Levitico 19:26 - La divinazione

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bgaluppi
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Re: Levitico 19:26 - La divinazione

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Mattia. עַל (al) è una preposizione e credo esprima generalmente il senso di “sopra”, “su”, ma le applicazioni sono molto varie. Lo vediamo usato in Gn 1:2, ad esempio, “lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque” (NR); in Es 1:8, “Sorse sopra l'Egitto un nuovo re”; in Lv 8:30, “Mosè prese quindi dell'olio dell'unzione e del sangue che era sopra l'altare”. Ma in Es 17:3 esprime un altro senso: “Là il popolo patì la sete e mormorò contro Mosè”; e anche in Es 16:3: “quando sedevamo intorno a pentole piene di carne e mangiavamo pane a sazietà”. Sanhedrin 63a descrive una varietà di possibili spiegazioni di questo versetto di Lv 19:26.

Una traduzione letterale, dunque, potrebbe essere: “Non mangerete sopra il sangue”. È simile a עָל (al, 5920), che esprime anche il senso di “con”, “in aggiunta a”, “insieme a”, “vicino a”. Luzzatto traduce così: “Non dovete mangiare col sangue”, ma ciò presuppone che si debba sottindendere “carne”; inoltre, questo comandamento è già stato dato in Lv 17:10,14, dunque sembrerebbe strano ripeterlo nuovamente. Altri traducono “Non mangerete intorno al sangue”, pratica diffusa tra i pagani come rito che serviva ad attrarre le ombre dei defunti (Luzzatto cita Odissea, Libro XI). Nel contesto relativo alla superstizione (תְנַחֲשׁ֖וּ e תְעוֹנֵֽנוּ), questa traduzione potrebbe essere la più giusta. Il comandamento, dunque, riguarda il divieto di mettere in atto certe pratiche superstiziose che erano diffuse tra i popoli antichi.

Relativamente alla traduzione di NR, credo ci siano da fare delle precisazioni. Non si tratta propriamente di divinazione e magia, ma piuttosto di atti superstiziosi: segni e ore che indicano buoni o cattivi presagi. L'espressione תְעוֹנְנוּ denota tempi (עוֹנוֹת) e ore. Questa è la spiegazione di Rashì (cfr. Sanhedrin 65b). Una traduzione più corretta, dunque, potrebbe essere:

“Non mangerete intorno al sangue. Non vi comporterete in base a presagi o auguri”.
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