Buongiorno,
posto in questa sezione perchè non so esattamente dove farlo; nel caso avessi sbagliato cancellerò l'intervento senza problemi.
Volevo sapere se qualcuno ha letto il libro citato nel titolo. In sintesi l' autore propone la tesi che la trinità (o almeno la binità) non fosse un concetto del tutto estraneo all' ebraismo prima della nascita di Cristo.
Cito poche righe per dare un' idea :"Molte (se non tutte) delle idee e delle pratiche del movimento cristiano del Primo secolo, dell’inizio del Secondo secolo d.C. e anche dei periodi successivi possono essere interpretate con certezza come parte integrante delle idee e delle pratiche dell’ebraismo di quei tempi. Le idee della Trinità e dell’incarnazione, o almeno gli embrioni di tali idee, erano già presenti tra i seguaci del credo ebraico molto prima che Gesù arrivasse sulla scena per incarnare tali nozioni teologiche e rispondere alla chiamata messianica."
Mi piacerebbe sapere che cosa pensate di questa tesi.
Grazie e buon Ferragosto a tutti.
Daniel Boyarin - IL VANGELO EBRAICO
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danilo bellazzi
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Andrea Varxhetta
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Re: Daniel Boyarin - IL VANGELO EBRAICO
Buongiorno
La critica principale alla tesi di Boyarin parte dal concetto centrale del monoteismo ebraico: l'unicità e l'indivisibilità di Dio.
Shema Yisrael: La preghiera più importante dell'ebraismo, lo Shema Yisrael, recita: "Ascolta, Israele: il Signore nostro Dio è l'unico Signore" (Deuteronomio 6:4). Questo versetto è interpretato da secoli come un'affermazione radicale e inequivocabile dell'unicità di Dio. L'idea di "due poteri in cielo" è stata sempre considerata una deviazione eretica.
Proibizione dell'idolatria: I Dieci Comandamenti proibiscono di avere altri dèi al di fuori dell'unico Dio di Israele (Esodo 20:3). L'introduzione di una figura divina accanto a YHWH sarebbe stata vista come una violazione di questo comandamento, anche se la figura fosse di natura celeste.
Sebbene Boyarin citi alcune fonti rabbiniche, la maggior parte della letteratura talmudica e midrashica respinge esplicitamente le nozioni di "due poteri in cielo". I rabbini, infatti, hanno combattuto queste idee, considerandole una minaccia al puro monoteismo ebraico. L'idea che il Messia potesse essere di natura divina è quasi del tutto assente nella tradizione rabbinica.
La critica principale alla tesi di Boyarin parte dal concetto centrale del monoteismo ebraico: l'unicità e l'indivisibilità di Dio.
Shema Yisrael: La preghiera più importante dell'ebraismo, lo Shema Yisrael, recita: "Ascolta, Israele: il Signore nostro Dio è l'unico Signore" (Deuteronomio 6:4). Questo versetto è interpretato da secoli come un'affermazione radicale e inequivocabile dell'unicità di Dio. L'idea di "due poteri in cielo" è stata sempre considerata una deviazione eretica.
Proibizione dell'idolatria: I Dieci Comandamenti proibiscono di avere altri dèi al di fuori dell'unico Dio di Israele (Esodo 20:3). L'introduzione di una figura divina accanto a YHWH sarebbe stata vista come una violazione di questo comandamento, anche se la figura fosse di natura celeste.
Sebbene Boyarin citi alcune fonti rabbiniche, la maggior parte della letteratura talmudica e midrashica respinge esplicitamente le nozioni di "due poteri in cielo". I rabbini, infatti, hanno combattuto queste idee, considerandole una minaccia al puro monoteismo ebraico. L'idea che il Messia potesse essere di natura divina è quasi del tutto assente nella tradizione rabbinica.
Re: Daniel Boyarin - IL VANGELO EBRAICO
Buongiorno. Non ho letto il suddetto libro, e facendo qualche ricerca, a parer mio, la tesi di Boyarin, regge molto su una interpretazione scorretta della Scrittura. Me è solo un mio personale punto di vista.
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danilo bellazzi
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Re: Daniel Boyarin - IL VANGELO EBRAICO
Grazie per la rispostaAndrea Varxhetta ha scritto: ↑venerdì 15 agosto 2025, 13:45 Buongiorno
La critica principale alla tesi di Boyarin parte dal concetto centrale del monoteismo ebraico: l'unicità e l'indivisibilità di Dio.
Shema Yisrael: La preghiera più importante dell'ebraismo, lo Shema Yisrael, recita: "Ascolta, Israele: il Signore nostro Dio è l'unico Signore" (Deuteronomio 6:4). Questo versetto è interpretato da secoli come un'affermazione radicale e inequivocabile dell'unicità di Dio. L'idea di "due poteri in cielo" è stata sempre considerata una deviazione eretica.
Proibizione dell'idolatria: I Dieci Comandamenti proibiscono di avere altri dèi al di fuori dell'unico Dio di Israele (Esodo 20:3). L'introduzione di una figura divina accanto a YHWH sarebbe stata vista come una violazione di questo comandamento, anche se la figura fosse di natura celeste.
Sebbene Boyarin citi alcune fonti rabbiniche, la maggior parte della letteratura talmudica e midrashica respinge esplicitamente le nozioni di "due poteri in cielo". I rabbini, infatti, hanno combattuto queste idee, considerandole una minaccia al puro monoteismo ebraico. L'idea che il Messia potesse essere di natura divina è quasi del tutto assente nella tradizione rabbinica.
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danilo bellazzi
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