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Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: sabato 18 novembre 2017, 15:34
da Daminagor
Opinioni e fedi personali a parte, non ho ancora capito se a livello storico/biblico Yeshùa, in quanto ebreo e rabbi, sostenesse e/o insegnasse la pratica dell'ostracismo giudaico o cherem che dir si voglia. Cercando di ricostruire il contesto in cui Yeshùa visse, sembra che il cherem fosse ben radicato nella tradizione giudaica, pertanto è plausibile affermare che Yeshùa ne conoscesse bene il funzionamento e che lo vedesse messo in pratica all'interno della sua comunità. Ora, siccome non ha mai detto che la legge degli ebrei fosse sbagliata o da abolire, per logica devo presumere che ritenesse valido e applicabile il principio secondo cui un trasgressore di certe norme veniva allontanato ed evitato dalla comunità. Per estensione, quindi, è possibile dire che una pratica che Yeshùa non ha condannato apertamente sia una pratica che è "cristiano" seguire?

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: sabato 18 novembre 2017, 19:56
da Armando
Parlo qua , perché di là vedo scena muta .

Certamente Daminagor .Gesù come ebreo conosceva bene le regole .


Quindi per non incappare in una espulsione ufficiale che lo avrebbe bandito dal intero paese credo di capire almeno il perché non voleva essere identificato come il Cristo.



Giovanni 9:20 I genitori risposero: «Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; 21 come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l'età, parlerà lui di se stesso». 22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. 23 Per questo i suoi genitori dissero: «Ha l'età, chiedetelo a lui!».

Ciao

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: sabato 18 novembre 2017, 20:15
da Daminagor
Grazie Armando.
Quindi un cristiano dovrebbe applicare il cherem se necessario, per potersi dire un vero seguace di Cristo?

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: sabato 18 novembre 2017, 20:25
da Israel75
Come si fà a saperlo se uno non ci crede in Cristo? Io paleserei un evidente conflitto di interessi. :d :d :d

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: sabato 18 novembre 2017, 20:37
da Armageddon
Poi vorrei capire una cosa. Vedo che alcuni non sono qui per genuino interesse, ma solo per mettersi in opposizione all'insegnamento biblico per partito preso. Che senso ha questo? Sinceramente non lo capisco. Se non credete in Dio e ritenete che la Bibbia non abbia un valore, perché mai venire qui? Boh.
Bgaluppi se ormai la lira non ha più valore...non significa che non si possa studiare la sua storia e nascita!
Per me la Bibbia ha un valore ma non spirituale!

Credo che il problema sia l l'approccio...è normale che se si studia la Bibbia solo come un libro storico culturale e non divino un punto di incontro tra me e chi crede il contrario è molto difficile..

Noto, per chi ci crede,come una frase ad esempio sia un grande insegnamento...
Non sto sminuendo gli insegnamenti biblici...tuttavia li reputo"normali"..molte cose per me sono scontate...

Ciò non toglie da parte mia l'interesse per questo libro..come per gli altri.. che personalmente spesso non comprendo...non essendo ebreo!

Ps:il mio rapporto con Dio è a prescindere dalla Bibbia o qualsiasi altro testo...questo non dovrebbe tuttavia essere un problema per la mia presenza nel forum!

Però una domanda devo farla...e mi auguro di essere preso sul serio e avere una risposta altrettanto seria!
Per studiare e sopratutto comprendere la Bibbia ..si deve credere per forza alla sua ispirazione divina o porre fede in essa?
Saluti

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: domenica 19 novembre 2017, 12:00
da bgaluppi
Abbiamo già risposto diverse volte a questa domanda. La Bibbia è un testo. La Divina Commedia è un testo. Occorre credere in Dio o credere che Dante abbia fatto davvero un viaggio nell'aldilà per comprendere i due testi? No. Il testo biblico e quello dantesco contengono parole che hanno un significato, che, assemblate insieme, riferiscono un messaggio. Dunque, per capire il messaggio, occorre utilizzare un metodo ermeneutico, già esposto su questo forum. La fede è altra cosa, e non si apprende con un metodo ermeneutico.

Dunque, il lettore non credente sarà in grado di comprendere il messaggio del testo biblico esattamente come il credente. Il non credente si fermerà lí, mentre il credente applicherà ciò che ha compreso nella sua vita, tenendo conto del fatto che il mondo di oggi non è quello in cui vissero Mosè o Yeshùa. Mi pare che ci perdiamo in tante chiacchere e dello studio serio non c'è neppure l'ombra.

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: domenica 19 novembre 2017, 12:30
da bgaluppi
Tornando in tema, non capisco quale sia la domanda. Armando cita dei versetti, ma forse non si rende conto che Giovanni non parla di "espulsione dalla comunità", ma di espulsione dalla sinagoga. Poi si parla di cherem applicato ai credenti, facendo una gran confusione. Potete sintetizzare e porre una domanda precisa, a cui sia possibile rispondere biblicamente?

Mi sembra di aver già citato i versetti biblici di Esdra. Yeshùa, in quanto facente parte della comunità, si atteneva alle regole e alle decisioni del Sinedrio.

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: domenica 19 novembre 2017, 12:36
da Daminagor
Mi sembra di aver già citato i versetti biblici di Esdra. Yeshùa, in quanto facente parte della comunità, si atteneva alle regole e alle decisioni del Sinedrio.
La domanda era semplice. Un cristiano, tenuto conto degli insegnamenti biblici, oggi dovrebbe sostenere e praticare l'ostracismo, se necessario?

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: domenica 19 novembre 2017, 13:32
da bgaluppi
E in base a quale autorità, visto che gli apostoli non ci sono? Un credente può fare quello che dice Yeshùa: sia per voi come un pagano, uno straniero. Se un fratello smette di seguire la via giusta, io, come fratello, posso ammonirlo, parlargli, e chiedere l'aiuto di altri fratelli; se costui continua a voler seguire una via diversa da quella indicata da Yeshùa e dagli apostoli, ha tutto il diritto di farlo e nessuno ha il diritto di costringerlo a fare altrimenti. Dunque, io lo lascerò perdere.

Per capire le parole di Yeshùa, però, non basta leggerle in italiano e poi interpretare come ci pare. Bisogna innanzitutto comprendere il significato dei termini, e poi valutarli nel contesto di allora e in quello di oggi. Oggi esiste un'autorità apostolica come nel primo secolo? No.

Re: sinedrio ed "espulsione"

Inviato: domenica 19 novembre 2017, 13:57
da bgaluppi
Il tema dell'attualizzazione della vita del credente oggi è interessante, ma dovrebbe essere discusso in una cartella a parte e sempre biblicamente, tenendo conto delle grandi differenze che intercorrono tra il mondo di allora e quello di oggi. Purtroppo non riesco a seguire bene le discussioni perché sono momentaneamente senza internet in casa e sfrutto gli hotspot della città quando posso.