Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraica)

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Daminagor
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Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraica)

Messaggio da Daminagor »

Vorrei ritagliare uno spazio per invitare Besàseà, Noiman e chiunque altro possa e voglia contribuire, per approfondire alcuni aspetti "nascosti" e peculiari, contenuti nella tradizione ebraica, che forniscono una lettura particolare di alcuni passaggi nella narrazione biblica.
Nella discussione su Biglino sono venuti fuori diversi spunti molto interessanti, come, ad esempio, "l'assemblaggio" di organi, l'uso di macchine avanzate e il trasferimento del pensiero.
Vorrei iniziare, nel mio piccolo, proponendo un articolo tratto da chabad.org che riguarda il misterioso shamir, il "qualcosa" usato per scavare nella roccia per la costruzione del Tabernacolo e del Tempio. A quanto pare, stando al Talmud, lo shamir era in grado di dividere perfettamente in due la roccia, toccandone la superfice. Quale che fosse la natura di questo shamir non è certo, ma l'articolo evidenzia alcune possibili spiegazioni, alla luce della moderna scienza:

"In this spirit, the "glance" of the shamir that could split wood and stone might be explained by: 1) the production of high or low frequency waves that could resonate the molecular structure of materials and disrupt them, 2) the production of confluent light rays as a "laser beam", or 3) radioactivity."
Traducendo emergono 3 spiegazioni possibili per descrivere come potesse funzionare lo shamir: 1) emissione di onde ad alta o bassa frequenza che entravano in risonanza con la struttura molecolare dei materiali fino a romperli. 2) produzione di un raggio di luce tipo laser. 3) radioattività.

Alcuni, tra cui Rashi e Maimonide, ritenevano si trattasse di un animale.

L'articolo prosegue con altri particolari interessanti:
"For safekeeping, the shamir could not be put directly into any kind of metal vessel, including iron, which would be split apart. It was kept wrapped in wool, placed in a lead basket filled with barley bran (Talmud, Sota 48b.) The choice of these materials was specific, since no other materials were able to resist its penetrative powers."

Traduco: lo shamir per sicurezza non poteva essere posto a diretto contatto con alcun tipo di metallo, che sarebbe stato fatto a pezzi. Era tenuto avvolto nella lana e riposto in un cesto con della crusca (Talmud, Sota 48b). La scelta di questi materiali era precisa perchè nessun altro materiale sarebbe stato in grado di resistere al potere penetrativo dello Shamir.
http://www.chabad.org/kabbalah/article_ ... Shamir.htm" onclick="window.open(this.href);return false;

Qual'era la natura dello shamir? Era animale, vegetale o minerale? Era soprannaturale o frutto di conoscenze scentifiche?

Per chi ha voglia, partirei da questo e, se gli amici ebrei hanno voglia di partecipare, possiamo approfondire ed ampliare il discorso.
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bgaluppi
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da bgaluppi »

Ok, bene, ma un versetto ed un tema alla volta per favore, altrimenti siamo a punto e accapo. Una volta esaurito il discorso su un versetto, passiamo al successivo.
LucaincercadiDio
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da LucaincercadiDio »

Ottimo, alla fine era il suggerimento che aveva dato nella discussione precedente.
Ci saranno delle belle! :-)
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bgaluppi
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da bgaluppi »

Shamir, שָׁמִיר, usato 11 volte nel Tanach. In Isaia è spesso associato a שָׁ֫יִת, cespugli spinosi. In Is 5:6 leggiamo (se faccio errori, correggetemi):

“E la renderò una desolazione [la Sua vigna]; non sarà potata né zappata e lo shamir e la desolazione verranno sopra [di essa]; e io comanderò alle nuvole di non far piovere su di essa.”

Ecco il commento di Rashi:

Eb. שָׁמִיר וָשָׁיִת. Menahem ben Seruk le interpreta come tipi di cespugli spinosi (Machbereth Menahem p. 176), ma io dico che “shamir” è una parola che denota un forte verme che divide le pietre, col quale Salomone costruì il Tempio (Ezekiel 3:9, “Like a shamir, più forte della pietra”).

In Ger 17:1 il doscorso è naturalmente figurato: “Il peccato di Giuda è scritto con uno stilo di ferro, con una punta di diamante; è scolpito sulla tavola del loro cuore e sui corni dei vostri altari.”. Rashi spiega che si tratta di allegoria, e cita il Midrash Aggadah, che descrive lo shamir come una “punta di diamante”, qualcosa di durissimo.

È usato anche in Zac 7:12: “Resero il loro cuore duro come il diamante [shamir], per non ascoltare la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro per mezzo del suo Spirito, per mezzo dei profeti del passato; perciò ci fu grande indignazione da parte del Signore degli eserciti.”

