Tetagramma nel Nuovo Testamento
Inviato: domenica 15 aprile 2018, 16:49
Mi chiamo AnnaMaria e da tempo che leggo con interesse articoli e i vostri dibattiti.
Il vostro modo di spiegare le cose è molto semplice e lineare per chi non conosce storia cultura e lingua originale del mondo biblico.
Discutendo con un tdg sul famoso nome mi ha evidenziato che ci sono nei rotoli di qumran la presenza del tetagramma anche nel NT.
Ho cercato di fare una ricerca veloce su internet su questo argomento ma non ho trovato niente.
POTETE DARMI DELUCIDAZIONI?
Qui vi allego ciò che mi ha scritto il tdg:
È vero, gli scribi e i farisei "gestivano" la legge, ma Gesù quando non era d'accordo con il modo in cui l'applicavano e con i cavilli che aggiungevano glielo faceva notare e non li ascoltava, anzi.
Prendiamo il caso della samaritana al pozzo.
Secondo il talmud, gli antichi rabbini insegnavano di non parlare con una donna per strada, neppure con la propria moglie.
Essi sostenevano che era meglio bruciare le parole della legge piuttosto che perdere tempo nell'insegnarle alle donne (citato in La Bibbia per la famiglia, a cura di Gianfranco Ravasi, Milano, 1998, p.303).
Fra l'altro la Mishnah dava questo consiglio: "non fare molte chiacchiere con le donne... Chiunque fa molte chiacchiere con le donne porta male a se stesso, trascura lo studio della Torah e infine erediterà il Ghehinnom" o la Geenna (Aboth 1:5). Inoltre, asseriva ancora: "[la legge sulla] 'testimonianza giurata' vale per gli uomini, ma non per le donne." (Shebuoth 4:1) Il Talmud, A. Cohen, 1935, trad. Dall'inglese di A. Toaff, 3a ed. Anastatica, Bari, 1986, p. 133.
Tale consuetudine veniva seguita al tempo di Gesù, infatti i discepoli si meravigliavano perché parlava con una donna (Giovanni 4:27).
Gesù non tenne conto della tradizione.
Un altro esempio? I farisei consideravano ritualmente impure le persone comuni ed evitavano di avere stretti contatti con loro.
In un suo libro Alfred Edersheim spiega che un fariseo "si impegnava a non vendere a una persona comune nessuna sostanza liquida o secca (alimenti o frutta) e a non comprare da lei alcuna di tali sostanze, a non essere suo ospite, e a non ospitarla mentre indossava i suoi abiti (a motivo dell'eventuale impurità)" (The life and times of jesus the messiah).
Ecco perché i farisei criticarono Gesù che mangiava con i peccatori e gli esattori di tasse (marco 2:16).
Pure in questo caso Gesù non tenne conto della Tradizione, infatti le folle erano stupite dal suo modo d'insegnare, poiché insegnava non come i loro scribi (matteo 7:28, 29).
In varie occasioni Gesù condannò apertamente i farisei.
In un'occasione disse: "E così avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione. Ipocriti, Isaia profetizzò appropriatamente di voi, quando disse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini." (Matteo 15:1-11).
Gesù raccolse spighe di grano di sabato, guarì di sabato, toccò un lebbroso e lanciò in aria i banchetti dei cambia monete al tempio, solo per citare altre occasioni in cui non gli importò del pensiero dei farisei, anzi li attaccò apertamente definendoli ipocriti, guide cieche, sepolcri imbiancati e razza di vipere (matteo 23:12-36)
Per quale motivo, allora, avrebbe dovuto mostrare considerazione per le loro convinzioni apostate del non pronunciare il nome di Dio? Ecco perché hai detto un'eresia.
Oltretutto sapeva perfettamente che uomini di fede come Abraamo, Mosè, Davide, Elia, non avevano avuto alcuno scrupolo nel pronunciare il Nome e questi uomini erano accetti a Dio, non gli ipocriti e malvagi scribi e farisei del tempo di Gesù.
Perché mai Gesù sarebbe dovuto andare contro l'eccellente esempio di uomini di grande fede, solo per non urtare gli ipocriti religiosi dei suoi giorni?
Oltretutto Dio disse in malachia 3:6 "Io sono Geova; non cambio. E voi siete figli di Giacobbe; non siete ancora arrivati alla vostra fine"
Dio non cambia, se il suo nome era importante usarlo lo è tutt'ora.
Torniamo a Gesù.
Innanzitutto lui stesso disse che "la scrittura non può essere annullata" (Giovanni 10:35 CEI).
