Interpretazione delle Scritture Ebraiche

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bgaluppi
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Marco, uno che crede in Cristo non dovrebbe condividere la filosofia e il credo di chi venera idoli. Non è questo che sto discutendo. E certamente è giusto ammonire un fratello in Cristo che si allontana dalla verità che ha già accettato; ma non mi sembra proprio che Sandro abbia intenzione di rinnegare Cristo.

Dico, in generale, che ogni uomo è libero di scegliere cosa, per lui, è “verità” e quindi tu, come credente in Cristo, non puoi giudicare negativamente chi non la pensa interamente come te; le strade per arrivare alla conoscenza e alla compresione profonda del messaggio del Cristo sono molteplici. Alle volte, persone non credenti mostrano nei fatti di essere molto piú vicine a Dio di chi è credente. Altro esempio: mio padre non è credente; dovrei forse evitare di mangiare con lui?

“Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo? O, come potrai tu dire a tuo fratello: "Lascia che io ti tolga dall'occhio la pagliuzza", mentre la trave è nell'occhio tuo? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave, e allora ci vedrai bene per trarre la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello.” — Mt 7:3-5

La domanda che mi piacerebbe tu ti ponessi è: perché Dio concede a satana di agire sull'uomo? E questa: possibile che il satana delle Scritture Greche sia diverso da quello delle Scritture Ebraiche?
Sandro.48
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

Fantastica domanda ! :
è possibile che il satana delle scritture greche
sia diverso
dal satana delle scritture ebraiche ?

Risposta. Altrocchè possibile: certo sono due satana molto diversi !
Bravo bgaluppi ! :-J (*) :YMAPPLAUSE: :-? b-) :d
Sandro.48
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Kalebh
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Kalebh »

Caro Marco, spero che semmai io vada fuori strada o mi erga a tuttologo, spero dicevo che ci sia un fratello come te pronto a darmi una bella scoppola. :YMHUG: E non ti preoccupare guarda pure la mia pagliuzza che per me non sei per niente ipocrita anzi!
Poi visto che ultimamente si scrive anche in altre lingue ti dico questo:
Quannu u diavulu t`alliscia voli l`arma! ;)
Sandro.48
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da Sandro.48 »

IL SIGNORE, Dio, dà ragione a Marco: è questa la sorprendente conclusione a cui sono giunto io Sandro dopo aver riletto, minimo 4 volte, il Salmo 12, prima sulla Bibbia in Tedesco, e poi sulla Nuova Riveduta , in Italiano. Mi è sembrato di leggere che il SIGNORE rimprovera l'arroganza di Sandro, che pretende di padroneggiare la Parola di Dio; ma Dio mostra a Sandro che solo Dio è il Padrone, e che Marco è l'oppresso (da parte dell'arrogante Sandro) e che Marco verrà soccorso da Dio = il SIGNORE. Questa è la strabiliante verità che viene fuori da una rilettura del Salmo 12 (Nuova Riveduta).//Sandro.48
marco
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da marco »

Carissimo Kaleb, come al solito, sei il solo che riesce a comprendere la mia completa buona fede. Se fossi stato un ipocrita mi sarei accodato tranquillamente al "politicamente corretto". Invece il difficile è remare contro.
Quando scriviamo qui, non possiamo sapere chi ci sia a leggere le nostre discussioni, o un esperto di S.Scritture o uno alle prime armi, oppure uno forte nella fede o uno debole. Se noi ci professiamo cristiani abbiamo l'obbligo di insegnare la retta via.
Ora Kaleb ragioniamo: un debole nella fede o uno fratello sconfortato, che viene qui per cercare ristoro e certezze, si sente dire che la verità si trova anche nel buddismo, mi devo arrabbiare, si o no?
Grazie di nuovo per le belle e apprezzatissime parole che hai scritto. Avrei voluto darti subito un bacio, ma poi vedendo la foto mi è venuta meno la voglia. Troppi peli. :d
U munnu sempri tortu a statu. :-)
marco
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da marco »

Caro Sandro, sono estremamente felice nel vedere che non provi astio nei miei confronti.
Mi viene in mente la parabola della pecorella smarrita, specialmente l'ultima frase: Proprio questo è il volere del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda.
Caro Sandro perdere la fede è molto facile, a differenza della religiosità che non costa nulla mantenerla.
La fede in Cristo è il dono più grande che Dio concede all'uomo, non svendiamola per nessun motivo.
Noi siamo il sale della Terra non dimentichiamolo.
marco
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da marco »