Da come viene utilizzato, sembra che lo shamir fosse un qualcosa di durissimo, simile al diamante, usato per tagliare la pietra. Visto che gli egiziani sapevano ben tagliare le pietre, potrebbe essere qualcosa che già loro utilizzavano. Ma appare davvero difficile ricavarci un laser supertecnologico o un macchinario fantascientifico. Se Rashi e Maimonide non parlano di alcun macchinario avveniristico, con tanto di laser - e i due erano ben versati nella tradizione - credo che ogni ipotesi in questa direzione sia da escludersi. Poteva certamente essere un marchingegno, dotato di questo materiale durissimo che tagliava la pietra. Al link citato da Chabad, vengono indicate molte storie riportate nel Talmud, che appaiono fantastiche ed iperboliche: lo shamir sarebbe stato creato al tramonto durante la vigilia dello shabbat nel sesto giorno della creazione, etc.. Il fatto che Rashi e Maimonide non prendano in considerazione queste tradizioni, mi sembra rilevante. Ma il verme? Anche questa spiegazione è poco convincente.

Ottime risposte le trovate al link sotto. Come spiega Maimonide, il problema è risolto in 1Re 6:7: “Per la costruzione della casa si servirono di pietre già preparate nella cava; così nella casa, durante la sua costruzione, non si udì mai rumore di martello, d'ascia o d'altro strumento di ferro.”. Et voilà, le shamir! E grazie Maimonide, che confermi la mia tesi: bisogna stare molto attenti a non prendere letteralmente ciò che è figurato e figuratamente ciò che è letterale!

http://judaicseminar.org/bible/tesaveh3.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
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bgaluppi
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da bgaluppi »

Rashi e Maimonide vanno bene quando fanno comodo, non vanno bene quando fanno scomodo. Besasea, io continuo a ripetere che non occorre formulare tesi fantastiche o forzare il testo, per comprendere certi passaggi. Ma chi mai lo ha visto questo shamir? E chi ne ha parlato? Il Tanach non riferisce di poteri particolari, né di scatole di piombo. Tante cose sono spiegabili col semplice ragionamento. Il fatto che lo shamir fosse contenuto in una scatola di piombo è riferito nel Talmud, se non erro; dunque trattasi di interpretazione; e anche il Talmud va spesso interpretato, a quanto ho capito. Tante interpretazioni sono belle da leggere, interessanti e stimolanti, ma a volte bisogna saper distinguere il confine tra oggettività e iperbole, tra realtà e speculazione. Il Talmud (Bechoros 44a, Shabbos 92a) sembra interpretare letteralmente anche l'altezza di Mosè e dei Leviti: dieci cubiti, dunque più di Og. Ma è ovvio che non si tratta di altezza fisica! Og era nove cubiti e Mosè era dieci! Questo è bellissimo, ma chi può capire capisca. E così per i giganti post-diluvio. Erano gente alta e forte, che intimorivano gli israeliti. Tutto verte sul fatto che Israele non deve farsi intimorire, ma deve solo affidarsi a Dio, completamente, ciecamente. Come fece Abraamo. Solo Giosuè e Caleb lo fanno (Num 14:6-9), e poi Dio li benedice per la loro fede! Fede! E annichilimento della paura, che è il nemico più temibile dell'uomo; e condanna assoluta del vittimismo (Num 14:27).

Rifiuto certe interpretazioni non per una questione di fede (la mia fede non cambierebbe di una virgola pur ammettendo l'ingegneria genetica, gli ufo e i mostri); le rifiuto per una questione di buon senso e di rispetto per il testo biblico (e dell'intelligenza dei lettori), che a mio parere dice tutt'altro. E dice cose bellissime e profonde, che vengono messe in ombra da interpretazioni fantasiose fini a se stesse. Importantissimo ascoltare i maestri della tradizione; ma altrettanto importante è saper discernere ciò che è oggettivo da ciò che è metaforico, ciò che ha valore da ciò che non lo ha. Maimonide stesso rifiutava molte interpretazioni tradizionali (e giustamente, perché era un uomo che usava l'intelletto!).

Comunque restiamo sullo shamir. Io ho detto la mia ed ho citato fonti autorevoli.
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Gianni
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da Gianni »

Il termine ebraico שָׁמִיר (shamìyr) compare il più delle volte in Isaia. Si legge in Is 5:6 si legge che Dio renderà desolata la sua metaforica vigna (Israele, che infrangeva la Toràh), tanto che doveva divenire “rovo [שָׁמִיר (shamìyr)] e cespuglio”.
Si noti che già da questa prima volta in cui compare nella Bibbia il vocabolo, questo è abbinato ad un cespuglio.

In Is 7:23-25 il vocabolo appare altre tre volte e tutte e tre hanno “rovo [שָׁמִיר (shamìyr)] e pruno”.

In Is 9:17 abbiamo di nuovo “rovo [שָׁמִיר (shamìyr)] e pruno”. Stessa identica cosa in Is 10:17;27:4.

In Is 32:13 si ha una variante: lo shamìyr è abbinato alla spina (qutz). Qui Dio afferma che sul suolo del suo popolo crescono soltanto spina e pruno (שָׁמִיר, shamìyr).