E di sicuro conosceva quanto la Scrittura dice Esodo: ""Jahve... questo è il mio nome IN ETERNO, questo è il mio ricordo PER SEMPRE" (esodo 3:15 Ga).
Oltretutto secoli dopo la sua morte gli ebrei lo accusarono che se egli compiva miracoli, era solo perché si era impadronito del nome segreto di Dio (The book of jewish knowledge).
In Giovanni 17:6 leggiamo: "Ho fatto CONOSCERE IL TUO NOME agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e me li hai dati, e loro hanno ubbidito alla tua parola".
È vero che qui per nome si intende più che la sola pronuncia del tetragramma, il nome non soltanto identificava la persona, ma ne rivelava il carattere. Quindi Gesù rivelò sia la persona che il carattere del Padre in modo molto più intimo di quanto non fosse fatto prima. E siccome il nome è indissolubilmente legato alla persona e al carattere di Dio, difficilmente avrebbe potuto dire di averne fatto conoscere il nome se avesse evitato di usarlo.
Comunque al tempo di Gesù non si sa con esattezza se il divieto dell'uso del nome fosse universalmente accettato da tutti, vi erano fra gli ebrei molte divergenze di opinioni su dottrine importanti (vedi la risurrezione, Matteo 22:23) ed esistevano numerose sette in contrasto tra loro anche su questioni fondamentali (ad esempio i sadducei accetavano solo i libri del pentateuco).
Gesù si rivolse a Dio chiamandolo padre, anche noi lo facciamo, ma se ci chiedono qual è il nome di Dio, sappiamo che ha un nome proprio, come lo sapeva Gesù e lo usava, lo usava anche quando leggeva le scritture, ecco perché è importante che sia riportato nella bibbia e non sostituito.
Io so qual è il nome di mio padre, lo chiamo papà, ma se devo compilare un foglio in cui devo riportare il suo nome o presentarlo a qualcuno lo chiamo per nome, non dico semplicemente papà.
Per quanto riguarda l'uso del nome di Dio nel nuovo testamento l'apostolo Giovanni in apocalisse o rivelazione 19:1, 3, 4, 6 usa il termine Alelouia = lodate Geova, se Dio non avesse voluto che il suo nome proprio comparisse nel nuovo testamento perché ispirò Giovanni ad usarlo in tale esclamazione?
Sarebbe contraddittorio, come sarebbe contraddittorio un libro che omette la parola Dio e che poi usa l'espressione vivadio.
Oltre a questo la Tosefta, una raccolta scritta di leggi orali completata verso il 300 E.V., dice riguardo agli scritti cristiani che bruciavano in giorno di sabato: “Non salvano da un incendio i libri degli evangelisti e i libri dei minim [che si ritiene fossero cristiani ebrei]. Vengono lasciati bruciare dove si trovano . . . essi e i riferimenti al Nome Divino che contengono”. La stessa fonte cita Rabbi Yose il Galileo, vissuto all’inizio del II secolo E.V., che disse: “Gli altri giorni della settimana si tolgano [dagli scritti cristiani] i riferimenti al Nome Divino e si conservino, e il resto bruci”. Pertanto, ci sono chiare indicazioni che nel II secolo E.V. gli ebrei credevano che i cristiani usassero il nome di Geova nei loro scritti.
ALLA DOMANDA CHE FECI SU ESODO QUANDO MOSE' CHIESE A DIO IL SUO NOME....VISTO CHE MOSE' CONOSCEVA IL TETAGRAMMA MI è STATO RISPOSTO COSI':
questo non significa che Mosè o gli israeliti non conoscessero il nome di Geova. Il nome stesso di Iochebed madre di Mosè forse significa “Geova è gloria”. (Eso 6:20)
chiedendo il nome di Dio, Mosè chiedeva in merito alla persona rappresentata dal nome. In realtà era come se dicesse: Cosa posso dire di te al tuo popolo?
voleva sapere di più sulla persona identificata da quel nome, qualcosa che potesse assicurare al popolo che Dio lo avrebbe davvero liberato.
Come hai detto anche tu i nomi nei tempi biblici non erano semplici etichette ma avevano profondi significati, dicevano qualcosa sul carattere della persona.
POI MI HA INVIATO FOTO DI UN LIBRO DOVE MI MANDA LE VERSIONE BIBLICHE PRESENTI IL TETAGRAMMA DI TUTTE LE LINGUE ANCHE IN EBRAICO.
POI UN ELENCO DEI ROTOLI DEL MAR MORTO NON BIBLICI CONTENENTI IL TETAGRAMMA NE ELENCO ALCUNI:
4QpPS37 commentoal salmo 37
4QPiS a,b,c, commento a Isaia
GRAZIE DELLA VOSTRA PAZIENZA
Il vostro modo di spiegare le cose è molto semplice e lineare per chi non conosce storia cultura e lingua originale del mondo biblico.
