Il sacrificio di Isacco e la fede

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bgaluppi
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Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da bgaluppi »

Vorrei condividere con voi alcune considerazioni che ho fatto leggendo Genesi 22.

In Gn 22:1,2 leggiamo:

“Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va' nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò»”.

Mi sono chiesto: come poteva Abraamo, dopo essersi scandalizzato con Dio perché voleva distruggere Sodoma e Gomorra con tutti i suoi abitanti, accettare di sacrificare suo figlio dopo aver ricevuto da Lui una promessa? Dio è fedele (Dt 32:4) e non rinnega le promesse:

“Alza ora gli occhi e guarda, dal luogo dove sei, a settentrione, a meridione, a oriente, a occidente. Tutto il paese che vedi lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre. E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; in modo che, se qualcuno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti.” - Gn 13:14-17

“«Colui che nascerà da te sarà tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda il cielo e conta le stelle se le puoi contare». E soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che gli contò questo come giustizia.” - Gn 15:4-6

“Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e tu gli metterai il nome di Isacco. Io stabilirò il mio patto con lui, un patto eterno per la sua discendenza dopo di lui.” - Gn 17:19

Isacco sarà colui con cui Dio stabilirà il suo patto, e alla cui discendenza darà in eredità la terra. Come potrebbe Dio mantenere la Sua promessa, se davvero volesse il sacrificio di Isacco? Come potrebbe mai esserci una discendenza, se Isacco viene ucciso? E che senso avrebbe avere fede in un Dio che non mantiene le Sue promesse? Poi, leggendo, ho compreso che in realtà Abraamo forse non ha mai creduto che Dio volesse quel sacrificio, e che Dio non ha comandato un omicidio, ma semplicemente ha richiesto un atto di obbedienza, che Abraamo porta a termine. Infatti, mentre Abraamo ed Isacco salgono verso il luogo dove doveva essere espletato il sacrificio, Isacco si domanda dove sia l'agnello per l'olocausto, e Abraamo gli risponde: “Figlio mio, Dio stesso si provvederà l'agnello per l'olocausto” (Gn 22:8). Non dice che la vittima sarà Isacco, ma che Dio ne provvederà una. E, allo stesso tempo, non esita a deporre Isacco sull'altare e a prepararsi a sacrificarlo: “Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio” (Gn 22:10).

Sembra quasi che Abraamo aspetti l'intervento di Dio per fermarlo, ma allo stesso tempo è pronto ad obbedire. E sembra che Dio attenda quello stendersi della mano verso il coltello per intervenire. Pur già conoscendo la disposizione del cuore di Abraamo, perché lo ha scelto, Dio lascia che Abraamo faccia la sua scelta tra bene e male, tra obbedienza e disobbedienza; e Abraamo conferma dunque che la sua fede è salda, totale: “Egli credette al Signore, che gli contò questo come giustizia.” (Gn 15:6). Prima che Abraamo scanni il figlio, Dio lo ferma: E Rashi commenta: “Da adesso in poi ho una risposta per satana e per i popoli che si chiedono cosa sia il Mio amore nei tuoi confronti. Adesso ho una ragione (lett. un'apertura di bocca), poiché essi vedono "che hai timore di Dio"“.

In quell'atto di stendere la mano sembra fondarsi tutta la promessa, il patto di Dio con Israele; come i rami dell'albero, per essere forti, devono essere sostenuti da un tronco forte e saldo, così il popolo di Israele deve essere fondato sulla roccia, che è la fede di Abraamo. Come il primo patto fu fondato sulla fede di un uomo disposto a sacrificare suo figlio pur di non disobbedire a Dio, così il nuovo patto si fonda sulla fede e sull'amore di un uomo, Yeshùa, che ha rinunciato a se stesso per i propri fratelli, offrendosi spontaneamente come sacrificio espiatorio.

La fede, dunque (che implica l'obbedienza), è il principio fondante del rapporto tra Dio e gli uomini; e come per la mancanza di fede l'uomo è precipitato nell'abisso, così per fede l'uomo può salire al cielo.

Paolo scrive:

“Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abraamo o alla sua discendenza in base alla legge, ma in base alla giustizia che viene dalla fede. Perché, se diventano eredi quelli che si fondano sulla legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata; poiché la legge produce ira; ma dove non c'è legge, non c'è neppure trasgressione. Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. Egli è padre di noi tutti (com'è scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel quale credette, Dio, che fa rivivere i morti, e chiama all'esistenza le cose che non sono.” (Rm 4:13-17)

Abraamo è un uomo pio, timorato di Dio (Gn 22:12), e obbedisce senza esitare, fiducioso nel Signore. “Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito. Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza». Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione.” (Eb 11:17-19). Egli forse non comprende ancora per quale motivo Dio gli chieda di sacrificare suo figlio, ma sa con certezza che Dio è fedele e si rimette totalmente alla Sua volontà. Infatti, alla chiamata di Dio, egli risponde: “Eccomi” (Gn 22:1); Rashi commenta: “Questa è la risposta del pio. È un'espressione di umiltà e di prontezza”. Allo stesso modo, Yeshùa si offre a Dio confidando in Lui totalmente: “"Ecco, vengo" (nel rotolo del libro è scritto di me) "per fare, o Dio, la tua volontà". Dopo aver detto: "Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato" (che sono offerti secondo la legge), aggiunge poi: "Ecco, vengo per fare la tua volontà".” (Eb 10:7-9; cfr. Sl 40:6-8).