Da tutte queste occorrenze isaiane vediamo che lo shamìyr è in endiadi con rovi, cardi, cespugli e spine. Siamo quindi in presenza di un vocabolo che indica un vegetale spinoso.

In Ger 17:1 al vocabolo è dato un nuovo senso. Qui è detto che il peccato di Giuda è scritto e inciso sul suo cuore con uno stilo di ferro e con la punta di uno shamìyr, che i traduttori rendono con “diamante”.

Anche in Ez 3:9 il termine è tradotto “diamante”; qui è detto che la fronte degli ebrei è come lo shamìyr e più dura della selce.

In Zc 7:12 è detto che il cuore (= la mente, nel concetto occidentale) ebraico è duro come lo shamìyr, il “diamente”.

E queste sono tutte le occorrenze bibliche del vocabolo.

Se indaghiamo l’etimologia del vocabolo ebraico notiamo che esso è affine al termine accadico ashmur, che indica lo smeriglio. Va precisato che l’accadico, lingua semitica, è la madre di tutte le lingue.
Ora, che abbinamento c’è tra il rovo e il diamante, ambedue chiamati שָׁמִיר (shamìyr)? C’è il concetto di graffiatura.
In ogni caso lo shamìyr biblico non ha nulla a che vedere con presunti macchinari radioattivi o punte di trapani al widia.
E quei talmudisti che vedono nel vocabolo un presunto fantascientifico aggeggio da riporsi in una teca schermata? Beh, farebbero bene – a mio modestissimo avviso – a riflettere che è la loro mente (o il loro cuore, biblicamente parlando) ad essere dura come lo shamìyr.
LucaincercadiDio
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da LucaincercadiDio »

Ottima e semplice spiegazione Gianni.
Condivido pienamente.
LucaincercadiDio
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da LucaincercadiDio »

Più precisamente secondo BibleHub, il vocabolo compare le seguenti volte:
Rovo (8), diamante (1), smeriglio (1), Selce (1).

Lo Strong's dà questa definizione:
Strong's
pietra irremovibile, Brier, diamante
Da Sham r nel senso originale di pungere; una spina; anche (dalla sua passione per graffiare) una gemma, probabilmente il diamante-irremovibile (pietra), Brier, diamante.
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Daminagor
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da Daminagor »

Anche se fosse stato un diamante, restano diversi punti da spiegare. Perchè la tradizione, come Besa ha riportato, insegna che lo shamir doveva essere rigorosamente riposto in un contenitore di piombo e di nessun altro materiale? Questo di solito avviene per contenere materiale radiaoattivo..
Inoltre, anche se fosse stato un diamante, non si spiega come possa essere stato utilizzato per scavare addirittura la roccia per il tempio... anche immaginando che potesse essere un diamante grande quanto un'automobile (cosa non credibile), resta da spiegare come fosse concretamente utilizzato per gli scavi... io non sono un esperto di edilizia, ma la vedo dura ad immaginare che grattassero a amano la roccia con un diamante, perchè sarebbero ancora qui adesso che scavano.
Le traduzioni riportano diversi significati, ma nessuno di essi coincide con alcun oggetto che verosimilmente potesse essere utilizzato dall'uomo per scavare nelle montagne..a meno che non vogliamo pensare che abbiano fracassato la roccia e costruito un tempio con un diamante o un vegetale spinoso.
Resta da valutare l'ipotesi dell'animale...che comunque presenta diversi aspetti da chiarire..
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bgaluppi
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Re: Scienza e tecnologia in epoca biblica (tradizione ebraic

Messaggio da bgaluppi »

Daminagor, la tradizione non è verità assoluta che esce dalla bocca di Dio. Sono disquisizioni e interpretazioni, da cui prendere il buono e scartare il resto, come faveva anche Maimonide. Sul Talmud è scritto che Og era alto centinaia di cubiti, o alcune decine di migliaia; il che contraddice la Scrittura, che afferma che il suo letto era nove cubiti. Rashi cerca di armonizzare questa enorme discrepanza tra la tradizione e la Scrittura, dicendo che Og era nove cubiti "nei cubiti di un gigante" (ossia, un cubito per noi equivaleva a un centinaio di cubiti per un gigante). Ma capisci che sono tutte esagerazioni?

Come Gianni ha dimostrato, e come io ho cercato di far capire linkando una pagina interessante, la Scrittura parla dello shamir 11 volte e mai come arma o pietra dal potere devastante, ma come un rovo o un qualcosa duro simile al diamante. Ti ho mostrato come Maimonide spiega il taglio delle pietre per il tempio: nessuno shamir, il taglio è proibito nella zona del tempio, dunque le pietre venivano tagliate altrove e portate sul monte del tempio già pronte, come spiegato in 1Re 6:7 (cfr. anche 7:9-12). Il resto sono "chiacchere", come chiacchere sono le affermazioni secondo cui Og era alto come l'Empire State Building. Altrimenti, facciamo una cosa: prendiamo la Bibbia, la cestiniamo, e ci dedichiamo al Talmud.
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