Discutendo con un tdg sul famoso nome mi ha evidenziato che ci sono nei rotoli di qumran la presenza del tetagramma anche nel NT.
Ho cercato di fare una ricerca veloce su internet su questo argomento ma non ho trovato niente.
POTETE DARMI DELUCIDAZIONI?
Qui vi allego ciò che mi ha scritto il tdg:
È vero, gli scribi e i farisei "gestivano" la legge, ma Gesù quando non era d'accordo con il modo in cui l'applicavano e con i cavilli che aggiungevano glielo faceva notare e non li ascoltava, anzi.
Prendiamo il caso della samaritana al pozzo.
Secondo il talmud, gli antichi rabbini insegnavano di non parlare con una donna per strada, neppure con la propria moglie.
Essi sostenevano che era meglio bruciare le parole della legge piuttosto che perdere tempo nell'insegnarle alle donne (citato in La Bibbia per la famiglia, a cura di Gianfranco Ravasi, Milano, 1998, p.303).
Fra l'altro la Mishnah dava questo consiglio: "non fare molte chiacchiere con le donne... Chiunque fa molte chiacchiere con le donne porta male a se stesso, trascura lo studio della Torah e infine erediterà il Ghehinnom" o la Geenna (Aboth 1:5). Inoltre, asseriva ancora: "[la legge sulla] 'testimonianza giurata' vale per gli uomini, ma non per le donne." (Shebuoth 4:1) Il Talmud, A. Cohen, 1935, trad. Dall'inglese di A. Toaff, 3a ed. Anastatica, Bari, 1986, p. 133.
Tale consuetudine veniva seguita al tempo di Gesù, infatti i discepoli si meravigliavano perché parlava con una donna (Giovanni 4:27).
Gesù non tenne conto della tradizione.
Un altro esempio? I farisei consideravano ritualmente impure le persone comuni ed evitavano di avere stretti contatti con loro.
In un suo libro Alfred Edersheim spiega che un fariseo "si impegnava a non vendere a una persona comune nessuna sostanza liquida o secca (alimenti o frutta) e a non comprare da lei alcuna di tali sostanze, a non essere suo ospite, e a non ospitarla mentre indossava i suoi abiti (a motivo dell'eventuale impurità)" (The life and times of jesus the messiah).
Ecco perché i farisei criticarono Gesù che mangiava con i peccatori e gli esattori di tasse (marco 2:16).
Pure in questo caso Gesù non tenne conto della Tradizione, infatti le folle erano stupite dal suo modo d'insegnare, poiché insegnava non come i loro scribi (matteo 7:28, 29).
In varie occasioni Gesù condannò apertamente i farisei.
In un'occasione disse: "E così avete reso la parola di Dio senza valore a causa della vostra tradizione. Ipocriti, Isaia profetizzò appropriatamente di voi, quando disse: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è molto lontano da me. Invano continuano ad adorarmi, perché insegnano come dottrine comandi di uomini." (Matteo 15:1-11).
Gesù raccolse spighe di grano di sabato, guarì di sabato, toccò un lebbroso e lanciò in aria i banchetti dei cambia monete al tempio, solo per citare altre occasioni in cui non gli importò del pensiero dei farisei, anzi li attaccò apertamente definendoli ipocriti, guide cieche, sepolcri imbiancati e razza di vipere (matteo 23:12-36)
Per quale motivo, allora, avrebbe dovuto mostrare considerazione per le loro convinzioni apostate del non pronunciare il nome di Dio? Ecco perché hai detto un'eresia.
Oltretutto sapeva perfettamente che uomini di fede come Abraamo, Mosè, Davide, Elia, non avevano avuto alcuno scrupolo nel pronunciare il Nome e questi uomini erano accetti a Dio, non gli ipocriti e malvagi scribi e farisei del tempo di Gesù.
Perché mai Gesù sarebbe dovuto andare contro l'eccellente esempio di uomini di grande fede, solo per non urtare gli ipocriti religiosi dei suoi giorni?
Oltretutto Dio disse in malachia 3:6 "Io sono Geova; non cambio. E voi siete figli di Giacobbe; non siete ancora arrivati alla vostra fine"
Dio non cambia, se il suo nome era importante usarlo lo è tutt'ora.
Torniamo a Gesù.
Innanzitutto lui stesso disse che "la scrittura non può essere annullata" (Giovanni 10:35 CEI).
E di sicuro conosceva quanto la Scrittura dice Esodo: ""Jahve... questo è il mio nome IN ETERNO, questo è il mio ricordo PER SEMPRE" (esodo 3:15 Ga).