O Signore, tu esaudisci il desiderio degli umili; tu fortifichi il cuor loro” - Sl 10:17; “Guiderà gli umili nella giustizia, insegnerà agli umili la sua via” - Sl 25:9; “Il Signore è vicino a quelli che hanno il cuore afflitto, salva gli umili di spirito” - Sl 34:18.

Cosa è l'umiltà? Chi sono gli umili? Il termine "umile", in ebraico עָנָו (anav) e in greco ταπεινός (tapeinòs), si riferisce a colui che confida in Dio piuttosto che in se stesso. L'umile si arrende a Dio, conscio della propria impotenza, come hanno fatto Abraamo e Yeshùa.
AKRAGAS
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da AKRAGAS »

La grandiosa narrazione delle vicende di Abramo (Avràm) iniziano subito dopo che le Scritture ci annunciano la morte del padre, come per chiudere una epoca di corruzione e aprire una nuova epoca improntata sulla conoscenza dell'Unico.

Gn 12:1 Hashèm disse ad Avràm : -Va' via dalla tua terra,... alla terra che ti mostrerò
לֶךְ־לְךָ֛ מֵאַרְצְךָ֥ lech-lechà mearetzchà Va’ via: lett. va’ per te dalla terra
אֶל־ הָאָ֖רֶץ אֲשֶׁ֥ר אַרְאֶֽךָּ hel-haàretz àsher arechà alla terra che ti mostrerò

Ritroviamo nel testo ( Gn 22:2) il D-o che mette alla prova Avrahàm usando le stesse parole che abbiamo letto all'inizio della narrazione( vedi sopra):

וְלֶךְ־לְךָ֔ אֶל־אֶ֖רֶץ הַמֹּרִיָּ֑ה וְהַעֲלֵ֤הוּ שָׁם֙ לְעֹלָ֔ה va’ alla terra di Morià e là fallo salire in olocausto...
valèch-lechà el-èretz hamoriyàh vehaalehù leolàh

Come viene messo alla prova Avrahàm?
I testo della Toràh sembra giocare sulle parole.
Mi chiedo , come può Avrahàm capire che D-o desidera un sacrificio umano se allo stesso tempo Egli ha già comandato di non spargere sangue? Non è un controsenso?
Forse D-o usa dei termini che mettono alla prova la comprensione di Avrahàm, sicchè lui confonde i termini haalehù leolàh (lett. elevalo in olocausto) che sono l'intenzione di D-o di elevare spiritualmente Isacco, ma Avrahàm capisce tutt'altro? Forse.
Lascio anche a voi il piacere di indagare e di scoprire sempre di più cose che sono nascoste.

Shalom

Ps
perdonatemi gli eventuali errori di traslitterazione dall'ebraico.
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bgaluppi
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Akra. Credo di aver capito che il sacrificio richiesto è in realtà simbolico. Il punto era che Abraamo doveva offrire suo figlio, non ucciderlo: e lo fece: “Io giuro per me stesso, dice il Signore, che, siccome tu hai fatto questo e non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo, io ti colmerò di benedizioni e moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare” (22:16,17).

Abraamo "ha fatto" ciò che doveva fare. Ma la domanda è: Abraamo aveva capito che il sacrificio era simbolico? Io credo di no, perché l'angelo è costretto a fermarlo; e se avesse saputo che, in realtà, Dio non gli avrebbe consentito di uccidere Isacco, il significato della prova sarebbe stato vanificato. Dunque, nonostante Abraamo fosse determinato ad andare fino in fondo, ubbidendo a Dio, egli sa anche con certezza di potersi fidare dell'Eterno, poiché da Lui ha ricevuto una promessa. Nota che la promessa viene fatta prima della richiesta di sacrificio, non dopo. Dopo viene confermata. È qui che risiede tutto il significato di quell'evento: la fede e la fiducia di Abraamo, unite all'obbedienza. La promessa, dunque, è basata sulla fede e sull'obbedienza.

Quindi, Abraamo semplicemente si rimette con totale fiducia alla volontà di Dio, che non ordina, ma chiede. Il senso della richiesta non compare sulla traduzione della NR ma è espressa dal testo ebraico. Dio non poteva ordinare un sacrificio umano, invece chiede ad Abraamo di superare una prova, che sancirà la promessa. Rashi commenta:

L'ebraico קַח נָא è soltanto un'espressione di richiesta. Lui [Dio] disse ad Abraamo, “Ti prego, supera questa prova per Me, così che nessuno potrà dire che le prove precedenti non avevano sostanza” - [da Sanhedrin].