Caro Antonio domani mattina proverò a rispondere alle tue domande sul ruolo di Satana.
Ciao.
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bgaluppi
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Marco, Kalebh, voglio che sia chiara una cosa: ho citato quella scrittura per ricordare a tutti noi che non si può giudicare nessuno, neppure chi ha fede diversa o segue religioni diverse; non certo per dare a Marco dell'ipocrita. Si può giudicare una dottrina diversa, ma non chi la sposa. Si può ammonire un fratello di fede, ma non giudicarlo se compie libere scelte che sono diverse dalle nostre.

“Ma tu sei bravo, caro Antonio, puoi permetterti anche di sederti a tavolino con Satana”

Non mi piacciono illazioni di questo tipo. Specialmente quando sono totalmente gratuite e ingiustificate.
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bgaluppi
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Caro Sandro, stasera (se ce la faccio) apro una discussione su satana proprio in questa cartella, per tornare in tema ed esaminare l'interpretazione ebraica del satana veterotestamentario. ;)
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bgaluppi
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Re: Interpretazione Ebraica delle Scritture Ebraiche

Messaggio da bgaluppi »

Sandro, come promesso ecco qua una piccola lettura del satan ebraico. Pensavo di aprire una nuova cartella, ma per adesso continuiamo qui ed eventualmente sposteremo il tutto in seguito. In questa trattazione mi concentrerò esclusivamente sulla Scrittura Ebraica; dopo i vostri commenti, farò la stessa cosa con la Scrittura Greca, e poi potremo confrontare il tutto.

Vediamo innanzitutto tutti i versetti della Tanach dove compare la parola "satana" (שָׂטָן, śā·ṭān) o "il satana" (הַשָּׂטָן, haś·śā·ṭān). 

Il termine satan è un verbo ebraico che significa provocare o opporre; altre volte è un nome, spesso è usato con l'articolo nel senso di "l'oppositore", o "il provocatore", o "l'avversario", ma sempre come nome comune e mai come nome proprio. Compare nelle Scritture Ebraiche solo 27 volte e per usi diversi. Questi sono i versetti: Num 22:22,32; 1Sam 29:4; 2Sam 19:22; 1Re 5:4; 11:14,23,25; 1Cron 21:1; Gb 1:6-9,12; 2:1-4,6-7; Sl 109:6; Zc 3:1-2. Vediamo come viene usato.

In Num 22:22 e 22:32 è usato come nome comune (לשטן, lə·śā·ṭān); le traduzioni lo rendono in forma verbale: “l'angelo del Signore si pose sulla strada per ostacolarlo”, “Ecco io sono uscito a ostacolarti il cammino” (CEI).

Anche in 1Sam 29:4 e 2Sam 19:22 (לשטן, lə·śā·ṭān) è usato come nome comune: “Non venga con noi in guerra, perché non diventi nostro nemico” (CEI), “Davide disse: «Che ho da fare con voi, o figli di Seruia, che vi mostrate oggi miei avversari?” (NR)

In 1Re e 1Cron è usato come nome comune (שטן, śā·ṭān), avversario, nemico, oppositore. In 1Cron 21:1, come vedremo sotto, è usato come nome comune ma è tradotto erroneamente come nome proprio (traslitterato con lettera maiuscola) da tutti i traduttori:

“Ma ora il Signore, il mio Dio, mi ha dato pace dappertutto; non ho più avversari, e non sono sotto il peso di nessuna calamità”. — 1Re 5:4
“Il Signore suscitò un nemico a Salomone” — 1Re 11:14
“Dio suscitò un altro nemico a Salomone” — 1Re 11:23
“Fu nemico d'Israele per tutto il tempo di Salomone” — 1Re 11:25
Satana si mosse contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d'Israele” — 1Cron 21:1

In Giobbe, in Zaccaria e nel Salmo 109 è usato come nome comune, con l'articolo (השטן, haś·śā·ṭān), nel senso di "l'accusatore", ed è applicato all'accusatore della corte celeste. Le traduzioni rendono erroneamente traslitterando come nome proprio con lettera maiuscola (Satana). Nel Salmo 109 è usato in senso umano, e suggerisce il perseguimento in un tribunale:

