Mangiare sangue

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Israel75
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Israel75 »

comparve Aaronne per prendere i primi nati che gli aspettavano in base alla legge

Aaronne che incubo era quello del vitello d'oro vero?
:D :D :D .

Se stiamo lì a guardare il pelo nell'uovo "te saluto".
Dai in sostanza il sangue fà schifo a berlo; mica siamo vampiri. :idea:
Shalom shabath Noiman rabbì :D
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Michele
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Michele »

Giusto Noiman, quando è troppo è troppo
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francesco.ragazzi
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Noiman,
Cosa intendeva dire Paolo quando ci invita ad astenerci dal sangue ?
Ho notato che su altri argomenti si fa di tutto per tenere conto del contesto,della mentalità del tempo, si arriva a dire che lo scrittore biblico è illetterato, sgrammaticato etc, e sul sangue si prende questa parola alla lettera senza indagare e senza sforzarsi di capire il senso della parola, l'attinenza con la morale divina che ci invita principalmente ad amare .-
Ultima modifica di francesco.ragazzi il sabato 3 maggio 2014, 15:33, modificato 1 volta in totale.
noiman
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da noiman »

Ciao Armando, lo sai che in foto mi assomigli molto?
Il sangue è la vita, la vita si può sottrarre e anche offrire, fa parte di questa creazione.
Ciao
Noiman
I
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francesco.ragazzi
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da francesco.ragazzi »

Caro Noiman,
dici bene : "...Il sangue è la vita, la vita si può sottrarre e anche offrire ..." come ogni cosa tutto dipende dall'uso che se ne fà !
Sangue può essere sinonimo di sofferenza e morte, ma può anche essere sinonimo di salvezza e vita .- A noi la scelta !!!
marco
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da marco »

Caro Noiman, sai cosa avrebbe detto, con molta probabilità, anzi sicuramente Yeshùa a proposito della leggenda? Ma, Dio disse anche: non opprimerai l'orfano e la vedova. Con l'amore si può anche piegare ciò che è stato comandato in forma legale. Stiamo bene attenti a non fraintentermi, non dico di disubbidire o fare di testa nostra. E' scritto non uccidere e in nessun caso si può uccidere un uomo per amore. E' scritto non desiderare la donna altrui, evidentemente se qualcuno ama più donne questo non è l'amore che piace a Dio.
Solo con la forza dell'amore verso il prossimo, benedetto dal Signore, si può trasgredire ed essere perdonati. Immagino Dio, non come un legislatore severo amante delle regole, ma bensì un Dio che vuole educare questi uomini ad amarsi vicendevolmente, amando il creato e tutto ciò che Egli ha creato.
Dt 10,18: rende giustizia all'orfano e alla vedova...
Dt 14,29: verranno il levita, che non ha nè parte nè eredità con te, il forestiero, l'orfano e la vedova che si trovano entro le tue porte, ne mageranno e si sazieranno.
Is 1,23: ..non fanno giustiza all'orfano e la causa della vedova non giunge fino ad essi.

Mi ha fatto piacere quello che hai scritto, caro Noiman. Vuoi vedere che Dio ti ha nascosto il Cristo agli occhi e non al cuore.
Boh, non sò cosa pensare. A Dio tutto è possibile.
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francesco.ragazzi
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da francesco.ragazzi »

:)
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francesco.ragazzi
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da francesco.ragazzi »

Ci sono sempre due modi di operare ed anche di ubbidire, Caino ed Abele hanno offerto entrambi un sacrificio a Dio, ma uno col cuore e l'altro no!
Ci sono sempre due modi di osservare un comandamento, uno alla lettera anche se crea morte e dolore e l'altro col cuore cercando di offrire salute e vita, sempre in attinenza al grande comandamento dell'Amore che comprende tutta la Legge ed i Profeti .-
marco
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da marco »

Caro Enigma, mi dispiace, ma per me sono sottigliezze. Stiamo parlando di casi eccezionali in cui la trasfusione salva una vita.
Immagina, caro Enigma, di trovarti in ospedale per una visita, e senti i medici e gli infermieri che chiedono aiuto per un malato che durante un intervento ha perso molto sangue ed è in fin di vita. Domandano chi, nell'immediatezza volesse donare il sangue, il tuo gruppo sanguigno coincide, ti viene da pensare Dio non vuole, no il mio sangue deve restare dentro di me. Fai finta di niente, tappi le orecchie e te la svigni tra i corridoi, sentendo le grida sempre più lantane da te, lasciando che quella vita si spenga? In nome di Dio?
Invece, non ti sorge il dubbio, che ti trovavi lì, perchè Dio voleva che tu fossi lì?
Caro Enigma, ciò che voglio dirti è che non dobbiamo usare il sangue per scopi impuri. No mai. Il sangue possiede la dignità che Dio ha stabilito, quella di stare dentro le arterie e svolgere la sua funzione. Altri scopi non sono ammessi. Ma immetterlo dentro le arterie di tuo fratello, in nome di quell'amore che ci rende uomini che sanno discernere ciò che è bene da ciò che è male, vuoi che non piaccia a Dio?
In questo non ci vedo un tradimento verso Dio. Se hai ragione tu, spero che Dio mi perdoni anche questo, oltre a tutti gli altri peccati che commetto senza amare il prossimo.
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Gianni
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Re: Mangiare sangue