Da tutto ciò, io capisco che Dio conosceva come sarebbero andate le cose, altrimenti non avrebbe fatto la promessa prima della prova. Egli conosceva bene la disposizione del cuore di colui che Si scelse. Ma Abraamo doveva comunque fare una scelta. La prova può essere dunque un segno, attraverso il quale viene sancito il patto di Dio con Israele?

Non so se dico delle cose giuste o delle inesattezze.
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bgaluppi
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da bgaluppi »

Ho spostato i miei commenti su

http://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=4&t=675" onclick="window.open(this.href);return false;

che già tratta del sacrificio di Isacco.
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Israel75
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da Israel75 »

Ciao a tt. Non può essere che Abramo abbia frainteso? DIO gli ordina di portarlo in olocausto (Isacco), nel senso di farlo assistere ad un olocausto.

Grazie per le risposte. :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Antonio LT
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da Antonio LT »

Israel 75 non so quanto Abramo fraintese perché leggiamo:

Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». 2 Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va' nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».

Qui è scritto che Dio disse...ed è molto chiaro!
Piuttosto a me risulta complicato capire il motivo per cui Dio fa nascere da una donna vecchia e sterile Isacco...e poi comanda al padre di ucciderlo...forse per l ennesima prova? :-?

Oggi se in nome di Dio si fa un sacrificio umano si grida allo scandalo...

Quindi accettare che Dio permetteva tale pratica è molto difficile anche se per quei tempi!
Ma noi troviamo scritto che è Dio che parla..se non fosse cosi allora potrebbero esserci molte interpretazioni diverse e valide!
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bgaluppi
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Località: Torino

Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da bgaluppi »

Israel, non capì male Abraamo, piuttosto bisogna capire cosa Dio gli chiese di fare. Ci sono due diverse traduzioni di quei versetti. Riporto la traduzione del v.2 di Rabbi Rosenberg:

And He said, "Please take your son, your only one, whom you love, yea, Isaac, and go away to the land of Moriah and bring him up there for a burnt offering on one of the mountains, of which I will tell you."

E Dio disse, "Ti prego, prendi tuo figlio, il tuo unico, quello che ami, Isacco, e parti per la terra di Moriah e portalo là per un olocausto su una delle montagne che ti indicherò".

Ciò che è chiaro da questa traduzione, mi pare, è che Dio non sta chiedendo ad Abraamo di uccidere suo figlio, ma di "portarlo su" per un olocausto. Non capisco perché la NR traduca con "offrilo" ciò che, mi pare, significa "ascendere", "salire": עָלָה

Rashi commenta:

Dio non disse ad Abraamo “sacrificalo”, perché il Santo, sia benedetto, non voleva che lo uccidesse ma che lo portasse sul monte, lo preparasse per l'olocausto, e non appena lo portò su [in cima al monte], Dio gli disse, “tiralo giù”. - [da Gen. Rabbah 56:8]

Noiman riporta:

לך לך אל ארץ המריה והעלהו שם , “va alla terra di Morjia e là offrilo in olocausto” (Bereshit -Vajerà 22/2) (genesi), la parola והעלהו “vehàlehu” significa “olocausto” ma potrebbe essere tradotto come “fallo salire”, la stessa parola עלה “olocausto” è ripetuta quattro volte. Quindi il testo potrebbe essere anche letto: “fallo salire “ che io lo possa vedere.

In questo caso, Abraamo ha capito male, in un certo senso; lui obbedisce, e dice ad Isacco che Dio si provvederà la vittima, visto che non ne avevano una; tuttavia, siccome la vittima non c'è, e appare solo dopo, Abraamo ci piazza il suo stesso figlio sull'altare.
Antonio LT
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da Antonio LT »

Antonio se non era richiesto il sacrificio di Isacco a quel punto qual era la prova che Dio stava chiedendo ad Abramo?

12 L'angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unico figlio».

La prova era proprio il tentato sacrificio di Isacco,cosa centra il portarlo su?

Secondo quello che dite quindi la prova consisteva solo nel portare Isacco sulla terra di Moira perché Dio voleva vederlo?
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bgaluppi
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da bgaluppi »

Infatti in realtà non si dovrebbe parlare di "sacrificio", poiché non ci fu alcun sacrificio, ma di "legatura di Isacco", come fanno gli ebrei. Il sacrificio fu solo simbolico. Come vedi, per adesso abbiamo due traduzioni possibili; ma ambedue portano ad un atto: la legatura di Isacco sull'altare da parte di Abraamo. Questa era la prova.
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Israel75
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Re: Il sacrificio di Isacco e la fede

Messaggio da Israel75 »

Sì , intendevo quello Antonio.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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