“Suscita un empio contro di lui, e un accusatore stia alla sua destra. Quando sarà giudicato, esca condannato” — Sl 109:6-7

Il termine satan non comincia ad avere una connotazione sovrumana prima del tardo periodo biblico; in Zaccaria 3 e nel libro di Giobbe è applicato all'accusatore della corte celeste, che certamente trattasi di un angelo; ma anche in questo senso, Satana non è un dèmone malvagio, né Satana si oppone a Dio, anzi agisce unicamente dopo Sua approvazione (cfr. Gb 1-2). Dal Libro di Giobbe risulta evidente come questo angelo accusatore faccia parte della corte angelica, non demonica; egli percorre la terra e passeggia per essa e va su e giú tra terra e cielo, svolgendo quella che è la sua funzione specifica: accusare l'uomo davanti a Dio e far sí che egli violi la Sua legge. Satana è un angelo creato per questo scopo. Lui obbedisce, senza mai agire di sua spontanea volontà e sempre previo permesso di Dio. Ciò è confermato dalla Jewish Encyclopedia: “Risulta evidente dal pròlogo [del Libro di Giobbe] che Satana non ha potere di azione indipendente, ma necessita del permesso di Dio, a cui non puó trasgredire. Non può essere considerato, per questo, come un avversario di Dio.”. 

“Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al Signore, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro. Il Signore disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al Signore: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa».” — Gb 1:6-7

L'angelo accusatore percorre la terra e si muove tra essa e il cielo, liberamente. Accede alla presenza di Dio e interagisce con Lui! Quale dèmone può far questo?

“Il Signore disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male». Satana rispose al Signore: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio? Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese. Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia». Il Signore disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del Signore.” — Gb 1:8-12

Dio si compiace dell'integrità del Suo servo Giobbe e l'angelo accusatore fa notare come egli sia cosí retto per via delle benedizioni ricevute; e propone a Dio di revocare queste benedizioni per vedere come la rettitudine di Giobbe verrebbe meno. Dio acconsente. Da questo passo si capisce come non esista un "potere maligno" opposto a Dio che agisce indipendentemente dalla Sua volontà; se cosí fosse, verrebbe meno l'onnipotenza e il controllo assoluto di Dio. Infatti, in Is 45:7 leggiamo:

“Io formo la luce, creo le tenebre, do il benessere, creo l'avversità; io, il Signore, sono colui che fa tutte queste cose.”

In qual modo Dio crea l'avversità? Possibile che il Dio infinitamente buono, misericordioso e giusto crei avversità e tenebra? In qual modo Egli crea avversità? Attraverso il satana, l'angelo accusatore, che nasce per provocare l'uomo e indurlo alla disobbedienza; nello svolgere questa funzione, il satana obbedisce perfettamente a Dio. Nel Talmud (Bava Batra 16a), in relazione al tentativo di Satana di indurre Giobbe a trasgredire, Rabbi Levi dichiara:

“Satana ha agito per amor di Dio. Quando vide come Dio fosse cosí concentrato su Giobbe, lui [satana] pensò: «non sia mai che Dio dimentichi il Suo amore per (il nostro padre) Abramo!»”

Esiste un'altra interpretazione sul ruolo del satana, l'accusatore. Il Talmud (Bava Batra, ibidem) spiega che il satana rappresenta l'istinto al male (yetzer ha-ra), alla ribellione alla legge di Dio, ed è un tutt'uno con l'angelo della morte, che scende dal cielo per traviare l'uomo e poi torna in cielo per accusarlo davanti a Dio e condannarlo. Nel Midrash Rabbah (Bereshit xvii 6) si legge che il satana, ossia l'istinto alle passioni malvagie, nacque nel momento in cui fu creata la donna.

Per concludere, la Scrittura Ebraica non presenta il satana come un angelo ribelle che agisce in opposizione a Dio, ma come un angelo accusatore che obbedisce a Dio svolgendo la funzione per la quale è stato creato: sedurre l'uomo, sviarlo, indurlo alla disobbedienza. In altri termini, il satana ebraico potrebbe essere una vera e propria "manifestazione" della volontà di Dio.
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