; fu scritta per il popolo ebraico, nella lingua e nel linguaggio che tutti capivano perfettamente, mentre i Vangeli (forse tranne Luca) furono scritti probabilmente in aramaico (che moltissimi comprendevano, non solo gli ebrei) e poi trascritti in greco, che tutti comprendevano, ma che già modifica il significato di certe espressioni tipiche di una lingua e di un ambiente particolare. Dunque, la Bibbia parlava agli uomini del tempo in cui fu scritta.

Oggi, la maggior parte della gente legge traduzioni in varie lingue, incapaci di rendere certe espressioni e significati dell'aramaico e anche del greco, e influenzate dalla dottrina religiosa cristiana, che si distacca profondamente dalla cultura e dal pensiero ebraico in cui fu partorita tutta la Bibbia, ebraica e greca. Per cui, oggi la Bibbia parla a chi si mette nella condizione di capirla.