Argomento: TRADIZIONE E TRASMISSIONE ORALE
Riporto prima i precedenti post scritti nell'altra cartella, così continuamo
AEnim aveva scritto:
AEnim ha scritto: ↑lunedì 1 maggio 2023, 10:27
Dal mio punto di vista e nella mia esperienza il TaNaKh è (1) un testo tantrico (vuol dire tante cose - anche perché ce ne sono di diversi tipi - ma qui solo alcune).
In tutte le tradizioni che si muovono sulla trasmissione diretta si scrive il meno possibile, si scrive in modo criptico e ciò con diversi scopi, si procede esclusivamente con i permessi e le autorizzazioni dei maestri, per tanti motivi che qui non starò a dire.
Gli antichi maestri non si facevano sicuramente rubare il mestiere con facilità, e quindi insegna legittimamente un tantra esclusivamente chi - facente parte della tradizione e perfettamente inserito nella trasmissione diretta, che non è solo orale - ne ha ricevuto il permesso.
Questo qui (questo testo), nel nostro linguaggio, è [potrebbe essere definito come] il tantra di una "famiglia tantrica" (che sarebbe appunto il Popolo di Israel), appartiene solo a loro e a nessun altro.
Da noi si dice che un dharma è come un serpente, e se preso per il verso sbagliato può mordere ed avvelenare, sia chi lo prende per il verso sbagliato, sia, aggiungo io, anche terzi, con conseguenti responsabilità morali.
Sono stata allieva di uno dei maggiori tantristi europei [che spero non mi legga in quanto i miei paragoni potrebbero facilmente suonargli impropri e azzardati
, con conseguenti tirate di orecchie], che ci ha mostrato come possono venire criptati i testi, ed esistono dei modi incredibili, persino utilizzando "il tuo respiro quando leggi".
Perciò per mio conto mai si potrà fare a meno di loro per comprendere quel testo senza farsi o far mancare il respiro a qualcuno.
Mi auto commento:
(1) “E’” qui significa che può apparire possederne un certo tot di elementi, a sufficienza perché a me appaiano delle similitudini perlomeno significative;
ovviamente non trascuro il fatto che le cose possono essere anche secondo il modo in cui le si guardano, quindi si può annoverare il tutto tranquillamente semplicemente come un mio modo di guardare.
Besasea ha scritto:
AEnim ha scritto: ↑lunedì 1 maggio 2023, 10:27
ci ha mostrato come possono venire criptati i testi, ed esistono dei modi incredibili, persino utilizzando "il tuo respiro quando leggi".
Questo metodo lo ha ampiamente trattato Abramo di CE nel suo saggio "Malkhodet Milin" (il senso del titolo significa "trappola di parole") con molti esempi che riempiono pagine intere. Specialmente nel Genesi e nel libro di Yehoshua.
AEnim ha scritto:
Besàseà ha scritto: ↑martedì 2 maggio 2023, 13:27
Sulla Torah Orale sempre le stesse beffe. Credere o non credere all'esistenza della Torah Orale è una posizione religiosa. Negli studi si prende atto che essa è attestata nei testi ebraici antichi e si studia perché legata al popolo ebraico e al Tanakh. Negli studi non si prendono posizioni religiose, ma queste casomai si studiano per comprenderne le basi.
Non so che dirti. Io credo che qui sia strutturale non prendere in considerazione l'esistenza di Torah orale e tradizione ebraica e guardare al testo del TaNaKh esclusivamente per se stesso.
Parlare di tradizione orale poi suscita sempre forti reazioni.
Insomma i problemi sono sempre gli stessi, sempre sulle stesse cose, senza mai venire a capo di niente.
Non so proprio come si possa risolvere.
In questi giorni stavo leggendo in giro di Esdra. Dato che mi pare di aver capito che tutto ciò che si ha di scritto lo si deve a lui e non vi sia nessuno scritto attestato prima di lui (suppongo, non lo so, eh, è la prima volta che me ne interesso) non so cosa pensino gli accademici occidentali, prob. che si sia svegliato una mattina e con molta fantasia abbia inventato tutto all'improvviso di sana pianta, e che solo chi è religioso possa 'credere' in una trasmissione orale di testi o comunque di contenuti. Boh.
