sinedrio ed "espulsione"

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Daminagor
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2017, 9:40

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Daminagor »

Se un fratello smette di seguire la via giusta, io, come fratello, posso ammonirlo, parlargli, e chiedere l'aiuto di altri fratelli; se costui continua a voler seguire una via diversa da quella indicata da Yeshùa e dagli apostoli, ha tutto il diritto di farlo e nessuno ha il diritto di costringerlo a fare altrimenti. Dunque, io lo lascerò perdere.
Hai praticamente riassunto la dottrina dei testimoni di geova a riguardo, se "lasciare perdere" significa evitare di parlarci, salutarlo, farci affari, ecc.
Quindi da una parte mi dici che il cherem non si applica per un cristiano, ma di fatto è esattamente quello che suggerisci di fare...
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Alen.chorbah
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Iscritto il: venerdì 31 marzo 2017, 20:42

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Alen.chorbah »

Qui dalla jewishencyclopedia una trattazione esaustiva: http://www.jewishencyclopedia.com/artic ... 7-anathema" onclick="window.open(this.href);return false;
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Giorgia
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Iscritto il: martedì 9 dicembre 2014, 9:15

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Giorgia »

Alessia è più buona di me, io non penso che scherzino. Io sono certa che ci stiano trollando. Voglio dire qui scriviamo 'a' e loro ti chiedono perché hai scritto 'b'
Quindi per me di dubbi non ce ne sono.

Comunque sulla Bibbia da nessuna parte c'è scritto nulla su comitati segreti, dissociazioni, o smettere di parlare e di salutare una persona. Quindi questo argomento è palesemente al di fuori degli argomenti del forum.

Quindi come sempre i soliti 2 o 3 stanno cercando di far venire dubbi e ovviamente stanno perdendo tempo, facendolo perdere anche a persone buone e disponibili come Tony, Alessia e Bruno.
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Daminagor
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2017, 9:40

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Daminagor »

Grazie per la risposta, ora so che l'ostracismo non è biblico. Era tutto quello che volevo sapere. I commenti acidi e sarcastici ve li potevate tenere.
Armageddon
Messaggi: 678
Iscritto il: giovedì 30 marzo 2017, 11:53

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Armageddon »

Dunque, per capire il messaggio, occorre utilizzare un metodo ermeneutico, già esposto su questo forum
Un solo metodo ermeneutico?Quale e dove posso leggerlo?
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bgaluppi
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Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da bgaluppi »

Ermeneutica per principianti (e non solo)

http://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=3&t=755" onclick="window.open(this.href);return false;
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bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da bgaluppi »

Caro Daminagor, oggi non abbiamo più gli apostoli tra noi, dunque non possiamo appellarci ad alcuna autorità che possa decidere l'espulsione di qualcuno. Gli apostoli ebbero una certa autorità nell'operare, perché a loro fu detto “tutte le cose che legherete sulla terra, saranno legate nel cielo; e tutte le cose che scioglierete sulla terra, saranno sciolte nel cielo” (Mt 18:18). Morti loro, non abbiamo che la Scrittura - che è la lampada splendente che illumina il cammino - e la fede. In tealtà, nessun apostolo avrebbe avuto l'autorità di decidere chi fa parte o meno della comunità del popolo di Dio, poiché quell'autorità spetta solo a Dio. Vivere la fede oggi, in realtà, è molto semplice, e davvero non c'è bisogno di imbastire complicati ragionamenti su regole, regolucce, dogmi, anatemi e quant'altro. Ciò che il credente deve fare e non deve fare è scritto sulla Bibbia; se uno crede, ascolterà le parole della Bibbia, se non crede farà come gli pare e piace. Poi sarà giudicato per le sue opere. Tutto qua. La Bibbia insegna ad amare i fratelli, non a giudicarli; e chi ama veramente il fratello, farà di tutto per correggerlo quando sbaglia, sulla base degli insegnamenti biblici. Però, se si ama veramente qualcuno, lo si deve anche lasciar libero di fare le sue scelte; dunque, non si può costringere nessuno a fare alcuna cosa. È Dio che chiama i suoi a far parte del suo popolo, della sua comunità, dunque nessun uomo può farlo, né tantomeno può espellere qualcuno. Dio, invece, può espellere chi vuole, e lo farà, nel giorno che la Bibbia chiama "giorno del giudizio". È Dio a conoscere i suoi: “L'indomani Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ma ora io salirò dal Signore; forse otterrò che il vostro peccato vi sia perdonato». Mosè dunque tornò al Signore e disse: «Ahimè, questo popolo ha commesso un grande peccato e si è fatto un dio d'oro; nondimeno, perdona ora il loro peccato! Se no, ti prego, cancellami dal tuo libro che hai scritto!» Il Signore rispose a Mosè: «Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!” (Es 32:30-32).

