Re: Isaia 6
Inviato: giovedì 15 dicembre 2016, 11:51
Grazie Naza. Come promesso, riporto il greco di Matteo e poi faccio una considerazione più ampia.
Mt 13:14,15:
ἐπαχύνθη γὰρ ἡ καρδία τοῦ λαοῦ τούτου, καὶ τοῖς ὠσὶν βαρέως ἤκουσαν, καὶ τοὺς ὀφθαλμοὺς αὐτῶν ἐκάμμυσαν· μή ποτε ἴδωσιν τοῖς ὀφθαλμοῖς καὶ τοῖς ὠσὶν ἀκούσωσιν καὶ τῇ καρδίᾳ συνῶσιν καὶ ἐπιστρέψωσιν, καὶ ἰάσομαι αὐτούς.
è divenuto insensibile certamente il cuore di questo popolo, e [con] le orecchie scarsamente hanno udito e gli occhi di loro hanno chiuso affinché non vedano con gli occhi e [affinché non] con le orecchie sentano e [affinché non] con il cuore comprendano e [affinché non] ritornino e [affinché non] guarisca loro.
In questo versetto non è Dio a renderli insensibili. Ma davvero possiamo pensare di prendere il testo alla lettera, in questo caso, per cui un versetto dice che fu Dio e un altro che furono loro stessi a perdere sensibilità? Come possiamo giustificare queste apparenti differenze? Io ho l'impressione che dobbiamo far riferimento al modo di pensare secondo cui tutto avviene all'interno della volontà di Dio.
È lo spirito di Dio a sospingere Yeshùa nelle grinfie di satana perché venga tentato: “Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.” (Mt 4:1). Non è satana ad andare da Yeshùa, è lo spirito di Dio che lo conduce a lui. Quindi, leggendo letteralmente, Dio non sarebbe solo un burattinaio che nega la libertà dell'uomo agendo su di lui come vuole (lo indurisce, lo rende insensibile e viceversa), ma sarebbe anche in combutta col tentatore! In 1Re 11:14: “Il Signore suscitò un nemico [satàn] a Salomone: Adad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom.”. Ma fu proprio Dio a suscitare questo nemico? O piuttosto questo è il modo in cui l'agiografo interpreta quell'avvenimento? E Adad può essere identificato come satana stesso? E quando Dio, nelle Scritture Ebraiche, comanda una guerra di stermnio, è proprio Dio che la vuole e la comanda o piuttosto sono Mosè e Giosuè che la ordinano nella convinzione che, in quanto rapprsentanti di Dio, stanno agendo secondo la volontà di Dio?
Questo modo di leggere senza considerare certe categorie mentali tipiche della Scrittura porta sempre sulla cattiva strada. Il discorso è semplicemente che questo "indurimento" di Israele è stato necessario, ad un certo punto, perché grazie ad esso gli stranieri fossero fatti entrare. Come spiega Paolo in Rm 11:25: “un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri”. Dunque, stiamo parlando di un qualcosa che si è verificato in una parte di Israele (nota le parole di Paolo: "si è prodotto", "una parte") per un determinato motivo, secondo il piano di Dio. Ma questo non deve indurci a pensare che gli ebrei siano sotto l'influenza di una sorta di "maleficio" e che non siano in grado di capire perché indotti a non capire. Così sono andate le cose, e così Paolo le interpreta, e dice: “Ma io dico: forse non hanno udito? Anzi, la loro voce è andata per tutta la terra e le loro parole fino agli estremi confini del mondo.” (Rm 10:18).
Inoltre, Marco, gli ebrei devono fare ciò che sono stati chiamati a fare: obbedire alla legge che hanno ricevuto da Dio. Questo è il loro compito, poiché alla venuta del Messia “Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli c'insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri!» Poiché da Sion uscirà la legge, da Gerusalemme la parola del Signore.” (Mic 4:2). Il Messia verrà per tutto il popolo di Dio, che ora include anche gli stranieri che hanno creduto in lui proprio grazie a quell'indurimento.
Tutto avviene all'interno della volontà di Dio, ma Dio non è un burattinaio, uno stregone che inculca o priva l'uomo di sentimenti come vuole.