So che ci sono delle problematiche a riguardo di oralità, testi orali, tradizione orale e trasmissione orale pure in orientalistica anche se non ci sono arrivata come studi fino al punto di esaminarle.
In ogni caso ad esempio la memorizzazione e recitazione degli interi testi - per esempio - è tutt'oggi praticata e mantenuta. Si recita sempre il testo a memoria prima di spiegarlo - la trasmissione della spiegazione è da maestro a discepolo - ed è anche escluso proprio che tutte le spiegazioni date siano reperibili per iscritto. Se non vai a sentirle, non le trovi per iscritto. E si vuole proprio che sia così, quindi un esterno non sa.
Negli studi si prende atto che essa è attestata nei testi ebraici antichi
Mi piacerebbe conoscere (in riassunto) quali siano le attestazioni (mi ricordo di aver letto di un "torot" al plurale ma non ne so troppo di più).
BESASEA ha scritto:
AEnim ha scritto: ↑martedì 2 maggio 2023, 19:11
Non so che dirti. Io credo che qui sia strutturale non prendere in considerazione l'esistenza di Torah orale e tradizione ebraica e guardare al testo del TaNaKh esclusivamente per se stesso.
Infatti è una posizione religiosa basata sul Sola Scriptura. Si basa sulla concezione dell'obbligo religioso di osservare la Bibbia, non sulla sua indagine neutrale.
E' impossibile comprendere il Tanakh senza la tradizione ebraica che ci istruisce sul senso dei termini e delle espressioni idiomatiche. Ma anche in generale è illogico e utopico studiare la letteratura di un popolo isolandola dal popolo che l'ha generata. Se ciò è successo è solo perché si ubbidisce a dei dogmi.
Dal punto di vista dell'indagine storica la trasmissione orale è reale perché la Mishnàh esiste e la si ripete continuamente fino ad oggi. Credere o non credere che essa sia la continuazione della Torah Orale data sul Sinai è una questione di fede. Mettendo da parte la fede rimane importante studiare i costumi e la lingua di questo popolo millennario.
Inoltre il Tanakh fu criptato, furono tolte le madri di lettura e applicata una vocalizzazione che ne maschera il contenuto. Testo scritto e trasmissione orale, dal punto di vista filologico devono corrispondere perché la sua interpretazione va sempre a pari passo con esso. Ma spesso invece notiamo all'apparenza che non c'è corrispondenza a causa del testo scritto che è criptato. Ecco che qui la tradizione orale ci aiuta a decriptare il testo scritto. Quindi è indispenzabile.
In questi giorni stavo leggendo in giro di Esdra.
Con Ezra termina la profezia e inizia la divulgazione della Torah Orale al popolo, che prima era affidata ai soli cohanim e ai membri del Sinedrio.
Ezra ricevette la trasmissione orale da Baruch ben Neria, che a sua volta ricevette dal profeta Geremia e così via indietro fino a Moshé.
Mi piacerebbe conoscere (in riassunto) quali siano le attestazioni (mi ricordo di aver letto di un "torot" al plurale ma non ne so troppo di più).
Abbiamo attestazioni in tutti i testi antichi, ci vorrebbe una discussione apposita.
Il Patto stipulato fra Dio e il popolo ebraico, dato che è un fatto nazionale da cui dipende la sua identità, è trasmesso oralmente in modo che tutti lo ripetono. Questo metodo esclude la possibilità di errori perché ognuno, nella ripetizione orale, si confronta con l'altro e tutti la ripetono in gruppo. Il libro scritto, se lo perdi non puoi più dimostrare la tua identità. Oggi la ricerca e l'identificazione delle dieci tribù disperse si effettua controllando se c'è in esse la presenza della ripetizione orale, che è la vera carta d'identità.
Quanto a me, ecco la mia alleanza con essi, dice il Signore: Il mio spirito che è sopra di te e le parole che ti ho messo in bocca non si allontaneranno dalla tua bocca né dalla bocca della tua discendenza né dalla bocca dei discendenti dei discendenti, dice il Signore, ora e sempre.
Isaia 59.21 (CEI)