Oltretutto secoli dopo la sua morte gli ebrei lo accusarono che se egli compiva miracoli, era solo perché si era impadronito del nome segreto di Dio (The book of jewish knowledge).
In Giovanni 17:6 leggiamo: "Ho fatto CONOSCERE IL TUO NOME agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e me li hai dati, e loro hanno ubbidito alla tua parola".
È vero che qui per nome si intende più che la sola pronuncia del tetragramma, il nome non soltanto identificava la persona, ma ne rivelava il carattere. Quindi Gesù rivelò sia la persona che il carattere del Padre in modo molto più intimo di quanto non fosse fatto prima. E siccome il nome è indissolubilmente legato alla persona e al carattere di Dio, difficilmente avrebbe potuto dire di averne fatto conoscere il nome se avesse evitato di usarlo.
Comunque al tempo di Gesù non si sa con esattezza se il divieto dell'uso del nome fosse universalmente accettato da tutti, vi erano fra gli ebrei molte divergenze di opinioni su dottrine importanti (vedi la risurrezione, Matteo 22:23) ed esistevano numerose sette in contrasto tra loro anche su questioni fondamentali (ad esempio i sadducei accetavano solo i libri del pentateuco).
Gesù si rivolse a Dio chiamandolo padre, anche noi lo facciamo, ma se ci chiedono qual è il nome di Dio, sappiamo che ha un nome proprio, come lo sapeva Gesù e lo usava, lo usava anche quando leggeva le scritture, ecco perché è importante che sia riportato nella bibbia e non sostituito.
Io so qual è il nome di mio padre, lo chiamo papà, ma se devo compilare un foglio in cui devo riportare il suo nome o presentarlo a qualcuno lo chiamo per nome, non dico semplicemente papà.
Per quanto riguarda l'uso del nome di Dio nel nuovo testamento l'apostolo Giovanni in apocalisse o rivelazione 19:1, 3, 4, 6 usa il termine Alelouia = lodate Geova, se Dio non avesse voluto che il suo nome proprio comparisse nel nuovo testamento perché ispirò Giovanni ad usarlo in tale esclamazione?
Sarebbe contraddittorio, come sarebbe contraddittorio un libro che omette la parola Dio e che poi usa l'espressione vivadio.
Oltre a questo la Tosefta, una raccolta scritta di leggi orali completata verso il 300 E.V., dice riguardo agli scritti cristiani che bruciavano in giorno di sabato: “Non salvano da un incendio i libri degli evangelisti e i libri dei minim [che si ritiene fossero cristiani ebrei]. Vengono lasciati bruciare dove si trovano . . . essi e i riferimenti al Nome Divino che contengono”. La stessa fonte cita Rabbi Yose il Galileo, vissuto all’inizio del II secolo E.V., che disse: “Gli altri giorni della settimana si tolgano [dagli scritti cristiani] i riferimenti al Nome Divino e si conservino, e il resto bruci”. Pertanto, ci sono chiare indicazioni che nel II secolo E.V. gli ebrei credevano che i cristiani usassero il nome di Geova nei loro scritti.
ALLA DOMANDA CHE FECI SU ESODO QUANDO MOSE' CHIESE A DIO IL SUO NOME....VISTO CHE MOSE' CONOSCEVA IL TETAGRAMMA MI è STATO RISPOSTO COSI':
questo non significa che Mosè o gli israeliti non conoscessero il nome di Geova. Il nome stesso di Iochebed madre di Mosè forse significa “Geova è gloria”. (Eso 6:20)
chiedendo il nome di Dio, Mosè chiedeva in merito alla persona rappresentata dal nome. In realtà era come se dicesse: Cosa posso dire di te al tuo popolo?
voleva sapere di più sulla persona identificata da quel nome, qualcosa che potesse assicurare al popolo che Dio lo avrebbe davvero liberato.
Come hai detto anche tu i nomi nei tempi biblici non erano semplici etichette ma avevano profondi significati, dicevano qualcosa sul carattere della persona.
POI MI HA INVIATO FOTO DI UN LIBRO DOVE MI MANDA LE VERSIONE BIBLICHE PRESENTI IL TETAGRAMMA DI TUTTE LE LINGUE ANCHE IN EBRAICO.
POI UN ELENCO DEI ROTOLI DEL MAR MORTO NON BIBLICI CONTENENTI IL TETAGRAMMA NE ELENCO ALCUNI:
4QpPS37 commentoal salmo 37
4QPiS a,b,c, commento a Isaia
GRAZIE DELLA VOSTRA PAZIENZA