Re: La Gloria di Dio
Inviato: lunedì 16 giugno 2014, 6:02
Indubbiamente sì, Marco. Una cosa non esclude l’altra. Dicevo solo che forse la conoscenza generale viene prima di quella particolare.
Alcuni giorni fa, ad esempio, a un Testimone di Geova che voleva “evangelizzarmi” domandai se era così sicuro che la loro opera casa per casa fosse scritturale; costui mi fece leggere Is 52:7: “Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annuncia la pace, che è araldo di notizie liete, che annuncia la salvezza”. Al che gli domandai se sapeva a quale occasione specifica si riferiva quel passo. Mi guardò stupefatto e mi rispose con orgoglio che si riferiva alla predicazione. Gli domandai allora quali erano i monti di cui parlava Isaia e quali erano le buone notizie che l’araldo stava recando. Quasi non capiva le domande o, meglio, non capiva perché le facevo. Mi resi allora conto che non sapeva nulla di storia ebraica e che aveva tolto un versetto dal suo contesto per applicarlo come gli avevano insegnato, completamente fuori contesto e con un significato molto diverso e molto lontano.
Alcuni giorni fa, ad esempio, a un Testimone di Geova che voleva “evangelizzarmi” domandai se era così sicuro che la loro opera casa per casa fosse scritturale; costui mi fece leggere Is 52:7: “Quanto sono belli, sui monti, i piedi del messaggero di buone notizie, che annuncia la pace, che è araldo di notizie liete, che annuncia la salvezza”. Al che gli domandai se sapeva a quale occasione specifica si riferiva quel passo. Mi guardò stupefatto e mi rispose con orgoglio che si riferiva alla predicazione. Gli domandai allora quali erano i monti di cui parlava Isaia e quali erano le buone notizie che l’araldo stava recando. Quasi non capiva le domande o, meglio, non capiva perché le facevo. Mi resi allora conto che non sapeva nulla di storia ebraica e che aveva tolto un versetto dal suo contesto per applicarlo come gli avevano insegnato, completamente fuori contesto e con un significato molto diverso e molto lontano.