Dice la Sapienza personificata: “Tutte le mie parole sono vere; nessuna è falsa o maliziosa. Per chi sa capire, le mie parole sono chiare; per chi è intelligente, sono semplici.” (Pr‬ ‭8:8-9‬). Davvero bisogna cominciare a leggere la Bibbia cercando di uscire dalla nostra mente umana contorta e complicata ed entrando nella mente di Dio, che è limpida e chiara come l'acqua di sorgente; bisogna ripulire la nostra mente da tutte le regole, le tradizioni, i dogmi e le dottrine che si sono inventati gli uomini e iniziare a metterci "nella pelle di Dio". Abbiamo un concetto troppo umano di Dio; Dio non è un uomo, è spirito, e se vogliamo capire le cose veramente e profondamente dobbiamo capirle attraverso lo spirito, non attraverso la logica o i sentimenti umani. Soprattutto, ci vuole buon senso. Se sarà Dio a giudicare chi farà parte della Sua Israele, il Suo popolo, come possiamo pensare che gli uomini abbiano alcuna autorità di espellere qualcuno dalla comunità? La comunità del popolo di Dio non è terrena, è spirituale. Poi, gli uomini facciano come credano, con le loro regole; ma nessuno potrà espellere o far entrare alcuno nel popolo di Dio, se Lui non lo vuole.
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Israel75
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Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Israel75 »

Ciao Dami,
il modo psicologico di procedere della cosiddetta espulsione è simile a quello dell'inferno se ci pensi un attimo: la paura di una punizione , o di una esclusione dal gruppo.
Ecco dunque che per paura di una punizione ci si piega o si cambia idea.
Ma rimane una forzatura.

Non è è quello che emerge dagli insegnamenti del Rabbì di Nazareth.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Armando
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Iscritto il: giovedì 19 novembre 2015, 14:10

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Armando »

Purtroppo non sempre , ma ogni tanto tiri fuori qualcosa di inedito che so apprezzare...
Ciao Israel75.
Metà di un proverbio arabo...
"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità."
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Daminagor
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2017, 9:40

Re: sinedrio ed "espulsione"

Messaggio da Daminagor »

Caro Antonio, all'epoca non erano gli apostoli a dover giudicare i casi passibili di cherem ma il beit din, il tribunale ebraico, quindi non capisco cosa centrano gli apostoli con il giudizio dei casi di trasgressione delle norme giudaiche.
Secondariamente, quando dici "Ciò che il credente deve fare e non deve fare è scritto sulla Bibbia" posso essere d'accordo se parti dal presupposto che la legge degli ebrei sia "sorpassata", altrimenti la tua affermazione non ha senso perchè se davvero nella Bibbia c'è scritto cosa deve fare un credente, allora dovresti fare (e non fare) tutta una serie di cose che vanno ben oltre il porgere una guancia o perdonare un nemico. Se consideriamo abolite tutta una serie di norme e regole presenti nelle SE, allora la cosa è coerente, altrimenti no. E non solo... perchè un cristiano oggi non fa come è scritto e non vende tutto ciò che possiede per dare il ricavato in elemosina? Eppure è scritto chiaramente in più di un passaggio...
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