Mt 13:14,15:
ἐπαχύνθη γὰρ ἡ καρδία τοῦ λαοῦ τούτου, καὶ τοῖς ὠσὶν βαρέως ἤκουσαν, καὶ τοὺς ὀφθαλμοὺς αὐτῶν ἐκάμμυσαν· μή ποτε ἴδωσιν τοῖς ὀφθαλμοῖς καὶ τοῖς ὠσὶν ἀκούσωσιν καὶ τῇ καρδίᾳ συνῶσιν καὶ ἐπιστρέψωσιν, καὶ ἰάσομαι αὐτούς.
è divenuto insensibile certamente il cuore di questo popolo, e [con] le orecchie scarsamente hanno udito e gli occhi di loro hanno chiuso affinché non vedano con gli occhi e [affinché non] con le orecchie sentano e [affinché non] con il cuore comprendano e [affinché non] ritornino e [affinché non] guarisca loro.
In questo versetto non è Dio a renderli insensibili. Ma davvero possiamo pensare di prendere il testo alla lettera, in questo caso, per cui un versetto dice che fu Dio e un altro che furono loro stessi a perdere sensibilità? Come possiamo giustificare queste apparenti differenze? Io ho l'impressione che dobbiamo far riferimento al modo di pensare secondo cui tutto avviene all'interno della volontà di Dio.
È lo spirito di Dio a sospingere Yeshùa nelle grinfie di satana perché venga tentato: “Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.” (Mt 4:1). Non è satana ad andare da Yeshùa, è lo spirito di Dio che lo conduce a lui. Quindi, leggendo letteralmente, Dio non sarebbe solo un burattinaio che nega la libertà dell'uomo agendo su di lui come vuole (lo indurisce, lo rende insensibile e viceversa), ma sarebbe anche in combutta col tentatore! In 1Re 11:14: “Il Signore suscitò un nemico [satàn] a Salomone: Adad, l'Idumeo, che era della stirpe reale di Edom.”. Ma fu proprio Dio a suscitare questo nemico? O piuttosto questo è il modo in cui l'agiografo interpreta quell'avvenimento? E Adad può essere identificato come satana stesso? E quando Dio, nelle Scritture Ebraiche, comanda una guerra di stermnio, è proprio Dio che la vuole e la comanda o piuttosto sono Mosè e Giosuè che la ordinano nella convinzione che, in quanto rapprsentanti di Dio, stanno agendo secondo la volontà di Dio?
Questo modo di leggere senza considerare certe categorie mentali tipiche della Scrittura porta sempre sulla cattiva strada. Il discorso è semplicemente che questo "indurimento" di Israele è stato necessario, ad un certo punto, perché grazie ad esso gli stranieri fossero fatti entrare. Come spiega Paolo in Rm 11:25: “un indurimento si è prodotto in una parte d'Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri”. Dunque, stiamo parlando di un qualcosa che si è verificato in una parte di Israele (nota le parole di Paolo: "si è prodotto", "una parte") per un determinato motivo, secondo il piano di Dio. Ma questo non deve indurci a pensare che gli ebrei siano sotto l'influenza di una sorta di "maleficio" e che non siano in grado di capire perché indotti a non capire. Così sono andate le cose, e così Paolo le interpreta, e dice: “Ma io dico: forse non hanno udito? Anzi, la loro voce è andata per tutta la terra e le loro parole fino agli estremi confini del mondo.” (Rm 10:18).
Inoltre, Marco, gli ebrei devono fare ciò che sono stati chiamati a fare: obbedire alla legge che hanno ricevuto da Dio. Questo è il loro compito, poiché alla venuta del Messia “Verranno molte nazioni e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli c'insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri!» Poiché da Sion uscirà la legge, da Gerusalemme la parola del Signore.” (Mic 4:2). Il Messia verrà per tutto il popolo di Dio, che ora include anche gli stranieri che hanno creduto in lui proprio grazie a quell'indurimento.
Tutto avviene all'interno della volontà di Dio, ma Dio non è un burattinaio, uno stregone che inculca o priva l'uomo di sentimenti come vuole.