Vi faccio una sintesi di ciò che dice Rav. Arbib in un video, che ho integrato con qualche piccola specifica raccolta dalla lettura di varie pagine ebraiche.
"Secondo l’ebraismo farisaico classico l’offerta dell’omer si doveva fare il 16 di Nisan, subito
dopo la Pasqua. Ma i Sadducei intendevano il verso “offrirete l’omer dopo il sabato” come riferito al primo sabato dopo la festa di Pasqua quindi pensavano che l’offerta andasse celebrata in un giorno diverso. Per i Farisei era invece chiaro che il sabato era la festa di Pasqua e non il giorno della settimana. Anche la Comunità di Qumran aveva una data diversa per la celebrazione dell’offerta dell’omer."
https://digilander.libero.it/Hard_Rain/ ... ndario.pdf
Sintesi del video di Rav. Arbib.
Quando c'era il Bet Ha Mikhdash, veniva fatta l'offerta del primo cereale, l'orzo.
Questo avveniva nel secondo giorno di Pesach (quello, appunto dal quale comincia il conteggio dell'Omer per i farisei e per l'ebraismo rabbinico).
Si contano i giorni che vanno da Pesach a Shavuot perchè la libertà di Pesach non è completa se non giunge anche quella spirituale che è data dal Matàn Toràh, entrambi eventi di azioni totalmente divine, come l'istituzione Shabbat.
[Sebbene ciò non sia specificano nel TaNaKh, tuttavia questo senso era già ritenuto al tempo dei farisei]
La parola Shabbat menzionata nel TaNaKh per l'inizio del conteggio va intesa come Mohed, come Yom Tov, ed il conteggio prosegue - dice il testo - fino alla conclusione del settimo Shabbat dove la parola Shabbat qui va intesa come "settimana".
Non si tratta qui dello Shabbat bereshit.
La liberazione dal Mitzarim fu una azione totalmente divina, le feste sono scritte nella Torah ma in realtà sono decise dall'uomo, che stabilisce quando capita il capo mese e di conseguenza cadono le feste, e quindi lo yom tov è centrato sulle azioni umane.
Lo Shabbat invece non è azione umana perchè esiste dalla creazione.
Pesach è una festa per un evento che rappresenta un'azione totalmente divina, e quindi Pesach è uno Shabbat (Rabbi Tzadok Ha Coen); Shavuot (commemorazione del) Matan Torah, rappresenta ancora un evento totalmente divino. In mezzo vi è lo sforzo umano (rappresentato dal conteggio dell'Omer, che non è un conto a tavolino ma la pratica di contare il giorno ogni giorno con una apposita tefillah) ma prima e dopo di esso sono indispensabili azioni divine.
Perciò Shabbat si riferisce a Pesach.
E il conteggio dell'Omer conta il periodo che va dall'offerta della prima primizia (orzo), all'offerta delle primizie successive, che avviene a Shavuot (grano ed altre) per 7 Shabbat qui intesi come "conto di settimane" (si devono contare tanto i giorni quanto le settimane).
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In pratica io capisco che era dirimente il fatto che l'offerta - omer - di orzo, cioè della prima primizia, al Tempio, avvenisse il giorno dopo Pesach (secondo giorno di Pesach), e di conseguenza l'offerta delle altre primizie (grano ed altre) doveva avvenire al 50esimo giorno dopo quella, intercorse 7 settimane. Non dimenticandosi che l'offerta delle primizie non era una mera pratica agricola propiziatoria, ma anch'essa un precetto (comprendente il "riscatto del primogenito" anche).
La prassi in uso, probabilmente molto consolidata, era dirimente nell'intendere il testo e non l'opposto (come dire: si è sempre fatto così e quindi, se si è sempre fatto così, significa che quello si intendeva dire di fare). Infatti la prima conseguenza di un precetto era la messa in atto, prima del metterlo per iscritto. Perciò, se errore c'è stato, ciò sarebbe avvenuto prima e non dopo la disputa fra farisei e sadducei nel periodo del 2° Tempio, in quanto vi era quello che oggi giuridicamente chiameremmo un 'uso' consolidato.
In pratica non si tratterebbe di un mero stabilire la data di Calendario di una festa in relazione ad una precedente, ma del fatto che due offerte di primizie dovessero distare 50 giorni l'una dall'altra, e se la prima avveniva il secondo giorno di Pesach, c'è poco da fare, il conteggio dell'Omer deve partire proprio da quel giorno lì affinchè l'altra disti 7 settimane dalla prima.
Ora per confutare ciò qualcuno dovrebbe dimostrare che l'offerta dell'Omer di grano al Tempio non era sempre avvenuta nel secondo giorno di Pesach, perchè se si sposta Shavuot in avanti in qualsiasi modo, allora bisogna spostare anche l'offerta dell'Omer di Orzo, perchè la distanza di 50 è fra le due offerte di primizie. Va ricordato anche che offrire le primizie significava poter iniziare ad utilizzare i nuovi raccolti: finchè non avvenivano le offerte non si poteva inziare a consumare i raccolti.
Questo è quello che capisco io.
P.S. da qualche parte fra la cinquantina di pagine in cui ho cercato, ho trovato che i sadducei erano agricoltori e latifondisti e volevano più giorni a disposizione (non ho capito se 'per' o 'prima di iniziare' la mietitura del grano, e preferivano spostare in avanti la data per questo).
I rabbini mi pare che c'entrino molto poco e che ereditino piuttosto passivamente la posizione farisaica.
I sadducei dalla distruzione del Tempio hanno avuto la peggio e non esistono più.