Messaggio da Gianni »

Caro Noiman, permettimi di rileggere la vecchia leggenda riportata dal rabbino Dante Lattes.
La povera vedova non era poi così povera, se possedeva un campo. Ella appare poco giusta sin dall’inizio: non rispetta la mitzvà di Dt 22:10 a salvaguardia della cura degli animali, perché aggiogando insieme bue ed asino, quest’ultimo avrebbe sofferto in quanto più piccolo, meno forte e di natura diversa. “Il giusto ha cura della vita del suo bestiame, ma il cuore degli empi è crudele”. - Pr 12:10.
La vedova intende poi violare la mitzvà di Lv 19:9 che vieta di seminare con due specie di semi. In ciò si mostra non solo sprezzante della Toràh, ma anche sciocca, perché poteva benissimo seminare semi di vario tipo, ma ciascuno in un tratto separato dello stesso campo (cfr. Lv 19:19; Is 28:25). In più, violando quel precetto e mischiando due tipi di seme, l’intero prodotto del suo campo doveva essere devoluto al santuario (cfr. Dt 22:9; Lv 27:28; Nm 18:14), per cui se l’andava a cercare.
La nostra vedova poco avveduta si mostra poi anche egoista, non volendo permettere ai dei veri poveri di spigolare nei campi mietuti, di raccogliere ciò che era rimasto nei frutteti e nei vigneti, come stabilito da Lv 19:9,10;23:22; Dt 24:19-21. Se fosse stata davvero povera anziché proprietaria terriera, poteva avvalersi lei stessa della misericordiosa disposizione di Dio.
Questa vedova poco saggia ma molto attenta al suo tornaconto, mostra anche mancanza di fede nel volersi sottrarre al pagamento delle decima, perché Dio aveva promesso di far prosperare Israele se fosse stata osservata la legge sulla decima (Mal 3:10; Dt 28:1,2,11-14). In più, nella Toràh non era prevista alcuna punizione per chi non pagava la decima. Si trattava di un obbligo morale, e la nostra vedovella mostra di non avere moralità. Anzi, era pure ladra, perché alla fine di un triennio avrebbe dovuto confessare davanti a Dio che la decima non era stata pagata (Dt 26:12-15) e ciò sarebbe stato considerato un furto fatto a Dio. - Mal 3:7-9.
Il redattore della leggenda dice che a un certo punto “comparve Aaronne per prendere i primi nati che gli aspettavano in base alla legge (deut. 15/10)”; a quanto pare, cita male, perché Dt 15:10 dice che al povero si deve dare “generosamente” e vi si afferma: “Quando gli darai, non te ne dolga il cuore; perché, a motivo di questo, il Signore, il tuo Dio, ti benedirà in ogni opera tua e in ogni cosa a cui porrai mano”. In ogni caso, erano solo i primi nati maschi degli animali che si dovevano dare. La vedova è anche stupida, perché con i primi nati maschi degli animali puri non si poteva lavorare; siccome lei aveva due agnelle, non avrebbe potuto tosare gli agnelli maschi primogeniti. - Es 22:30; Nm 18:17; Dt 15:19,20.
Il redattore della storiella sbaglia poi di nuovo citazione richiamando a sproposito Dt 23:4. Non si vede poi come il sacerdote potesse pretendere una parte delle due agnelle scannate per essere mangiate. La vedova si mostra invece del tutto ignorante di Toràh, perché invece di cibarsi delle sue agnelle ne vuol fare un olocausto, che a quel punto era offerto per intero a Dio e nessuna parte dell’animale poteva essere trattenuta da lei (Gdc 11:30,31,39,40). Ma nessuno l’obbligava a farlo.
In conclusione, non si tratta affatto di una vedova povera ma di una povera vedova; povera nel senso di poco avveduta e alquanto meschina. Certamente povera, molto povera, di fede e, ancor prima, di buon senso.
Questa storiella mi richiama alla mente una barzelletta. Di sabato un ebreo rimprovera un altro ebreo: “Ma come! Fumi? Ti sei dimenticato che oggi è sabato?”. E dopo un po’: “Ma come! Poti la siepe? Ti sei dimenticato che oggi è sabato?”. Poi ancora: “Ma come! Ti metti a cucinare? Ti sei dimenticato che oggi è sabato?”. E così via. Alla fine, quell’altro: “Io vorrei dimenticarmi, almeno di sabato, di essere ebreo!”.
Non è che il redattore della storiella tradisca lo stesso spirito?
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